Basket Café Forum

Violenza sulle donne, ...un massacro continuo

« Older   Newer »
  Share  
tabellina
view post Posted on 1/7/2010, 09:02




Da corriere.it

CITAZIONE
Uccide le due ex e poi si spara
Il folle viaggio del killer
Primo delitto a Riva di Chieri: tre colpi di pistola alla ex compagna. Poi un altro omicidio a Rivolta D'Adda
L'uomo aveva precedenti per molestie e minacce

Uccide le due ex e poi si spara
Il folle viaggio del killer

Primo delitto a Riva di Chieri: tre colpi di pistola alla ex compagna. Poi un altro omicidio a Rivolta D'Adda

TORINO - Prima ha ucciso una ex compagna, sparandole tre colpi di pistola alla testa a Chieri, nel Torinese. Poi ha raggiunto Rivolta D'Adda, in provincia di Cremona, e qui ha ucciso un'altra ex, ancora a colpi di pistola alla testa. Infine ha rivolto l'arma verso se stesso e si è tolto la vita. Si è conclusa tragicamente la folle giornata di Gaetano De Carlo, 55 anni, carrozziere della provincia di Cremona, divorziato con precedenti per molestie e minacce e già denunciato per 7 volte per stalking.

Non sono una che apre discussioni di frequente, anzi.
Ma questa notizia mi ha fatto salire la temperatura del sangue ben oltre i livelli di guardia!
Forse perché è un po' di tempo che raccolgo notizie simili, per fare una specie di statistica: è un massacro o qualcosa di molto simile a cui non riesco a dare un nome diverso.

Più che una discussione potrebbe essere una sorta di osservatorio e, anche se è superfluo dirlo visto che qui berlusconi non c'entra, pregherei tutti e tutte, sottoscritta compresa, di evitare di salire sugli spalti.
Io credo che sia un problema sociale che riguarda tutti. Ma proprio TUTTI.

Edited by tabellina - 1/7/2010, 11:16
 
Top
conmar
view post Posted on 2/7/2010, 20:27




Credo,per me, che sia impossibile commentare quanto è successo due giorni fa... come non riesco a commentare gli altri, troppi, fatti di questo genere, che la cronaca nera ci presenta quasi giornalmente...
Non so cosa scatta nel cervello di questi esseri umanoidi. Quale molla si rompe ... come si possa arrivare a questo......
Forse neanche lui se, vigliaccamente, non si fosse tolto la vita potrebbe spiegare cosa è scattato.. e come lui tutti gli altri...
 
Top
tabellina
view post Posted on 5/7/2010, 09:22




CITAZIONE
CREMONA

Spara all'ex-fidanzata e si uccide
Il dramma davanti al cimitero di Agnadello. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il giovane, 28 anni, avrebbe sparato e poi si sarebbe tolto la vita. Nell'auto della ragazza un biglietto: "Solo così potevamo stare insieme"

02/07/2010

Intanto la Cassazione dice che:

CITAZIONE
La moglie ha un carattere forte?
Allora maltrattarla non è reato
Annullata la condanna a 8 mesi per un uomo accusato di aver maltrattato la coniuge per tre anni. A determinare la decisione della Corte il fatto che la donna non risultasse 'intimorita' dalla violenza del marito. Il ministro Carfagna: "Un regalo ai violenti"

...un altro giorno di sanguinosa follia.
 
Top
hustlazz
view post Posted on 5/7/2010, 09:30




prendo in prestito dal buon ragionier fantozzi: questa sentenza è una cagata pazzesca.
 
Top
view post Posted on 5/7/2010, 10:14
Avatar

forumista oltre

Group:
Member
Posts:
71,314

Status:


CITAZIONE (tabellina @ 1/7/2010, 10:02)
Da corriere.it

CITAZIONE
Uccide le due ex e poi si spara
Il folle viaggio del killer
Primo delitto a Riva di Chieri: tre colpi di pistola alla ex compagna. Poi un altro omicidio a Rivolta D'Adda
L'uomo aveva precedenti per molestie e minacce

Uccide le due ex e poi si spara
Il folle viaggio del killer

Primo delitto a Riva di Chieri: tre colpi di pistola alla ex compagna. Poi un altro omicidio a Rivolta D'Adda

TORINO - Prima ha ucciso una ex compagna, sparandole tre colpi di pistola alla testa a Chieri, nel Torinese. Poi ha raggiunto Rivolta D'Adda, in provincia di Cremona, e qui ha ucciso un'altra ex, ancora a colpi di pistola alla testa. Infine ha rivolto l'arma verso se stesso e si è tolto la vita. Si è conclusa tragicamente la folle giornata di Gaetano De Carlo, 55 anni, carrozziere della provincia di Cremona, divorziato con precedenti per molestie e minacce e già denunciato per 7 volte per stalking.

