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SI RIPARTE da Mario Monti, cosa fare, come farlo, perchè...quando

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pierobol
view post Posted on 14/11/2011, 10:33




Penso che sia proprio finita un era e che ne sta nascendo un' altra basata (almeno ad oggi sembra così) su un rapporto di collaborazione tra le parte principali dell'ex-maggioranza ed dell'ex-opposizione, credo che sia giusto aprire un nuono topic su cui discutere. Se la cosa funzionerà non lo so, però è un'iniziativa (forzosa) che rappresenta certamente una novità per l'Italia.

Speriamo che SuperMario riesca a varare al più presto la nave che ci possa condurre in porti più sicuri.

Nel frattempo apro la discussione con un articolo del duo Stella-Rizzo.

fonte corriere.it

CITAZIONE
L’inchiesta


I primi tagli: iniziare dalla politica


L'agenda di governo di Mario Monti non può che cominciare dalla B. Berlusconi? No: Burocrazia


L'agenda di governo di Mario Monti non può che cominciare dalla B. Berlusconi? No: Burocrazia. Racconta il progettista della stazione Tiburtina di Roma di una conferenza dei servizi, «decisa per accelerare», con 38 partecipanti: trentotto! Un delirio: i 456 mila euro per dare le fotocopie del progetto a tutti gli invitati sono o no un costo della politica? Sì.
Ed è lì che, per fare le altre riforme necessarie, il nuovo premier dovrà mettere mano. Anzi, proprio per toccare il resto, dovrà «prima» affondare il bisturi lì: nel grasso della cattiva politica.

Va da sé che in una situazione come la nostra, dove i veti incrociati sono un incubo e il governo non può imporre alle Regioni manco la cilindrata delle autoblu senza beccarsi un ricorso alla Corte costituzionale, la strada del nuovo premier non sarà in discesa. Anzi. Le resistenze saranno vischiose, le ostilità mascherate ma callose: meno funziona la macchina dello Stato più certi politici possono mettersi di traverso, sollecitare un aiutino che dovrà poi essere ricambiato, allargare la clientela. Al punto che, dice la Corte dei conti, il costo supplementare delle «bustarelle» pretese per oliare il sistema sarebbe di 60 miliardi l'anno. Una somma che prima del decollo dello spread fra i BtP e i Bund tedeschi sarebbe bastata a pagare gli interessi annuali sul nostro debito pubblico.
E forse non è un caso se la legge anticorruzione, approvata fra squilli di trombe dal governo Berlusconi il primo marzo 2010, giace da un anno e sette mesi sotto la polvere. Il premier incaricato potrebbe partire da qua. In ogni caso, come dicevamo, un punto è certo: incidere sui costi più offensivi della cattiva politica, gli consentirebbe di raccogliere nel Paese, tra i cittadini, quel consenso necessario non solo a scardinare le resistenze più corporative dentro il Parlamento, ma a spiegare poi a quegli stessi cittadini che qualche medicina amara andrà deglutita. Un'opera di convincimento possibile solo a una classe dirigente capace di recuperare la credibilità perduta. Partendo, magari, da questo abbecedario.

A Auto blu
«Le abbiamo già dimezzate!», ha detto la ministra della Gioventù Giorgia Meloni mercoledì a La7. Il ministero della Difesa, che ha un centinaio di auto blu e 700 auto «grigie» nonostante solo in 14 avrebbero diritto al privilegio aveva appena acquistato 13 Maserati quattroporte blindate: alla faccia della manovra di luglio, che aveva stabilito la cilindrata massima di 1.600. Se ha ragione Brunetta si potrebbe risparmiare un miliardo l'anno. Da subito.

B Bilanci
È la riforma più urgente: i bilanci di Stato, Regioni, Province, Comuni sono un caos. Voci diverse, capitoli diversi, strutture diverse: ognuno fa come gli pare. Il tutto nella nebbia volutamente più fitta. Cosa c'è nei 50 milioni di euro della voce «fondo unico di presidenza» di palazzo Chigi? I soldi per le operazioni «discrete» degli 007 o la tinteggiatura dei muri? Servono bilanci unici, trasparenti, che lascino piena autonomia politica ma siano leggibili da tutti (le fognature si chiamino fognature, le consulenze consulenze) dove si capisca quanti soldi si spendono e per che cosa. Così i cittadini potranno fare dei confronti innescando una spirale che porterà a risparmi veri.

C Conflitto d'interessi
L'Italia è diventata una Repubblica fondata sul conflitto d'interessi. Basta con presidenti del Consiglio proprietari di reti televisive, ma anche assessori alla salute titolari di aziende fornitrici della sanità pubblica, sottosegretari proprietari di società che gestiscono la pubblicità per i giornali, sindaci geometri che presiedono giunte che approvano i loro progetti, avvocati-assessori che fanno causa alla propria amministrazione.

D Doppio lavoro
Se valessero a Roma le regole americane, ci sarebbero 186 parlamentari «fuorilegge»: tutti coloro che, pagati per fare i deputati o i senatori fanno pure altri mestieri, moltiplicando i propri affari grazie alla politica. E sottraendo tempo al proprio impegno istituzionale. Ecco: copiamo gli americani.


E Europa

Con la manovra di luglio si è deciso di equiparare gli stipendi dei nostri parlamentari alla media europea, sia pure corretta in base al Pil e limitata alle sei nazioni più grandi. Anche i rimborsi elettorali andrebbero adeguati a quella media. È inaccettabile che un italiano spenda in media 3 euro e 38 centesimi l'anno per mantenere i partiti, contro 2,58 degli spagnoli, 1,61 dei tedeschi e 1,25 dei francesi.

