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Questione Israelo-Palestinese

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Exfisio
view post Posted on 20/11/2012, 18:57





Scrivo quello che ho scritto in linea di massima anche su fb, quindi mi scuso se qualcuno che ho la fortuna di averlo come amico sul social network leggerà la stessa cosa due volte.

E' innegabile che gli ebrei hanno invaso una terra non loro, o quantomeno non loro da quasi 2000 anni.
E' anche innegabile che avevano la giustificazione di aver vissuto l'olocausto, quindi il fatto che dopo la seconda guerra mondiale cercassero una terra dove costituire una loro nazione e dove nessuno gli andasse a rompere le palle.

Quando andai in vacanza in giordania, una guida turistica intransigente ci spiegò l'invasione subita dal popolo palestinese e del fatto che sul corano si parlava di tutto questo e che alla fine l'islam avrebbe vinto sugli infedeli ebraici.
Arrivati sul giordano, dall'altra parte si vedeva la bandiera con la stella di davide e disse che quella era la bandiera che "qualcuno" aveva issato sul territorio occupato.

Poi un'altra guida molto più tenera parlando dei semiti li definiva i cugini, un po' troppo cattivelli.....

Infine un ragazzo, beduino, archeologo che per campare faceva la guida che ci disse:
"Vengo da una famiglia musulmana, per me Israele deve esistere!!! è giusto che ci sia!!!! per il semplice motivo che....basta guerre! basta morti! la gente è stufa di piangere i loro morti da una parte e dall'altra!!!"

Aggiunse pure che sarebbe statoil caso di riconoscere ai palestinesi quantomeno una loro nazione visto che di fatto ci abitavano ben prima dell'arrivo degli ebrei.....sarebbe come se gli indiani d'america non avessero la cittadinanza americana, loro che ci stavano prima di tutti.

Poi parlò di tante stronzate scritte nel vecchio testamento....tipo che gli ebrei si persero nel sinai per quarant'anni :D che è un deserto grosso quanto la lombardia e il piemonte.....dicendo come poteva essere possibile che un popolo così cazzuto da sfuggire all'esercito egiziano poi si perde per 40 anni in un deserto che in tre ore di autobus lo attraversi.
Oppure del fatto che la religione islamica dice che il mariuto deve mantenere l'armonia tra le sue mogli e poi il primo patriarca, Abramo, non riuscì a mantenere l'armonia tra due donne e ne spedì una nel deserto.

Poi ci disse che molte parti del vecchio testamento in realtà sono trascrizioni di tavolete sumere ecc ecc.

La cosa più interessante fu quando ci disse:

"A molti fa comodo che ci sia questa tensione.....se per caso un bel ggiorno arabi ed ebrei divenatssero amici, col petrolio e quindi i soldi degli arabi e la tecnologia degli ebrei, si creerebbe una superpotenza impressionante"

IO condivido tutto quello che ci disse questo ragazzo
 
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ex.it
view post Posted on 20/11/2012, 19:44




:quoto: praticamente tutto il post di Exfisio... in particolare dove afferma:
CITAZIONE
E' innegabile che gli ebrei hanno invaso una terra non loro, o quantomeno non loro da quasi 2000 anni.
E' anche innegabile che avevano la giustificazione di aver vissuto l'olocausto, quindi il fatto che dopo la seconda guerra mondiale cercassero una terra dove costituire una loro nazione e dove nessuno gli andasse a rompere le palle.

... che è il punto che ha è stato definito da fede(Buzzer) una "minchiata assurda" e che ha comunque avuto il merito di risvegliare una discussione distrattamente e colpevolmente accantonata...


CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 18:23) 
Mi attengo ai fatti: la Resistenza, ovunque sia stata praticata (Italia, Francia, Balcani, Polonia, URSS, Norvegia, Boemia) è stata messa in opera da formazioni che volevano ripristinare uno Stato indipendente scacciando l'invasore ed i suoi fantocci locali. O vogliamo forse affermare che in Norvegia Quisling era legittimo e re Haakon usurpatore? O che l'autentico governo polacco fosse il Governatorato Generale di Hans Frank? Oppure ancora che in Yugoslavia fosse Ante Pavelic l'autentico dominus locale? Cose da pazzi...

Sarebbero forse cose da pazzi se io le affermassi: ma io non ho mai accennato né alla Norvegia né alla Polonia (due Nazioni invase dai tedeschi) né alla Yugoslavia (una Nazione? mah...). Mi riferivo invece all'Italia che era alleata dei tedeschi, le truppe dei quali si trovavano sul suolo italico per aiutarne la difesa contro gli invasori angloamericani. Il fatto di definire "Resistenza" la lotta partigiana condotta in Italia, alla stessa stregua della Resistenza norvegese o olandese non significa decretare la perfetta equipollenza dei due fenomeni: nel caso di queste altre Nazioni, le forze tedesche corrispondevano effettivamente a truppe d'invasione. Trovo abbastanza ridicolo (e spero tu me ne voglia scusare) assimilare condizioni oggettivamente diverse a causa dell'uso (sul quale hai lungamente elucubrato) di una medesima parola, circa la quale tuttavia sei pronto a sottilizzare come un Accademico della Crusca quando si tratti di verificare se si possa o meno applicare al combattente di Hamas... insomma è "Resistente" chi vuoi tu, gli altri sono "merdacce" (in senso bonariamente fantozziano, obviously).
 
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view post Posted on 20/11/2012, 21:53
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CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 19:44) 
:quoto: praticamente tutto il post di Exfisio... in particolare dove afferma:
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E' innegabile che gli ebrei hanno invaso una terra non loro, o quantomeno non loro da quasi 2000 anni.
E' anche innegabile che avevano la giustificazione di aver vissuto l'olocausto, quindi il fatto che dopo la seconda guerra mondiale cercassero una terra dove costituire una loro nazione e dove nessuno gli andasse a rompere le palle.

... che è il punto che ha è stato definito da fede(Buzzer) una "minchiata assurda" e che ha comunque avuto il merito di risvegliare una discussione distrattamente e colpevolmente accantonata...

No. Io ho detto che è una minchiata assurda ricondurre la nascita di Israele e la sua esistenza alla sola tragedia dell'Olocausto. E da lì sono partite le precisazioni e i distinguo.
CITAZIONE
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 18:23) 
Mi attengo ai fatti: la Resistenza, ovunque sia stata praticata (Italia, Francia, Balcani, Polonia, URSS, Norvegia, Boemia) è stata messa in opera da formazioni che volevano ripristinare uno Stato indipendente scacciando l'invasore ed i suoi fantocci locali. O vogliamo forse affermare che in Norvegia Quisling era legittimo e re Haakon usurpatore? O che l'autentico governo polacco fosse il Governatorato Generale di Hans Frank? Oppure ancora che in Yugoslavia fosse Ante Pavelic l'autentico dominus locale? Cose da pazzi...

