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Ripartire da 0 (zero), in politica ma soprattutto nella società

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THOMAS 79
view post Posted on 27/1/2011, 12:41




CITAZIONE (Tierra y libertad @ 27/1/2011, 12:27) 
CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 12:04) 
Perchè quei quattro babbei del partito democratico UDC erano ad un congresso.

Ecco, con la correzione fatta ora va meglio :blink2: :yes:

e comunque non ci sarebbero stati ugualmente inumeri.

CITAZIONE (pierobol @ 27/1/2011, 12:00) 
Alziamo la testa, chiediamo le dimissioni di tutti, da Berlusconi a Fini da D'Alema a Casini. Chiediamo a gran voce una legge che vieti ai maggiori di 50 anni di candidarsi a livello nazionale (Camera e Senato), chiediamo l'azzeramento di tutto il Parlamento.

Rimangano pure (per il momento) i partiti attuali, MA FUORI I VECCHI che se va bene non hanno niente da dire per il nostro futuro, se invece va male hanno da difendere solo gli esclusivi interessi personali.

Sono contrario a fare un'amalgama dove tutti sonio uguali, come se le colpe di berlusconi fossero uguali a quelle di ignazio marino. Sono contrario ai limiti di età , sono addirittura contrario al limite delle due legislature e sono contrario all'abolizione dei partiti attuali.
Sono sostanzialmente contrario ad evitare di individuare le responsabilità e a quelle porrere rimedio, raggiungere lo stesso risultato senza aver capito e senza aver condannato è secondo me il viatico ad una nuova era di disastri. Perchè mai una come la bindi non dovrebbe contiinuare a far politica? Io non lo capirò mai.

Bindi premier! :clap:
 
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pierobol
view post Posted on 27/1/2011, 12:41




CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 12:29) 
Si ma come si fa se c'è ancora metà degli italiani che è convinto che in Italia vada tutto bene, che se cade Berlusconi vanno su Stalin e Fidel Castro, che è convinto che tutti i problemi odierni siano colpa della gestione del centro sinistra e che Berlusconi è un perseguitato politico?

Cioè se in Italia ci fosse un sentimento che per l'80% delle persone è quello da te descritto allora avrebbe senso la protesta, le azioni estreme, le coalizioni.
Ma se domani andiamo alle elezioni Berlusconi e la lega prendono dal 40% al 50% secondo me. Magari non hanno una maggioranza vera ma sarebbero la prima coalizione di sicuro.

Gli atti di protesta popolare si fanno quando tutti o quasi tutti capiscono che così non va, ma non è la situazione italiana. Metà delle persone è convinta che vada tutto bene.
Che magari i politici sono un po' biricchini, ma che comunque se cade il governo in Italia verrà instaurata una dittatura di stampo comunista, comandata dai giudici che si accaniranno sommariamente contro tutti quelli che non la sostengono e che nel giro di tre anni siamo messi peggio del Burkina Faso.

Prima di azzerare tutto bisogna sradicare dalla testa queste convinzioni a metà della metà degli italiani convinti che vada tutto bene. Nella fattispecie, se mi è consentito un po' di sarcasmo parecchio nero, bisognerebbe che la mortalità in Italia si abbassasse di 10 - 15 anni.

Sostanzialmente condivido anche questo, ma bisogna trovare un punto da cui ripartire e ho pensato che quello generazionale fosse un buon motivo d'unione anche perchè sarebbe interessato.

E' interesse di tutti i giovani quello di garantirsi un futuro e stando così le cose anche i giovani che si riconoscono nel PDL e nella LEGA (e bisogna vedere se condividono veramente quello che sta accadendo) avranno grossi problemi in futuro. Problemi enormi dati dalla mancanza di lavoro in primis e dalla ristrutturazione delle pensioni. Problemi derivanti anche dal dover convivere almeno in alcune zone d'Italia "in mezzo alla monnezza" ed in molte altre senza un vero piano di gestione dei rifiuti. Problemi dalla crescente criminalità (acuita dalla mancanza di lavoro), dal fatto di essere ormai considerati di serie B agli occhi dei loro coetanei occidentali...

TURARSI IL NASO avevo premesso, prevede delle rinuncie da parte di tutti, anche da parte di chi si sente (a torto o a ragione) incolpevole di questo stato di fatto.