Non sono una che apre discussioni di frequente, anzi.
Ma questa notizia mi ha fatto salire la temperatura del sangue ben oltre i livelli di guardia!
Forse perché è un po' di tempo che raccolgo notizie simili, per fare una specie di statistica: è un massacro o qualcosa di molto simile a cui non riesco a dare un nome diverso.

Più che una discussione potrebbe essere una sorta di osservatorio e, anche se è superfluo dirlo visto che qui berlusconi non c'entra, pregherei tutti e tutte, sottoscritta compresa, di evitare di salire sugli spalti.
Io credo che sia un problema sociale che riguarda tutti. Ma proprio TUTTI.

...un'altra cosa che mi lascia esterefatto su questo caso è il menefreghismo e/o l'incapacità evidente....

- Il folle era conosciuto per essere stato denunciato 7 volte....
- la signora di Rivolta era conosciuta per averlo denunciato 7 volte...
- questi due delitti sono stati commessi a distanza di molte ore....

E' mai possibile che le forze dell'ordine non siano riuscite a ricostruire in tempo l'esistenza di questo folle?
Ma quanto tempo ci hanno messo a capire che la prima vittima era "legata" sentimentalmente al folle? Era risaputo da tutti a Riva di Chieri.....

Non c'era il tempo di rintracciare la povera signora evitando il secondo delitto?

Non mi capacito per questa incapacità organizzativa.......
 
Top
tabellina
view post Posted on 5/7/2010, 10:41




CITAZIONE
Novara: carabiniere uccide ex fidanzata e la getta nel Ticino

domenica 4 luglio 2010
E’ stato ritrovato il corpo di Simona Melchionda, la giovane di 25 anni scomparsa dalla sua casa di Oleggio, nel novarese, lo scorso 6 giugno. A indicare agli inquirenti dove poteva trovarsi è stato l’ex fidanzato, Luca Sainaghi, un carabiniere di 28 anni. Ha confessato di averle sparato e di averne gettato il cadavere nel Ticino. Il corpo è stato trovato incastrato in alcuni rovi qualche centinaio di metri più a valle del punto indicato. Sainaghi è crollato dopo 48 ore di interrogatorio, aveva una turbolenta relazione con la ragazza nonostante avesse messo incinta la sua attuale compagna. Ha detto di averla uccisa perché lei non era rassegnata alla conclusione della loro storia. A mettere sulla giusta strada gli inquirenti sono stati i genitori della Melchionda: a loro avviso era la ragazza a non voler più avere a che fare con il carabiniere.

E' una mattanza.
 
Top
hustlazz
view post Posted on 5/7/2010, 11:25




non è la prima volta che succede, purtroppo non è colpa delle forze dell'ordine ma del o dei giudici che non colgono il pericolo e non emettono l'ordine di fermo cautelativo. i carabinieri non possono arrestare uno prima che uccida.
 
Top
tabellina
view post Posted on 5/7/2010, 11:57




CITAZIONE (hustlazz @ 5/7/2010, 12:25)
non è la prima volta che succede, purtroppo non è colpa delle forze dell'ordine ma del o dei giudici che non colgono il pericolo e non emettono l'ordine di fermo cautelativo. i carabinieri non possono arrestare uno prima che uccida.

E' vero, hustlazz, non è la prima volta che succede. Direi che succede sempre.
Ma qui non si tratta di dare la colpa alle forze dell'ordine o alla magistratura. In casi e situazioni diverse ma simili, direi che colpe e meriti (in rari casi) si distribuiscono equamente.

