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Pensata geniale: tagliare le pensioni..., ma hanno studiato per anni per arrivare a questo?

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view post Posted on 4/7/2011, 11:35
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«Deve esserci un errore»

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Non so cosa faranno e se lo faranno... ma ci siamo già avviati ad ampie falcate all'essere un paese di morti di fame a prescindere da questo.
 
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Mr Anzai
view post Posted on 4/7/2011, 13:21




QUOTE (_~Andrea~_ @ 4/7/2011, 12:35) 
Non so cosa faranno e se lo faranno... ma ci siamo già avviati ad ampie falcate all'essere un paese di morti di fame a prescindere da questo.

non riesco a capacitarmi che non vi sia un politico che denunci l'impossibilità di assicurare "competitività" alle nostre imprese senza rivedere la deregulation dei mercati... bastonando i pensionati (consumatori "puri") si finirà di mettere in ginocchio la piccola impresa, costringendo le attività produttive a chiudere o ad emigrare verso lidi dove il costo del lavoro è più basso, dove vi sono meno vincoli ambientali, dove qualità e sicurezza delle merci sono un optional....

Edited by Mr Anzai - 7/7/2011, 17:11
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 5/7/2011, 21:29




tutto (o quasi) può avere un senso se inserito inun provedimento organico.
posso essere disponibile a sacrificare 10, se so che chi guadana ildopposacrifica 20.
ma così non è.
qui si spara sul mucchio,a casaccio, con logiche inesistenti.

da qui a dire che tassando i pensionati, si fa emirare le piccole aziende ce ne corre, anche perchè i problemi delle piccole aziende non hanno nulla a che fare con i pensionati.
 
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Mr Anzai
view post Posted on 7/7/2011, 11:22




QUOTE (.Torero Camomillo. @ 5/7/2011, 22:29) 
tutto (o quasi) può avere un senso se inserito inun provedimento organico.
posso essere disponibile a sacrificare 10, se so che chi guadana ildopposacrifica 20.
ma così non è.
qui si spara sul mucchio,a casaccio, con logiche inesistenti.

da qui a dire che tassando i pensionati, si fa emirare le piccole aziende ce ne corre, anche perchè i problemi delle piccole aziende non hanno nulla a che fare con i pensionati.

i problemi delle piccole aziende (in particolare di quelle che non dispongono di un settore dedicato all'export) hanno sicuramente a che vedere con la contrazione dei consumi... e dato l'invecchiamento della popolazione il giro di vite sulle pensioni non può che influire negativamente sui consumi e quindi sulla micro-impresa... poi è chiaro che nell'ambito della piccola impresa vi sono anche altre problematiche, legate all'alto standard di qualità richiesto (mentre magari sulla merce a basso costo proveniente da paesi in via di sviluppo si chiude un occhio), agli ingenti investimenti per la riduzione dell'inquinamento (giustissimo, ma le stesse regole dovrebbero valere per tutti), al costo della manodopera (garanzie irrinunciabili e sacrosante per i lavoratori ma limitatamente al nostro territorio)... tanto per esemplificare un po'.
Nel post precedente non facevo che lamentare la miopia di una classe politica ed imprenditoriale che non sembra curarsi della progressiva distruzione del tessuto sociale del nostro Paese così come del suo apparato produttivo... il collegamento con il blocco della rivalutazione delle pensioni è semplicimente esemplificativo al riguardo.
Spero di non essere stato troppo "vago"?
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 7/7/2011, 14:09




il provvedimento sulle pensioni va a toccare una fascia di pensioni il cui lordo parte da 1428 euro.
le tocca nel senso che mana mano che sale il lordo dimininuisce la rivalutazione. il tutto a fasce.
è spiegato chiaramente qui: http://www.tgcom.mediaset.it/economia/arti.../articolo.shtml

di per se il provvedimento avrebbe anche senso se inserito in quadro organico per cui "chi più ha più paga". il fatto è che così non è. qui si toccano le pensioni di chi ha lavorato molto, e che in modo sacrosanto ha una "buona" pensione, ma non si toccano i privilegi.
più facile prenserla con i pensionati che non sono una lobby piuttosto che fare una politica seria all'evasione.
tremonti che nelle prime 5 righe dei suoi interventi dovrebbe spiegare ai pensionati perchè a loro toglie le rivalutazioni e ai ricconi ha fatto pagare solo il 5% per dichiarare che avrebbero riportato i soldi in italia.