Comunque le crepe iniziano ad allargarsi tra i sostenitori dell'attuale maggioranza.

http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-...i-di-berlu.html
 
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Tierra y libertad
view post Posted on 27/1/2011, 12:46




CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 12:29) 
Ma se domani andiamo alle elezioni Berlusconi e la lega prendono dal 40% al 50% secondo me. Magari non hanno una maggioranza vera ma sarebbero la prima coalizione di sicuro.

Secondo i sondaggi se si andasse ora a votare la coalizione lega/PDL starebbe intorno al 40%
e non è detto che vinca, nemmeno alla camera.
 
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tabellina
view post Posted on 27/1/2011, 12:49




CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 12:29) 
Si ma come si fa se c'è ancora metà degli italiani che è convinto che in Italia vada tutto bene, che se cade Berlusconi vanno su Stalin e Fidel Castro, che è convinto che tutti i problemi odierni siano colpa della gestione del centro sinistra e che Berlusconi è un perseguitato politico?

Cioè se in Italia ci fosse un sentimento che per l'80% delle persone è quello da te descritto allora avrebbe senso la protesta, le azioni estreme, le coalizioni.
Ma se domani andiamo alle elezioni Berlusconi e la lega prendono dal 40% al 50% secondo me. Magari non hanno una maggioranza vera ma sarebbero la prima coalizione di sicuro.

Gli atti di protesta popolare si fanno quando tutti o quasi tutti capiscono che così non va, ma non è la situazione italiana. Metà delle persone è convinta che vada tutto bene.
....

Ho più di una perplessità su questo, sempre che io ne abbia capito il senso.
La necessità di manifestare un disagio o una protesta è prima di tutto individuale e poi nel confronto con gli altri diventa collettiva. Ma non può e non deve fermarsi, secondo me, quando alla conta ci si accorge che si è in pochi. Occorre manifestare se c'è una ragione anche se si è in pochi.

In altri termini, le battaglie che si DEVONO fare, non sono quelle che sicuramente si vincono, ma quelle che sono giuste, a prescindere dall'esito finale.
Chi protesta o manifesta un disagio, lo fa soprattutto per testimoniare che esiste un pensiero diverso, un altro punto di vista anche se esso non è, per così dire, popolare o già condiviso dalla maggioranza delle persone.
Almeno è con questo spirito che io scendo in piazza.
 
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pierobol
view post Posted on 27/1/2011, 12:53




CITAZIONE (tabellina @ 27/1/2011, 12:49) 
...
La necessità di manifestare un disagio o una protesta è prima di tutto individuale e poi nel confronto con gli altri diventa collettiva. Ma non può e non deve fermarsi, secondo me, quando alla conta ci si accorge che si è in pochi. Occorre manifestare se c'è una ragione anche se si è in pochi.

In altri termini, le battaglie che si DEVONO fare, non sono quelle che sicuramente si vincono, ma quelle che sono giuste, a prescindere dall'esito finale.
Chi protesta o manifesta un disagio, lo fa soprattutto per testimoniare che esiste un pensiero diverso, un altro punto di vista anche se esso non è, per così dire, popolare o già condiviso dalla maggioranza delle persone.
Almeno è con questo spirito che io scendo in piazza.

:quoto:

E' con questo spirito che ho proposto di "uscire fuori dal guscio" il 17 marzo. Bisogna far vedere che le cose non ci stanno bene, bisogna tenere viva un'Italia con prospettive diverse....anzi CON PROSPETTIVE.
 
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THOMAS 79
view post Posted on 27/1/2011, 13:03




CITAZIONE (pierobol @ 27/1/2011, 12:41) 
CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 12:29) 
Si ma come si fa se c'è ancora metà degli italiani che è convinto che in Italia vada tutto bene, che se cade Berlusconi vanno su Stalin e Fidel Castro, che è convinto che tutti i problemi odierni siano colpa della gestione del centro sinistra e che Berlusconi è un perseguitato politico?

Cioè se in Italia ci fosse un sentimento che per l'80% delle persone è quello da te descritto allora avrebbe senso la protesta, le azioni estreme, le coalizioni.
Ma se domani andiamo alle elezioni Berlusconi e la lega prendono dal 40% al 50% secondo me. Magari non hanno una maggioranza vera ma sarebbero la prima coalizione di sicuro.

