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Questione Israelo-Palestinese

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sensomc
view post Posted on 29/8/2012, 18:58




mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?
 
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ex.it
view post Posted on 29/8/2012, 19:41




CITAZIONE (sensomc @ 29/8/2012, 19:58) 
mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.hitler
 
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view post Posted on 29/8/2012, 22:31
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CITAZIONE (sensomc @ 29/8/2012, 19:58) 
mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Caspita...una domanda da un milione di dollari...butto lì una consdierazione: quando ci si mette di mezzo la religione, è un disastro...io personalmente, per come sono fatto io, non capisco che male ci sia se Tizio professa la sua religione e il suo vicino di casa Caio ne professa un'altra...purtroppo invece c'è gente invasata che è imbevuta dalle più disparate ideologie religiose e non ragiona più...

Certo, poi c'è da aggiungere che stiamo parlando di una guerra tra un popolo che combatte con le pietre ed un altro con la bomba atomica...più o meno la situazione è questa...e generalmente provo più solidarietà verso i Davide che resistono ai Golia (per restare in quell'area storico/geografica)...
 
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sensomc
view post Posted on 19/11/2012, 19:50




100 morti in sei giorni,terrorismo anche quello d'Israele
 
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view post Posted on 19/11/2012, 21:36
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CITAZIONE (ex.it @ 29/8/2012, 19:41) 
CITAZIONE (sensomc @ 29/8/2012, 19:58) 
mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.hitler

Che minchiata assurda! (Con rispetto parlando)

Già a inizio '900 il governo britannico aveva offerto all'Agenzia Ebraica una porzione dell'attuale Uganda per una possibile immigrazione; poi, dall'Africa ci si è spostati in Medio Oriente e non certo (almeno fino al '48) con espropri di terreni o con lunghe colonne di profughi per le strade o nei campi. Quindi, in realtà, non si tratta di sensi di colpa o di evitare agli Ebrei di trovarsi una patria. La storia umana non è fatta forse anche da migrazioni, più o meno previste o controllate?

Tornando in argomento, i pazzi e gli scellerati ci sono sempre in ambo gli schieramenti. In Israele ci sono quelli che pretendono di prendersi tutto e di non mollare un centimetro, nonostante la maggioranza dei cittadini si opponga e non ne voglia sapere di altri casini. Tra i palestinesi, specie a Gaza, ci sono altri imbecilli, pochi ma nei posti di comando, che credono solo nella guerra continua e non capiscono che l'alternativa alla pacifica convivenza è l'annientamento reciproco.

CITAZIONE (sensomc @ 29/8/2012, 18:58) 
mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Ah, giusto per essere precisi: noi siamo BasketCafé. Una "f" e accento acuto sulla "e" conclusiva. "Basketcaffè" è un piccolo sito d'informazione cestistica. Scusate, ma nome e origini per noi sono importanti.
 
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ex.it
view post Posted on 19/11/2012, 23:03




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 19/11/2012, 21:36) 
CITAZIONE (ex.it @ 29/8/2012, 19:41) 
CITAZIONE (sensomc @ 29/8/2012, 19:58) 
mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.hitler

Che minchiata assurda! (Con rispetto parlando)

Già a inizio '900 il governo britannico aveva offerto all'Agenzia Ebraica una porzione dell'attuale Uganda per una possibile immigrazione; poi, dall'Africa ci si è spostati in Medio Oriente e non certo (almeno fino al '48) con espropri di terreni o con lunghe colonne di profughi per le strade o nei campi. Quindi, in realtà, non si tratta di sensi di colpa o di evitare agli Ebrei di trovarsi una patria. La storia umana non è fatta forse anche da migrazioni, più o meno previste o controllate?