F Fisco
Una leggina infame permette a chi finanzia un politico di avere uno sconto fiscale 50 volte superiore a quello di chi dà soldi a un ente benefico o alla ricerca sul cancro. Avevano giurato di cambiarla, non l'hanno mai fatto. E tutte le proposte di legge presentate per correggere questo abominio giacciono mestamente in parlamento. Vanno tirate fuori e approvate. Subito.

G Gettoni
Un consigliere comunale di Padova incassa per ogni seduta 45,90 euro, uno di Treviso 92, uno di Verona 160. Per non dire delle regioni a statuto speciale, dove con trucchi vari un membro del consiglio municipale di Palermo può prendere 10mila euro al mese. Stop. L'autonomia non c'entra e non può essere usata a capriccio: regole fisse per tutti, da Lampedusa a Vipiteno.

H High speed
I ritardi sulla velocità di download, dove nella classifica netindex.com siamo al 70° posto dopo Kazakistan e Rwanda, sono così abissali da far sospettare a una scelta inconfessabile: meno funzionano gli sportelli elettronici, più i cittadini dipendono dai «piaceri» della burocrazia e della politica. Con costi enormi, da tagliare.

I Indennità
Le «buste paga» devono essere trasparenti, commisurate alla media europea, per tutte le cariche: l'assessore alla sanità altoatesino non può guadagnare 6mila euro più del ministro della sanità di Berlino. Basta furbizie, come certi rimborsi esentasse a forfait (magari anche a chi non ha la macchina, come nel Lazio) o il contributo per i portaborse che troppo spesso, incassato dal parlamentare, è girato ai collaboratori solo in minima parte e in nero. Si faccia come a Strasburgo, dove gli assistenti sono pagati direttamente dall'Europarlamento.

L Limiti
Il governo Prodi nell'infuriare delle polemiche aveva fissato un limite massimo agli stipendi dei superburocrati: 289 mila euro. Quel tetto, tuttavia, non è mai stato applicato. Tanto che il presidente delle Poste Giovanni Ialongo nel 2009 di euro ne ha presi 635 mila. Urgono nuove regole.

M Municipalizzate
Le società miste dei servizi pubblici locali sono state troppo spesso usate per aggirare le regole su assunzioni e appalti causando paurosi buchi finanziari ripianati dalla collettività. Basta. È inammissibile che un comune, socio principale, approvi un bilancio in rosso senza risponderne. Le regole devono essere le stesse del settore privato: chi truffa paga.

N Nomine
Il «manuale Cencelli», in base al quale vengono ripartite fra i partiti le poltrone pubbliche, vada al macero. Le nomine devono obbedire esclusivamente a criteri di merito. Va fissata la regola che chi ha ricoperto una qualsiasi carica elettiva non può essere nominato in un'azienda pubblica almeno per cinque anni. Sennò ogni poltrona diventa merce di scambio per i riciclati o per comprare un'alleanza.

O Onorevoli
Una legge costituzionale che preveda il dimezzamento dei Parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto si può approvare in 90 giorni. Sono tutti d'accordo, come dicono da mesi? Lo dimostrino.


P Province

Quante volte destra e sinistra hanno promesso che avrebbero abolito le Province? Costano fra i 14 e i 17 miliardi di euro l'anno e alla fine aveva accettato il taglio, sia pure a malincuore, anche la Lega. Passino dalle parole ai fatti. Anche in questo caso basterebbero tre mesi.

Q Quadruplo
Il mercato dell'auto in Italia è sceso ai livelli del 1983. Da quell'anno preso ad esempio il Pil pro capite è cresciuto del 40% ma il costo della Camera e del Senato in termini reali è quadruplicato. Un delirio megalomane. Da ricondurre a una maggiore sobrietà. Anche mettendo fine al principio dell'autodichia, in base al quale nessuno può mettere becco sui conti di Camera, Senato e Quirinale. Un controllo esterno, visto quanto è successo, è obbligatorio.

R Regioni
È intollerabile che rispetto agli abitanti i consigli regionali della Lombardia o dell'Emilia-Romagna costino circa 8 euro pro capite, quello sardo 51 o quello aostano 124. Identici servizi devono avere identici costi. Il «parametro 8 euro» farebbe risparmiare 606 milioni l'anno. Tolto l'Alto Adige per l'accordo internazionale da rispettare, andrebbero riviste inoltre alcune regole delle autonomie: non possono essere occasione di ingiusti squilibri e privilegi.

S Scorte
Da decenni ogni ministro dell'Interno dice d'averle tagliate, ma è una bufala. A Roma il rapporto fra auto di scorta e volanti della polizia, lo dice il Sap ma il prefetto concorda, è di otto a uno. Di più: la benzina per le scorte non manca mai, quella per le volanti o le gazzelle devono pagarla talvolta di tasca propria i poliziotti e i carabinieri.

T Trasparenza
Facciamo come gli inglesi: prendiamo le loro stesse regole sulla situazione patrimoniale di parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e altre cariche elettive. Tutto trasparente, tutto sul Web. A partire dai finanziamenti privati ai partiti, oggi non solo limitati alle somme sopra i 50 mila euro, ma inaccessibili on-line. In più, la certificazione dei bilanci dei partiti va resa obbligatoria.

U Uniformità
È la regola aurea della buona amministrazione. I costi devono essere uniformi: dalle «liquidazioni» ai deputati alle siringhe delle Asl. Per mantenere i suoi dipendenti la Regione siciliana non può far pagare a ogni cittadino 353 contro i 21 euro della Lombardia. E se si stabilisce il blocco delle assunzioni, questo deve riguardare, a maggior ragione, anche palazzo Chigi.