Gli atti di protesta popolare si fanno quando tutti o quasi tutti capiscono che così non va, ma non è la situazione italiana. Metà delle persone è convinta che vada tutto bene.
Che magari i politici sono un po' biricchini, ma che comunque se cade il governo in Italia verrà instaurata una dittatura di stampo comunista, comandata dai giudici che si accaniranno sommariamente contro tutti quelli che non la sostengono e che nel giro di tre anni siamo messi peggio del Burkina Faso.

Prima di azzerare tutto bisogna sradicare dalla testa queste convinzioni a metà della metà degli italiani convinti che vada tutto bene. Nella fattispecie, se mi è consentito un po' di sarcasmo parecchio nero, bisognerebbe che la mortalità in Italia si abbassasse di 10 - 15 anni.

Sostanzialmente condivido anche questo, ma bisogna trovare un punto da cui ripartire e ho pensato che quello generazionale fosse un buon motivo d'unione anche perchè sarebbe interessato.

E' interesse di tutti i giovani quello di garantirsi un futuro e stando così le cose anche i giovani che si riconoscono nel PDL e nella LEGA (e bisogna vedere se condividono veramente quello che sta accadendo) avranno grossi problemi in futuro. Problemi enormi dati dalla mancanza di lavoro in primis e dalla ristrutturazione delle pensioni. Problemi derivanti anche dal dover convivere almeno in alcune zone d'Italia "in mezzo alla monnezza" ed in molte altre senza un vero piano di gestione dei rifiuti. Problemi dalla crescente criminalità (acuita dalla mancanza di lavoro), dal fatto di essere ormai considerati di serie B agli occhi dei loro coetanei occidentali...

TURARSI IL NASO avevo premesso, prevede delle rinuncie da parte di tutti, anche da parte di chi si sente (a torto o a ragione) incolpevole di questo stato di fatto.

Comunque le crepe iniziano ad allargarsi tra i sostenitori dell'attuale maggioranza.

www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-...i-di-berlu.html

Io Piero ai sondaggi (tutti) do il peso che meritano..pari a zero..
anche perché questo è pubblicato sulla pagina di Generazione Italia, costola di FLI...
a proposito il 17 Marzo sono proprio curioso di vedere i comportamenti dei ministri leghisti..
 
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pierobol
view post Posted on 27/1/2011, 13:07




CITAZIONE (THOMAS 79 @ 27/1/2011, 13:03) 
...
a proposito il 17 Marzo sono proprio curioso di vedere i comportamenti dei ministri leghisti..

Anche questo probabile disinteresse, o peggio questo mettere i bastoni fra le ruote al 150° è una cosa indecorosa, tanto quanto le scorribande del premier (minuscolo).
 
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Tierra y libertad
view post Posted on 27/1/2011, 13:13




CITAZIONE (pierobol @ 27/1/2011, 13:07) 
CITAZIONE (THOMAS 79 @ 27/1/2011, 13:03) 
...
a proposito il 17 Marzo sono proprio curioso di vedere i comportamenti dei ministri leghisti..

Anche questo probabile disinteresse, o peggio questo mettere i bastoni fra le ruote al 150° è una cosa indecorosa, tanto quanto le scorribande del premier (minuscolo).

stiamo parlado di una nazione dove un albergatore vi è visto arrivare una multa perchè nel suo albergo ha esporto il tricolore. E' successo a desio quelche mese fa. Ma di cosa stiamo quindi discutendo? Occorre individuare bene le reposabilità a punirle, non mettere nello stesso calderone Napoltano ed il figlio di Bossi.





CITAZIONE (THOMAS 79 @ 27/1/2011, 12:41) 
Bindi premier! :clap:

e perchè no?
Magari.
 
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Blue's
view post Posted on 27/1/2011, 13:20




CITAZIONE (tabellina @ 27/1/2011, 12:49) 
CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 12:29) 
Si ma come si fa se c'è ancora metà degli italiani che è convinto che in Italia vada tutto bene, che se cade Berlusconi vanno su Stalin e Fidel Castro, che è convinto che tutti i problemi odierni siano colpa della gestione del centro sinistra e che Berlusconi è un perseguitato politico?

Cioè se in Italia ci fosse un sentimento che per l'80% delle persone è quello da te descritto allora avrebbe senso la protesta, le azioni estreme, le coalizioni.
Ma se domani andiamo alle elezioni Berlusconi e la lega prendono dal 40% al 50% secondo me. Magari non hanno una maggioranza vera ma sarebbero la prima coalizione di sicuro.

