CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 10/11/2010, 14:15)
il problema generale non è tanto fermare berlusconi, quanto riformare la classe politica.
la classe politica deve provenire da un popolo con senso civico, altrimenti puoi anche abbatterlo berlusconi come si fa con i cavalli zoppi ma ti tieni personaggi come straguadagno.
accendi la tv, guardi annozero aspettandoti personaggi di spessore e ti sorbisci la santanchè.che vuol dire? che la tv ha lo stesso spessore della politica. sallusti ebelpietro vanno in tv più della pubblicità vodafone!
concludendo: berlusconi deve essere fermato da chi lo vota.
Confermo e faccio mia l'analisi del postino.
Se proprio devo piegarmi alle logiche da sondaggio, questa è la mia analisi:
-Bersani: è stato e può essere ancora un ottimo ministro, ma resta improponibile da premier.
-Di Pietro: per carità!
-Fini: non ha il carisma di uno Spadolini per poter arrivare a Palazzo Chigi senza avere più del 10% di voti diretti. Zoppicante in materia economica.
-Grillo: vedi Di Pietro.
-Pannella: dovrebbe snaturarsi per provarci e dubito ci riuscirebbe mai. Non credo poi che sia sua aspirazione.
-Vendola: sarebbe una scelta coraggiosa e se si candidasse potrei anche votarlo. Su di lui pende però la pregiudiziale omofobica del Vaticano, per cui partirebbe da cavallo zoppo.
La Serracchiani (o Serracchiona, come qualcuno la chiama
) temo abbia esaurito la spinta di novità che ha cavalcato in questo biennio. Lei stessa non ha una precisa identità politica all'interno del PD: prima veltroniana, poi franceschiniana, dopo ancora vicina a Bersani... Mi dispiace, perché una donna premier sarebbe una lieta notizia e perché, pur essendo romana dentro, è un po' l'immagine del Nord Est.
Nun se po' ffa.
Provando a guardare ad altri nomi, Ignazio Marino ha (aveva?) buone idee, ma non possiede ora come non possedeva prima le doti vocali, di presenza e di sostanza di un leader. Quindi no.
Si è parlato di "papa straniero", facendo anche il nome di Luca-Luca (Montezemolo): dico io, Calearo non è bastato? Profumo non è interessato, per quanto potrebbe rappresentare un'alternativa tecnica di spessore. Il mio sogno è appunto un tecnico, cioé Mario Draghi, o in subordine Mario Monti: dubito che uno qualsiasi dei due accetterà mai di venire a patti con i partiti.
Vediamo cosa emergerà. Nel frattempo, è vitale per il Paese ridurre i danni al minimo. Questo significa liquidare una volta per tutte il governo Berlusconi IV, che è stato un pietoso fallimento, e voltare pagina radicalmente.