quanto può colpire questa manovra i consumi e le piccole/piccolissime aziende?
qui occorrerebbe uno studio più sociologico che economico.
non credo che questa azioni porti alla fame i pensionati, quindi credo che i consumi tengano.
tanto più che un piccolo imprenditori , ma uno stesso negoziante, non è che se va male va in vietnam a produrre. "Semplicemente" chiude.
ma i problemi dell'economia non sono la deregulation, ma la forte regulation che c'è in italia.
la regulation consiste nella burocrazia, nei tempi morti, nell'ingessamento di un mercato che vive di sotterfugi e non di idee.
 
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Mr Anzai
view post Posted on 7/7/2011, 15:03




QUOTE (.Torero Camomillo. @ 7/7/2011, 15:09) 
il provvedimento sulle pensioni va a toccare una fascia di pensioni il cui lordo parte da 1428 euro.
le tocca nel senso che mana mano che sale il lordo dimininuisce la rivalutazione. il tutto a fasce.
è spiegato chiaramente qui: www.tgcom.mediaset.it/economia/arti.../articolo.shtml

di per se il provvedimento avrebbe anche senso se inserito in quadro organico per cui "chi più ha più paga". il fatto è che così non è. qui si toccano le pensioni di chi ha lavorato molto, e che in modo sacrosanto ha una "buona" pensione, ma non si toccano i privilegi.
più facile prenserla con i pensionati che non sono una lobby piuttosto che fare una politica seria all'evasione.
tremonti che nelle prime 5 righe dei suoi interventi dovrebbe spiegare ai pensionati perchè a loro toglie le rivalutazioni e ai ricconi ha fatto pagare solo il 5% per dichiarare che avrebbero riportato i soldi in italia.

quanto può colpire questa manovra i consumi e le piccole/piccolissime aziende?
qui occorrerebbe uno studio più sociologico che economico.
non credo che questa azioni porti alla fame i pensionati, quindi credo che i consumi tengano.
tanto più che un piccolo imprenditori , ma uno stesso negoziante, non è che se va male va in vietnam a produrre. "Semplicemente" chiude.
ma i problemi dell'economia non sono la deregulation, ma la forte regulation che c'è in italia.
la regulation consiste nella burocrazia, nei tempi morti, nell'ingessamento di un mercato che vive di sotterfugi e non di idee.

Scusa ma mi permetto di dissentire: chi percepisce pensioni lorde di 1428 € è già alla fame.
E la chiusura delle piccole attività rappresenta proprio quello che intendo per distruzione del tessuto sociale e dell'apparato produttivo. Senza voler considerare la perdita di "know-how" e di professionalità delle piccole imprese artigianali. Parlare di libertà di mercato ed invocare la deregulation quale panacea significa non rendersi conto dell'enorme disparità di forze tra un'economia quale la nostra (in cui la produzione deve giustamente render conto di condizioni di lavoro, sicurezza dei lavoratori, accorgimenti anti-inquinamento, smaltimento delle scorie, previdenza, ecc ecc) ed economie quali quelle "emergenti" in cui i lavoratori - spesso minori! - sono pagati un tozzo di pane, rischiano la pelle e la salute, non vi sono norme per il rispetto dell'ambiente, ecc...ecc... questo al di là della tua pur giusta annotazione circa gli eccessi di burocrazia e (aggiungerei) le difficoltà di reperimento del credito tipici del nostro sistema produttivo.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 7/7/2011, 15:12




andiamo sul concreto (so che hai difficoltà, ma provaci).
sapresti indicare a grandi linee quanto perde, con questa manovra, un pensionato che ha come pensione 1428 €? e uno che he ha 2000?
forse vedendo la perdita di potere d'acquisto possiamo capire di cosa si parla.

prova ad aprire un'azienda e poi magari capisci cosa è la deregulation. guarda quanto ti costa in tempo e denaro. forse togliere dei vincoli li non significa impoverire il tessuto sociale.
poi mi spieghi perchè l'evolutissima germania, meglio conosciuta come la locomotiva d'europa, che paga i suoi operai molto più del tozzo di pane di cui parli ha tra le ricchezze sociali maggiori al mondo?
 