Sarebbero forse cose da pazzi se io le affermassi: ma io non ho mai accennato né alla Norvegia né alla Polonia (due Nazioni invase dai tedeschi) né alla Yugoslavia (una Nazione? mah...). Mi riferivo invece all'Italia che era alleata dei tedeschi, le truppe dei quali si trovavano sul suolo italico per aiutarne la difesa contro gli invasori angloamericani. Il fatto di definire "Resistenza" la lotta partigiana condotta in Italia, alla stessa stregua della Resistenza norvegese o olandese non significa decretare la perfetta equipollenza dei due fenomeni: nel caso di queste altre Nazioni, le forze tedesche corrispondevano effettivamente a truppe d'invasione. Trovo abbastanza ridicolo (e spero tu me ne voglia scusare) assimilare condizioni oggettivamente diverse a causa dell'uso (sul quale hai lungamente elucubrato) di una medesima parola, circa la quale tuttavia sei pronto a sottilizzare come un Accademico della Crusca quando si tratti di verificare se si possa o meno applicare al combattente di Hamas... insomma è "Resistente" chi vuoi tu, gli altri sono "merdacce" (in senso bonariamente fantozziano, obviously).

Vogliamo spaccare il capello in quattro? Spacchiamolo!

Polonia: invasione e stop, non si discute. Dunque, secondo il camerata Anzai, c'era Resistenza.
URSS: prima alleata desistente, poi invasa. Però anche invasore (repubbliche baltiche, Finlandia). Insomma, situazione pelosa. Il camerata non si è espresso. Boh, sarà per la prossima volta.
Francia: invasa. Parzialmente annessa. Una certa fetta, con tutte le colonie salvo poche eccezioni (prima il Gabon, poi il Camerun, Gibuti e la Guyana), lasciata in mano ai fantocci di Vichy. Ah già, ma per il camerata era quello il governo legittimo. Non si capisce il motivo, tutti gli storici indicano in Pétain e Laval una coppia di pupazzi al servizio dei tedeschi e molti concordano sul fatto che, senza la tragedia dell'Operazione Catapult, il regime pétainista avrebbe avuto scarsissimo seguito. Bel mistero. In sostanza, il Maquis per il camerata sarebbe stato un qualcosa di criminale, terroristico, assolutamente fuorilegge. Non importa che gli storici, Martin Gilbert in testa, affermino il contrario.
Norvegia: invasione. Tedesca, prima che intervenissero gli Alleati (perché agli inglesi il corridoio artico faceva comunque gola, oltre alle basi navali per tener ben ferma la Kriegsmarine nei suoi porti). Resistenza anche lì, nonostante Quisling. Allora, vuoi vedere che forse forse non era guerra civile, nonostante si trovassero di fronte anche compatrioti, tra collaborazionisti e partigiani? Mmm, dubbio amletico. Il camerata che dice? In Norvegia ancora oggi parlano di Resistenza e se qualcuno si azzarda a lodare Quisling come minimo lo guardano storto. Mah, saranno strani 'sti nordici...
Yugoslavia: innanzitutto, per il camerata, quella non era una nazione. Cosa vuoi che ne sapessero alla Società delle Nazioni, dice lui... Eppure aveva un assetto proprio, con una monarchia costituzionale poi diventata schermo per una dittatura strisciante (c'è chi la definirebbe "morbida" o "atipica", ma tant'è). Alleata della Germania per qualche giorno nel '41, poi rottura del legame e immediata invasione, facilitata dal tradimento degli alti ufficiali croati. Di lì in avanti, Stato unitario smembrato - spartizione: tanto alla Germania, qualcosa all'Italia e alla Bulgaria, una briciola all'Ungheria - assemblando il resto sotto gli Ustascia di Ante Pavelic. La Resistenza? Pare ci sia stata, anzi c'è stata, nonostante si sia divisa in due anime contrapposte, con il tradimento successivo di una di queste. Ma perché resistere, se non c'era una Nazione da ripristinare nella sua identità ed unità? Mah, nuovi misteri della Storia secondo la personale interpretazione del camerata Anzai...
Italia (versione camerata): degna alleanza, indegno tradimento della stessa con "golpe militare" e giravolta. Dopo il 25 luglio, quindi, nessun governo legittimo. Da qui, niente Resistenza ma "guerra civile".

Italia (versione storica): dittatura che entra in guerra a fianco di un altro Stato dittatoriale già impegnato, con esiti ovviamente disastrosi causa impreparazione globale del Paese e delle sue Forze Armate. Dopo 3 anni lo stesso regime al potere non ce la fa più e per salvare il salvabile esautora il gran capo restituendo i pieni poteri al sovrano, che fino a quel momento era stato un po' spettatore ed un po' macchietta. Quando il governo comunque legittimo subentrato alla dittatura sceglie l'armistizio, il Paese si ritrova invaso - i tedeschi erano scesi in massa (non per una scampagnata, ma con il preciso intento di occupare i punti chiave del Paese) dopo il 25 luglio; prima la "collaborazione" germanica consisteva giusto nella fornitura di Flak per l'antiaerea, di "Picchiatelli" ormai superati e di un prototipo di radar. La popolazione civile, in parte organizzata dai partiti riemersi dalla clandestinità, organizza una Resistenza che pone come obiettivo comune la cacciata dell'invasore - che è tedesco, dato che le clausole armistiziali prevedono la fine delle ostilità con gli Alleati - ed il ripristino di uno Stato unico. Di fronte, i tedeschi appunto ed i loro lacché della RSI: gente che, spesso per opportunismo, si aggrappa al fascismo in decomposizione accettando di prendere ordini da uno straniero che ne occupa le terre e ne dispone a piacimento, anche annettendo quel che vuole. Ovvero traditori. Non guerra civile, dunque, poiché quella viene combattuta quasi esclusivamente da compatrioti su fronti opposti senza la commistione di forze esterne quali forze d'occupazione o di liberazione. Resistenza. E da quella Resistenza nacque la Repubblica attuale, che i nostalgici contestano e non riconoscono, pur essendone cittadini.

Doverosa postilla: io di Olanda non ho parlato. Ma una piccola forma di Resistenza si registrò anche lì, nonostante vi fosse - ohibò! - il collaborazionismo, sotto forma dei nazisti fiamminghi. Ah già, ma secondo il camerata Anzai se esiste un doppio governo non si sa mai quale sia legittimo e quale composto da impostori...

 
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ex.it
view post Posted on 20/11/2012, 23:48




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 21:53) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 19:44) 
:quoto: praticamente tutto il post di Exfisio... in particolare dove afferma:
CITAZIONE
E' innegabile che gli ebrei hanno invaso una terra non loro, o quantomeno non loro da quasi 2000 anni.
E' anche innegabile che avevano la giustificazione di aver vissuto l'olocausto, quindi il fatto che dopo la seconda guerra mondiale cercassero una terra dove costituire una loro nazione e dove nessuno gli andasse a rompere le palle.

... che è il punto che ha è stato definito da fede(Buzzer) una "minchiata assurda" e che ha comunque avuto il merito di risvegliare una discussione distrattamente e colpevolmente accantonata...