Gli atti di protesta popolare si fanno quando tutti o quasi tutti capiscono che così non va, ma non è la situazione italiana. Metà delle persone è convinta che vada tutto bene.
....

Ho più di una perplessità su questo, sempre che io ne abbia capito il senso.
La necessità di manifestare un disagio o una protesta è prima di tutto individuale e poi nel confronto con gli altri diventa collettiva. Ma non può e non deve fermarsi, secondo me, quando alla conta ci si accorge che si è in pochi. Occorre manifestare se c'è una ragione anche se si è in pochi.

In altri termini, le battaglie che si DEVONO fare, non sono quelle che sicuramente si vincono, ma quelle che sono giuste, a prescindere dall'esito finale.
Chi protesta o manifesta un disagio, lo fa soprattutto per testimoniare che esiste un pensiero diverso, un altro punto di vista anche se esso non è, per così dire, popolare o già condiviso dalla maggioranza delle persone.
Almeno è con questo spirito che io scendo in piazza.

Il tuo pensiero non esclude il mio. Nel senso che sono pienamente d'accordo sul fatto che un pensiero va affermato anche quando non si è il 50%+1. Non volevo dire che bisogna aspettare di avere fatto una conta sufficientemente ampia. Quindi dobbiamo fare un distinguo su quello che è affermare una idea e il fatto che questa idea sbocci e porti ad un cambiamento tangibile.

Parlando del caso specifico in cui si vuole cercare di svoltare di brutto e cambiare faccia ad un paese, bisogna essere realisti e rendersi conto che affinché questo avvenga serve che la maggior parte della popolazione lo voglia. Fin tanto che metà della popolazione è convinta di vivere nel paese incantato oppure ha convenienza a mantenere lo status quo si arriverà ad una situazione di sostanziale pareggio.

Per parlare fisicamente, visto che se non ricordo male tu hai parecchia pratica con la materia, sai che serve più forza per rompere l'inerzia di un corpo che per mantenerlo in moto e soprattutto che un corpo cambia direzione e velocità nel momento in cui la risultante delle forze agenti su di lui non sono uguali a zero, ovvero il corpo non è più in equilibrio, giusto?

I fisici dicono che siano i migliori economisti e John Nash con la sua Teoria dei Giochi ha rivoluzionato anche la maniera di fare politica (ed è stato insignito del Nobel per l'Economia), quindi sto applicando un modello scientifico alla politica italiana per spiegare cosa intendo.

E' giustissimo affermare le proprie idee, farle sentire, scendere in piazza, anche quando si è da soli contro tutti, ma un conto è affermare le proprie idee, un conto è cambiare l'Italia. Per fare la seconda probabilmente non basta neppure essere di più della metà, ma serve essere MOLTI di più della metà. Dobbiamo imprimere una forza a questo sistema socio politico che lo deve fermare nel moto che sta compiendo e addirittura cambiargli direzione se possibile.
Quindi per questo dico che attualmente è impensabile parlare di ripartire, perché le forze sono in equilibrio. C'è bisogno di più persone che come noi abbiano voglia di affermare l'idea della possibilità di cambiare. Ciò non toglie che la metà che sta cercando di frenare il corpo non deve mollare, anche se si è in dieci e non in 30 milioni.

La speranza dove sta? Secondo me nel fatto che non dobbiamo fare cambiare ideologia a tante persone, ma più semplicemente (ma semplice non è affatto) fargli capire che si può chiedere qualcosa di diverso senza dover rinunciare a nessuna delle proprie idee.
 
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pierobol
view post Posted on 27/1/2011, 13:21




CITAZIONE (Tierra y libertad @ 27/1/2011, 13:13) 
CITAZIONE (pierobol @ 27/1/2011, 13:07) 
CITAZIONE (THOMAS 79 @ 27/1/2011, 13:03) 
...
a proposito il 17 Marzo sono proprio curioso di vedere i comportamenti dei ministri leghisti..

Anche questo probabile disinteresse, o peggio questo mettere i bastoni fra le ruote al 150° è una cosa indecorosa, tanto quanto le scorribande del premier (minuscolo).

stiamo parlado di una nazione dove un albergatore vi è visto arrivare una multa perchè nel suo albergo ha esporto il tricolore. E' successo a desio quelche mese fa. Ma di cosa stiamo quindi discutendo? Occorre individuare bene le reposabilità a punirle, non mettere nello stesso calderone Napoltano ed il figlio di Bossi.