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Mr Anzai
view post Posted on 7/7/2011, 15:56




QUOTE (.Torero Camomillo. @ 7/7/2011, 16:12) 
andiamo sul concreto (so che hai difficoltà, ma provaci).
sapresti indicare a grandi linee quanto perde, con questa manovra, un pensionato che ha come pensione 1428 €? e uno che he ha 2000?
forse vedendo la perdita di potere d'acquisto possiamo capire di cosa si parla.

prova ad aprire un'azienda e poi magari capisci cosa è la deregulation. guarda quanto ti costa in tempo e denaro. forse togliere dei vincoli li non significa impoverire il tessuto sociale.
poi mi spieghi perchè l'evolutissima germania, meglio conosciuta come la locomotiva d'europa, che paga i suoi operai molto più del tozzo di pane di cui parli ha tra le ricchezze sociali maggiori al mondo?

:rolleyes: vedo che la tua vis polemica tende ad incrementare a prescindere da ciò che mi accade di affermare. Mi viene il sospetto che se aprissi un topic inneggiante all'uso delle giarrettiere tu interverresti magnificando il collant.
Ma fede(Buzzer) dice che non sei un troll, e fede(Buzzer) è un uomo d'onore.
Ma veniamo al concreto:
stiamo parlando di pensioni nette intorno ai 1167 €, cioè molto vicine alla soglia di povertà per famiglie di due persone (coppia di anziani), in un frangente in cui l'inflazione reale - per quanto risulta a me - è ben superiore al 3%. Quindi se anche la somma che non verrà elargita sarà dell'ordine dei 60 € annui, aggiungendo (anzi sottraendo!) questa decurtazione ad un potere d'acquisto già piuttosto modesto (e in caduta libera) non mi pare si contribuisca alla ripresa dei consumi.

Edited by Mr Anzai - 7/7/2011, 17:13
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 7/7/2011, 16:28




quindi:
1428€ lordi=1167€ netti, ad oggi.
e domani?
a quando corrisponderanno 1428€ lordi?
io dico che avranno la stessa rivalutazione.

e per i famosi 2000 € di cui ti chiedevo?

prendiamo i 60 euro annui di cui parli. cioè 5 euro al mese di non rivalutazione.
non credo che questo abbia un impatto tale per cui farà chiudere piccole aziende ed emigrare in cina chi lo può fare.

questo ragionamento non giustifica il provvedimento, che per altro reputo inutile, contesta l'impatto che può avere sui consumi.
se proprio volevano fare una operazione sulle pensioni, le potevano togliere o decurtare a quegli ex parlamentari che dopo pochi anni se la trovano come una manna dal cielo.

non sono io a essere polemico, sei te, che pur non essendo anestesista, vorresti dare a d'intendere che cristo è morto dal sonno.
 
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Mr Anzai
view post Posted on 7/7/2011, 16:49




QUOTE (.Torero Camomillo. @ 7/7/2011, 17:28) 
quindi:
1428€ lordi=1167€ netti, ad oggi.
e domani?
a quando corrisponderanno 1428€ lordi?
io dico che avranno la stessa rivalutazione.

e per i famosi 2000 € di cui ti chiedevo?

prendiamo i 60 euro annui di cui parli. cioè 5 euro al mese di non rivalutazione.
non credo che questo abbia un impatto tale per cui farà chiudere piccole aziende ed emigrare in cina chi lo può fare.

questo ragionamento non giustifica il provvedimento, che per altro reputo inutile, contesta l'impatto che può avere sui consumi.
se proprio volevano fare una operazione sulle pensioni, le potevano togliere o decurtare a quegli ex parlamentari che dopo pochi anni se la trovano come una manna dal cielo.

non sono io a essere polemico, sei te, che pur non essendo anestesista, vorresti dare a d'intendere che cristo è morto dal sonno.