V Voli blu
Nel 2009 le ore volate per ogni membro del governo sono state del 23% superiori al record del 2005 e addirittura del 154,2% rispetto al 2007 (gabinetto Prodi). La recente norma voluta da Tremonti che limita i voli blu ai massimi vertici dello Stato va applicata subito. Con l'obbligo di pubblicare su internet i dettagli di ogni viaggio: nome dei passeggeri, destinazione, costo. Una disposizione che dovrebbe essere retroattiva, perché i cittadini si possano rendere conto di quello che è successo negli ultimi anni.

W Welfare
Prima di toccare le pensioni dei cittadini va radicalmente cambiato il sistema dei vitalizi, che oggi vede da 11 a 13 euro di uscite per ogni euro di contributi in entrata. Vale per il Parlamento, vale per le Regioni: 16 anni dopo la riforma Dini è scandaloso che qua e là si possa andare in pensione ancora a 51 anni con quattro di contributi.

Z Zavorra
Vanno tagliate subito sul serio tutte le spese esagerate. I dipendenti di palazzo Chigi sono attualmente più di 4.600 contro i 1.337 del Cabinet Office di David Cameron. La sola Camera paga per affitti 35 milioni di euro l'anno: 41 volte più che nel 1983. Una megalomania estesa alle Regioni. Dove negli ultimi anni gli investimenti immobiliari sono stati massicci. La Puglia «sinistrorsa» ha appaltato la costruzione della nuova sede per 87 milioni, la Lombardia «destrorsa» per il Nuovo Pirellone con un mega-eliporto ne ha spesi 400. Per non dire di certi contratti extra lusso: ogni dipendente medio del Senato costa 137.525 euro. Cioè 19 mila più dello stipendio dei 21 collaboratori stretti di Barack Obama.

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
14 novembre 2011 08:06

 
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pierobol
view post Posted on 14/11/2011, 10:54




Altra proposta interessante viene da Report e Milena Gabanelli.

tratto da corriere.it

CITAZIONE
Fine del contante, fine del sommerso

Carte di credito e assegni contro gli evasori. E se mettessimo una tassa sull'uso del contante?

In un momento come questo ognuno ha il dovere di dare il proprio contributo, anche con l’apporto di idee. Non sono un economista, non sono un’esperta di finanza, ma una giornalista generica che ogni tanto prova a capire temi complessi, per poi spiegarli agli utenti. Oggi, come tutti, mi pongo questa domanda: “Come se ne esce?” Il debito italiano conta 1.843 miliardi, il PIL 1.548. I mercati non si fidano del fatto che l'Italia possa ripagare i propri debiti.
Eppure l’Italia, ci dicono, ha un avanzo primario (entrate meno uscite, al netto degli interessi sul debito, che non vengono inclusi perché variabili), che nessuno dei paesi del G7 può vantare. Quindi abbiamo un conto economico sano, eppure stiamo rischiando di fallire con conseguenze globali disastrose, perché? Perché gli investitori pensano che tale avanzo sparirà in presenza di una recessione (italiana, europea, mondiale). Il nodo è il rapporto debito/PIL, che per l’Italia è troppo elevato. Tant’è vero che la Gran Bretagna, con un deficit più che doppio rispetto al nostro, riesce a farsi prestare soldi ad un tasso di interesse che è meno di un terzo di quello che paghiamo noi, proprio perché la Gran Bretagna ha un rapporto debito/PIL che è circa la metà del nostro. Siamo dentro un circolo vizioso: più è alto il rapporto debito/PIL, più è necessario tagliare la spesa pubblica, più diventa più difficile evitare una recessione. In presenza di forti tagli alla spesa pubblica la crescita può derivare solo dal settore privato, in altre parole: o da maggiori investimenti, o da maggiori consumi dei cittadini, o da maggiori esportazioni. In una situazione di incertezza economica mondiale è difficile pensare che senza particolari incentivi un imprenditore possa decidere di investire; è più probabile che decida di rendere più efficiente la propria azienda facendo dei tagli. E allora, di fronte alla mancanza di sicurezza del proprio posto di lavoro, le famiglie sono portate a ridurre le spese, piuttosto che incrementare i consumi.
Pertanto è diventato drammaticamente urgente riportare il rapporto debito/PIL intorno al 100% (il livello superato il quale, secondo gli economisti, si entra in zona pericolo). Come abbiamo detto il debito è di 1.843 miliardi, il PIL circa 1500. Immaginiamo quindi di dover predisporre un piano che riduca il debito di 350 miliardi.

AUMENTARE IL GETTITO IRPEF NON DAREBBE MOLTO - Gli italiani sono 60 milioni (di cui solo il 38% lavora). Ogni italiano dovrebbe pagare 162 euro al mese per tre anni. Difficile pensare che sia possibile. Anche aumentare le tasse sui redditi servirebbe a poco. Coloro che dichiarano oltre 100.000 euro, sono lo 0,9% del totale, e sopra i 70.000 euro arriva appena il 2% degli italiani.