Che ragionamento acuto (con rispetto parlando)! Semplicemente omette di menzionare l'esistenza del Sionismo, fenomeno culturale e politico di qualche rilevanza... dimentica gli accordi del 1916 tra Francia e Gran Bretagna per la spartizione della Palestina (precedentemente colonia dell'Impero ottomano) e l'ambigua "dichiarazione Balfour" (1917) in cui il Regno Unito, che pure già aveva promesso la Palestina agli alleati arabi di "el Aurens" e sulla zona deteneva una specie di Protettorato, asseriva la propria volontà di creare colà un "focolare" per gli israeliti dispersi per il mondo, di fatto accordando un certo sostegno alle tesi dei sionisti che rivendicavano il possesso della Palestina.
La successiva graduale immigrazione degli Ebrei fu tutt'altro che indolore: già nel 1920 gli Arabi insorsero e assalirono gli Israeliti, ci furono vittime e centinaia di feriti, principalmente tra gli Ebrei. In conseguenza questi ultimi, che diffidavano delle capacità dell'esercito britannico di tenere sotto controllo la situazione, si dotarono di una forza clandestina di autodifesa, la "Haganah". Nel 1929 nuovi disordini tra i "conviventi forzati" arabi ed ebrei produssero a Gerusalemme oltre 100 morti per parte e circa trecento feriti. Tra il 1936 e il 1939 divampò la Grande Rivolta Araba che si opponeva sia alla crescente migrazione ebraica (in quel periodo erano in molti a lasciare la Germania e gli Stati limitrofi) sia al "mandato" britannico. L'Haganah (forte di circa 50000 uomini) sostenne vigorosamente gl'Inglesi sebbene alcuni gruppi (in particolare l'Irgun e la "banda Stern") si opponessero anche ai britannici in nome di una futura Nazione di Israele e non disdegnassero operazioni di terrorismo anche nei confronti di bersagli civili. La Grande Rivolta Araba ebbe durata di tre anni. Quando venne soffocata, nel marzo del 1939, i caduti arabi erano oltre 5000, quelli ebraici circa 400 e quelli britannici 200. Più di 120 Arabi furono condannati a morte e una quarantina vennero impiccati. I principali capi arabi furono arrestati o espulsi, di fatto "decapitando" la comunità araba palestinese... (fu anche a causa di ciò che nella guerra del 1948 la maggior parte delle Nazioni arabe confinanti con Israele decisero di impegnarsi militarmente nel tentativo d'invasione delle terre contese). La tragedia della Shoah di fatto contribuì in Occidente a far cadere le resistenze alla nascita dello Stato di Israele, tant'è che i britannici che pure si erano impegnati (Libro Bianco del 1939) a interrompere del tutto l'immigrazione ebraica in Palestina fin dal 1944 dovettero riconsiderare le proprie posizioni. In pratica il "senso di colpa" dell'Occidente nei confronti dei sopravissuti allo sterminio nazista contribuì non poco al sorgere di un largo sentimento di "simpatia" dell'opinione pubblica nei confronti della popolazione ebraica (pur fortemente minoritaria) per cui le proteste dei Palestinesi (già orbi della gran parte della propria classe dirigente) vennero pressoché ignorate.
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 19/11/2012, 21:36) 
Tornando in argomento, i pazzi e gli scellerati ci sono sempre in ambo gli schieramenti. In Israele ci sono quelli che pretendono di prendersi tutto e di non mollare un centimetro, nonostante la maggioranza dei cittadini si opponga e non ne voglia sapere di altri casini. Tra i palestinesi, specie a Gaza, ci sono altri imbecilli, pochi ma nei posti di comando, che credono solo nella guerra continua e non capiscono che l'alternativa alla pacifica convivenza è l'annientamento reciproco.

Purtroppo pensare ad una "pacifica convivenza" dopo quasi cent'anni di contrapposizione punteggiata da stragi, atrocità e terrorismo mi sembra abbastanza illusorio... una volta di più l'assurda pretesa di "imporre" alle popolazioni di spostarsi e lasciare ad altri la propria terra natìa sta producendo (lo abbiamo già visto in Jugoslavia) una faida spietata di cui appare difficile vedere una soluzione: non è soltanto "colpa" di pochi "imbecilli" o "pazzi e scellarati" di ambo le parti, c'è altro: c'è che il sangue versato da una parte e dall'altra è troppo e troppo fresco per poter essere accantonato in nome di una improbabilissima "pacifica convivenza". :(

Edited by ex.it - 19/11/2012, 23:49
 
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sensomc
view post Posted on 19/11/2012, 23:48




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 19/11/2012, 21:36) 
CITAZIONE (sensomc @ 29/8/2012, 18:58) 
mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Ah, giusto per essere precisi: noi siamo BasketCafé. Una "f" e accento acuto sulla "e" conclusiva. "Basketcaffè" è un piccolo sito d'informazione cestistica. Scusate, ma nome e origini per noi sono importanti.