5 € al mese sono un pacchetto di sigarette in meno... ed uno di gomme. Per te sarà un'inezia ma per chi ha i soldi contati anche quello conta. Tanto per essere concreti. E quei 5 € in meno (per ogni pensionato) significheranno per lo Stato un risparmio di 2,2 miliardi di € l'anno. Saranno quindi 2,2 miliardi di € l'anno che verranno a sottrarsi ai consumi... poi se questo avrà un impatto tale da far chiudere aziende non è che io lo sappia per certo. Ma di certo in una "congiuntura" come quella attuale il provvedimento non mi pare destinato a migliorare le cose.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 7/7/2011, 16:56




ciccio, e devi rispondere a questo:

CITAZIONE
quindi:
1428€ lordi=1167€ netti, ad oggi.
e domani?
a quando corrisponderanno 1428€ lordi?
io dico che avranno la stessa rivalutazione.

e per i famosi 2000 € di cui ti chiedevo?

CITAZIONE
(so che hai difficoltà, ma provaci).

5 euro al mese sono un pacchetto di sigarette?
quindi questo taglio farebbe smettere di fumare?
forse 5 euro al mese sono 10 pacchi di pasta da mezzo kilo, o 5 di pasta e 6 di pelati.

poi, ciccio, quando hai risposto a quello c'è pure questo:
CITAZIONE
poi mi spieghi perchè l'evolutissima germania, meglio conosciuta come la locomotiva d'europa, che paga i suoi operai molto più del tozzo di pane di cui parli ha tra le ricchezze sociali maggiori al mondo?

dai su...sei come quegli studenti che si fanno cavare di bocca le risposte.
se poi vuoi parlare di argomenti e non conosci limitati a leggere, a prendere appunti e farti un minimo di cultura.
 
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Mr Anzai
view post Posted on 7/7/2011, 17:09




QUOTE (.Torero Camomillo. @ 7/7/2011, 17:56) 
ciccio, e devi rispondere a questo:

QUOTE
quindi:
1428€ lordi=1167€ netti, ad oggi.
e domani?
a quando corrisponderanno 1428€ lordi?
io dico che avranno la stessa rivalutazione.

e per i famosi 2000 € di cui ti chiedevo?

QUOTE
(so che hai difficoltà, ma provaci).

5 euro al mese sono un pacchetto di sigarette?
quindi questo taglio farebbe smettere di fumare?
forse 5 euro al mese sono 10 pacchi di pasta da mezzo kilo, o 5 di pasta e 6 di pelati.

poi, ciccio, quando hai risposto a quello c'è pure questo:
QUOTE
poi mi spieghi perchè l'evolutissima germania, meglio conosciuta come la locomotiva d'europa, che paga i suoi operai molto più del tozzo di pane di cui parli ha tra le ricchezze sociali maggiori al mondo?

dai su...sei come quegli studenti che si fanno cavare di bocca le risposte.
se poi vuoi parlare di argomenti e non conosci limitati a leggere, a prendere appunti e farti un minimo di cultura.

Nossignore... non DEVO rispondere proprio a nulla. E non ho nessuna intenzione di cimentarmi in complicati calcoli per sapere quanto verrà sforbiciato da una pensione superiore alla mia. Se la cosa ti diverte fattela da te, visto che sei dotato di un minimo di cultura che a me fa ovviamente difetto.
Purtroppo non smetterò di fumare... spenderò 5 € in meno, tutto lì.
Quanto alla locomotiva d'Europa... beh non è che tiri proprio al massimo... e magari i macchinisti saranno anche più accorti dei nostri. Ma se vai a comperare una lampadina marca Philips, ti accorgi che è prodotta in Cina... e così una caffettiera De Longhi, una qualsiasi camicia in vendita all'Ipercoop di Livorno, eccetera, eccetera eccetera... Quando ti accorgerai che a volte è più istruttivo leggere l'etichetta di un prodotto che un trattato di economia, sarò lieto di riprendere la conversazione.

P.S. non mi chiamo ciccio...il mio nome è chiaramente indicato sotto il mio nick: se vuoi chiamarmi per nome, ritieniti pure autorizzato a farlo...