Non è proprio così. Leggi il link seguente.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-ital...rgatore-672696/

Teniamoci allora Napolitano, il figlio di Bossi e tutta la baracca. Se vediamo solo gli interessi politici personali il risultato è questo.

Visto che non si hanno le forze politiche per agire in maniera diversa... (anche perchè molti politici degli altri due poli sono coinvolti e/o corresponsabili di questo stato di cose).
 
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u carcamagno
view post Posted on 27/1/2011, 13:23




CITAZIONE (pierobol @ 27/1/2011, 10:17) 
Il tema di questo topic è in seguente: dando per assodato che ormai siamo con la m.... fino al collo, che "quello col ca..o moscio" (fonte Minetti) sia lo specchio della società italiana attuale, che dopo esserci sputtanati ben benino a livello mondiale siamo ad un passo dalla situazione dei paesi a noi vicini (dalla Grecia all'Albania, dall'Egitto alla Tunisia)...

...NON E' IL CASO DI RIPARTIRE DA 0 ?

Non è un topic per discutere se Berlusconi ha torto o ha ragione, ma per vedere come si può rialzare la testa e soprattutto se la volontà di rialzarla è "matura" e può spingerci ad azioni che il buon Montanelli molti anni fa descrisse con ll famoso slogan "turiamoci il naso".

Al giorno d'oggi turarsi il naso in politica equivale a cercare un'azione comune tra tutti coloro che non si riconoscono nel PDL e nella LEGA per abbattere questo sistema e poi ripartire con nuove regole.

Turarsi il naso nella società è ad esempio cercare un accordo reale su emergenze come i rifiuti, gli immigrati, il lavoro che manca, il futuro dei giovani... che ci dia un pò di respiro prima che avvenga l'irreparabile.

Tutto questo alla luce dei nostri 150 anni, magari questo compleanno potrebbe simbolicamente darci la forza per ripartire.

IL TOPIC PER CHI NON LO AVESSE ANCORA CAPITO, PRESCINDE DA BERLUSCONI (inocente o colpevole), DA PER ASSODATO CHE SIA LO SPECCHIO NEGATIVO DELL'ITALIA DI OGGI, QUINDI NON E' IN DISCUSSIONE. Altrimenti è una copia degli altri quindici topic già in sezione.

SI CERCHI INVECE DI PORTARE CONTRIBUTI (possibilmente positivi) PER TROVARE UN FUTURO A QUESTO PAESE.

GRAZIE.

Dove vuoi andare, che desideri ripartire da zero?
Se siamo in questa situazione di stato postribolo (cit), e' perche' la classe dirigente rispecchia fedelmente quello che e' l'italiota medio, non ce' un cazzo da fare, cerca di fattene una ragione.
Tutti parlano del porconano, ma il vero tumore inestirpabile e' l'italiano che lo vota, non lui che fa quello che cazzo che gli pare........................perche' se c'era un altro nella sua stassa situazione economica e politica l'avrebbe fatto ne piu' ne meno come lui.
E' nel nostro dna di popolo; all'italiota medio non frega un cazzo della collettivita', se puo "inculare" o trarre vantaggio a discapito di un altro, e' il primo a farlo; coltivato il suo orticello....................basta....... il mondo finisce li non pensa ad altri orticelli; se ce' da fare il "furbo" in qualsiasi situazione o contesto eccolo in prima linea.
Saro' pessimista, ma e' un fatto ineluttabiule.
Tanto per fare un esempio: sapete che risposta mediamente ne ricava un italiota medio da questa vicenda? (ndr papi e le puttane)
Beato lui che si tromba (sic!) le piu belle; e fa bene quello che fa' perche' al posto suo anch'io avrei fatto lo stesso!!!
Ecco questo e' attualmente l'italiotapensiero che regna nelle conversazioni di bar o di strada!!!
Quindi, dove vogliamo andare........................prima di cambiare lo psiconano dovremmo cambiare il tessuto sociale e soprattutto culturale dell'italia, allora si che saremmo sulla buona strada!!
 