:yes: lo frequento dal 2007 eppure sbaglio ancora :wub:
 
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CITAZIONE (ex.it @ 19/11/2012, 23:03) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 19/11/2012, 21:36) 
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mettiamo ancora un pò di pepe in più su basketcaffè,qual'è la vostra opinione sulla questione Israelo-Palestinese ?

Di fatto il Sionismo ha creato una impasse: per evitare agli Ebrei di trovarsi una nuova terra sono stati i Palestinesi ad essere espropriati della loro. I Palestinesi stanno in gran parte "pagando" i sensi di colpa dell'Europa.hitler

Che minchiata assurda! (Con rispetto parlando)

Già a inizio '900 il governo britannico aveva offerto all'Agenzia Ebraica una porzione dell'attuale Uganda per una possibile immigrazione; poi, dall'Africa ci si è spostati in Medio Oriente e non certo (almeno fino al '48) con espropri di terreni o con lunghe colonne di profughi per le strade o nei campi. Quindi, in realtà, non si tratta di sensi di colpa o di evitare agli Ebrei di trovarsi una patria. La storia umana non è fatta forse anche da migrazioni, più o meno previste o controllate?

Che ragionamento acuto (con rispetto parlando)! Semplicemente omette di menzionare l'esistenza del Sionismo, fenomeno culturale e politico di qualche rilevanza... dimentica gli accordi del 1916 tra Francia e Gran Bretagna per la spartizione della Palestina (precedentemente colonia dell'Impero ottomano) e l'ambigua "dichiarazione Balfour" (1917) in cui il Regno Unito, che pure già aveva promesso la Palestina agli alleati arabi di "el Aurens" e sulla zona deteneva una specie di Protettorato, asseriva la propria volontà di creare colà un "focolare" per gli israeliti dispersi per il mondo, di fatto accordando un certo sostegno alle tesi dei sionisti che rivendicavano il possesso della Palestina.
La successiva graduale immigrazione degli Ebrei fu tutt'altro che indolore: già nel 1920 gli Arabi insorsero e assalirono gli Israreliti, ci furono vittime e centinaia di feriti, principalmente tra gli Ebrei. In conseguenza questi ultimi, che diffidavano delle capacità dell'esercito britannico di tenere sotto controllo la situazione, si dotarono di una forza clandestina di autodifesa, la "Haganah". Nel 1929 nuovi disordini tra i "conviventi forzati" arabi ed ebrei produssero a Gerusalemme oltre 100 morti per parte e circa trecento feriti. Tra il 1936 e il 1939 divampò la Grande Rivolta Araba che si opponeva sia alla crescente migrazione ebraica (in quel periodo erano in molti a lasciare la Germania e gli Stati limitrofi) sia al "mandato" britannico. L'Haganah (forte di circa 50000 uomini) sostenne vigorosamente gl'Inglesi sebbene alcuni gruppi (in particolare l'Irgun e la "banda Stern") si opponessero anche ai britannici in nome di una futura Nazione di Israele e non disdegnassero operazioni di terrorismo anche nei confronti di bersagli civili. La Grande rivolta araba ebbe durata di tre anni. Quando venne soffocata, nel marzo del 1939, i caduti arabi erano oltre 5000, quelli ebraici circa 400 e quelli britannici 200. Più di 120 Arabi furono condannati a morte e una quarantina vennero impiccati. I principali capi arabi furono arrestati o espulsi, di fatto "decapitando" la comunità araba palestinese... (fu anche a causa di ciò che nella guerra del 1948 la maggior parte delle Nazioni arabe confinanti con Israele decisero di impegnarsi militarmente nel tentativo d'invasione delle terre contese). La tragedia della Shoah di fatto contribuì in Occidente a far cadere le resistenze alla nascita dello Stato di Israele, tant'è che i britannici che pure si erano impegnati (Libro Bianco del 1939) a interrompere del tutto l'immigrazione ebraica in Palestina fin dal 1944 dovettero riconsiderare le proprie posizioni. In pratica il "senso di colpa" dell'Occidente nei confronti dei sopravissuti allo sterminio nazista contribuì non poco al sorgere di un largo sentimento di "simpatia" dell'opinione pubblica nei confronti della popolazione ebraica (pur fortemente minoritaria) per cui le proteste dei Palestinesi (già orbi della gran parte della propria classe dirigente) vennero pressoché ignorate.