Edited by Mr Anzai - 7/7/2011, 19:01
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 7/7/2011, 20:48




il topic lo hai aperto tu, non io.
sostieni tesi puerili ai limiti del demenziale e se uno tismentisce e ti chiede lumi, tu non rispondi.
fai bene , non ne sei capace (a discapito del cognome), ma almeno apri discussioni che riesci a sostenere e alla tua portata, tipo quella sulla giarrettiera.

sulla germania lascio il campo a gente che ne sa più di me (di te poi, non se ne parla)

CITAZIONE
Che cosa succederà in Europa dopo il taglio del rating del Portogallo da parte di Moody's?La risposta è ruvida, ma anche semplice: fra poco anche Standard & Poor's e Fitch abbasseranno il loro giudizio e Lisbona, per restare in piedi, sarà costretta ad operare un haircut del 30% sui propri bond in scadenza.

Ad aspettarsi questo scenario cupo è Credit Suisse: in un report diffuso ieri, gli strategist della banca svizzera avvertono che il mercato non si è ancora reso conto di quanto siano seri i problemi dei Paesi periferici dell'euro e consiglia alla clientela tattiche di investimento coerenti.


Credit Suisse premette di non essere stupita della mossa di Moody's e segnala che il Portogallo, non la Grecia o l'Irlanda, è l'anello più debole dell'Europa. Al contrario di Dublino ed Atene, Lisbona "non ha avuto tra il 2002 e il 2007 una crescita da boom economico, di conseguenza i portoghesi hanno una minore tolleranza politica verso le misure di austerity fiscale". Tra i problemi del Portogallo c'è un debito in capo a cittadini e imprese (privato) pari al 228% del Pil: per i Paesi in buona salute finanziaria, questo rapporto di aggira intorno a 150%e la Grecia, che ha altri guai, vanta addirittura un 116%.

Negli ultimi 10 anni il Portogallo ha registrato una crescita economica quasi nulla (+0,5% all'anno in media) mentre la spesa pubblica si è impennata. Per riuscire a ripianare, almeno parzialmente, questi scompensi, resta ormai solo la soluzione di ridurre gli stipendi, una manovra pericolosa per un'economia che, per la metà si regge sulla ricchezza generata dalle buste paga. Credit Suisse ritiene che in Portogallo gli stipendi medi debbano essere ridotti del 15% e calcola che il debito pubblico esploderà portandosi nel giro di tre anni al 134% del Pil dall'attuale 91%.

Se la situazione è pesante, ma non catastrofica, è perché i paesi leader hanno messo mano al portafoglio e perché la Bce, accettando come collaterale i bond dei paesi periferici, mantiene ben rifornito di liquidità il sistema finanziario.

Se questi sono i chiari di luna, è coerente che le strategie di investimento consigliate dagli strategist svizzeri prevedano per prima cosa di girare alla larga da tutti gli asset dei Paesi periferici: "Il mercato non ha ancora compreso quanto debbano scendere gli stipendi in questi Paesi affinché ci sia una ripresa della produttività".

Da evitare anche l'euro, una valuta sopravvalutata e con fondamentali deboli: "Non riusciamo a capire come i tassi di interesse possano salire dello 0,75% nei prossimi dodici mesi, quando l'incremento degli stipendi in Europa nei prossimi mesi dovrebbe essere solo dell'1,4%ed il 90% dei mutui immobiliari della Spagna è a tasso variabile".

Non tutta l'Europa è da ignorare o da vendere allo scoperto: "Restiamo compratori di società tedesche concentrate sul mercato domestico in quanto la Germania è un Paese con poco debito,il tasso di disoccupazione è ai minimi degli ultimi 20 anni, il deficit di bilancio è modesto ed il mercato immobiliare è uno dei più sottovalutati del mondo".Da comprare non è solo la Borsa di Francoforte, ma anche quelle dei Paesi più esposti alla Germania come l'Ungheria e la Repubblica Ceca: la metà del Pil di Praga è targato Germania.

L' economia tedesca è forte di suo ed è anche quella che ottiene i più ampi benefici da questo scenario: Credit Suisse calcola che se l'euro non rispecchiasse i problemi dei Paesi periferici, i tassi di interesse di riferimento della Germania sarebbero intorno al 6%, contro l'1,5% della zona euro.

Ovviamente la Banca centrale europea corre un altissimo rischio di veder deteriorare i propri attivi, ma in questo momento non c'è altra soluzione. Secondo Credit Suisse, gli Stati e le istituzioni monetarie del Vecchio Continente non hanno altra scelta: è vero che salvare i Paesi periferici e tenere così in piedi l'euro costerà circa 250 miliardi di euro, ma se la valuta unica dovesse disintegrarsi, i costi raddoppierebbero.