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pierobol
view post Posted on 27/1/2011, 13:26




CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 13:20) 
...
E' giustissimo affermare le proprie idee, farle sentire, scendere in piazza, anche quando si è da soli contro tutti, ma un conto è affermare le proprie idee, un conto è cambiare l'Italia. Per fare la seconda probabilmente non basta neppure essere di più della metà, ma serve essere MOLTI di più della metà. Dobbiamo imprimere una forza a questo sistema socio politico che lo deve fermare nel moto che sta compiendo e addirittura cambiargli direzione se possibile.
Quindi per questo dico che attualmente è impensabile parlare di ripartire, perché le forze sono in equilibrio. C'è bisogno di più persone che come noi abbiano voglia di affermare l'idea della possibilità di cambiare. Ciò non toglie che la metà che sta cercando di frenare il corpo non deve mollare, anche se si è in dieci e non in 30 milioni.

La speranza dove sta? Secondo me nel fatto che non dobbiamo fare cambiare ideologia a tante persone, ma più semplicemente (ma semplice non è affatto) fargli capire che si può chiedere qualcosa di diverso senza dover rinunciare a nessuna delle proprie idee.

Credo che la mia proposta generazionale può ritrovarsi benissimo in quello che dice Blue's.

Giovani e genitori dei giovani = Molti più della metà, molti più del centrosinistra.
 
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tabellina
view post Posted on 27/1/2011, 13:48




CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 13:20) 
Il tuo pensiero non esclude il mio. Nel senso che sono pienamente d'accordo sul fatto che un pensiero va affermato anche quando non si è il 50%+1. Non volevo dire che bisogna aspettare di avere fatto una conta sufficientemente ampia. Quindi dobbiamo fare un distinguo su quello che è affermare una idea e il fatto che questa idea sbocci e porti ad un cambiamento tangibile.

Parlando del caso specifico in cui si vuole cercare di svoltare di brutto e cambiare faccia ad un paese, bisogna essere realisti e rendersi conto che affinché questo avvenga serve che la maggior parte della popolazione lo voglia. Fin tanto che metà della popolazione è convinta di vivere nel paese incantato oppure ha convenienza a mantenere lo status quo si arriverà ad una situazione di sostanziale pareggio.

Per parlare fisicamente, visto che se non ricordo male tu hai parecchia pratica con la materia, sai che serve più forza per rompere l'inerzia di un corpo che per mantenerlo in moto e soprattutto che un corpo cambia direzione e velocità nel momento in cui la risultante delle forze agenti su di lui non sono uguali a zero, ovvero il corpo non è più in equilibrio, giusto?

I fisici dicono che siano i migliori economisti e John Nash con la sua Teoria dei Giochi ha rivoluzionato anche la maniera di fare politica (ed è stato insignito del Nobel per l'Economia), quindi sto applicando un modello scientifico alla politica italiana per spiegare cosa intendo.

E' giustissimo affermare le proprie idee, farle sentire, scendere in piazza, anche quando si è da soli contro tutti, ma un conto è affermare le proprie idee, un conto è cambiare l'Italia. Per fare la seconda probabilmente non basta neppure essere di più della metà, ma serve essere MOLTI di più della metà. Dobbiamo imprimere una forza a questo sistema socio politico che lo deve fermare nel moto che sta compiendo e addirittura cambiargli direzione se possibile.
Quindi per questo dico che attualmente è impensabile parlare di ripartire, perché le forze sono in equilibrio. C'è bisogno di più persone che come noi abbiano voglia di affermare l'idea della possibilità di cambiare. Ciò non toglie che la metà che sta cercando di frenare il corpo non deve mollare, anche se si è in dieci e non in 30 milioni.

La speranza dove sta? Secondo me nel fatto che non dobbiamo fare cambiare ideologia a tante persone, ma più semplicemente (ma semplice non è affatto) fargli capire che si può chiedere qualcosa di diverso senza dover rinunciare a nessuna delle proprie idee.

Tutto giusto. A questo punto occorre capire come fare.
Stare sempre lì a discutere con le persone è davvero stancante, a volte frustrante.
Spessissimo è inutile o almeno sembra esserlo. Ultimamente mi capita di fare delle discussioni davvero surreali, a volte alla fine mi chiedo chi me lo fa fare.
Tuttavia la posta in gioco è altissima. E non parlo solo di un cambio di gestione politica o della politica.
Parlo del futuro del Paese, del futuro della attuale generazione dei 15-20enni. E di quella successiva.
E allora occorre farlo. Ognuno dove può e con chi incontra.
Occorre sudare, anche nel senso fisico del termine. Io sudo quando mi metto a discutere.
Alla fine mi sembra inutile. Ultimamente però alla fine di qualche accesa discussione mi è capitato di chidermi: è davvero del tutto inutile? O è solo la mia fatica che mi fa sembrare inutile qualcosa che inutile non è ma anzi è necessaria?