CI SAREBBE LA STRADA DELLA PATRIMONIALE - Secondo i dati della Banca d’Italia, la ricchezza in edifici e terreni degli italiani (al netto di passività/relativi debiti) è pari a 8.600 miliardi. Una patrimoniale del 4% del valore produrrebbe quindi un’entrata di cassa straordinaria pari a 344 miliardi. Certo è che, con il valore medio dell’abitazione italiana pari a circa 160.000 euro, ogni famiglia che non ha debiti sulla casa si troverebbe a pagare, in media, almeno 6.400 euro. Ne segue la necessità di diluire nel tempo tale esborso, perché chi ha una casa non necessariamente ha un lavoro o liquidità a disposizione, e comunque sarebbe un ingiusto accanimento su una vasta fetta di popolazione che a fatica è riuscita a pagare l’ultima rata del mutuo. Inoltre questi provvedimenti avrebbero un impatto molto negativo sui consumi ed investimenti dei contribuenti che ne fossero colpiti. La caccia ai grandi evasori è l’obiettivo numero uno, che deve però fare i conti con l’esistenza degli stati canaglia, i tempi lunghi delle procure e delle rogatorie, mentre noi di tempo ne abbiamo poco. Invece si sa che almeno il 20% del PIL è sommerso. Una legge che lo facesse emergere genererebbe entrate allo Stato e farebbe diminuire il nostro debito molto velocemente.


L’UNICA VIA È LA TRACCIABILITÀ DEI PAGAMENTI
- Ad oggi solo pagamenti superiori a 2.500 euro devono essere fatti mediante assegno, bonifico, carta di credito, o bancomat. Ben al di sopra della tipica fattura che un privato riceve da un professionista, un commerciante o un artigiano. Abbassare la soglia a 200 euro migliorerebbe un po’ la situazione, ma non troppo. Pensiamo al parrucchiere, al ristoratore, al falegname, al meccanico, al medico, al dentista, all’idraulico, all’estetista, ecc. Una larga parte del PIL. Quali categorie hanno assolutamente bisogno di contante? Lo spacciatore, il tangentista, il riciclatore. Tutte le attività criminali esistono solo grazie all’uso del contante, e non contribuiscono alla ricchezza dello Stato, ma generano un costo in termini sociali, di polizia, di burocrazia, ecc. Anche l’evasione fiscale e l’economia sommersa esistono solo grazie all’uso del contante. Se è vero che negli ultimi decenni si è cominciato a tassare di più quei beni e quelle attività che più costano alla collettività (pensiamo al tabacco, agli alcolici, all’ingresso dell’auto in città), allora esiste anche un principio sulla base del quale si possa tassare chi utilizza il contante, in quanto fattore generante costi e ingiustizia sociale. La tassa potrebbe essere applicata dalle banche in occasione di ogni prelievo e deposito. Tanto per dire, negli Stati Uniti si paga abitualmente il caffè da Starbucks con la carta di credito. Non solo, Starbucks si è attrezzato per accettare anche pagamenti mediante codici a barre che appaiano sul telefonino degli utenti che ne hanno richiesto il servizio. D’altra parte, come si può pretendere che un consumatore, di fronte all’alternativa “120 euro con fattura/ricevuta, oppure 100 senza fattura” scelga di farsi fare la fattura? Se però al consumatore quei 100 euro “costassero” 150 a causa di una tassa sul contante ... a quel punto preferirebbe chiedere la fattura e pagare 120 euro mediante assegno, bonifico, bancomat, ecc.. Se poi il consumatore potesse anche detrarre una percentuale di tali spese dalla propria dichiarazione dei redditi, lo farebbe ancora più volentieri. Anche dal lato degli operatori economici una tassa sul contante vanificherebbe il beneficio dell’evasione fiscale, poiché al momento del versamento in banca, si vedrebbero prelevare una cifra ben superiore a quella che avevano scontato al cliente. Quindi non converrebbe neanche a lui farsi pagare in nero. Certo, il contante si potrebbe sempre mettere in una valigetta e portare all’estero, ma a quel punto ricadiamo nelle norme sull’antiriciclaggio. Con un pagamento totalmente tracciabile nessun operatore economico sano di mente commetterebbe illeciti. Tra l’altro i regolamenti attuativi del trattato di Lisbona prevedono che l’uso del contante possa essere fortemente compresso “purchè si rispetti il principio di proporzionalità”.

PROTEGGERE I CETI DEBOLI - Ovviamente bisognerebbe prevedere che i ceti più penalizzati si ritrovino compensati con una minor tassazione. In poco tempo emergerebbe tutto il sommerso e il nostro PIL potrebbe aumentare del 20%, tranquillizzando gli operatori finanziari; anche perchè le maggiori entrate fiscali andrebbero ad aumentare il nostro avanzo primario e magari si riuscirebbe ad attuare quella riforma fiscale di cui si parla da 20 anni. Consideriamo poi che un maggior utilizzo della moneta elettronica determina lo sviluppo di carte prepagate e quindi una crescita per l’economia. Riducendo la circolazione del contante, con ogni probabilità, sparirebbero anche i furti alle pompe di benzina, alle casse dei supermarket, ai portafogli. E’ chiaro che deve diminuire il costo delle transazioni in considerazione del maggior volume di pagamenti elettronici, come succede negli Stati Uniti. Qualcuno potrebbe dire che questo meccanismo penalizza le fasce di popolazione "meno giovane" o meno prona alla tecnologia, ma se l’Italia salta sono proprio loro che ci rimetteranno di più. E’ peggio vedersi ridurre gli assegni familiari, affrontare un aumento del ticket sanitario, o imparare ad usare un bancomat o una carta di credito? Dobbiamo scegliere fra i mali quello minore. La tassazione del contante può sembrare una misura drastica o utopistica, ma ha il vantaggio di essere rapidamente applicabile e produrrebbe l’effetto di innescare un meccanismo virtuoso a vantaggio di tutti.