No. Io ho detto che è una minchiata assurda ricondurre la nascita di Israele e la sua esistenza alla sola tragedia dell'Olocausto. E da lì sono partite le precisazioni e i distinguo.

No... tu hai affermato essere una minchiata assurda che il Sionismo (la pretesa degli israeliani di "riprendersi" la Terra Promessa dopo un buon milliennio dalla Diaspora) abbia di fatto espropriato i Palestinesi dalla loro terra. Se gli ebrei avessero solo voluto un territorio da poter chiamare Patria non credo che ci troveremmo in una situazione senza uscite.

CITAZIONE
ex.it: Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.

fede(Buzzer): Che minchiata assurda! (Con rispetto parlando)

CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 18:23) 
Vogliamo spaccare il capello in quattro? Spacchiamolo!

Polonia: invasione e stop, non si discute. Dunque, secondo il camerata Anzai, c'era Resistenza.
URSS: prima alleata desistente, poi invasa. Però anche invasore (repubbliche baltiche, Finlandia). Insomma, situazione pelosa. Il camerata non si è espresso. Boh, sarà per la prossima volta.
Francia: invasa. Parzialmente annessa. Una certa fetta, con tutte le colonie salvo poche eccezioni (prima il Gabon, poi il Camerun, Gibuti e la Guyana), lasciata in mano ai fantocci di Vichy. Ah già, ma per il camerata era quello il governo legittimo. Non si capisce il motivo, tutti gli storici indicano in Pétain e Laval una coppia di pupazzi al servizio dei tedeschi e molti concordano sul fatto che, senza la tragedia dell'Operazione Catapult, il regime pétainista avrebbe avuto scarsissimo seguito. Bel mistero. In sostanza, il Maquis per il camerata sarebbe stato un qualcosa di criminale, terroristico, assolutamente fuorilegge. Non importa che gli storici, Martin Gilbert in testa, affermino il contrario.
Norvegia: invasione. Tedesca, prima che intervenissero gli Alleati (perché agli inglesi il corridoio artico faceva comunque gola, oltre alle basi navali per tener ben ferma la Kriegsmarine nei suoi porti). Resistenza anche lì, nonostante Quisling. Allora, vuoi vedere che forse forse non era guerra civile, nonostante si trovassero di fronte anche compatrioti, tra collaborazionisti e partigiani? Mmm, dubbio amletico. Il camerata che dice? In Norvegia ancora oggi parlano di Resistenza e se qualcuno si azzarda a lodare Quisling come minimo lo guardano storto. Mah, saranno strani 'sti nordici...
Yugoslavia: innanzitutto, per il camerata, quella non era una nazione. Cosa vuoi che ne sapessero alla Società delle Nazioni, dice lui... Eppure aveva un assetto proprio, con una monarchia costituzionale poi diventata schermo per una dittatura strisciante (c'è chi la definirebbe "morbida" o "atipica", ma tant'è). Alleata della Germania per qualche giorno nel '41, poi rottura del legame e immediata invasione, facilitata dal tradimento degli alti ufficiali croati. Di lì in avanti, Stato unitario smembrato - spartizione: tanto alla Germania, qualcosa all'Italia e alla Bulgaria, una briciola all'Ungheria - assemblando il resto sotto gli Ustascia di Ante Pavelic. La Resistenza? Pare ci sia stata, anzi c'è stata, nonostante si sia divisa in due anime contrapposte, con il tradimento successivo di una di queste. Ma perché resistere, se non c'era una Nazione da ripristinare nella sua identità ed unità? Mah, nuovi misteri della Storia secondo la personale interpretazione del camerata Anzai...
Italia (versione camerata): degna alleanza, indegno tradimento della stessa con "golpe militare" e giravolta. Dopo il 25 luglio, quindi, nessun governo legittimo. Da qui, niente Resistenza ma "guerra civile".

Italia (versione storica): dittatura che entra in guerra a fianco di un altro Stato dittatoriale già impegnato, con esiti ovviamente disastrosi causa impreparazione globale del Paese e delle sue Forze Armate. Dopo 3 anni lo stesso regime al potere non ce la fa più e per salvare il salvabile esautora il gran capo restituendo i pieni poteri al sovrano, che fino a quel momento era stato un po' spettatore ed un po' macchietta. Quando il governo comunque legittimo subentrato alla dittatura sceglie l'armistizio, il Paese si ritrova invaso - i tedeschi erano scesi in massa (non per una scampagnata, ma con il preciso intento di occupare i punti chiave del Paese) dopo il 25 luglio; prima la "collaborazione" germanica consisteva giusto nella fornitura di Flak per l'antiaerea, di "Picchiatelli" ormai superati e di un prototipo di radar. La popolazione civile, in parte organizzata dai partiti riemersi dalla clandestinità, organizza una Resistenza che pone come obiettivo comune la cacciata dell'invasore - che è tedesco, dato che le clausole armistiziali prevedono la fine delle ostilità con gli Alleati - ed il ripristino di uno Stato unico. Di fronte, i tedeschi appunto ed i loro lacché della RSI: gente che, spesso per opportunismo, si aggrappa al fascismo in decomposizione accettando di prendere ordini da uno straniero che ne occupa le terre e ne dispone a piacimento, anche annettendo quel che vuole. Ovvero traditori. Non guerra civile, dunque, poiché quella viene combattuta quasi esclusivamente da compatrioti su fronti opposti senza la commistione di forze esterne quali forze d'occupazione o di liberazione. Resistenza. E da quella Resistenza nacque la Repubblica attuale, che i nostalgici contestano e non riconoscono, pur essendone cittadini.

Doverosa postilla: io di Olanda non ho parlato. Ma una piccola forma di Resistenza si registrò anche lì, nonostante vi fosse - ohibò! - il collaborazionismo, sotto forma dei nazisti fiamminghi. Ah già, ma secondo il camerata Anzai se esiste un doppio governo non si sa mai quale sia legittimo e quale composto da impostori...

No... nessun bisogno di tagliare il capello in quattro, né in sedici come sembra tu abbia inteso fare con il tuo ridondante sproloquio. In realtà non c'è alcun bisogno di sviscerare maniacalmente ogni singola situazione dello scacchiere europeo: c'è solo una semplicissima considerazione, ovvero che le tue tesi sulla "resistenza" degli uni (quelli che ti garbano) e sulla "guerriglia che non ha la medesima dignità resistenziale" degli altri (quelli che ti garbano meno... tipo i miliziani palestinesi) non sono altro, appunto, che "tesi" e non verità storiche da calare dall'alto di uno scibile totalmente sprovvisto di un minimo senso di autocritica.

