SI RIPARTE da Mario Monti, cosa fare, come farlo, perchè...quando

Devo ancora capire dove si annidino eventuali problemi riguardo alle misure prospettate da Monti.

La reintroduzione dell'ICI sulla prima casa riporta ai Comuni la fonte di gettito maggiore, quindi limita l'indebitamento.
La tracciabilità dei pagamenti ed i limiti all'uso del contante sono strumenti efficaci per la lotta all'evasione fiscale.
La patrimoniale consente di tassare non esclusivamente i ceti più deboli ma di attingere risorse da chi ha di più e che quindi deve essere chiamato ad uno sforzo maggiore (perché proporzionato) in un momento di difficoltà nazionale.
La riforma delle pensioni, che dovrebbe includere anche la cancellazione di alcune facilitazioni assurde come le baby craxiane, sarà dolorosa per alcuni ma necessaria ai fini della ripresa.

Se i vagabondi non producono reddito, cosa gli si tassa? L'aria che respirano?

Nota tecnica: ho detto chiaramente di smetterla con il flame. Stavolta ho risposto educatamente. Alla prossima, chiedo il ban.

...manderei a quel paese mio cugino Luigi e scapperei con la principessa Zelda.

Ok, a parte la battuta. Le esigenze sono quelle che hai elencato: tagli agli sprechi nel settore pubblico, lotta all'evasione, tassazione dei grandi patrimoni e ICI.

Per evitare di espormi a facili strumentalizzazioni da parte degli immancabili populisti, accompagnerei la reintroduzione dell'imposta comunale degli immobili con due semplici spiegazioni:
1)si vuole il federalismo fiscale? Non c'è niente di più federalista della tanto vituperata ICI;
2)fino a quando verrà consentita, anche tramite la semplice connivenza quotidiana, la pratica dell'evasione fiscale, tutti dovremo pagare di più; quindi recupero del senso civico.
Per la patrimoniale, la spiegazione l'ho già fornita: nei momenti di difficoltà è giusto aiutarsi in maniera commisurata alle proprie possibilità. Tradotto: chi ha di più deve pagare di più.
Nella guerra ai costi assurdi del clientelarismo politico, il primo, ottimo segnale è la riduzione di ministeri e poltrone: l'esecutivo Monti arriverà probabilmente a 30 elementi tra ministri e sottosegretari, un bel cambio di passo rispetto a periodi in cui si pagavano sedi decentralizzate, dicasteri inventati e di dubbia o nessuna utilità (Riforme, Semplificazione, Attuazione del Programma, Turismo, Agricoltura). Successivamente, con l'apertura del mercato tramite liberalizzazioni, si abbatterà un ulteriore Moloch chiamato municipalizzate. Ultimo in ordine di tempo (ma solo causa periodo richiesto: almeno 12 mesi) l'abolizione di tutte le province tranne Trento e Bolzano, con trasferimento delle competenze a Regioni e Comuni.

Non parlerei di zavorra, ma di modello che funziona. Trento e Bolzano sono province autonome, senza Regione (quindi nessuna sovrapposizione come in altre zone soggette a statuto speciale). I benefici di legge varati negli anni '60 anche per combattere il terrorismo separatista ormai non sono più uno strumento di rabbonimento delle masse: il modello trentino ed altroatesino prevede più attenzione al territorio e redistribuzione di risorse con sprechi minimi se non inesistenti. C'è tutela delle minoranze e crescita sociale, con accorgimenti mirati per evitare la dispersione a vantaggio di stranieri e non residenti.

Capisco il desiderio di tagliare l'inutilità dannosa, ma evitiamo di farci prendere da una furia distruttiva. Anche perché per rivedere lo status di Bolzano, ad esempio, occorerebbe metter mano alla Costituzione e rivedere da capo un trattato internazionale con l'Austria.

Agevolazioni fiscali non ce ne sono: le ultime definibili così erano i buoni carburanti che fino a qualche anno fa venivano elargiti dai comuni prossimi al confine... orientale però (cioé Friuli Venezia Giulia) per evitare che i residenti andassero a fare il pieno oltre frontiera. A Trento e Bolzano di agevolazioni fiscali non c'è traccia, anzi si paga. Ed in termini di imposte i non residenti, ad esempio i titolari di seconde case (sono uno di questi), pagano di più, come in tutte le località turistiche - perché non crediate che al mare le tasse siano inferiori.

Che differenza c'è tra una Bolzano e una Cremona (nome a caso)? A Bolzano c'è maggiore legiferazione esclusiva locale ed un minore impatto di legiferazione concorrente dello Stato, tutto qua. Inoltre il gettito fiscale, comunque ampio, resta in gran parte a disposizione del territorio sotto forma di servizi: nessun residente si vede restituire i soldi pagati all'Agenzia delle Entrate con un simpatico assegno firmato Durnwalder. Semplicemente si amministrano meglio i soldi locali (che sono di più proprio perché la gestione di molte attività è esclusivamente locale limitando l'incidenza centralista). Non costruiamo castelli in aria.

Ah, ti do un'altra notizia: a parte il valico vicino a Glorenza, che funziona da accesso alla Svizzera, la provincia di Bolzano è rivolta in gran parte verso l'Austria, Paese con cui da 15 anni non esiste più barriera doganale. Quindi non ci sono dazi da pagare, non c'è sistema economico basato sull'economia di trasporto transfrontaliero (il valico che ho citato è piccolo e turistico) in funzione di raccolta di fondi aggiuntivi. Le uniche agevolazioni sono di natura legislativa, con ovvia ricaduta sull'amministrazione dei soldi.