SOLO UN'UTOPIA? - Dodici anni fa la Tobin Tax, tassa sulla speculazione finanziaria, era qualcosa che non si poteva nemmeno nominare, oggi è sui tavoli di discussione. E’ evidente che non possiamo aspettare tutto questo tempo, anche perché non è mai successo che un paese del G7 finisse sull’orlo del baratro e non mi risulta esistano modelli a cui riferirsi. In conclusione non intendo proporre soluzioni a prova di critica, ma solo lanciare una discussione su un argomento che approcciato con una mente libera potrebbe offrire un ulteriore strumento per evitare al Paese una brutta fine.

Milena Gabanelli
12 novembre 2011(ultima modifica: 14 novembre 2011 09:21)



Edited by pierobol - 14/11/2011, 11:12
 
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view post Posted on 14/11/2011, 10:58
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Il potere è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza e Don Chisciotte !

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Sarebbe già un bel programma di governo.

Ci aggiungerei anche: "Forzare" la mano su una riforma elettorale da approvare in Parlamento. Perchè ? Perchè fra l'altro questo ci eviterà di buttare al vento 400-500 milioni di euro per l'ennesimo referendum.....

Tutto fa.
 
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conmar
view post Posted on 14/11/2011, 11:31




Ci sarebbe poi da levare i contributi statali alle scuole private. Anche li sono pochi soldi dicono, ma intanto questi pochi soldi si potrebbero girare alla scuola pubblica, il che non sarebbe un male. Visto anche che l'articolo 33, titolo 2° della Costituzione dispone che: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato..
Di seguito reintrodurre le tasse al vaticano per i vari alberghi , nonché il patrimonio immobiliare che possiede, magari con legge retroattiva per cercare di recuperare quello che hanno evaso con una legge ad vaticanum fatta dal precedente presidente del consiglio.
L'otto per mille mi hanno, anche qui dentro, detto che serve per mandare avanti le opere pie della chiesa s.p.a.... anche se una minima parte arriva a chi ne ha veramente bisogno, il resto servono per comprare le ruberrime scarpettae prade (cit.) al santone bianco... Una cosa che non capisco è perché invece di darli ad un tramite, i soldi, non si possono dare direttamente a chi ne ha bisogno o a chi effettivamente opera nel settore ...
Misteri della fede...
Far rimborsare i soldi percepiti durante il governo dai parlamentari che hanno fallito.
Nella riforma della legge elettorale aggiungerei un articolino per istituire una sorta di elezione di medio termine, con la quale ritirare il mandato popolare dato ai nostri politici quando fanno cazzate... io ti assumo ed io ti licenzio. Almeno i vari cicchitto, qui quo qua, banda di paperopoli e company la smetterebbero di urlare al colpo di stato. Fai cazzate? sbagli? io ti licenzio... più democratico di così...
 
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pierobol
view post Posted on 14/11/2011, 11:37




MESSAGGIO PER TUTTI (prima che sia troppo tardi)

MI RACCOMANDO NON RICOMINCIAMO CON BERLUSCONI SI / BERLUSCONI NO ED AMENITA' DEL GENERE
QUESTO E' UN TOPIC DOVE SI DEVE RESPIRARE ARIA NUOVA (anche tra di noi) si può certamente criticare, proporre, commentare... ma lasciamo perdere i vecchi scontri.

GRAZIE.

(msg volutamente scritto in maiuscolo)
 
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topitos67
view post Posted on 14/11/2011, 11:49




CITAZIONE (pierobol @ 14/11/2011, 10:54) 
Altra proposta interessante viene da Report e Milena Gabanelli.

tratto da corriere.it

CITAZIONE
Fine del contante, fine del sommerso

Carte di credito e assegni contro gli evasori. E se mettessimo una tassa sull'uso del contante?

In un momento come questo ognuno ha il dovere di dare il proprio contributo, anche con l’apporto di idee. Non sono un economista, non sono un’esperta di finanza, ma una giornalista generica che ogni tanto prova a capire temi complessi, per poi spiegarli agli utenti. Oggi, come tutti, mi pongo questa domanda: “Come se ne esce?” Il debito italiano conta 1.843 miliardi, il PIL 1.548. I mercati non si fidano del fatto che l'Italia possa ripagare i propri debiti.
Eppure l’Italia, ci dicono, ha un avanzo primario (entrate meno uscite, al netto degli interessi sul debito, che non vengono inclusi perché variabili), che nessuno dei paesi del G7 può vantare. Quindi abbiamo un conto economico sano, eppure stiamo rischiando di fallire con conseguenze globali disastrose, perché? Perché gli investitori pensano che tale avanzo sparirà in presenza di una recessione (italiana, europea, mondiale). Il nodo è il rapporto debito/PIL, che per l’Italia è troppo elevato. Tant’è vero che la Gran Bretagna, con un deficit più che doppio rispetto al nostro, riesce a farsi prestare soldi ad un tasso di interesse che è meno di un terzo di quello che paghiamo noi, proprio perché la Gran Bretagna ha un rapporto debito/PIL che è circa la metà del nostro. Siamo dentro un circolo vizioso: più è alto il rapporto debito/PIL, più è necessario tagliare la spesa pubblica, più diventa più difficile evitare una recessione. In presenza di forti tagli alla spesa pubblica la crescita può derivare solo dal settore privato, in altre parole: o da maggiori investimenti, o da maggiori consumi dei cittadini, o da maggiori esportazioni. In una situazione di incertezza economica mondiale è difficile pensare che senza particolari incentivi un imprenditore possa decidere di investire; è più probabile che decida di rendere più efficiente la propria azienda facendo dei tagli. E allora, di fronte alla mancanza di sicurezza del proprio posto di lavoro, le famiglie sono portate a ridurre le spese, piuttosto che incrementare i consumi.
Pertanto è diventato drammaticamente urgente riportare il rapporto debito/PIL intorno al 100% (il livello superato il quale, secondo gli economisti, si entra in zona pericolo). Come abbiamo detto il debito è di 1.843 miliardi, il PIL circa 1500. Immaginiamo quindi di dover predisporre un piano che riduca il debito di 350 miliardi.