Piccole ma doverose precisazioni:

1)Il Sionismo nacque sotto la spinta propulsiva di Theodor Herzl, ebreo viennese di ascendenze ungheresi, testimone oculare dell'umiliante degradazione pubblica dell'innocente capitano Dreyfus in Francia. Il Sionismo poneva come proprio obiettivo la creazione di uno Stato ebraico come risposta alle varie persecuzioni europee. Israele non è propriamente una creazione sionista, dato che al suo compimento contribuirono tante diverse personalità, ebree e non, sionisti e non.
2)I disordini in Palestina negli anni '20 e '30 furono in larga parte alimentati dal Gran Muftì di Gerusalemme, Amin Al-Husseini, che più volte incitò i suoi compatrioti a linciare gli ebrei. Attenzione, tutti gli ebrei: tant'è vero che il pogrom più sanguinoso si rivolse verso quella comunità ebraica presente in Palestina ben prima dell'immigrazione organizzata dall'Aliyah.
3)Lo stesso Gran Muftì trovò sponda per le sue politiche di terrorismo e genocidio presso la Germania Nazista, in cui fu accolto con tutti gli onori. Tentò di arruolare una divisione di SS musulmane, reclutando in Bosnia, ma non andò oltre il battaglione, comunque sanguinario. A conflitto mondiale concluso, la Jugoslavia lo inserì nella propria lista dei criminali di guerra, chiedendo di poterlo processare. Una personcina ammodino, insomma.
4)Gli inglesi, che avevano Mandato della SdN sulla Palestina, istituirono nel '36 (non nel '39) un Libro Bianco per contingentare l'immigrazione. Libro Bianco che continuò ad esistere fino al '47, ovvero alla vergogna mondiale della nave "President Warfield" meglio nota come "Exodus". L'Haganah si impegnò militarmente solo dopo la fine del conflitto mondiale, così come l'Irgun e la Banda Stern aumentarono gli atti di terrorismo dal '45 in poi, sino alla distruzione del King David Hotel a Gerusalemme.



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CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 19/11/2012, 21:36) 
Tornando in argomento, i pazzi e gli scellerati ci sono sempre in ambo gli schieramenti. In Israele ci sono quelli che pretendono di prendersi tutto e di non mollare un centimetro, nonostante la maggioranza dei cittadini si opponga e non ne voglia sapere di altri casini. Tra i palestinesi, specie a Gaza, ci sono altri imbecilli, pochi ma nei posti di comando, che credono solo nella guerra continua e non capiscono che l'alternativa alla pacifica convivenza è l'annientamento reciproco.

Purtroppo pensare ad una "pacifica convivenza" dopo quasi cent'anni di contrapposizione punteggiata da stragi, atrocità e terrorismo mi sembra abbastanza illusorio... una volta di più l'assurda pretesa di "imporre" alle popolazioni di spostarsi e lasciare ad altri la propria terra natìa sta producendo (lo abbiamo già visto in Jugoslavia) una faida spietata di cui appare difficile vedere una soluzione: non è soltanto "colpa" di pochi "imbecilli" o "pazzi e scellarati" di ambo le parti, c'è altro: c'è che il sangue versato da una parte e dall'altra è troppo e troppo fresco per poter essere accantonato in nome di una improbabilissima "pacifica convivenza". :(

Specificato quanto sopra, passiamo al sodo. Compromessi inglesi e francesi o meno, esiste una risoluzione ONU che prevede l'esistenza di uno Stato ebraico e di uno Stato Palestinese. Nel '48, Ben Gurion e i suoi, tenendo al guinzaglio Irgun e Banda Stern, si dichiararono favorevoli alla spartizione, che, numeri alla mano, avrebbe visto una buona parte di territorio in mano ai Palestinesi. Dall'altra parte, tra il criminale Al-Hosseini ed altri agitatori e le mire d'annessione di alcuni Paesi vicini, vi fu il rifiuto. Conseguenza: guerra. Ne fecero le spese tutte e due le fazioni, con massacri indicibili per ogni parte. Alla fine, i Palestinesi non furono sconfitti, ma letteralmente fregati dai loro sostenitori iniziali: la Transgiordania si prese la Cisgiordania (è utile ricordare che la riva sinistra del Giordano è la più fertile e più ricca di materie prime, mentre verso Amman c'è quasi solo deserto), l'Egitto Gaza. E i Palestinesi finirono nei campi profughi, dove erano facile preda di sobillatori.
Adesso, da una parte c'è uno Stato legittimo al cui interno convivono anime fin troppo turbolente che pensano di poter spadroneggiare: il risultato sono provocazioni de facto e l'utilizzo di qualunque casus belli per una rappreseglia in grande stile. Dall'altra parte, situazione ancor più caotica: a Gaza c'è Hamas, che vorrebbe annientare Israele come neanche Nasser con i missili di Helwuan a suo tempo; in Cisgiordania c'è Fatah, che è meno estremista rispetto al passato ma è divorata dalla corruzione e sfrutta qualunque occasione per provare a riprendere terreno politicamente.
 