I carabinieri non possono arrestare uno prima che uccida, ma esistono misure, ordine di protezione e allontanamento, che mirano a proteggere la donna minacciata, prima che essa venga uccisa.
Ora io non sono un avvocato, ma la misura di protenzione viene decisa da un giudice ed eseguita e controllata dalle forze dell'ordine, almeno così mi pare.
A mio avviso, tuttavia, una donna che denuncia violenze ed atti di persecuzione come ad esempio lo stalking, assume su di se un rischio ulteriore: da un lato attiva la procedura di protezione e allontanamento che scatta e diventa operativa con certi tempi, tempi nei quali però il persecutore/potenziale assassino può reagire in peggio ed arrivare all'atto estremo.
Non so dirlo in termini tecnico/giuridici, ma a me sembra che tutta la macchina che dovrebbe funzionare per proteggere le vittime, che sono vittime ancor prima di essere assassinate, non funzioni come dovrebbe. Di chi sia la colpa io non so dirlo in generale.

C'è però un aspetto che mi inquieta ed è una domanda tutto sommato molto banale: come è possibile che nel 2010 la libera scelta di una donna di troncare una relazione, qualunque sia il motivo, dal più grave al più futile, possa scatenare così spesso reazioni così assurdamente sproporzionate?
 
Top
hustlazz
view post Posted on 5/7/2010, 12:13




CITAZIONE (tabellina @ 5/7/2010, 12:57)
CITAZIONE (hustlazz @ 5/7/2010, 12:25)
non è la prima volta che succede, purtroppo non è colpa delle forze dell'ordine ma del o dei giudici che non colgono il pericolo e non emettono l'ordine di fermo cautelativo. i carabinieri non possono arrestare uno prima che uccida.

E' vero, hustlazz, non è la prima volta che succede. Direi che succede sempre.
Ma qui non si tratta di dare la colpa alle forze dell'ordine o alla magistratura. In casi e situazioni diverse ma simili, direi che colpe e meriti (in rari casi) si distribuiscono equamente.

I carabinieri non possono arrestare uno prima che uccida, ma esistono misure, ordine di protezione e allontanamento, che mirano a proteggere la donna minacciata, prima che essa venga uccisa.
Ora io non sono un avvocato, ma la misura di protenzione viene decisa da un giudice ed eseguita e controllata dalle forze dell'ordine, almeno così mi pare.
A mio avviso, tuttavia, una donna che denuncia violenze ed atti di persecuzione come ad esempio lo stalking, assume su di se un rischio ulteriore: da un lato attiva la procedura di protezione e allontanamento che scatta e diventa operativa con certi tempi, tempi nei quali però il persecutore/potenziale assassino può reagire in peggio ed arrivare all'atto estremo.
Non so dirlo in termini tecnico/giuridici, ma a me sembra che tutta la macchina che dovrebbe funzionare per proteggere le vittime, che sono vittime ancor prima di essere assassinate, non funzioni come dovrebbe. Di chi sia la colpa io non so dirlo in generale.

C'è però un aspetto che mi inquieta ed è una domanda tutto sommato molto banale: come è possibile che nel 2010 la libera scelta di una donna di troncare una relazione, qualunque sia il motivo, dal più grave al più futile, possa scatenare così spesso reazioni così assurdamente sproporzionate?

ovviamente c'è una falla, dove e come sia anch'io non te lo so dire.
tu fai una domanda legittima, risponderti in maniera non banale mi risulta impossibile e perciò passo la mano ma prima ti voglio solo dire che la violenza sulle donne non è solo perpetrata dagli uomini. ho un esempio molto vicino e anche in questo caso le forze dell'ordine nulla possono.
 
Top
SoloDinamo
view post Posted on 5/7/2010, 12:24




CITAZIONE (tabellina @ 5/7/2010, 12:57)
E' vero, hustlazz, non è la prima volta che succede. Direi che succede sempre.
Ma qui non si tratta di dare la colpa alle forze dell'ordine o alla magistratura. In casi e situazioni diverse ma simili, direi che colpe e meriti (in rari casi) si distribuiscono equamente.
I carabinieri non possono arrestare uno prima che uccida, ma esistono misure, ordine di protezione e allontanamento, che mirano a proteggere la donna minacciata, prima che essa venga uccisa.
Ora io non sono un avvocato, ma la misura di protenzione viene decisa da un giudice ed eseguita e controllata dalle forze dell'ordine, almeno così mi pare.
A mio avviso, tuttavia, una donna che denuncia violenze ed atti di persecuzione come ad esempio lo stalking, assume su di se un rischio ulteriore: da un lato attiva la procedura di protezione e allontanamento che scatta e diventa operativa con certi tempi, tempi nei quali però il persecutore/potenziale assassino può reagire in peggio ed arrivare all'atto estremo.
Non so dirlo in termini tecnico/giuridici, ma a me sembra che tutta la macchina che dovrebbe funzionare per proteggere le vittime, che sono vittime ancor prima di essere assassinate, non funzioni come dovrebbe. Di chi sia la colpa io non so dirlo in generale.
C'è però un aspetto che mi inquieta ed è una domanda tutto sommato molto banale: come è possibile che nel 2010 la libera scelta di una donna di troncare una relazione, qualunque sia il motivo, dal più grave al più futile, possa scatenare così spesso reazioni così assurdamente sproporzionate?