AUMENTARE IL GETTITO IRPEF NON DAREBBE MOLTO - Gli italiani sono 60 milioni (di cui solo il 38% lavora). Ogni italiano dovrebbe pagare 162 euro al mese per tre anni. Difficile pensare che sia possibile. Anche aumentare le tasse sui redditi servirebbe a poco. Coloro che dichiarano oltre 100.000 euro, sono lo 0,9% del totale, e sopra i 70.000 euro arriva appena il 2% degli italiani.

CI SAREBBE LA STRADA DELLA PATRIMONIALE - Secondo i dati della Banca d’Italia, la ricchezza in edifici e terreni degli italiani (al netto di passività/relativi debiti) è pari a 8.600 miliardi. Una patrimoniale del 4% del valore produrrebbe quindi un’entrata di cassa straordinaria pari a 344 miliardi. Certo è che, con il valore medio dell’abitazione italiana pari a circa 160.000 euro, ogni famiglia che non ha debiti sulla casa si troverebbe a pagare, in media, almeno 6.400 euro. Ne segue la necessità di diluire nel tempo tale esborso, perché chi ha una casa non necessariamente ha un lavoro o liquidità a disposizione, e comunque sarebbe un ingiusto accanimento su una vasta fetta di popolazione che a fatica è riuscita a pagare l’ultima rata del mutuo. Inoltre questi provvedimenti avrebbero un impatto molto negativo sui consumi ed investimenti dei contribuenti che ne fossero colpiti. La caccia ai grandi evasori è l’obiettivo numero uno, che deve però fare i conti con l’esistenza degli stati canaglia, i tempi lunghi delle procure e delle rogatorie, mentre noi di tempo ne abbiamo poco. Invece si sa che almeno il 20% del PIL è sommerso. Una legge che lo facesse emergere genererebbe entrate allo Stato e farebbe diminuire il nostro debito molto velocemente.


L’UNICA VIA È LA TRACCIABILITÀ DEI PAGAMENTI
- Ad oggi solo pagamenti superiori a 2.500 euro devono essere fatti mediante assegno, bonifico, carta di credito, o bancomat. Ben al di sopra della tipica fattura che un privato riceve da un professionista, un commerciante o un artigiano. Abbassare la soglia a 200 euro migliorerebbe un po’ la situazione, ma non troppo. Pensiamo al parrucchiere, al ristoratore, al falegname, al meccanico, al medico, al dentista, all’idraulico, all’estetista, ecc. Una larga parte del PIL. Quali categorie hanno assolutamente bisogno di contante? Lo spacciatore, il tangentista, il riciclatore. Tutte le attività criminali esistono solo grazie all’uso del contante, e non contribuiscono alla ricchezza dello Stato, ma generano un costo in termini sociali, di polizia, di burocrazia, ecc. Anche l’evasione fiscale e l’economia sommersa esistono solo grazie all’uso del contante. Se è vero che negli ultimi decenni si è cominciato a tassare di più quei beni e quelle attività che più costano alla collettività (pensiamo al tabacco, agli alcolici, all’ingresso dell’auto in città), allora esiste anche un principio sulla base del quale si possa tassare chi utilizza il contante, in quanto fattore generante costi e ingiustizia sociale. La tassa potrebbe essere applicata dalle banche in occasione di ogni prelievo e deposito. Tanto per dire, negli Stati Uniti si paga abitualmente il caffè da Starbucks con la carta di credito. Non solo, Starbucks si è attrezzato per accettare anche pagamenti mediante codici a barre che appaiano sul telefonino degli utenti che ne hanno richiesto il servizio. D’altra parte, come si può pretendere che un consumatore, di fronte all’alternativa “120 euro con fattura/ricevuta, oppure 100 senza fattura” scelga di farsi fare la fattura? Se però al consumatore quei 100 euro “costassero” 150 a causa di una tassa sul contante ... a quel punto preferirebbe chiedere la fattura e pagare 120 euro mediante assegno, bonifico, bancomat, ecc.. Se poi il consumatore potesse anche detrarre una percentuale di tali spese dalla propria dichiarazione dei redditi, lo farebbe ancora più volentieri. Anche dal lato degli operatori economici una tassa sul contante vanificherebbe il beneficio dell’evasione fiscale, poiché al momento del versamento in banca, si vedrebbero prelevare una cifra ben superiore a quella che avevano scontato al cliente. Quindi non converrebbe neanche a lui farsi pagare in nero. Certo, il contante si potrebbe sempre mettere in una valigetta e portare all’estero, ma a quel punto ricadiamo nelle norme sull’antiriciclaggio. Con un pagamento totalmente tracciabile nessun operatore economico sano di mente commetterebbe illeciti. Tra l’altro i regolamenti attuativi del trattato di Lisbona prevedono che l’uso del contante possa essere fortemente compresso “purchè si rispetti il principio di proporzionalità”.