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ex.it
view post Posted on 19/11/2012, 23:55




CITAZIONE (sensomc @ 19/11/2012, 23:48) 
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 19/11/2012, 21:36) 
Ah, giusto per essere precisi: noi siamo BasketCafé. Una "f" e accento acuto sulla "e" conclusiva. "Basketcaffè" è un piccolo sito d'informazione cestistica. Scusate, ma nome e origini per noi sono importanti.

:yes: lo frequento dal 2007 eppure sbaglio ancora :wub:

Siamo in pieno identitarismo basketcaféista :lol: :lol: :lol: dove a volte sembra quasi che l'acutezza sia privilegio degli accenti :blink2:
 
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view post Posted on 19/11/2012, 23:59
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CITAZIONE (sensomc @ 19/11/2012, 23:48) 
:yes: lo frequento dal 2007 eppure sbaglio ancora :wub:

Siamo in pieno identitarismo basketcaféista :lol: :lol: :lol: dove a volte sembra quasi che l'acutezza sia privilegio degli accenti :blink2:

L'identità è importante - una volta, il creatore del logo avrebbe potuto dimorto (livornesismo) incazzarsi leggendo un simile scempio del nome.
 
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sensomc
view post Posted on 19/11/2012, 23:59




CITAZIONE (ex.it @ 19/11/2012, 23:55) 
CITAZIONE (sensomc @ 19/11/2012, 23:48) 
:yes: lo frequento dal 2007 eppure sbaglio ancora :wub:

Siamo in pieno identitarismo basketcaféista :lol: :lol: :lol: dove a volte sembra quasi che l'acutezza sia privilegio degli accenti :blink2:

pensa a rispondere a fede,complimenti a entrambi,interessantissimi da leggere :yes:
 
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view post Posted on 20/11/2012, 00:05
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CITAZIONE (ex.it @ 19/11/2012, 23:55) 
Siamo in pieno identitarismo basketcaféista :lol: :lol: :lol: dove a volte sembra quasi che l'acutezza sia privilegio degli accenti :blink2:

pensa a rispondere a fede,complimenti a entrambi,interessantissimi da leggere :yes:



Ricordiamoci l'importanza delle parole. ;)

Vi saluto, vado a dormire. Ci si rilegge domattina - tanto lo so che manganello lover Anzai tirerà fuori un pistolotto d'annata, infarcito di Wiki.
 
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ex.it
view post Posted on 20/11/2012, 00:30




Comunque, tornando all'argomento, le tue sempre gradite "piccole ma doverose precisazioni" altro non fanno che confermare che il fenomeno dell'immigrazione (ritorno?) degli Ebrei in Palestina fu ben altro che tranquillo e pacifico ... etichettare il tutto con "non certo (almeno fino al '48) con espropri di terreni o con lunghe colonne di profughi per le strade o nei campi" mi sembra leggermente riduttivo.
Herzl indubbiamente si caratterizzò come il più importante ed attivo propugnatore del Sionismo... a lui si deve l'organizzazione in Svizzera del primo Congresso Sionista da cui nacque l'Organizzazione Sionista. Il Congresso stabilì che scopo dell'organizzazione dovesse essere di ottenere "per il popolo ebraico una patria in Palestina pubblicamente riconosciuta e legalmente garantita".
Apprezzo poi l'enumerazione delle molteplici ragioni per cui Ebrei e Palestini dovrebbero rassegnarsi a convivere pacificamente: resta il fatto che se a tutt'oggi è ancora difficile, tra connazionali, ottenere che ci si possa confrontare in modo rispettoso sulla Guerra Civile che ha insanguinato il nostro Paese oltre mezzo secolo addietro, figuriamoci quante possono essere le probabilità che ciò riesca a due popoli di diversa cultura, con diversa religione (due monoteismi, quindi difficilmente conciliabili se non con un'improbabile operazione di sincretismo) e valori di riferimento, gli ammazzamenti tra i quali sono tuttora in corso.
Una nota a proposito del Gran Muftì... (zio, se non vado errato, del defunto premio Nobel Yasser Arafat e tra i fondatori dei "Fratelli Musulmani") e della sua alleanza in funzione sia antibritannica che antiebraica con la Germania nazista: curioso che ciò gli venga imputato mentre viene in qualche modo "perdonato" al leader indipendentista indiano Subhas Chandra Bose (che non poteva non appoggiarsi a chi osteggiava gli Inglesi) e in qualche misura allo stesso Gandhi. C'è in più, ovviamente, la "questione ebraica" che pesa come un macigno... a questo proposito è interessante notare che per qualche tempo alcuni esponenti particolarmente "accesi" del movimento sionista cercarono, con qualche iniziale successo, di ottenere aiuti e sostegno addirittura dai nazisti.