Se la "guerriglia" condotta da miliziani privi di uniforme e distintivi identificabili, e propensi a "nuotare tra i civili come pesci nell'acqua" (cit. Pres. Mao Zedong) è prassi "resistenziale" allora essa è valida per i partigiani cechi come per quelli palestinesi, per i "maquisards" come per gli indipententisti baschi, per i miliziani dell'IRA come per... oibò, le Brigate Rosse o, caspita, come per i trecento di Pisacane. Le motivazioni che portano queste persone a lottare appartengono a loro: sarebbe veramente stravagante che spettasse ad un "esterno" fornire una valutazione sulla base delle proprie personali opinioni.
Semmai una distinzione (cinica ma realista) si può operare in base al conseguimento degli obbiettivi: se la guerriglia trionfa i "resistenti" divengono "liberatori", se invece fallisce vengono bollati come "terroristi". Ai membri del Gran Consiglio che vennero fucilati a Verona venne sparato nella schiena (dai fascisti) in quanto "traditori". Altrettanto accadde a Starace, colto in tuta da ginnastica (dai partigiani) mentre faceva jogging per le vie di Milano. I partigiani che a Sud assaltarono le truppe angloamericane vennero fucilati, esattamente come vennero passati per le armi i partigiani che a Nord assaltavano i tedeschi.
Se solo per un momento ipotizzi una "Ucronia" in cui (orrore!) le malvage orde dell'Asse vincono la guerra come pensi che verrebbe chiamata l'offensiva dei "nazifascisti" nel Sud Italia, se non "Guerra di Liberazione"? E i membri del CLN che avevano avvallato le "esecuzioni" di gerarchi sull'uscio di casa non sarebbero stati forse definiti "fucilatori di italiani"? E questo stesso dialogo come si sarebbe sviluppato? A parti invertite? O - come propendo a credere - esattamente negli stessi termini di come si è sviluppato?

Edited by ex.it - 21/11/2012, 18:46
 
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view post Posted on 21/11/2012, 09:26
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CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 23:48) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 21:53) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 19:44) 
:quoto: praticamente tutto il post di Exfisio... in particolare dove afferma:
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E' innegabile che gli ebrei hanno invaso una terra non loro, o quantomeno non loro da quasi 2000 anni.
E' anche innegabile che avevano la giustificazione di aver vissuto l'olocausto, quindi il fatto che dopo la seconda guerra mondiale cercassero una terra dove costituire una loro nazione e dove nessuno gli andasse a rompere le palle.

... che è il punto che ha è stato definito da fede(Buzzer) una "minchiata assurda" e che ha comunque avuto il merito di risvegliare una discussione distrattamente e colpevolmente accantonata...

No. Io ho detto che è una minchiata assurda ricondurre la nascita di Israele e la sua esistenza alla sola tragedia dell'Olocausto. E da lì sono partite le precisazioni e i distinguo.

No... tu hai affermato essere una minchiata assurda che il Sionismo (la pretesa degli israeliani di "riprendersi" la Terra Promessa dopo un buon milliennio dalla Diaspora) abbia di fatto espropriato i Palestinesi dalla loro terra. Se gli ebrei avessero solo voluto un territorio da poter chiamare Patria non credo che ci troveremmo in una situazione senza uscite.

CITAZIONE
ex.it: Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.

fede(Buzzer): Che minchiata assurda! (Con rispetto parlando)

Prendersi un pezzo di terra significa o darsi all'ardita esplorazione alla ricerca di un territorio completamente disabitato da riadattare secondo le proprie esigenze (diciamo pure che l'Antartide non era contemplabile e non lo è neppure oggi), oppure migrare verso una zona in cui esista già una popolazione autoctona e crearvi uno Stato. La storia umana è piena di esempi riconducibili alla seconda ipotesi, ma oggi fa chic, decisamente trasversale, prendersela con il Sionismo e pensando che sia stato colpa di Hitler. Nessuno pensa alle reali origini del Sionismo ed è qui che emerge la minchiata assurda: per te e per molti altri Israele non ha ragione d'esistere e, se oggi è presente sulla cartina geografica, ciò è dovuto al Sionismo (ma a quale parte dello stesso?) ed alle conseguenze dell'Olocausto. Peccato che di alternative serie non ce ne siano mai state. Perché ricavare, come dicevi tu, un pezzo di Germania da donare agli Ebrei sopravvissuti ai KZ sarebbe stato un sopruso a danno dei tedeschi. E alla fine pure l'Uganda ed il Madagascar, prime proposte anglofrancesi, vantano una popolazione locale ben radicata.
CITAZIONE
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 18:23) 
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Polonia: invasione e stop, non si discute. Dunque, secondo il camerata Anzai, c'era Resistenza.
URSS: prima alleata desistente, poi invasa. Però anche invasore (repubbliche baltiche, Finlandia). Insomma, situazione pelosa. Il camerata non si è espresso. Boh, sarà per la prossima volta.
Francia: invasa. Parzialmente annessa. Una certa fetta, con tutte le colonie salvo poche eccezioni (prima il Gabon, poi il Camerun, Gibuti e la Guyana), lasciata in mano ai fantocci di Vichy. Ah già, ma per il camerata era quello il governo legittimo. Non si capisce il motivo, tutti gli storici indicano in Pétain e Laval una coppia di pupazzi al servizio dei tedeschi e molti concordano sul fatto che, senza la tragedia dell'Operazione Catapult, il regime pétainista avrebbe avuto scarsissimo seguito. Bel mistero. In sostanza, il Maquis per il camerata sarebbe stato un qualcosa di criminale, terroristico, assolutamente fuorilegge. Non importa che gli storici, Martin Gilbert in testa, affermino il contrario.
Norvegia: invasione. Tedesca, prima che intervenissero gli Alleati (perché agli inglesi il corridoio artico faceva comunque gola, oltre alle basi navali per tener ben ferma la Kriegsmarine nei suoi porti). Resistenza anche lì, nonostante Quisling. Allora, vuoi vedere che forse forse non era guerra civile, nonostante si trovassero di fronte anche compatrioti, tra collaborazionisti e partigiani? Mmm, dubbio amletico. Il camerata che dice? In Norvegia ancora oggi parlano di Resistenza e se qualcuno si azzarda a lodare Quisling come minimo lo guardano storto. Mah, saranno strani 'sti nordici...
Yugoslavia: innanzitutto, per il camerata, quella non era una nazione. Cosa vuoi che ne sapessero alla Società delle Nazioni, dice lui... Eppure aveva un assetto proprio, con una monarchia costituzionale poi diventata schermo per una dittatura strisciante (c'è chi la definirebbe "morbida" o "atipica", ma tant'è). Alleata della Germania per qualche giorno nel '41, poi rottura del legame e immediata invasione, facilitata dal tradimento degli alti ufficiali croati. Di lì in avanti, Stato unitario smembrato - spartizione: tanto alla Germania, qualcosa all'Italia e alla Bulgaria, una briciola all'Ungheria - assemblando il resto sotto gli Ustascia di Ante Pavelic. La Resistenza? Pare ci sia stata, anzi c'è stata, nonostante si sia divisa in due anime contrapposte, con il tradimento successivo di una di queste. Ma perché resistere, se non c'era una Nazione da ripristinare nella sua identità ed unità? Mah, nuovi misteri della Storia secondo la personale interpretazione del camerata Anzai...
Italia (versione camerata): degna alleanza, indegno tradimento della stessa con "golpe militare" e giravolta. Dopo il 25 luglio, quindi, nessun governo legittimo. Da qui, niente Resistenza ma "guerra civile".

