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Terremoto in Emilia

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micio000
view post Posted on 29/5/2012, 18:04




sono cazzi

da il sole 24 ore

No, non c'è da stare allegri. A metà giornata sono già state registrate circa 60 scosse e le repliche del terremoto che sta sconvolgendo l'Emilia «dureranno parecchi giorni». Così, ai microfoni di Rainews 24 il sismologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato, che spiega: «La zona più attiva è quella più occidentale, tra Modena, Moglia e Mirandola, ma si sta estendendo verso ovest». Sessantatre (alle 13) le scosse di terremoto registrate dagli strumenti dell'Ingv in provincia di Modena.

Dopo la scossa più forte, quella da magnitudo 5.8 Richter delle 9, la terra ha tremato finora altre 47 volte: le scosse più forti sono state registrate alle 9.07 (magnitudo 4.0), alle 9.09 (4.1), alle 10.25 (4.5), alle 10.27 (4.7), alle 10.40 (4.2), alle 11.30 (4.2). Alle 12.56 e alle 13.01 altre due forti scosse non magnitudo 5.3 e 5.1.

Il sismologo: abbiamo già registrato 80 scosse, lo sciame sismico continuerà nelle prossime ore



Il geologo: l'Appennino si muove verso Nord-Est, le scosse proseguiranno

La cosa che più inquieta è che all'origine del terremoto di magnitudo 5,8 avvenuto questa mattina nel modenese potrebbe esserci, secondo l'Ingv, la rottura di una nuova faglia. Il sisma è avvenuto sul margine occidentale dell'arco di circa 40 chilometri attivato nel sisma del 20 maggio scorso. Allora le scosse più forti erano avvenute nella zona orientale. «Si temeva che con una struttura così complessa, potesse esserci spazio per altri terremoti di grande entità», ha detto il sismologo Alessandro Amato.

Dopo il terremoto del 20 maggio scorso, le repliche più forti (ossia di magnitudo superiore a 5) erano concentrate nella zona di Ferrara. Il terremoto di questa mattina, ha detto ancora Amato, «indica che molto probabilmente sono attive più faglie». Situazioni come queste possono verificarsi quando vengono attivate strutture molto complesse. Per esempio, in passato è avvenuto con il terremoto di Colfiorito del 1997, quando alla prima scossa sono seguite a distanza di giorni nuove scosse importanti.

«La struttura responsabile del terremoto di oggi nel modenese - ha aggiunto il sismologo dell'Ingv - è la struttura complessa del tratto settentrionale dell'Appennino, nel quale la catena montuosa prosegue sotto la Pianura Padana. La struttura è la stessa legata al sisma del 20 maggio, ma probabilmente avvenuta su una faglia adiacente. Non si tratta quindi una replica in senso stretto». Tuttavia il meccanismo di questo nuovo terremoto sarà chiarito nelle prossime ore, sulla base dei dati rilevati dai sismografi


 
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ex.it
view post Posted on 29/5/2012, 20:00




Ma chi gli crolla la casa, l'Imu la deve pagare?
 
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AA87Ve
view post Posted on 29/5/2012, 20:57




CITAZIONE (Lord Stabilo @ 29/5/2012, 14:34) 
CITAZIONE (AA87Ve @ 29/5/2012, 13:40) 
altra scossa alle 12:57.
La Domanda critica è: che siano scosse tutte di avvertimento? Parlando con i miei amici, il timore è questo. -_-
solidarietà x tutta la provincia di Modena e non solo

domanda: ma questi amici sono esperti in materia?? :uhm:

ah ah. Che simpatico :roftl:

seriamente, se continuano a esserci queste tipo di scosse dopo il 20maggio poco superiori ai 5¤, la paura è che siano tutte fiammelle prima di un incendio.
E poi cosa fai a prevedere che non succeda una di nuova?
Il post di micio000 mi ha anticipato
 
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Lord Stabilo
view post Posted on 29/5/2012, 21:10




CITAZIONE (AA87Ve @ 29/5/2012, 21:57) 
CITAZIONE (Lord Stabilo @ 29/5/2012, 14:34) 
domanda: ma questi amici sono esperti in materia?? :uhm:

ah ah. Che simpatico :roftl:

seriamente, se continuano a esserci queste tipo di scosse dopo il 20maggio poco superiori ai 5¤, la paura è che siano tutte fiammelle prima di un incendio.
E poi cosa fai a prevedere che non succeda una di nuova?
Il post di micio000 mi ha anticipato

Guarda che voglia di scherzare nn ce l'ho per niente dato che son della provincia di Modena e nn proprio lontano dall'epicentro anche se ringraziando il cielo nn ci son stati danni qua.
 