P.S. Wiki mi è utilissima per evitare che la mia sempre più labile memoria cada macroscopicamente in fallo... suggerisco a chiunque di puntellare i propri vaneggiamenti con manciate di dati e citazioni poco oppugnabili, proprio come faccio io
;)

Edited by ex.it - 20/11/2012, 00:48
 
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view post Posted on 20/11/2012, 09:43
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CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 00:30) 
Comunque, tornando all'argomento, le tue sempre gradite "piccole ma doverose precisazioni" altro non fanno che confermare che il fenomeno dell'immigrazione (ritorno?) degli Ebrei in Palestina fu ben altro che tranquillo e pacifico ... etichettare il tutto con "non certo (almeno fino al '48) con espropri di terreni o con lunghe colonne di profughi per le strade o nei campi" mi sembra leggermente riduttivo.
Herzl indubbiamente si caratterizzò come il più importante ed attivo propugnatore del Sionismo... a lui si deve l'organizzazione in Svizzera del primo Congresso Sionista da cui nacque l'Organizzazione Sionista. Il Congresso stabilì che scopo dell'organizzazione dovesse essere di ottenere "per il popolo ebraico una patria in Palestina pubblicamente riconosciuta e legalmente garantita".

Eh grazie, il Sionismo in parole povere l'ha "inventato" lui! Ma a differenza di quel che pensa qualche invasato d'oggi, non era certo chissà quale ideologia criminale - manco Ben Gurion fosse Blofeld con il gatto bianco in braccio e l'Aliyah la SPECTRE.
CITAZIONE
Apprezzo poi l'enumerazione delle molteplici ragioni per cui Ebrei e Palestini dovrebbero rassegnarsi a convivere pacificamente: resta il fatto che se a tutt'oggi è ancora difficile, tra connazionali, ottenere che ci si possa confrontare in modo rispettoso sulla Guerra Civile che ha insanguinato il nostro Paese oltre mezzo secolo addietro, figuriamoci quante possono essere le probabilità che ciò riesca a due popoli di diversa cultura, con diversa religione (due monoteismi, quindi difficilmente conciliabili se non con un'improbabile operazione di sincretismo) e valori di riferimento, gli ammazzamenti tra i quali sono tuttora in corso.

"Guerra civile" un par di balle! Fu Resistenza, termine che (guarda caso) non pronunci mai. Fastidioso, vero, ricordare le radici della Repubblica attuale, sorta dalla lotta alla povertà, alla fame, all'invasore nazista ed al suo fantoccio pelato...
Azzardato poi il paragone. L'ONU ha propugnato sin dall'inizio della questione la spartizione del territorio con due Stati indipendenti e sovrani, più Gerusalemme come città libera. Ora, il punto conclusivo riguardante Gerusalemme è particolarmente spinoso, ma la possibilità di costituire uno Stato palestinese, permane. Peccato manchi la volontà politica, tra gli stessi Palestinesi tra l'altro!
CITAZIONE
Una nota a proposito del Gran Muftì... (zio, se non vado errato, del defunto premio Nobel Yasser Arafat e tra i fondatori dei "Fratelli Musulmani") e della sua alleanza in funzione sia antibritannica che antiebraica con la Germania nazista: curioso che ciò gli venga imputato mentre viene in qualche modo "perdonato" al leader indipendentista indiano Subhas Chandra Bose (che non poteva non appoggiarsi a chi osteggiava gli Inglesi) e in qualche misura allo stesso Gandhi. C'è in più, ovviamente, la "questione ebraica" che pesa come un macigno... a questo proposito è interessante notare che per qualche tempo alcuni esponenti particolarmente "accesi" del movimento sionista cercarono, con qualche iniziale successo, di ottenere aiuti e sostegno addirittura dai nazisti.