Dicevi dell'inerzia. La più resistente e difficile da cambiare è quella che inchioda al silenzio ciascuno di noi.
 
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Blue's
view post Posted on 27/1/2011, 14:23




CITAZIONE (u carcamagno @ 27/1/2011, 13:23) 
Quindi, dove vogliamo andare........................prima di cambiare lo psiconano dovremmo cambiare il tessuto sociale e soprattutto culturale dell'italia, allora si che saremmo sulla buona strada!!

Infatti il topic aperto da Pierobol ha proprio questo come scopo, almeno così l'ho interpretato io. Non stiamo parlando di trovare un avversario politico di Berlusconi, ma stiamo parlando come fare in modo di cambiare questo paese. Il discorso prende spunto dalla politica, ma non stiamo parlando solo ed esclusivamente di politica.
Si tratta di cambiare tutta una serie di atteggiamenti e ci stiamo ragionando su. Altrimenti, secondo il tuo pensiero pessimista, le alternative sono di emigrare all'estero o di tirarsi una pistolettata alla tempia. Nessun dubbio che la politica è lo specchio dell'italiano medio, ma a quanto pare ci sono persone che si stanno svegliando dallo stato di intorpidimento mentale e qua si cerca di parlare su come fare in modo che domani ce ne sia uno in più di sobrio, piuttosto che uno di meno.
Se invece vogliamo parlare di Berlusconi, andiamo su uno dei trecento topic su di lui e ne diciamo peste e corna senza fare un discorso un po' meno superficiale, che analizzi cosa si è insinuato nella maniera di vivere degli italiani negli ultimi vent'anni.

Io credo che sia crollata la capacità di ascoltare. La gente non sa ascoltare e se mi permetti un esempio è il tuo intervento. E' spiegato molto chiaramente l'intenzione di questo topic, ma tu hai dimostrato di non averla capita. Questo perchè?
Perchè non hai ascoltato, ovvero hai letto fino alla terza parola, poi mentre i tuoi occhi seguivano questa successione di caratteri hai iniziato a pensare a cosa rispondere. Morale della favola ti sei perso il senso del primo post e il senso del topic.

Faccio una precisazione: ciò non vuol dire che tu sei stato sciocco o che sei diverso, ma semplicemente che sei nella media come tutti noi. A quanti succede di incontrare una persona e mentre ci si stringe la mano dirsi il nome ma non ricordarselo dopo due secondi. E' una cosa che succede sempre credo. Oppure proviamo a riflettere su quante volte mentre una persona ci parlava noi stavamo già pensando a cosa rispondere dopo. A me succedeva e succede tutt'ora spesso.
E credo che sia così per tutti. Abbiamo perso la capacità di ascoltare veramente le persone e la società ne ha risentito.

Alla fine la nostra società è un ammasso di persone dove tutti parlano e nessuno ascolta. Politica, sport, religione, economia, etica, cultura sono composti per la maggior parte da persone che parlano senza che nessuno ascolti.

Ho letto un bellissimo libro a proposito della capacità di ascoltare e sto cercando di sforzarmi di farlo. Ascoltare veramente, perché mi sono convinto, a ragione o a torto, che una società migliore è una società che recupererà la capacità di ascoltare. Di stare zitta e concentrata mentre assorbe e interiorizza le parole di altre persone. Quindi tanto vale buttarsi avanti.

Inutile parlare di dialogo quando non c'è nessuno disposto ad ascoltare. Nella politica si sente sempre parlare di dialogo, tra partiti, tra religioni, tra stati i cui rapporti sono tesi. Però tutti vogliono parlare e nessuno ascoltare. Se mi è concesso sbilanciarmi in una proposta, la mia è di provare ad ascoltare. Ma non le persone che la pensano come noi, bensì le persone che la pensano diversamente da noi.
Se c'è qualcosa che può lasciarli spiazzati e basiti è vedersi ascoltare.
Se parlo di politica con un "berluscones" quello che si aspetta è un ottuso scambio inascoltato di opinioni, che sicuramente viene chiuso con una frase fatta del tipo "ma sì... tanto sono tutti uguali i politici" (e dentro di noi pensiamo che in realtà l'abbiamo detto solo per chiudere la conversazione ma che in realtà i NOSTRI politici sono migliori dei suoi).
Quindi segniamo un punto a nostro favore già solo con la sorpresa di ascoltare una persona che la pensa diversamente.