Quanto all'Italia, l'atteggiamento di Credit Suisse su Piazza Affari e sui bond nazionali è di moderata benevolenza, in quanto il bilancio dello Stato è in surplus di avanzo primario e la metà del debito pubblico è nella mani di investitori domestici.

notizia di oggi presa da www.websim.it

cosa c'entri la philips in tutto questo è da capire, visto poi che è un'azienda olandese, è tutto da capire.
 
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Mr Anzai
view post Posted on 7/7/2011, 22:19




QUOTE (.Torero Camomillo. @ 7/7/2011, 21:48) 
il topic lo hai aperto tu, non io.
sostieni tesi puerili ai limiti del demenziale e se uno tismentisce e ti chiede lumi, tu non rispondi.
fai bene , non ne sei capace (a discapito del cognome), ma almeno apri discussioni che riesci a sostenere e alla tua portata, tipo quella sulla giarrettiera.

sulla germania lascio il campo a gente che ne sa più di me (di te poi, non se ne parla)

QUOTE
Che cosa succederà in Europa dopo il taglio del rating del Portogallo da parte di Moody's?La risposta è ruvida, ma anche semplice: fra poco anche Standard & Poor's e Fitch abbasseranno il loro giudizio e Lisbona, per restare in piedi, sarà costretta ad operare un haircut del 30% sui propri bond in scadenza.

Ad aspettarsi questo scenario cupo è Credit Suisse: in un report diffuso ieri, gli strategist della banca svizzera avvertono che il mercato non si è ancora reso conto di quanto siano seri i problemi dei Paesi periferici dell'euro e consiglia alla clientela tattiche di investimento coerenti.


Credit Suisse premette di non essere stupita della mossa di Moody's e segnala che il Portogallo, non la Grecia o l'Irlanda, è l'anello più debole dell'Europa. Al contrario di Dublino ed Atene, Lisbona "non ha avuto tra il 2002 e il 2007 una crescita da boom economico, di conseguenza i portoghesi hanno una minore tolleranza politica verso le misure di austerity fiscale". Tra i problemi del Portogallo c'è un debito in capo a cittadini e imprese (privato) pari al 228% del Pil: per i Paesi in buona salute finanziaria, questo rapporto di aggira intorno a 150%e la Grecia, che ha altri guai, vanta addirittura un 116%.

Negli ultimi 10 anni il Portogallo ha registrato una crescita economica quasi nulla (+0,5% all'anno in media) mentre la spesa pubblica si è impennata. Per riuscire a ripianare, almeno parzialmente, questi scompensi, resta ormai solo la soluzione di ridurre gli stipendi, una manovra pericolosa per un'economia che, per la metà si regge sulla ricchezza generata dalle buste paga. Credit Suisse ritiene che in Portogallo gli stipendi medi debbano essere ridotti del 15% e calcola che il debito pubblico esploderà portandosi nel giro di tre anni al 134% del Pil dall'attuale 91%.

Se la situazione è pesante, ma non catastrofica, è perché i paesi leader hanno messo mano al portafoglio e perché la Bce, accettando come collaterale i bond dei paesi periferici, mantiene ben rifornito di liquidità il sistema finanziario.

Se questi sono i chiari di luna, è coerente che le strategie di investimento consigliate dagli strategist svizzeri prevedano per prima cosa di girare alla larga da tutti gli asset dei Paesi periferici: "Il mercato non ha ancora compreso quanto debbano scendere gli stipendi in questi Paesi affinché ci sia una ripresa della produttività".

Da evitare anche l'euro, una valuta sopravvalutata e con fondamentali deboli: "Non riusciamo a capire come i tassi di interesse possano salire dello 0,75% nei prossimi dodici mesi, quando l'incremento degli stipendi in Europa nei prossimi mesi dovrebbe essere solo dell'1,4%ed il 90% dei mutui immobiliari della Spagna è a tasso variabile".