Al-Husseini era effettivamente lo zio di Arafat, ma resta un criminale. La sua propaganda terroristica era rivolta prima di tutto verso gli ebrei: quante volte, dal proprio palazzo a Gerusalemme piuttosto che da Berlino o dal Cairo, ha parlato alla radio rivolgendosi ai palestinesi incitandoli a sterminare tutti gli ebrei, compresi quelli da sempre residenti e radicati in Terra Santa? Bose invece era considerato un indipendentista nazionalista e violento, che cercò sponde un po' ovunque finché non la trovò nell'Asse. Difficile incriminare e chiedere l'estradizione di un morto, però: se a fine '45 al-Husseini era ancora vivo, a quella data l'indiano era ridotto in cenere dopo cremazione, visto che era deceduto in un incidente aereo.

Sul boldato: la Germania nazista fino all'approvazioni delle leggi sul sangue e sull'onore di W. Stuckart studiò anche la possibilità di risolvere il c.d. "problema ebraico" agevolando l'emigrazione in Palestina. Dal '38 in poi, invece, non ci fu spazio per simili opzioni, fino a che si arrivò alle aberranti conclusioni della conferenza di Wansee del 20/01/'42.
CITAZIONE

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;)

Concesso, va là (cit.)

Edited by fede(Buzzer) - 20/11/2012, 12:15
 
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view post Posted on 20/11/2012, 12:48




CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 09:43) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 00:30) 
Comunque, tornando all'argomento, le tue sempre gradite "piccole ma doverose precisazioni" altro non fanno che confermare che il fenomeno dell'immigrazione (ritorno?) degli Ebrei in Palestina fu ben altro che tranquillo e pacifico ... etichettare il tutto con "non certo (almeno fino al '48) con espropri di terreni o con lunghe colonne di profughi per le strade o nei campi" mi sembra leggermente riduttivo.
Herzl indubbiamente si caratterizzò come il più importante ed attivo propugnatore del Sionismo... a lui si deve l'organizzazione in Svizzera del primo Congresso Sionista da cui nacque l'Organizzazione Sionista. Il Congresso stabilì che scopo dell'organizzazione dovesse essere di ottenere "per il popolo ebraico una patria in Palestina pubblicamente riconosciuta e legalmente garantita".

Eh grazie, il Sionismo in parole povere l'ha "inventato" lui! Ma a differenza di quel che pensa qualche invasato d'oggi, non era certo chissà quale ideologia criminale - manco Ben Gurion fosse Blofeld con il gatto bianco in braccio e l'Aliyah la SPECTRE.

Nondimeno le conclusioni del 1° Congresso Sionista individuarono senza alcuna alternativa possibile la Palestina come sede ove insediare il futuro Stato di Israele. L'Uganda o (successivamente) il Madagascar non vennero assolutamente presi in considerazione... Io penso però che se dopo la fine del 2° conflitto mondiale i "sensi di colpa" occidentali non fossero stati così forti e di conseguenza se si fosse cercato di individuare una soluzione meno traumatica per la popolazione autoctona della Palestina (per esempio creando uno Stato d'Israele nel cuore dell'Europa) probabilmente ora la "questione ebraica" avrebbe trovato una "soluzione finale" tale da accontentare tutti "con moderazione"...
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 09:43) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 00:30) 
Apprezzo poi l'enumerazione delle molteplici ragioni per cui Ebrei e Palestini dovrebbero rassegnarsi a convivere pacificamente: resta il fatto che se a tutt'oggi è ancora difficile, tra connazionali, ottenere che ci si possa confrontare in modo rispettoso sulla Guerra Civile che ha insanguinato il nostro Paese oltre mezzo secolo addietro, figuriamoci quante possono essere le probabilità che ciò riesca a due popoli di diversa cultura, con diversa religione (due monoteismi, quindi difficilmente conciliabili se non con un'improbabile operazione di sincretismo) e valori di riferimento, gli ammazzamenti tra i quali sono tuttora in corso.