Italia (versione storica): dittatura che entra in guerra a fianco di un altro Stato dittatoriale già impegnato, con esiti ovviamente disastrosi causa impreparazione globale del Paese e delle sue Forze Armate. Dopo 3 anni lo stesso regime al potere non ce la fa più e per salvare il salvabile esautora il gran capo restituendo i pieni poteri al sovrano, che fino a quel momento era stato un po' spettatore ed un po' macchietta. Quando il governo comunque legittimo subentrato alla dittatura sceglie l'armistizio, il Paese si ritrova invaso - i tedeschi erano scesi in massa (non per una scampagnata, ma con il preciso intento di occupare i punti chiave del Paese) dopo il 25 luglio; prima la "collaborazione" germanica consisteva giusto nella fornitura di Flak per l'antiaerea, di "Picchiatelli" ormai superati e di un prototipo di radar. La popolazione civile, in parte organizzata dai partiti riemersi dalla clandestinità, organizza una Resistenza che pone come obiettivo comune la cacciata dell'invasore - che è tedesco, dato che le clausole armistiziali prevedono la fine delle ostilità con gli Alleati - ed il ripristino di uno Stato unico. Di fronte, i tedeschi appunto ed i loro lacché della RSI: gente che, spesso per opportunismo, si aggrappa al fascismo in decomposizione accettando di prendere ordini da uno straniero che ne occupa le terre e ne dispone a piacimento, anche annettendo quel che vuole. Ovvero traditori. Non guerra civile, dunque, poiché quella viene combattuta quasi esclusivamente da compatrioti su fronti opposti senza la commistione di forze esterne quali forze d'occupazione o di liberazione. Resistenza. E da quella Resistenza nacque la Repubblica attuale, che i nostalgici contestano e non riconoscono, pur essendone cittadini.

Doverosa postilla: io di Olanda non ho parlato. Ma una piccola forma di Resistenza si registrò anche lì, nonostante vi fosse - ohibò! - il collaborazionismo, sotto forma dei nazisti fiamminghi. Ah già, ma secondo il camerata Anzai se esiste un doppio governo non si sa mai quale sia legittimo e quale composto da impostori...

No... nessun bisogno di tagliare il capello in quattro, né in sedici come sembra tu abbia inteso fare con il tuo ridondante sproloquio. In realtà non c'è alcun bisogno di sviscerare maniacalmente ogni singola situazione dello scacchiere europeo: c'è solo una semplicissma considerazione, ovvero che le tue tesi sulla "resistenza" degli uni (quelli che ti garbano) e sulla "guerriglia che non ha la medesima dignità resistenziale" degli altri (quelli che ti garbano meno... tipo i miliziani palestinesi) non sono altro, appunto, che "tesi" e non verità storiche da calare dall'alto di uno scibile totalmente sprovvisto di un minimo senso di autocritica.

Se la "guerriglia" condotta da miliziani privi di uniforme e distintivi identificabili, e propensi a "nuotare tra i civili come pesci nell'acqua" (cit. Pres. Mao Zedong) è prassi "resistenziale" allora essa è valida per i partigiani cechi come per quelli palestinesi, per i "maquisards" come per gli indipententisti baschi, per i miliziani dell'IRA come per... oibò, le Brigate Rosse o, caspita, come per i trecento di Pisacane. Le motivazioni che portano queste persone a lottare appartengono a loro: sarebbe veramente stravagante che spettasse ad un "esterno" fornire una valutazione sulla base delle proprie personali opinioni.
Semmai una distinzione (cinica ma realista) si può operare in base al conseguimento degli obbiettivi: se la guerriglia trionfa i "resistenti" divengono "liberatori", se invece fallisce vengono bollati come "terroristi". Ai membri del Gran Consiglio che vennero fucilati a Verona venne sparato nella schiena (dai fascisti) in quanto "traditori". Altrettanto accadde a Starace, colto in tuta da ginnastica (dai partigiani) mentre faceva jogging per le vie di Milano. I partigiani che a Sud assaltarono le truppe angloamericane vennero fucilati, esattamente come vennero passati per le armi i partigiani che a Nord assaltavano i tedeschi.
Se solo per un momento ipotizzi una "Ucronia" in cui (orrore!) le malvage orde dell'Asse vincono la guerra come pensi che verrebbe chiamata l'offensiva dei "nazifascisti" nel Sud Italia, se non "Guerra di Liberazione"? E i membri del CLN che avevano avvallato le "esecuzioni" di gerarchi sull'uscio di casa non sarebbero stati forse definiti "fucilatori di italiani"? E questo stesso dialogo come si sarebbe sviluppato? A parti invertite? O - come propendo a credere - esattamente negli stessi termini di come si è sviluppato?

Ah, solito metodo del camerata Anzai: quando si scava nel profondo, trovando le ragioni storiche, subito si mettono le mani avanti. Tecnica ormai classica, come quella dell'ucronia ("Fatherland" e "L'uomo nell'alto castello" sono libri, però). Una discussione nel merito, di fronte ai fatti incontrovertibili che sbugiardano una tesi malconfezionata e traballante, retta su una parificazione impossibile tra Resistenza e collaborazionismo (oh, ma Wiki non dice niente in proposito? Strano...), al solito, manca dagli sproloqui del camerata. Fai una cosa, ciccio: leggi l'enciclopedia on-line, così magari capirai la differenza tra Stato indipendente e Stato fantoccio, tra sovranità (altro termine spesso abusato) ed occupazione militare, tra governo legittimo ed esecutivo collaborazionista. Poi, nel caso, ne potremo riparlare.

Sta di fatto che, ad oggi, Hamas non è Resistenza. Non lo è perché non esiste (purtroppo, aggiungo io) uno Stato palestinese indipendente che possa rivendicare nella sede appropriata, cioè l'ONU, un territorio definito come proprio. Così fosse, Israele sarebbe obbligata a demolire gli insediamenti in Cisgiordania come avvenne a Gaza nel 2005 e le eventuali dispute avrebbero un giudice terzo come decisore, ovvero le Nazioni Unite. Invece a tutti pare far comodo la situazione attuale, in cui chi paga il conto sono i civili, da una parte e dall'altra: perché se a Gaza si muore sotto le bombe (e spesso Hamas obbliga la gente a restare in casa per fungere da scudo umano), in Israele si vive costantemente l'incubo della sirena dell'attacco missilistico e morti e feriti, seppur in misura minore, non mancano. Bello no, vivere nel terrore?
 
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ex.it
view post Posted on 21/11/2012, 11:46




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 21/11/2012, 09:26) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 23:48) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 21:53) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 19:44) 
:quoto: praticamente tutto il post di Exfisio... in particolare dove afferma:
CITAZIONE
E' innegabile che gli ebrei hanno invaso una terra non loro, o quantomeno non loro da quasi 2000 anni.
E' anche innegabile che avevano la giustificazione di aver vissuto l'olocausto, quindi il fatto che dopo la seconda guerra mondiale cercassero una terra dove costituire una loro nazione e dove nessuno gli andasse a rompere le palle.