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tabellina
view post Posted on 30/5/2012, 09:54




CITAZIONE
Di Susanna Camusso
30 maggio 2012

Volti di lavoratrici e di lavoratori segnati dal pianto per i loro compagni di lavoro, una babele di lingue e provenienze: sono le immagini che rappresentano drammaticamente il terremoto di domenica 20 maggio e quello di ieri, che ha devastato l’Emilia e in particolare la zona del modenese.

Immagini di capannoni che si sono sbriciolati, che sono crollati, di fabbriche e luoghi di lavoro fermati dai danni del sisma, di tante, troppe persone segnate dal lutto. Alle famiglie delle vittime, ai sindaci dei comuni colpiti ed a tutti gli operatori impegnati nei soccorsi vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Colpisce, in particolare, che tra le vittime di ieri ci sia anche chi era entrato nello stabilimento per controllarne l’agibilità.

Le zone terremotate avevano provato a ripartire e invece appaiono adesso colpite così duramente da interrogarsi con preoccupazione sul futuro non solo immediato. Ma ora è necessario non arrendersi e fare di tutto per non disperdere i tanti luoghi di lavoro che costituiscono il grande patrimonio produttivo di quel territorio. Nei giorni scorsi si era anche ipotizzato di trasferire i macchinari degli stabilimenti colpiti dal primo terremoto in capannoni vuoti per non fermare e compromettere quelle possibilità di lavoro. Oggi, dopo il sisma di ieri, tutto questo appare lontano. Appare in tutta la sua crudezza quanto sia importante in termini di sicurezza la costruzione e la prevenzione antisismica anche per i luoghi di lavoro.

Appare in tutta la sua crudezza la necessità di non lasciare sole le popolazioni ed i comuni colpiti, di decidere, insieme alle forme di raccolta e di solidarietà sulle quali ci siamo subito mobilitati, come cominciare a ricostruire. E, va detto con chiarezza, servono risorse per le popolazioni colpite, per la messa in sicurezza delle scuole, per intervenire sui danni subiti dal patrimonio artistico e per la ricostruzione dei luoghi di lavoro, rimettendoli in condizione di ripartire. Bisogna farlo subito, anche nelle ore della paura e dell'emergenza, perché quello che non deve succedere è che passi l'idea che non c'è futuro e non ci sarà lavoro. Quelle immagini del lavoro prima vittima, che hanno tanto colpito, devono tradursi nella scelta di misure concrete per accrescere la sicurezza e far ripartire il lavoro.

Concordo con Camusso, la priorità numero 1 dopo un terremoto devastante è il lavoro.
Tutto il resto, viene dopo.
 
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view post Posted on 30/5/2012, 12:14

Novarese

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Bellissima iniziativa che sarebbe da copiare ovunque... altro che parate del 2 giugno!!!

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.Torero Camomillo.
view post Posted on 30/5/2012, 12:23




CITAZIONE
Dichiarazione dei Senato Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti che la settimana scorsa avevano presentato un interpellanza urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Difesa per sapere quale sia l'opinione dl Governo relativamente al significato di celebrare la nascita della Repubblica in un contesto, quello italiano attuale, di patente flagranza di violazione di numerosi articoli della Convenzione europea dei diritti umani per come articolato dalle migliaia di sentenze della Corte di Strasburgo (irragionevole durata dei processi e condizioni penitenziarie):