tutto esatto. C'è pure un punto ulteriore: l'ordine di protezione
può essere esecutivo, ma la donna può non segnalare prontamente
la violazione. Quindi accade che ci sia un periodo di tempo in
cui non scatta ancora il reato (nel senso che non viene emesso
l'ordine di allontanamento dai luoghi freqeuntati dalla P.O.,
vera "punta di diamante" della legge sullo stalking). Si tratta
di pochissimi giorni, ma a volte basta poco al delinquente
per attivarsi.
Prima della legge sullo stalking, nel 2002, qui in città una donna venne
perseguitata, molestata per mesi...fino a quando non venne
ritrovata uccisa, massacrata a casa sua.
Non aveva "semplicemente" fatto denuncia, o meglio doveva
farla il lunedì successivo a quel triste sabato della sua uccisione.
Sull'ultimo aspetto evidenziato da Tab, le scrivo un msg privato
:yes:
 
Top
tabellina
view post Posted on 6/7/2010, 11:49




Da ilfattoquotidiano.it, a proposito della notizia di ieri sulla sentenza della Cassazione

Ti picchio ma solo un po’
Leggere con attenzione la seguente storia, come si fa con le avvertenze dei farmaci (gli effetti collaterali sono particolarmente spiacevoli).

Sandro F. era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Sondrio, nel settembre 2005, e anche la Corte d’appello di Milano, nell’ottobre 2007, lo aveva ritenuto colpevole di maltrattamenti ai danni della moglie Roberta B.

Pena: 8 mesi di reclusione con le generiche. Motivazioni della Corte d’appello: “La responsabilità dell’imputato era provata sulla base di sue stesse ammissioni, anche se parziali, e sulla testimonianza di medici, conoscenti e certificati medici, da cui si ricava una condotta abituale di sopraffazioni, violenze e offese umilianti, lesive della integrità fisica e morale” della moglie sottoposta a “continue ingiurie, minacce e percosse”. Sandro F. decide di appellarsi alla Suprema Corte in cerca di giustizia. E finalmente la trova. Perché “i fatti appaiono risolversi in alcuni limitati episodi di ingiurie, minacce e percosse nell’arco di tre anni (per i quali la moglie ha rimesso la querela), che non rendono di per sé integrato il connotato di abitualità della condotta di sopraffazione necessaria alla configurazione del reato di maltrattamenti”. Ciliegina sulla torta: “La condizione psicologica di Roberta B. per nulla intimorita dal comportamento del marito, era solo quella di una persona scossa, esasperata, molto carica emotivamente”. Condanna annullata.
È tutto vero, come il caldo che in questi giorni è piombato sulla Capitale e sui cervelli di chi ci vive e sentenzia. Se per caso sei una donna equilibrata e forte due ceffoni te li puoi anche prendere. Senza “intimorirti”, al massimo ti esasperi un po’. È assai curioso che per definire l’esistenza di un reato e quindi la colpevolezza (soprattutto in caso di violenza) si utilizzi l’atteggiamento psicologico della vittima: l’elemento soggettivo di norma riguarda chi il reato lo commette e non chi lo subisce. Ma sarà un caso di giustizia creativa, come quello dello stupro impossibile con i jeans. Altrettanto stupefacente è che ingiurie, minacce e percosse – se si verificano in alcuni “limitati” episodi non siano giudicate gravi. Se ti picchio solo qualche volta – non proprio tutti i giorni come il famoso proverbio cinese – allora va bene.

Altro proverbio: “Tra moglie e marito non mettere il dito”. Aggiornamento della Cassazione: “Nemmeno se lui alza le mani”.