"Guerra civile" un par di balle! Fu Resistenza, termine che (guarda caso) non pronunci mai. Fastidioso, vero, ricordare le radici della Repubblica attuale, sorta dalla lotta alla povertà, alla fame, all'invasore nazista ed al suo fantoccio pelato...
Azzardato poi il paragone. L'ONU ha propugnato sin dall'inizio della questione la spartizione del territorio con due Stati indipendenti e sovrani, più Gerusalemme come città libera. Ora, il punto conclusivo riguardante Gerusalemme è particolarmente spinoso, ma la possibilità di costituire uno Stato palestinese, permane. Peccato manchi la volontà politica, tra gli stessi Palestinesi tra l'altro!

Oh, non ho dubbi che anche il ragazzotto palestinese dedito all'Intifada ritenga (del tutto a ragione, dal suo punto di vista settoriale e "partigiano") di star conducendo una vera e propria Resistenza nei confronti dell'aggressore... in modo del tutto analogo un combattente dell'Irgun può aver sentito come attività di Resistenza la preparazione di attentati contro gli arabi o i Britannici. Infine il "Nuotatore Paracadutista" della Decima era convinto di Resistere all'invasore Angloamericano dal fondo della sua buca ad Anzio... è sempre comunque una questione di punti di vista: la Resistenza che ha successo viene definita "Lotta di Liberazione", quella che non ne ha "Terrorismo".
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 09:43) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 00:30) 
Una nota a proposito del Gran Muftì... (zio, se non vado errato, del defunto premio Nobel Yasser Arafat e tra i fondatori dei "Fratelli Musulmani") e della sua alleanza in funzione sia antibritannica che antiebraica con la Germania nazista: curioso che ciò gli venga imputato mentre viene in qualche modo "perdonato" al leader indipendentista indiano Subhas Chandra Bose (che non poteva non appoggiarsi a chi osteggiava gli Inglesi) e in qualche misura allo stesso Gandhi. C'è in più, ovviamente, la "questione ebraica" che pesa come un macigno... a questo proposito è interessante notare che per qualche tempo alcuni esponenti particolarmente "accesi" del movimento sionista cercarono, con qualche iniziale successo, di ottenere aiuti e sostegno addirittura dai nazisti.

Al-Husseini era effettivamente lo zio di Arafat, ma resta un criminale. La sua propaganda terroristica era rivolta prima di tutto verso gli ebrei: quante volte, dal proprio palazzo a Gerusalemme piuttosto che da Berlino o dal Cairo, ha parlato alla radio rivolgendosi ai palestinesi incitandoli a sterminare tutti gli ebrei, compresi quelli da sempre residenti e radicati in Terra Santa? Bose invece era considerato un indipendentista nazionalista e violento, che cercò sponde un po' ovunque finché non la trovò nell'Asse. Difficile incriminare e chiedere l'estradizione di un morto, però: se a fine '45 al-Husseini era ancora vivo, a quella data l'indiano era ridotto in cenere dopo cremazione, visto che era deceduto in un incidente aereo.

Da un certo punto di vista sono pochi tra Capi di Stato, politici e statisti a poter evitare la qualifica di "criminali"... Solo a titolo di esempio il creatore dell'odierna Turchia, Mustafa Kemal Ataturk, è sia il grande Statista che ha fatto risorgere la Turchia dalle ceneri dell'Impero ottomano che il dittatore che ha portato a compimento il genocidio armeno. Robespierre ha sulla coscienza più morti del "puzzone" e tuttavia è da molti ritenuto un benefattore dell'umanità. Tutto ciò ha a che vedere con una certa sorta di "immunità funzionale" che è legata all'attività politica. E non vale solo per i "grandi personaggi" ma anche per comparse e figuranti: non a caso l'assassinio politico viene valutato diversamente dall'assassinio comune e Bruto può essere additato da molti come campione di virtù repubblicane e non come l'assassino di un suo benefattore.
CITAZIONE (fede(Buzzer) @ 20/11/2012, 09:43) 
CITAZIONE (ex.it @ 20/11/2012, 00:30) 

P.S. Wiki mi è utilissima per evitare che la mia sempre più labile memoria cada macroscopicamente in fallo... suggerisco a chiunque di puntellare i propri vaneggiamenti con manciate di dati e citazioni poco oppugnabili, proprio come faccio io
;)

Concesso, va là (cit.)

Bontà vostra, Sior :D
 
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