La crème della crème Dilettanti, Non è un campionato per vecchi

Drocchi: "Decisione della Fip sconcertante"
Sconcertata e contrariata. La Lnp reagisce con durezza e fermezza alla decisione presa dalla Fip di creare a partire dalla stagione 2011-2012 un nuovo campionato dilettantistico inserita fra le attuali Legadue e serie A dilettanti. La voce è quella di Roberto Drocchi, che parla così della delibera della Federazione: “Abbiamo appreso con sconcerto e contrarietà evidenti la decisione della Fip riguarda la creazione di questo nuovo campionato – commenta Drocchi -. Credevo che le decisioni si prendessere sulla base di programmi. Ma ormai mi sembra chiaro che la progettualità e la programmazione siano due concetti che non riguardano la Fip. Inserire un campionato in quella posizione, senza toccare con la riforma il professionismo, per la Lnp suona come una beffa. Il coraggio di coinvolgere il basket professionistico non c'è stato. La Lnp ha fatto le sue proposte, ha cercato un dialogo. Alla fine queste decisioni sono state prese senza alcuna concertazione, senza alcun preavviso. Siamo molto amareggiati, perché la soluzione approvata risulta devastante per i nostri campionati”.
Drocchi continua la sua analisi così: “La Federazione a questo punto ha preso la sua decisione. Come Lnp adesso credo che sia il momento di rimanere compatti, con tutte le società. Ripeto, questa è una soluzione sconcertante e non spiegata. Non sono state date motivazioni plausibile ad una scelta che di fatto inciderà sulla pelle di giocatori, dirigenti, sponsor dei nostri campionati”. Niccolò Casalsoli

http://www.serieadilettanti.it/content/dro...ip-sconcertante


Siamo al basket creativo.

Già la Legadue era un campionato inutile e senza nessun senso, se non quello di mantenere dei votanti, adesso ci aggiungono anche la Legatre. Questa Legatre, se l'ho capita bene, sarà un campionato prevalentemente ad inviti; ovvero, ci salteranno dentro città tipo (faccio nomi a caso) Palermo, Genova, Bari, Torino, Firenze, insomma squadre di città che non sono nelle leghe professionistiche.

Io sono sufficientemente umarell per ricordare il fiasco dell'innesto varesino a Genova negli anni 70. Un palazzo enorme, giovani di avvenire prestati da Varese alla nuova franchigia, uno straniero esotico (Marquinho); durò un paio di stagioni, poi finì nel nulla. Qui non siamo in America, dove il basket interessa ovunque e se trasferisci una franchigia da Charlotte a New Orleans il seguito non cambia (anzi aumenta); ci sono posti dove del basket non gliene fregherà mai una pippa, se non ad una frangia minoritaria (nel numero, non nella passione, beninteso).

Se innaffi una pietra, non nasce un fiore. Sembrerà solo che ci abbia pisciato sopra qualcuno.