Odio extra vergineSulla prima pagina di “Libero”, sotto l’annuncio del misterioso e fortunatamente fallito attentato al direttore, campeggia l’ennesima caricatura di Romano Prodi
(ricordate questa simpatica prima pagina?) con il fratello Giovanni, definito il “repubblichino”, in camicia nera, approfittando di un altro triste libro di qualcuno che fu un grande giornalista. Che cosa c’entri Romano Prodi, che all’epoca aveva 4 anni, non si capisce, se non come
babau da agitare davanti ai lettori idrofobi che lo odiano. Ma soprattutto il professor Giovanni Prodi non è mai stato “repubblichino”, nel senso corretto di aderente alla Rsi,
bensì militare arruolato a 18 anni nell’esercito di Salò con leva obbligatoria per tutti, sotto pena di fucilazione e con la sola alternativa della fuga alla macchia, rifiutata per non esporre il padre e i suoi otto fratelli alle rappresaglie dei veri”repubblichini”. In più Giovanni Prodi, luminare della analisi matematica, è morto da 8 mesi, dunque non potrà neppure offrire spiegazioni, ammesso che si debbano dare spiegazioni. A proposito di “
pericoloso clima di odio”,
vero Maurizio? L’odio pericoloso è sempre e soltanto quello che si subisce,
mai quello che si dispensa.