PROTEGGERE I CETI DEBOLI - Ovviamente bisognerebbe prevedere che i ceti più penalizzati si ritrovino compensati con una minor tassazione. In poco tempo emergerebbe tutto il sommerso e il nostro PIL potrebbe aumentare del 20%, tranquillizzando gli operatori finanziari; anche perchè le maggiori entrate fiscali andrebbero ad aumentare il nostro avanzo primario e magari si riuscirebbe ad attuare quella riforma fiscale di cui si parla da 20 anni. Consideriamo poi che un maggior utilizzo della moneta elettronica determina lo sviluppo di carte prepagate e quindi una crescita per l’economia. Riducendo la circolazione del contante, con ogni probabilità, sparirebbero anche i furti alle pompe di benzina, alle casse dei supermarket, ai portafogli. E’ chiaro che deve diminuire il costo delle transazioni in considerazione del maggior volume di pagamenti elettronici, come succede negli Stati Uniti. Qualcuno potrebbe dire che questo meccanismo penalizza le fasce di popolazione "meno giovane" o meno prona alla tecnologia, ma se l’Italia salta sono proprio loro che ci rimetteranno di più. E’ peggio vedersi ridurre gli assegni familiari, affrontare un aumento del ticket sanitario, o imparare ad usare un bancomat o una carta di credito? Dobbiamo scegliere fra i mali quello minore. La tassazione del contante può sembrare una misura drastica o utopistica, ma ha il vantaggio di essere rapidamente applicabile e produrrebbe l’effetto di innescare un meccanismo virtuoso a vantaggio di tutti.

SOLO UN'UTOPIA? - Dodici anni fa la Tobin Tax, tassa sulla speculazione finanziaria, era qualcosa che non si poteva nemmeno nominare, oggi è sui tavoli di discussione. E’ evidente che non possiamo aspettare tutto questo tempo, anche perché non è mai successo che un paese del G7 finisse sull’orlo del baratro e non mi risulta esistano modelli a cui riferirsi. In conclusione non intendo proporre soluzioni a prova di critica, ma solo lanciare una discussione su un argomento che approcciato con una mente libera potrebbe offrire un ulteriore strumento per evitare al Paese una brutta fine.

Milena Gabanelli
12 novembre 2011(ultima modifica: 14 novembre 2011 09:21)

se lo dico a mia madre (euri 728 di pensione) mi manda in culo
un diciamo cazzate
basta filosofi

CITAZIONE (conmar @ 14/11/2011, 11:31) 
Ci sarebbe poi da levare i contributi statali alle scuole private. Anche li sono pochi soldi dicono, ma intanto questi pochi soldi si potrebbero girare alla scuola pubblica, il che non sarebbe un male. Visto anche che l'articolo 33, titolo 2° della Costituzione dispone che: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato..
Di seguito reintrodurre le tasse al vaticano per i vari alberghi , nonché il patrimonio immobiliare che possiede, magari con legge retroattiva per cercare di recuperare quello che hanno evaso con una legge ad vaticanum fatta dal precedente presidente del consiglio.
L'otto per mille mi hanno, anche qui dentro, detto che serve per mandare avanti le opere pie della chiesa s.p.a.... anche se una minima parte arriva a chi ne ha veramente bisogno, il resto servono per comprare le ruberrime scarpettae prade (cit.) al santone bianco... Una cosa che non capisco è perché invece di darli ad un tramite, i soldi, non si possono dare direttamente a chi ne ha bisogno o a chi effettivamente opera nel settore ...
Misteri della fede...
Far rimborsare i soldi percepiti durante il governo dai parlamentari che hanno fallito.
Nella riforma della legge elettorale aggiungerei un articolino per istituire una sorta di elezione di medio termine, con la quale ritirare il mandato popolare dato ai nostri politici quando fanno cazzate... io ti assumo ed io ti licenzio. Almeno i vari cicchitto, qui quo qua, banda di paperopoli e company la smetterebbero di urlare al colpo di stato. Fai cazzate? sbagli? io ti licenzio... più democratico di così...

straquoto sulle scuole private che se vogliono vivere devono campar da sol com ogni azienda
 
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Sant'Orsola 98
view post Posted on 14/11/2011, 12:00




interessante, da leggere e da ascoltare.

http://www.megachip.info/rubriche/1-musica...gaber-1973.html
 
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topitos67
view post Posted on 14/11/2011, 12:02




i btp a 5 anni battono il record del 1997.........
meno male si fidano dmonti i mercati
 
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view post Posted on 14/11/2011, 13:31
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forumista oltre

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Sia chiaro però che una "collaborazione tra le parte principali dell'ex-maggioranza ed dell'ex-opposizione" deve essere una cosa momentanea e a breve scandenza, non certo un'"era"...
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 14/11/2011, 13:39




CITAZIONE (topitos67 @ 14/11/2011, 12:02) 
i btp a 5 anni battono il record del 1997.........
meno male si fidano dmonti i mercati

potresti riportare l'articolo.
magari vedere rispetto a quando sono aumentati...
non fare come terra che riporta solo ciò che conviene alla causa.
 
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scheggia_
view post Posted on 14/11/2011, 13:51




CITAZIONE (topitos67 @ 14/11/2011, 12:02) 
i btp a 5 anni battono il record del 1997.........
meno male si fidano dmonti i mercati

topitos per riparare i danni fatti dal nano malefico, morali ed economici, ci vorranno decenni, mi auguro tu sia tanto giovane da vederne la fine, io non ne sono convinto in bnase alla mia età, ancora si pagano i casini dell'altro ventennio e son passati 68 anni, pensa te quanti ce ne vorrano ancora per vedere di limitare i danni di questo, c'è da riinventare la media e piccola impresa, la classe media, e soprattutto c'è da rimettere a posto la situazione fiscale, in cui chi ha paga e chi ha meno paga meno, cosa che non sta sicuramente accadendo in questo paese.
 