 
Top
conmar
view post Posted on 10/7/2010, 12:29




E' amara ma rispecchia unn po' il dettato di questi ultimi giorni:

CITAZIONE
Secondo la Cassazione una moglie forte si può picchiare. Se poi indossa anche i jeans è il vostro giorno fortunato. [orio]

 
Top
SoloDinamo
view post Posted on 12/7/2010, 12:01




CITAZIONE (conmar @ 10/7/2010, 13:29)
E' amara ma rispecchia unn po' il dettato di questi ultimi giorni:

CITAZIONE
Secondo la Cassazione una moglie forte si può picchiare. Se poi indossa anche i jeans è il vostro giorno fortunato. [orio]

peccato solo una cosa, la Cassazione non ha mai detto questo.
Per i giornalisti, scrivere una sentenza per intero sul giornale
senza stravolgerla deve essere la fatica di Sisifo, troppo difficile.
Lo dico perché la sentenza ce l'ho sottomano e non hanno
mai scritto quello che si è visto sui giornali.
 
Top
tabellina
view post Posted on 13/7/2010, 08:45




Uccisa a 16 anni per un rifiuto
Tragedia a Mestre, un giovane di 30 anni ha fermato la sua ex ragazza 16 anni per strada e l'ha uccisa a colpi di pistola, poi si è sparato togliendosi la vita. Sul posto, in via Alfani, all'altezza del civico 6, zona Assiggiano, sono intervenuti gli agenti della squadra mobile della questura di Venezia che stanno ascoltando i testimoni , e la scientifica sta eseguendo gli accertamenti. Presente anche il magistrato di turno.

I primi ad arrivare - spiegano gli agenti - sono state le volanti, chiamate da alcune persone che avevano sentito i colpi di pistola, una chiamata disperata arrivata alle 9.10 di stamattina. Almeno due i testimoni. Entrambi i giovani, italiani, abitavano nella zona. In base alle prime ricostruzioni degli investigatori la ragazza, 16 anni, era in strada con la bicicletta, quando il 30enne, che era a bordo del suo scooter, l'ha avvicinata. Sembra che prima abbiano parlato, poi lui ha estratto la pistola e ha sparato: tre colpi, la ragazza si è
accasciata. E il giovane immediatamente ha rivolto l'arma verso di sè e si è sparato un un unico colpo mortale al cuore. Secondo le prime ricostruzioni, i due avevano avuto una storia d'amore, finita da poco.
11 luglio 2010


BASTA! BASTA! BASTA!
 
Top
tabellina
view post Posted on 13/7/2010, 12:54




Dramma della gelosia nel cuneese
Un 28enne serbo accoltella una connazionale 24enne, e il convivente della donna. Poi si taglia la gola
il duplice omicidio e il suicidio a ceva

Ha ucciso a coltellate una ragazza e il convivente di lei, probabilmente per gelosia. Poi, con la stessa lama, si è tagliato la gola. Nella notte i medici hanno tentato di rianimarlo, ma invano. Il duplice omicidio e il suicidio si sono consumati nel giro di poche ore a Ceva, nel Cuneese: la prima a morire è stata Katerina Marcovic, una serba di 24 anni, caduta per strada sotto i fendenti. Poi è toccato a Salvatore Ciantia, detto Totò, 34 anni, convivente siciliano della donna: ricoverato all'ospedale di Ceva, l'uomo è morto poco dopo. Entrambi sarebbero stato accoltellati nel centro del paese, verso le 20 di lunedì sera, da Zoran Yoksimovic, 28 anni, serbo. È lui che dopo circa tre ore è stato trovato in un alloggio di Ceva, non lontano dal luogo del duplice omicidio, con la gola squarciata dallo stesso coltello usato per uccidere i due giovani. Ricoverato in gravissime condizioni, è morto nella notte.

