| Oggi prende il via la quarta stagione di Band of Brothers e anche quest’anno mi occuperò dell’Under 18 nelle sue tre declinazioni DNG Eccellenza, Top e Regionale. Mi sono preso qualche giorno di attesa perché aspettavo di conoscere la composizione dei gironi Top e quindi capire quali scenari agonistici ciò avrebbe prefigurato, anche poi nel Regionale. Questa, almeno, è la mia scusa ufficiale. Ma la realtà dei fatti è diversa. Ho aspettato, ho tentennato, perché c’era qualcosa dentro di me che esitava e non riuscivo bene a capire cosa mi procurasse quell’esitazione, quel disagio interiore. Allora ho fatto una cosa, sono andato alle origini del mio esordio su Basket Café e mi sono riletto le prime cose che scrivevo. Ne sono rimasto sinceramente impressionato. Ero per buona parte un volgare, stupido, rissoso attaccabrighe che lasciava che la sua passione venisse offuscata da interminabili liti da osteria. Sostanzialmente, scrivevo e mi comportavo come un cretino. E, si badi bene, la mia non è neanche un’autocritica, è una pura e semplice constatazione. E però. E però poi ho anche messo in fila le labili tracce di una resipiscenza progressiva, che non mi ha cambiato, perché in fondo resto un attaccabrighe da angiporto, ma mi ha levigato, smussato, fatto prendere concretamente coscienza che se lo sport è confronto, è affermazione di se stessi per la vittoria, ciò si ottiene nei confini di un perimetro di regole. E in quel perimetro, alla fine, vincono sempre la bellezza, l’armonia, l’equilibrio. Allora, dopo le emozioni, ho messo in fila forse ciò che so analizzare meglio, i fatti. Il primo thread che ho aperto anni fa era dedicato ad un mitico girone di 14/15enni, il MIGOLD 2. Quel thread realizzò 32.000 visualizzazioni, e io ne rimasi molto colpito. Poi ne aprii un altro, che era Under 15 Lombardia Fase Finale. Saltammo a 108.000 visualizzazioni. L’anno seguente aprii la prima stagione di Band of Brothers: 360.000 visualizzazioni. Seconda stagione di Band of Brothers: 453.000 visualizzazioni. Terza stagione di Band of Brothers: 540.000 visualizzazioni. Credo che onestamente più e meglio di così non si possa fare ed è per questo che avevo seriamente pensato di smettere di scrivere su Basket Café e di dimenticare il mio nickname, dimenticare Band of Brothers e tornare ad essere spettatore anonimo di partite lontane, sconosciute, dimenticate da tutti. Se non l’ho fatto è perché io credo di non essere più il cretino rozzo e rissoso di quegli esordi, e credo che questi numeri lo testimonino. Credo che tanti lo abbiano capito e abbiano capito il senso di Band of Brothers. Sono ancora in grado di affrontare liti furibonde, questo è certo, e continuo a non tirarmi mai indietro, ma so che oggi guardo il basket giovanile come a quel luogo dove mi capita – magari a sprazzi – di trovare quella bellezza, quell’armonia, quell’equilibrio cui aspiro nel leggere il gioco. Il merito è solo dei ragazzi che giocano, dei vostri figli. E allora ho provato nostalgia, una nostalgia immensa di quei ragazzi di 14 anni che andavo a vedere giocare. Ho capito che tentennavo ed esitavo perché sentivo che la categoria degli Under 18 non era più sufficiente, che bisognava fare di più, allargare gli orizzonti oltre Band of Brothers. Io credo nell’evoluzione costante, nel sapersi aprire a nuovi stimoli, alle novità, a ciò che non conosciamo. Band of Brothers continua il suo viaggio, perché io continuo a credere che la categoria Under 18 sia la più straordinaria fucina di promesse e talenti che ci sia da esplorare nel basket giovanile. Band of Brothers continua il suo viaggio perché per me resta bellissimo vedere e raccontare giovani uomini, non più ragazzi, che cercano di costruire in campo il meglio di cui sono capaci e in questo mi sento di poter continuare ad onorare il mio contratto con tutti voi che mi leggete. Non faccio promesse, non ho più bisogno di numeri da record, tutto ciò che dovevamo raggiungere lo abbiamo già raggiunto. Abbiamo costruito insieme non solo un luogo virtuale di lettura e confronto ma addirittura un brand. E’ sufficiente, non aspiro ad altro se non a continuare a raccontare. Ma oltre Band of Brothers, sempre su Basket Café, troverete presto un altro thread a mia firma, che non avrà ambizioni di record, dove non cercherò forse altro che una cura alla mia nostalgia. Vi scriverò di tutto ciò che andrò a vedere e che non passerà dai restringimenti obbligati del topic U18. Potrà essere una partita di Under 13 o una C Gold, un Under 16 Eccellenza o una partita di serie D, una partita di basket femminile o un Under 14, semplicemente non lo so. Vi scriverò semplicemente di tutto e tutti siete naturalmente invitati. A leggere o a partecipare, come vorrete. Ritengo che sarà un piccolo thread intimo e privato per partite off-topic rispetto all’Under 18, che attraverserà trasversalmente tanti vari campionati e tanti argomenti. Ma poiché io credo che le sorprese si annidino dove meno te lo aspetti e dove bisogna far fatica per scovarle, sono fiducioso che ci siano tanti ragazzi, tanti giocatori, che non aspettano altro che farsi notare e di cui sarà bello raccontare. Ho tratto ispirazione da un film molto noto, che raccontando lo sport ha descritto in realtà valori universali. Il nuovo thread si chiamerà CHARIOTS OF FIRE. E’ un piacere essere tornato, e la vostra lettura è un onore. Grazie, Nicholas.
Edited by nicholasurfe - 15/9/2019, 00:09
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