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topitos67
view post Posted on 14/11/2011, 14:18




CITAZIONE (scheggia_ @ 14/11/2011, 13:51) 
CITAZIONE (topitos67 @ 14/11/2011, 12:02) 
i btp a 5 anni battono il record del 1997.........
meno male si fidano dmonti i mercati

topitos per riparare i danni fatti dal nano malefico, morali ed economici, ci vorranno decenni, mi auguro tu sia tanto giovane da vederne la fine, io non ne sono convinto in bnase alla mia età, ancora si pagano i casini dell'altro ventennio e son passati 68 anni, pensa te quanti ce ne vorrano ancora per vedere di limitare i danni di questo, c'è da riinventare la media e piccola impresa, la classe media, e soprattutto c'è da rimettere a posto la situazione fiscale, in cui chi ha paga e chi ha meno paga meno, cosa che non sta sicuramente accadendo in questo paese.

perdonami le tue son fregnacce
 
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view post Posted on 14/11/2011, 14:32
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Orgoglioso membro del club "strozzi ed anche un po' cornuti"

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Una capsula (da clonazione) di fluido primario...

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E meno male che Piero era stato ben chiaro, pochi post fa... non degenerate, grazie.

Entro un paio di giorni il nuovo governo Monti dovrebbe presentarsi alle Camere per la fiducia ed il via ai lavori. Tenderei ad avere fiducia ed a non badare ai dati contrastanti della Borsa di oggi, influenzati non dalla politica interna bensì dall'andamento dei mercati asiatici in apertura di contrattazioni, con netta flessione imputabile ai dati della produzione industriale.

Facciamo così, riporto anch'io il messaggio di Piero. Spero che i duri di comprendonio capiscano:

CITAZIONE (pierobol @ 14/11/2011, 11:37) 
MESSAGGIO PER TUTTI (prima che sia troppo tardi)

MI RACCOMANDO NON RICOMINCIAMO CON BERLUSCONI SI / BERLUSCONI NO ED AMENITA' DEL GENERE
QUESTO E' UN TOPIC DOVE SI DEVE RESPIRARE ARIA NUOVA (anche tra di noi) si può certamente criticare, proporre, commentare... ma lasciamo perdere i vecchi scontri.

GRAZIE.

(msg volutamente scritto in maiuscolo)

A scanso di equivoci, significa che in questa discussione, per privilegiare il confronto paritetico e civile, ogni tentativo di gazzarra verrà prontamente cassato.
 
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Jackson Keith Wilkes
view post Posted on 14/11/2011, 14:54




Monti? Monti chi?
Monti di bilderberg group? Monti di commissione trilaterale?

:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

P.S. mi siedo sulla sponda del fiume ed aspetterò per dirvi: io ve l'avevo detto ;)
 
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pierobol
view post Posted on 14/11/2011, 16:30




Allora...


Sicuramente Monti non è Gesù (per chi ci crede...ad esempio io no) che farà miracoli e che può vantare un'anima (a proposito vista la mia ignoranza in materia Gesù ce l'ha l'anima? :huh: :D) candida. Come tutti credo avranno letto in questi giorni, SuperMario "ha militato" nella ahimè famosa Goldman Sachs (insieme con Draghi e Prodi) per cui un pò di pelo sullo stomaco ce l'ha di sicuro... però sicuramente è un tecnico del settore economico-finanziario e questo giova a rassicurare i mercati.

Anche in Grecia hanno scelto il Monti della situazione Papademos, in certi casi sei obbligato a farlo. Questo non vuol dire che la speculazione è finita, gli speculatori come vuole il termine stesso finchè c'è da "succhiare sangue" lo fanno senza scrupoli e non guardando in faccia a nessuno, ma se invece parliamo di Unione Europea, di G20, di media internazionali, di settore bancario etc... allora la musica cambia e prima o poi cambierà l'obiettivo degli speculatori.

Quindi a brevissimo non mi attendo grosse inversioni di rotta, lo spread resterà ancora alto e la borsa oscillerà, però se SuperMario avrà la possibilità di agire e sarà capace di sfruttare questa "congiunzione astrale" PDL+PD+3polo+altri allora sarà possibile guardare al futuro con più serenità.

La vera domanda è... quanto oltre al tecnico c'è in Monti ? Cioè SuperMario saprà coniugare le sue scelte economiche ad una rivoluzione strutturale (ed anche politica) dell'Italia ? Con rivoluzione strutturale-politica intendo tutto quello che c'è nell'articolo di Stella-Rizzo.

Vista l'aria nuova che si respira, faccio mia la conclusione classica di mail-Torero.

CORDIALITA'. ;) :D

CITAZIONE (topitos67 @ 14/11/2011, 11:49) 
se lo dico a mia madre (euri 728 di pensione) mi manda in culo
un diciamo cazzate
basta filosofi

Io invece credo che questa è l'idea che ci voleva per mettere con le spalle al muro gli evasori fiscali. Certo si potrebbero apportare dei correttivi (ad esempio riguardo agli anziani...ma poi molti di loro hanno già il bancomat e non sono così stupidi come sembra) ed agire gradualmente, MA I TEMPI SONO MATURI per questa rivoluzione.

Dal punto di vista tecnico ci siamo, ormai pure nei mercatini spesso c'è il pos portatile.
Dal punto di vista mentale pure, chiunque sotto i 60anni sa cos'è e come funziona una tessera bancomat od una carta di credito.

Spesso si rifiutano le innovazioni come questa non con lo scopo di evitare problemi organizzativi od altro, ma perchè si sa benissimo CHE POTREBBERO FUNZIONARE. (ovviamento non parlo di tua madre che è anziana) ;)

Edited by pierobol - 14/11/2011, 16:31
 
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