Non tutta l'Europa è da ignorare o da vendere allo scoperto: "Restiamo compratori di società tedesche concentrate sul mercato domestico in quanto la Germania è un Paese con poco debito,il tasso di disoccupazione è ai minimi degli ultimi 20 anni, il deficit di bilancio è modesto ed il mercato immobiliare è uno dei più sottovalutati del mondo".Da comprare non è solo la Borsa di Francoforte, ma anche quelle dei Paesi più esposti alla Germania come l'Ungheria e la Repubblica Ceca: la metà del Pil di Praga è targato Germania.

L' economia tedesca è forte di suo ed è anche quella che ottiene i più ampi benefici da questo scenario: Credit Suisse calcola che se l'euro non rispecchiasse i problemi dei Paesi periferici, i tassi di interesse di riferimento della Germania sarebbero intorno al 6%, contro l'1,5% della zona euro.

Ovviamente la Banca centrale europea corre un altissimo rischio di veder deteriorare i propri attivi, ma in questo momento non c'è altra soluzione. Secondo Credit Suisse, gli Stati e le istituzioni monetarie del Vecchio Continente non hanno altra scelta: è vero che salvare i Paesi periferici e tenere così in piedi l'euro costerà circa 250 miliardi di euro, ma se la valuta unica dovesse disintegrarsi, i costi raddoppierebbero.

Quanto all'Italia, l'atteggiamento di Credit Suisse su Piazza Affari e sui bond nazionali è di moderata benevolenza, in quanto il bilancio dello Stato è in surplus di avanzo primario e la metà del debito pubblico è nella mani di investitori domestici.

notizia di oggi presa da www.websim.it

cosa c'entri la philips in tutto questo è da capire, visto poi che è un'azienda olandese, è tutto da capire.

Se è per questo anche la De Longhi non è tedesca... il dubbio che vorrei molto umilmente far germogliare nel tuo altezzoso cervello è che il nostro paese, e gli altri paesi europei a ruota (se la Germania regge buon per lei ma di questo passo non reggerà a lungo), produce sempre meno, sconfitto dal basso costo della produzione dei paesi emergenti. Che detto basso costo è dovuto principalmente al basso costo della manodopera, sfruttata indecentemente, al basso livello di leggi restrittive in campo di salvaguardia ambientale e anche alla modesta qualità del prodotto finale. Che un mercato privo di regole sta venendo 'drogato' da merci a basso costo e di modesta qualità (che vengono preferite a causa dell'impoverimento progressivo della gran parte della popolazione della 'ricca Europa') destinate ad incrementare a breve la montagna di rifiuti che produciamo per essere sostituite da nuova merce a basso costo e di qualità ancor peggiore. Poi quando le ultime imprese di casa nostra avranno chiuso i battenti i prezzi delle merci di infima qualità prenderanno a salire. Conquista del mercato si chiama. Per fortuna non ci sarà però da preoccuparsi per i nostri lungimiranti nababbi che avranno esportato le loro attività produttive nei paesi emergenti... loro staranno benone, potranno permettersi lussi ancor maggiori ed un sacco di manodopera (servitù) a prezzo ragionevole. Allora magari ricomincerà a soffiare il vento della rivolta e il nostro 'perfetto' sistema feodal-capitalistico finirà a pezzi... immagino non senza un discreto spargimento di sangue, e con forti rischi di 'involuzioni' totalitarie.
Certo, lo ammetto... questo incubo 'puerile' può anche sembrare al limite del demenziale... e certamente in confronto ad esso il 'cupo scenario degli strategist svizzeri' è una giacchettata.
Ma prima o poi qualcuno dovrà capire che l'economia finanziaria sta all'economia reale come il sudoku sta alla vita... i copia-incolla non servono a spiegare una realtà che basterebbe aprire gli occhi per vedere.
Perché non provi a farti un giro sui fossi e dalle parti del mercato verso l'ora di chiusura? E a guardare quanta gente cerca di trovare tra i rifiuti frutta o verdura 'buona' una volta tolta la parte ammaccata? Perché non rifletti sulla sorte di quel pensionato che aveva da parte una buonauscita di un par di centinaia di milioni per la vecchiaia e che ora con 50.000 € che gli rendono circa 1000 € l'anno (se va bene) si sta mangiando il risparmio di una vita? Ma gli strategists svizzeri dicono che basta spostare gli assets sulla Germania... sai che ti dico? ma va' a quel paese, Torero...

Edited by Mr Anzai - 8/7/2011, 00:24
 
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