... che è il punto che ha è stato definito da fede(Buzzer) una "minchiata assurda" e che ha comunque avuto il merito di risvegliare una discussione distrattamente e colpevolmente accantonata...

No. Io ho detto che è una minchiata assurda ricondurre la nascita di Israele e la sua esistenza alla sola tragedia dell'Olocausto. E da lì sono partite le precisazioni e i distinguo.

No... tu hai affermato essere una minchiata assurda che il Sionismo (la pretesa degli israeliani di "riprendersi" la Terra Promessa dopo un buon milliennio dalla Diaspora) abbia di fatto espropriato i Palestinesi dalla loro terra. Se gli ebrei avessero solo voluto un territorio da poter chiamare Patria non credo che ci troveremmo in una situazione senza uscite.

CITAZIONE
ex.it: Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.

fede(Buzzer): Che minchiata assurda! (Con rispetto parlando)

Prendersi un pezzo di terra significa o darsi all'ardita esplorazione alla ricerca di un territorio completamente disabitato da riadattare secondo le proprie esigenze (diciamo pure che l'Antartide non era contemplabile e non lo è neppure oggi), oppure migrare verso una zona in cui esista già una popolazione autoctona e crearvi uno Stato. La storia umana è piena di esempi riconducibili alla seconda ipotesi, ma oggi fa chic, decisamente trasversale, prendersela con il Sionismo e pensando che sia stato colpa di Hitler. Nessuno pensa alle reali origini del Sionismo ed è qui che emerge la minchiata assurda: per te e per molti altri Israele non ha ragione d'esistere e, se oggi è presente sulla cartina geografica, ciò è dovuto al Sionismo (ma a quale parte dello stesso?) ed alle conseguenze dell'Olocausto. Peccato che di alternative serie non ce ne siano mai state. Perché ricavare, come dicevi tu, un pezzo di Germania da donare agli Ebrei sopravvissuti ai KZ sarebbe stato un sopruso a danno dei tedeschi. E alla fine pure l'Uganda ed il Madagascar, prime proposte anglofrancesi, vantano una popolazione locale ben radicata.

Nossignore... le cose non stanno in modo "univoco" come tu dici. Tra le numerose tendenze che hanno tentato (da parte ebraica) di dare una risposta al problema di trovare una casa al "popolo eletto" non c'era solo il "Sionismo"... il "Territorialismo" per esempio non aveva la pretesa di riottenere l'antica "Terra Promessa". E l'idea di imporre ai tedeschi di "rifondere" gli Ebrei con terra anziché danaro non mi sembra poi del tutto peregrina: non è forse ciò che puntualmente viene fatto al termine di ogni vicenda bellica dacché, ahinoi, esiste la guerra?
Ah, e il Madagascar era un'idea che venne a lungo caldeggiata proprio in seno al Terzo Reich.
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 21/11/2012, 09:26) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 23:48) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 18:23) 
Vogliamo spaccare il capello in quattro? Spacchiamolo!

Polonia: invasione e stop, non si discute. Dunque, secondo il camerata Anzai, c'era Resistenza.
URSS: prima alleata desistente, poi invasa. Però anche invasore (repubbliche baltiche, Finlandia). Insomma, situazione pelosa. Il camerata non si è espresso. Boh, sarà per la prossima volta.
Francia: invasa. Parzialmente annessa. Una certa fetta, con tutte le colonie salvo poche eccezioni (prima il Gabon, poi il Camerun, Gibuti e la Guyana), lasciata in mano ai fantocci di Vichy. Ah già, ma per il camerata era quello il governo legittimo. Non si capisce il motivo, tutti gli storici indicano in Pétain e Laval una coppia di pupazzi al servizio dei tedeschi e molti concordano sul fatto che, senza la tragedia dell'Operazione Catapult, il regime pétainista avrebbe avuto scarsissimo seguito. Bel mistero. In sostanza, il Maquis per il camerata sarebbe stato un qualcosa di criminale, terroristico, assolutamente fuorilegge. Non importa che gli storici, Martin Gilbert in testa, affermino il contrario.
Norvegia: invasione. Tedesca, prima che intervenissero gli Alleati (perché agli inglesi il corridoio artico faceva comunque gola, oltre alle basi navali per tener ben ferma la Kriegsmarine nei suoi porti). Resistenza anche lì, nonostante Quisling. Allora, vuoi vedere che forse forse non era guerra civile, nonostante si trovassero di fronte anche compatrioti, tra collaborazionisti e partigiani? Mmm, dubbio amletico. Il camerata che dice? In Norvegia ancora oggi parlano di Resistenza e se qualcuno si azzarda a lodare Quisling come minimo lo guardano storto. Mah, saranno strani 'sti nordici...
Yugoslavia: innanzitutto, per il camerata, quella non era una nazione. Cosa vuoi che ne sapessero alla Società delle Nazioni, dice lui... Eppure aveva un assetto proprio, con una monarchia costituzionale poi diventata schermo per una dittatura strisciante (c'è chi la definirebbe "morbida" o "atipica", ma tant'è). Alleata della Germania per qualche giorno nel '41, poi rottura del legame e immediata invasione, facilitata dal tradimento degli alti ufficiali croati. Di lì in avanti, Stato unitario smembrato - spartizione: tanto alla Germania, qualcosa all'Italia e alla Bulgaria, una briciola all'Ungheria - assemblando il resto sotto gli Ustascia di Ante Pavelic. La Resistenza? Pare ci sia stata, anzi c'è stata, nonostante si sia divisa in due anime contrapposte, con il tradimento successivo di una di queste. Ma perché resistere, se non c'era una Nazione da ripristinare nella sua identità ed unità? Mah, nuovi misteri della Storia secondo la personale interpretazione del camerata Anzai...
Italia (versione camerata): degna alleanza, indegno tradimento della stessa con "golpe militare" e giravolta. Dopo il 25 luglio, quindi, nessun governo legittimo. Da qui, niente Resistenza ma "guerra civile".

Italia (versione storica): dittatura che entra in guerra a fianco di un altro Stato dittatoriale già impegnato, con esiti ovviamente disastrosi causa impreparazione globale del Paese e delle sue Forze Armate. Dopo 3 anni lo stesso regime al potere non ce la fa più e per salvare il salvabile esautora il gran capo restituendo i pieni poteri al sovrano, che fino a quel momento era stato un po' spettatore ed un po' macchietta. Quando il governo comunque legittimo subentrato alla dittatura sceglie l'armistizio, il Paese si ritrova invaso - i tedeschi erano scesi in massa (non per una scampagnata, ma con il preciso intento di occupare i punti chiave del Paese) dopo il 25 luglio; prima la "collaborazione" germanica consisteva giusto nella fornitura di Flak per l'antiaerea, di "Picchiatelli" ormai superati e di un prototipo di radar. La popolazione civile, in parte organizzata dai partiti riemersi dalla clandestinità, organizza una Resistenza che pone come obiettivo comune la cacciata dell'invasore - che è tedesco, dato che le clausole armistiziali prevedono la fine delle ostilità con gli Alleati - ed il ripristino di uno Stato unico. Di fronte, i tedeschi appunto ed i loro lacché della RSI: gente che, spesso per opportunismo, si aggrappa al fascismo in decomposizione accettando di prendere ordini da uno straniero che ne occupa le terre e ne dispone a piacimento, anche annettendo quel che vuole. Ovvero traditori. Non guerra civile, dunque, poiché quella viene combattuta quasi esclusivamente da compatrioti su fronti opposti senza la commistione di forze esterne quali forze d'occupazione o di liberazione. Resistenza. E da quella Resistenza nacque la Repubblica attuale, che i nostalgici contestano e non riconoscono, pur essendone cittadini.

