| Non ho scelto per caso questi giorni per chiudere il Band of Brothers 2019-2020 e aprire quello della nuova stagione. Volevo che la cosa coincidesse idealmente con l'elezione del nuovo presidente del CRL, quindi per stabilire una cesura palese tra passato e futuro. Come ho già scritto, non so chi sarà il nuovo presidente né cosa potremo aspettarci dalla sua entrata in carica, ma di certo so che tutti si aspettano una persona che dia significatività al suo ruolo, che sia cioè in grado di incidere nella realtà e che non la segua semplicemente accodandosi. Ieri quel bel soggetto del premier Conte ha pensato bene di dichiarare che ritiene inopportuna la riapertura degli stadi, il che equivale a mandare un messaggio chiaro a tutto il mondo dello sport: per ora dimenticatevi gli spalti aperti, perché abbiamo altre priorità. Come sempre, lo sport viene considerato alla stregua di un divertimento facoltativo per imbecilli e perditempo. Se avevo una bassa opinione del nostro Presidente del Consiglio questa è ulteriormente peggiorata. Sembra che l'unica cosa che gli stia veramente a cuore sia la costante proroga dello stato di emergenza, così da poter continuare a gestire i pieni poteri a base di DPCM. Con queste premesse, sembra davvero difficile poter ipotizzare a breve un ritorno ad un medio livello di normalità, considerato che il basket è sport di contatto per definizione. Non mi faccio illusioni, ma di certo continuerò a scrivere denunciando storture, idiozie e atteggiamenti codardi che impediranno la riapertura delle palestre e dei palazzetti. Ciò che mi auguro è che il nuovo Presidente del CRL comprenda che al primo posto del suo mandato dovrà mettere ogni sforzo possibile per esercitare una moral suasion affinché si torni a giocare presto e bene. Francamente mi auguro che in questa opera sia assistito e abbia al suo fianco il Responsabile dell'Ufficio Gare del CRL, Rizzi, che ritengo sia uno dei pochissimi funzionari storici di via Piranesi ad avere una visione prospettica di più ampia portata e l'esperienza sufficiente a gestire una fase così delicata di sconquasso. In CRL ci sarà bisogno di coesione, di una spinta comune, non certo di una guerra per bande. Bisogna varare dei campionati credibili, dei calendari con un senso. Al prossimo Gran Premio di F1 del Mugello la regione Toscana ha autorizzato l'apertura delle tribune per 3.000 persone, con una vendita di biglietti che contemperi il distanziamento delle sedute. Ora io mi chiedo cosa impedisca anche la riapertura degli spalti delle nostre palestre e dei nostri palazzetti con lo stesso criterio, considerando per di più che spesso e volentieri le partite under hanno un pubblico davvero limitato, dove quindi sarebbe facilissimo mantenere il distanziamento. Mi sarebbe piaciuto aprire questa nuova stagione parlando come sempre dei migliori talenti under 18, delle squadre più interessanti, dei coach più brillanti attesi alla prova e invece devo occuparmi mio malgrado della nebulosa cui ci ha costretto questa situazione. Qualche giorno fa un giovane allenatore lombardo che io stimo molto è stato ingaggiato da una società svizzera come head coach e gestirà un campionato impegnativo. Insieme alle tante novità e informazioni che ci siamo scambiati, ha voluto mandarmi il Protocollo per il Ritorno alla Competizione adottato in Svizzera. Che serietà, che rigore, che concretezza, che leggibilità. Ecco, ciò che io auspico per questa stagione incerta e difficile del 2020-21 è che anzitutto dai protocolli disciplinari si possa fare un primo passo verso una normalità magari ancora non integra, ma che sia almeno intellegibile per tutti.
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