DELITTO PASSIONALE - I carabinieri stanno adesso cercando di ricostruire i rapporti fra i tre, ma l'ipotesi che si profila è quella del delitto passionale. I due giovani uccisi sono stati colpiti sotto casa di Ciantia, in via Moretti, davanti ad un distributore Agip, a pochi passi da un ristorante. L'assassino avrebbe suonato il campanello di casa. I due giovani sarebbero scesi e lui non avrebbe esitato un attimo prima di colpirli. La giovane è stata aggredita sui gradini del portone, il siciliano un po' più in là: dopo aver capito le intenzioni dell'assassino, aveva cercato, probabilmente, di scappare. L'aggressore è quindi fuggito a piedi. Sarebbe stato un testimone a dare le indicazioni per identificarlo e quindi rintracciarlo poco dopo. Katerina era in Italia da regolare, disoccupata. Aveva lavorato, per parecchi anni, come badante presso una famiglia titolare di una ditta di distribuzione bibite gassate. Ora stava cercando lavoro e da un po' di tempo frequentava Salvatore Ciantia.

AMICIZIA TRAVISATA - Del killer si sa che è arrivato in Italia meno di una settimana fa e a trovargli l'alloggio - in via Consolata 22, nel condominio Corallo - dove si è poi ucciso, sarebbe stata la stessa ragazza: un'amicizia fra persone dello stesso Paese, cui forse lui aveva dato più importanza di quella che avesse in realtà. «Il caso - ha dichiarato il colonnello Francesco Laurenti, comandante provinciale dei carabinieri, che ha seguito a Ceva la vicenda sino alla sua tragica conclusione - sembra chiuso. Ora stiamo ricostruendo i diversi frammenti e la storia di Zoran Joksimovic ed i suoi legami con Katarina Markovic». Secondo una prima ricostruzione, Zoran si sarebbe recato all'indirizzo di Totò verso le 20, sorprendendolo mentre stava uscendo con la ragazza. Prima ha affrontato lei colpendola mortalmente al fianco, poi lui, che prima di accasciarsi fa qualche passo, fra la strada e il marciapiede, davanti al Ristorante Italia. L'omicida si è allontanato a piedi prendendo la strada verso l'abitazione, distante meno di un chilometro da via Moretti, dove si è tagliato la gola, pare con lo stesso acuminato coltello da cucina con cui aveva poco prima ucciso i due giovani. A lui i carabinieri sono arrivati grazie alle testimonianze raccolte fra chi aveva assistito alla scena del delitto. Alle 23 i carabinieri hanno bussato invano alla porta dell'alloggio di via Consolata 22, quindi l'hanno sfondata, ritrovandolo a terra in un lago di sangue, col coltello impugnato saldamente in una mano. Inutile la corsa all'ospedale e l'intervento tentato per tenerlo in vita. Alle 0.45, anche lui è morto, portandosi dietro la sua tragica storia. È stato lo stesso dottor Pietro Revetria, primario di chirurgia,a vederlo morire come poco prima la vittima. (Fonte Ansa)

13 luglio 2010


...e ancora:

Uccisa a sprangate a Bari:
fermato il presunto omicida
In manette l'uomo che ha assassinato la 34enne Chiara Brandonisio, conosciuta su Facebook

BARI - Domenico Iaia, sospettato di aver assassinato a sprangate una donna a Bari dopo averla conosciuta su Facebook, è stato arrestato dalla polizia nella notte mentre tentava di fare ritorno nella sua casa nel Piacentino. Domenico Iaia, e non Daniele Iaia come si è presentato sul social network, avrebbe assassinato lo scorso giovedì Chiara Brandonisio, 34 anni, di Carbonara, alla periferia di Bari. I due si erano conosciuti proprio su Facebook, avevano deciso di incontrarsi a Bari dove è poi avvenuto l'omicidio. La ragazza è stata assassinata a sprangate ed è morta 48 ore dopo l'aggressione. La polizia ha sempre tenuto presente anche la possibilità che Iaia potesse tornare nel Piacentino dopo il fatto di sangue. Da giorni, dunque, gli agenti tenevano sotto controllo la sua abitazione a Morfasso, in val d'Arda. Sabato Iaia era stato inoltre visto da testimoni che lo conoscono a Lugagnano, altro paese del val d'Arda che si trova a pochi chilometri da Morfasso. La questura di Piacenza, ormai certa che il presunto assassino bazzicasse nella vallata, ha intensificato i controlli fino a quando Iaia è stato bloccato proprio mentre cercava di tornare a casa. Cinquantunenne di origini calabresi, Iaia da una decina di anni abitava a Morfasso nel piacentino. (Fonte Ansa)


13 luglio 2010
 
Top
407 replies since 1/7/2010, 09:02   4769 views
  Share