Non è facile, io ci sto provando e devo dire che è stupefacente.
Se a qualcuno va di provare, si ritroverà con un'arma segreta di potenza infinita perchè non ce l'ha nessuno.

Tutto questo infinito discorso è grazie all'amico Carcamagno che appunto non ha "ascoltato" il messaggio di pierobol, fraintendendolo sebbene stiamo parlando di due persone che hanno un pensiero comune, cioè di non tollerare più un certo tipo di politica. E questo mi ha dato lo spunto.




CITAZIONE (tabellina @ 27/1/2011, 13:48) 
Tutto giusto. A questo punto occorre capire come fare.
Stare sempre lì a discutere con le persone è davvero stancante, a volte frustrante.
Spessissimo è inutile o almeno sembra esserlo. Ultimamente mi capita di fare delle discussioni davvero surreali, a volte alla fine mi chiedo chi me lo fa fare.
Tuttavia la posta in gioco è altissima. E non parlo solo di un cambio di gestione politica o della politica.
Parlo del futuro del Paese, del futuro della attuale generazione dei 15-20enni. E di quella successiva.
E allora occorre farlo. Ognuno dove può e con chi incontra.
Occorre sudare, anche nel senso fisico del termine. Io sudo quando mi metto a discutere.
Alla fine mi sembra inutile. Ultimamente però alla fine di qualche accesa discussione mi è capitato di chidermi: è davvero del tutto inutile? O è solo la mia fatica che mi fa sembrare inutile qualcosa che inutile non è ma anzi è necessaria?

Dicevi dell'inerzia. La più resistente e difficile da cambiare è quella che inchioda al silenzio ciascuno di noi.

Una piccola idea, forse idealista, forse campata in aria, forse una stronzata (perchè talvolta uno dice pure quelle) io l'ho suggerita qua sopra. Parli di discutere, discussione, confronto, dialogo ecc. E tutto ciò non funziona.
Cambiamo strategia allora: ascoltiamo. E chiediamo di essere ascoltati. Facciamo capire alla gente cosa vuol dire ascoltare e farsi ascoltare.

Parliamo con la gente stando zitti e concentrandosi sulle loro parole.
E chiedendo di sforzarsi per due minuti della loro vita di fare altrettanto a chi abbiamo ascoltato.

Discutere è una strategia che ha fallito. Ha miseramente fallito.
E' sotto gli occhi di tutti. Eppure nessuno ci dice che si può cambiare strategia e spiazzare tutti.

Visto che ascoltare non lo fa nessuno, ma proprio nessuno, chi lo fa si ritrova di botto ad avere una marcia i più degli altri.
 
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tabellina
view post Posted on 27/1/2011, 14:26




CITAZIONE (Blue's @ 27/1/2011, 14:23) 
Una piccola idea, forse idealista, forse campata in aria, forse una stronzata (perchè talvolta uno dice pure quelle) io l'ho suggerita qua sopra. Parli di discutere, discussione, confronto, dialogo ecc. E tutto ciò non funziona.
Cambiamo strategia allora: ascoltiamo. E chiediamo di essere ascoltati. Facciamo capire alla gente cosa vuol dire ascoltare e farsi ascoltare.

Parliamo con la gente stando zitti e concentrandosi sulle loro parole.
E chiedendo di sforzarsi per due minuti della loro vita di fare altrettanto a chi abbiamo ascoltato.

Discutere è una strategia che ha fallito. Ha miseramente fallito.
E' sotto gli occhi di tutti. Eppure nessuno ci dice che si può cambiare strategia e spiazzare tutti.

Visto che ascoltare non lo fa nessuno, ma proprio nessuno, chi lo fa si ritrova di botto ad avere una marcia i più degli altri.

Ciò che dici non mi sembra affatto una stronzata.
Ma vorrei precisare che quando io uso il termine discutere non intendo dire fare un monologo.
Per me discutere è prima ascoltare e poi dire.
 
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111 replies since 27/1/2011, 10:17   980 views
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