Doverosa postilla: io di Olanda non ho parlato. Ma una piccola forma di Resistenza si registrò anche lì, nonostante vi fosse - ohibò! - il collaborazionismo, sotto forma dei nazisti fiamminghi. Ah già, ma secondo il camerata Anzai se esiste un doppio governo non si sa mai quale sia legittimo e quale composto da impostori...

No... nessun bisogno di tagliare il capello in quattro, né in sedici come sembra tu abbia inteso fare con il tuo ridondante sproloquio. In realtà non c'è alcun bisogno di sviscerare maniacalmente ogni singola situazione dello scacchiere europeo: c'è solo una semplicissma considerazione, ovvero che le tue tesi sulla "resistenza" degli uni (quelli che ti garbano) e sulla "guerriglia che non ha la medesima dignità resistenziale" degli altri (quelli che ti garbano meno... tipo i miliziani palestinesi) non sono altro, appunto, che "tesi" e non verità storiche da calare dall'alto di uno scibile totalmente sprovvisto di un minimo senso di autocritica.

Se la "guerriglia" condotta da miliziani privi di uniforme e distintivi identificabili, e propensi a "nuotare tra i civili come pesci nell'acqua" (cit. Pres. Mao Zedong) è prassi "resistenziale" allora essa è valida per i partigiani cechi come per quelli palestinesi, per i "maquisards" come per gli indipententisti baschi, per i miliziani dell'IRA come per... oibò, le Brigate Rosse o, caspita, come per i trecento di Pisacane. Le motivazioni che portano queste persone a lottare appartengono a loro: sarebbe veramente stravagante che spettasse ad un "esterno" fornire una valutazione sulla base delle proprie personali opinioni.
Semmai una distinzione (cinica ma realista) si può operare in base al conseguimento degli obbiettivi: se la guerriglia trionfa i "resistenti" divengono "liberatori", se invece fallisce vengono bollati come "terroristi". Ai membri del Gran Consiglio che vennero fucilati a Verona venne sparato nella schiena (dai fascisti) in quanto "traditori". Altrettanto accadde a Starace, colto in tuta da ginnastica (dai partigiani) mentre faceva jogging per le vie di Milano. I partigiani che a Sud assaltarono le truppe angloamericane vennero fucilati, esattamente come vennero passati per le armi i partigiani che a Nord assaltavano i tedeschi.
Se solo per un momento ipotizzi una "Ucronia" in cui (orrore!) le malvage orde dell'Asse vincono la guerra come pensi che verrebbe chiamata l'offensiva dei "nazifascisti" nel Sud Italia, se non "Guerra di Liberazione"? E i membri del CLN che avevano avvallato le "esecuzioni" di gerarchi sull'uscio di casa non sarebbero stati forse definiti "fucilatori di italiani"? E questo stesso dialogo come si sarebbe sviluppato? A parti invertite? O - come propendo a credere - esattamente negli stessi termini di come si è sviluppato?

Ah, solito metodo del camerata Anzai: quando si scava nel profondo, trovando le ragioni storiche, subito si mettono le mani avanti. Tecnica ormai classica, come quella dell'ucronia ("Fatherland" e "L'uomo nell'alto castello" sono libri, però). Una discussione nel merito, di fronte ai fatti incontrovertibili che sbugiardano una tesi malconfezionata e traballante, retta su una parificazione impossibile tra Resistenza e collaborazionismo (oh, ma Wiki non dice niente in proposito? Strano...), al solito, manca dagli sproloqui del camerata. Fai una cosa, ciccio: leggi l'enciclopedia on-line, così magari capirai la differenza tra Stato indipendente e Stato fantoccio, tra sovranità (altro termine spesso abusato) ed occupazione militare, tra governo legittimo ed esecutivo collaborazionista. Poi, nel caso, ne potremo riparlare.

Riparlarne con te, cioè con una persona che ritiene di possedere inalienabili diritti (e presumo anche doveri) su una forma di "Verità Rivelata" nei confronti della quale il semplice dubbio equivale a blasfemìa mi pare assolutamente vano. E anche del tutto ininteressante e improduttivo. Sarebbe invece degno di qualche sforzo il tentare di delineare una demarcazione precisa tra atto terroristico, guerriglia e "diritto di resistenza" (com'è noto tale di "diritto" si trovano tracce giuridiche nella storia dell'antica Cina, nelle legislazioni medievali tedesche, nella dottrina politica di San Tommaso oltre che, ovviamente, nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e tuttavia esso non viene contemplato tra i fondamenti dello "stato di diritto")... se non altro una discussione sterile verrebbe orientata in una direzione suscettibile di dare qualche frutto e non si limiterebbe (da parte mia) alla enunciazione di qualche legittimo dubbio e, da parte tua, al ribadimento (ad usum delphini, immagino) delle tue inossidabili certezze di impronta manichea.


 
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Exfisio
view post Posted on 21/11/2012, 13:09





Noto comunque che mentre si parla di Petain, della resistenza norvegese e polacca nessuno ha parlato invece della "famosa" questione (ma non tanto famosa) dell'accesso all'acqua della popolazione palestinese.
Una ragazza ebrea intervistata qualche anno fa....disse, parole sante:

"Finchè i palestinesi continueranno a morire di fame e di sete, ci saranno palestinesi disposti a farsi saltare in aria, a lanciare missili a usare scudi umani ecc. e quindi ebrei che organizzeranno rappresaglie"

Parole sante, nei ghetti, nei campi profughi c'è un terreno fertilissimo per inculcare nella gente il mito della guerra santa del martirio e tante cose simili....anche perchè sostanzialmente non hanno nulla da perdere.

I kamikaze ci saranno sempre... ma più si aumenta l'odio e più sarà facile trovare gente disposta a farsi ammazzare e ad ammazzare.
E, tutti noi sappiamo che per aumentare l'odio, la fame la povertà i check point funzionano benissimo, chi pensa il contrario è in malafede.

A questo punto qualcuno potrebbe pensare che sono antisemita.

Non proprio, mi rendo conto che la costituzione dello stato d'israele è stata una cosa che ha avuto risvolti tragici verso i
palestinesi....ma oramai c'è, e lo accettiamo basterebbe solamente che ai palestinesi fosse riconosciuto un loro stato e che anche loro facessero parlare meno le armi, se non altro perchè gli avversari sono più forti.