"L'attenzione strumentale alle urgenze ed emergenze di molti che oggi chiedono l'annullamento delle festivita' del 2 giugno o della sobrieta' nei confronti delle vittime, mancano ancora una volta di sollevare quale sia l vero scandalo dell'atteggiamento dello Stato nei confronti degli strumenti esistenti per far fronte ai cataclismi: l'8x1000.
Infatti, pur ritenendo inopportuno festeggiare la Repubblica quando questa viola la propria legalita' costituzionale, specie in circostanze luttuose come quelle di questi giorni, occorre che lo Stato faccia campagna pubblicitaria perche' i cittadini gli destinino il proprio 8x1000 che anche a quello serve.
Quindi oltre ad annullare le festivita' e risparmiare qualche soldo - anche perche' molti dei soldi destinati son gia' stati spesi - occorre che l governo avvii una campagna di sensibilizzazione pubblica, una volta si chiamavano "pubblicita' progresso" perche' si destinino i soldi alle emergenze come quella tragica di questi giorni. In subordine si potrebbe chiedere anche agli altri soggetti destinatari delle tasse degli italiani di contribuire a tale scopo in modo significativo.

 
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sensomc
view post Posted on 30/5/2012, 12:39




la situazione italiana è grave ,ogni volta che capitano queste tragedie se ne discute,come è possibile che a Messina (per fare un esempio) solo il 20 % delle case è in regola per affrontare un forte terremoto? si spendono miliardi di euro in interessi di titoli di stato e non si possono spendere per rimettere a nuovo tutta l'Italia?
ieri la Fornero ha detto" il terremoto è natural,ma non è naturale che crollino gli edifici ad ogni scossa. In altri paesi questo non succede."
vediamo se il suo governo farà qualcosa per metterci al passo con gli altri paesi
 
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tabellina
view post Posted on 30/5/2012, 12:59




CITAZIONE (sensomc @ 30/5/2012, 13:39) 
la situazione italiana è grave ,ogni volta che capitano queste tragedie se ne discute,come è possibile che a Messina (per fare un esempio) solo il 20 % delle case è in regola per affrontare un forte terremoto? si spendono miliardi di euro in interessi di titoli di stato e non si possono spendere per rimettere a nuovo tutta l'Italia?
ieri la Fornero ha detto" il terremoto è natural,ma non è naturale che crollino gli edifici ad ogni scossa. In altri paesi questo non succede."
vediamo se il suo governo farà qualcosa per metterci al passo con gli altri paesi

Quello che mi fa ribollire il sangue è che tragedie come queste arrivano, ci interrogano, poi il momento passa e tutto finisce così.
Il terremoto di L'Aquila, ha seguito lo stesso tragico e drammatico copione ma non ha insegnato nulla. Nulla.
Nemmeno per il post-sisma e la ricostruzione.
Mi chiedo: a quante tragedie come queste dovremo ancora sopravvivere prima di ripensarlo, questo paese, a partire dalle case, dai luoghi in cui lavoriamo, dal territorio che abbiamo stuprato in milioni di modi?
Tra le grandi opere, la più grande di tutte non sarebbe quella della messa in sicurezza del territorio?



Ecco, appunto!
Da ilCapoluogo.it


CITAZIONE
La legge quadro per le calamità

E' già pronta da 15 mesi: il testo su cui si raccolsero le firme a L'Aquila e in tutta Italia. E' all'esame della VIII Commissione della Camera dal 1 marzo 2011

di Paolo Della Ventura

C'è stato bisogno di un'altra sciagura naturale, l'ennesimo devastante terremoto (seguito a varie alluvioni nel frattempo), dopo quello terribile del 6 aprile 2009, per risentire parlare della necessità di una legge quadro sulle calamità.

Ieri il capogruppo Pd della Camera, Dario Franceschini, nel suo intervento lo ha detto chiaro e tondo: serve «una legge quadro sulle calamità», approfittando anche del fatto che «in Commissione c'è il decreto di riforma della Protezione civile», e invitando a intervenire «subito». Personalmente, ho ascoltato il suo intero intervento con attenzione e trepidazione, aspettando che facesse quel riferimento, e quando ha detto di approfittare che «in Commissione» ho pensato: eccolo!