Infine, se ben ricordo, quando morì il buon arafat si disse che aveva un capitale di milioni di dollari....ma come la gente del tuo popolo muore di fame e tu accantoni??? Questo supporta l'ipotesi che ai potenti la guerra fa comodo, eccome se fa comodo!
 
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view post Posted on 21/11/2012, 13:52
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CITAZIONE (Exfisio @ 21/11/2012, 13:09) 
Noto comunque che mentre si parla di Petain, della resistenza norvegese e polacca nessuno ha parlato invece della "famosa" questione (ma non tanto famosa) dell'accesso all'acqua della popolazione palestinese.
Una ragazza ebrea intervistata qualche anno fa....disse, parole sante:

"Finchè i palestinesi continueranno a morire di fame e di sete, ci saranno palestinesi disposti a farsi saltare in aria, a lanciare missili a usare scudi umani ecc. e quindi ebrei che organizzeranno rappresaglie"

Parole sante, nei ghetti, nei campi profughi c'è un terreno fertilissimo per inculcare nella gente il mito della guerra santa del martirio e tante cose simili....anche perchè sostanzialmente non hanno nulla da perdere.

I kamikaze ci saranno sempre... ma più si aumenta l'odio e più sarà facile trovare gente disposta a farsi ammazzare e ad ammazzare.
E, tutti noi sappiamo che per aumentare l'odio, la fame la povertà i check point funzionano benissimo, chi pensa il contrario è in malafede.

A questo punto qualcuno potrebbe pensare che sono antisemita.

Non proprio, mi rendo conto che la costituzione dello stato d'israele è stata una cosa che ha avuto risvolti tragici verso i
palestinesi....ma oramai c'è, e lo accettiamo basterebbe solamente che ai palestinesi fosse riconosciuto un loro stato e che anche loro facessero parlare meno le armi, se non altro perchè gli avversari sono più forti.

Infine, se ben ricordo, quando morì il buon arafat si disse che aveva un capitale di milioni di dollari....ma come la gente del tuo popolo muore di fame e tu accantoni??? Questo supporta l'ipotesi che ai potenti la guerra fa comodo, eccome se fa comodo!

Quoto tutto. Specialmente la fine. Ebrei e palestinesi avrebbero solo da guadagnare dalla proclamazione di uno Stato palestinese autonomo ed indipendente. Perché non esiste ancora? Gli accordi di Oslo risalgono a quasi 20 anni fa, Gaza è in mano ai palestinesi da 7 anni... insomma, le basi ci sarebbero. Chi non vuole? La destra oltranzista israeliana, che altrimenti perderebbe peso alla Knesseth; Hamas, che morirebbe in silenzio assieme alla Jihad islamica ed alle altre organizzazioni terroristiche; Fatah, che non saprebbe come giustificare le continue ruberie dei suoi dirigenti; la Siria di Assad, l'Iran, anche l'Egitto, privi di un argomento da utilizzare per mantenere alto il livello d'attenzione sulla regione.
 
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Exfisio
view post Posted on 21/11/2012, 15:09




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 21/11/2012, 13:52) 
Ebrei e palestinesi avrebbero solo da guadagnare dalla proclamazione di uno Stato palestinese autonomo ed indipendente. Perché non esiste ancora? Gli accordi di Oslo risalgono a quasi 20 anni fa, Gaza è in mano ai palestinesi da 7 anni... insomma, le basi ci sarebbero. Chi non vuole? La destra oltranzista israeliana, che altrimenti perderebbe peso alla Knesseth; Hamas, che morirebbe in silenzio assieme alla Jihad islamica ed alle altre organizzazioni terroristiche; Fatah, che non saprebbe come giustificare le continue ruberie dei suoi dirigenti; la Siria di Assad, l'Iran, anche l'Egitto, privi di un argomento da utilizzare per mantenere alto il livello d'attenzione sulla regione.

Perfetto....hai espresso, specificando, quello che intendevo io
 
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ex.it
icon7  view post Posted on 21/11/2012, 15:41




Di sicuro tutto questo DEVE cessare:
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 21/11/2012, 17:28




sono immagini strazianti.
e meno male che ci sono. per altre guerre, anche più aberranti di questa, c'è stato il silenzio, l'indifferenza e l'assoluto silenzio di notizie.
se, come si faceva notare, nella zona forse l'interesse è minimo a trovare una pace giusta e duratura, anche nel resto del mondo c'è parecchia timidezza nell'intervenire, premi nobel della pace compresi.
 
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view post Posted on 21/11/2012, 18:21
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sensomc
view post Posted on 22/11/2012, 00:12




la pace purtroppo non ci sarà mai finchè Israele non avrà completato il suo obiettivo di pulizia etnica :( .Quando il popolo palestinese sarà distrutto e non esisterà più allora non vi sarà guerra. Purtroppo è cosi.
 
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view post Posted on 22/11/2012, 09:40
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CITAZIONE (sensomc @ 22/11/2012, 00:12) 
la pace purtroppo non ci sarà mai finchè Israele non avrà completato il suo obiettivo di pulizia etnica :( .Quando il popolo palestinese sarà distrutto e non esisterà più allora non vi sarà guerra. Purtroppo è cosi.

Sul boldato: fammi capire bene... le IDF struprano le donne palestinesi, le costringono ad abortire o ne squarciano il ventre durante la gravidanza a colpi di baionetta? Le IDF uccidono gli uomini in età riproduttiva con fucilazioni di massa dopo rastrellamento? Le IDF sopprimono i neonati nelle nursery? Le IDF promuovono la sterilizzazione dei palestinesi? Perché, se così fosse, non ci sarebbero episodiche operazioni contro Gaza - e la Cisgiordania allora? Lì c'è il problema degli insediamenti, ma le IDF non intervengono in forze bombardando. Piuttosto, se davvero fosse pulizia etnica (vedi quanto accaduto a Srebrenica) i massacri sarebbero continui e mirati esattamente all'annientamento di un ceppo etnico definito. Invece non è così.
 
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view post Posted on 22/11/2012, 10:59
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CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 21/11/2012, 13:52) 
Quoto tutto. Specialmente la fine. Ebrei e palestinesi avrebbero solo da guadagnare dalla proclamazione di uno Stato palestinese autonomo ed indipendente. Perché non esiste ancora? Gli accordi di Oslo risalgono a quasi 20 anni fa, Gaza è in mano ai palestinesi da 7 anni... insomma, le basi ci sarebbero. Chi non vuole? La destra oltranzista israeliana, che altrimenti perderebbe peso alla Knesseth; Hamas, che morirebbe in silenzio assieme alla Jihad islamica ed alle altre organizzazioni terroristiche; Fatah, che non saprebbe come giustificare le continue ruberie dei suoi dirigenti; la Siria di Assad, l'Iran, anche l'Egitto, privi di un argomento da utilizzare per mantenere alto il livello d'attenzione sulla regione.

Questa è la verita'...concetti che riassumono in una perfetta sintesi ,tutto il problema..
 
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