Invece no, non era quel riferimento, non si riferiva a sorpresa a quel testo di legge presentato alla Camera il 21 febbraio 2011 ed il cui iter parlamentare, come da atti ufficiali della Camera, è iniziato il 1 marzo 2011. Quello è il testo su cui si raccolsero le firme a L'Aquila e in tutta Italia a partire dal 14 novembre 2010 e per i successivi sei mesi. Decine di migliaia di firme raccolte, e quel testo (presentato in Parlamento per le note vicende), è stato poi sottoscritto da 250 deputati della allora opposizione, ed i cui primi firmatari sono: Lolli, Di Stanislao, Mantini, Toto, Bersani, Bindi, Franceschini.

Diverse audizioni presso la stessa Commissione VIII si tennero già dal marzo 2011, in cui vennero ascoltate tutte le parti interessate, compresa la Protezione civile, e tutti (tranne la Regione Abruzzo) si pronunciarono a favore della necessità di quella legge. La discussione in aula alla Camera di quel testo era stata calendarizzata per metà novembre scorso, poi le dimissioni di Berlusconi e l'arrivo del governo Monti hanno rinviato tutto. E' ripreso l'esame da parte del nuovo governo tecnico. Sono passati da allora altri 6 mesi e mezzo.

Da una parte, perciò, c'è da esserne lieti che si riparli in aula della necessità di una legge quadro sulle calamità; dall'altra, però, si resta sbigottiti che non c'è stato alcun riferimento a quel testo. Lo stesso era ed è, infatti, non solo una legge che desse certezza di norme, risorse finanziarie e strumenti per la ricostruzione dell'Aquila e dei comuni colpiti il 6 aprile 2009, ma una legge quadro per la tutela di tutti i territori colpiti da calamità naturali. I mesi che precedettero la raccolta firme e la predisposizione di quel testo, servirono a pensarla esattamente in quel modo, studiando la precedente fatta per il terremoto di Umbria-Marche del 1997. Una legge quadro che fosse adatta a tutti i territori eventualmente colpiti in futuro da altre sciagure.

Un testo di legge che garantisse - e garantisca, speriamo a breve - strumenti certi, misure ordinarie e non commissariali; misure finanziarie certe, per la ripresa ed il ripristino dell'economia, delle attività produttive e dell'occupazione delle zone colpite; per la ricostruzione del patrimonio privato e pubblico, storico e culturale; la copertura finanziaria degli interventi attraverso una tassa di scopo; un Osservatorio sulla ricostruzione e misure di prevenzione. Una legge studiata ad hoc per poter essere replicata in qualsiasi territorio.

Il testo di una legge quadro, onorevole Franceschini, esiste già. Che venga integrato e migliorato. Integrato su tutto quanto serve alle popolazioni colpite in Emilia. Migliorato, perché tutto è perfettibile, specialmente in una legge nata dal basso e ad iniziativa popolare. Ma che si faccia subito: L'Aquila e gli altri comuni abruzzesi colpiti aspettano da più di tre anni per quella legge. Ora, purtroppo, c'è anche un'altra comunità colpita da analoga sciagura.

Questo è il momento giusto per procedere spediti sull'argomento e senza indugiare oltre. Chi, infatti, potrà essere contrario alla Camera o al Senato ad approvare tale legge? Tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità, non solo davanti alle popolazioni colpite in Abruzzo ed Emilia (e a quelle di Veneto, Campania, Sicilia e Liguria per le alluvioni), ma davanti al Paese, così fragile sotto il profilo del rischio sismico ed idrogeologico.

Solo questo serve alle popolazioni colpite in Abruzzo, come in Emilia, come in tutti i disastri naturali: certezza di norme, certezza di fondi, certezza di strumenti. Fate in fretta: il testo ce lo avete già. E' quanto meno un'ottima base per poterlo integrare. Ma quelle pronunciate in aula alla Camera, ieri, non restino ancora parole vane. Le parole sono importanti, ma anche il tempo. Soprattutto i fatti.



Edited by tabellina - 30/5/2012, 14:20
 
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