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Grazie Gianfranco..., ...ed a destra il silenzio finì, anzi FINI !

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conmar
view post Posted on 15/9/2009, 01:15




CITAZIONE
Un altro editoriale del direttore del Giornale, stavolta contro il presidente della Camera
"Si potrebbero ripescare vicende piccanti per montare uno scandalo"

Da Feltri un altro attacco a Fini "C'è un dossier a luci rosse"
L'avvocato Bongiorno: valuteremo iniziative in sede giudiziaria
Controreplica del giornalista: "Sarà dura per loro vincere..."


ROMA - L'attacco diventa sempre più pesante e sempre più diretto. Un altro editoriale di Vittorio Feltri contro Fini, con una polemica che ricorda il caso del direttore dell'Avvenire, Boffo, poi costretto alle dimissioni. Il direttore del Giornale cita un dossier contro il presidente della Camera e contro uomini a lui vicini in merito a incontri con squillo in sedi istituzionali. Il "fondo" è intitolato "Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento", poi un secondo titolo: "Ultima chiamata per Fini: o cambia rotta o lascia il Pdl".

Interviene la Bongiorno. La reazione arriva in serata. Con le parole di Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia ma anche legale del capo di Montecitorio: "Inserire in un articolo che si riferisce a vicende politiche e al presidente Gianfranco Fini una allusione generica a un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse' che riguarderebbero personaggi di Alleanza Nazionale, è un fatto gravissimo che lede la reputazione del Presidente della Camera dei Deputati. Valuteremo quali iniziative assumere in sede giudiziaria".

La controreplica di Feltri. Commento del direttore del Giornale alle parole della Bongiorno: "L'importante non è fare una querela, ma vincerla. E in questo caso sarà dura. Molto dura".

L'articolo del Giornale. Per tutta la prima parte, Feltri parla di politica e spiega tutti gli errori di Fini e i rischi di isolamento che l'ex leader di An starebbe correndo. Poi, all'ultimo punto, il settimo, Feltri passa all'avvertimento: "...(Fini) ricordi anche che delegare i magistrati a far giustizia politica è un rischio. Specialmente se le inchieste giudiziarie si basano sui teoremi. Perché oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. E' sufficiente - per dire - ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme".

Il dossier. La vicenda, risalente al 1999, dovrebbe essere la stessa di cui "Il Giornale" ha già scritto a giugno e riguarderebbe un giro di escort che, secondo l'inchiesta avrebbero avuto accesso a Montecitorio per "soddisfare" alcuni parlamentari o loro amici. Tre mesi fa, però, il quotidiano di Feltri ne parlava solo con riferimento a Cesa (Udc) e a uomini dell'entourage di D'Alema. Per questo era stato querelato dall'ex ministro degli Esteri.

Le reazioni. Il ministro La Russa se la prende con Daniele Capezzone, che ha difeso Feltri. "Stiamo cedendo all'imbarbarimento della politica". Contro l'editoriale di oggi del Giornale scendono in campo anche i fedelissimi di Fini, in un articolo che appare sul webmagazine della Fondazione Farefuturo, che a lui fa capo: "Ci aspettiamo che gli stessi che un giorno sì, l'altro pure, mattina e pomeriggio, si divertono a far le pulci al presidente della Camera, esprimano uguale preoccupazione e mobilitazione contro l'ennesima sparata di Umberto Bossi". Che ha rispolverato la secessione.

Più moderato il commento del sindaco di Roma Gianni Alemanno: "Ho già detto e ripeto che Fini ha tutto il diritto di porre problemi e temi di dibattito al Pdl e che non può essere criminalizzato e messo in difficoltà per queste sue iniziative". Duro invece il giudizio del deputato Pdl Benedetto Della Vedova: "Forse devo rileggere bene, ma per come l'ho capito io si passa dal giornalismo ad altro: se si ha una notizia la si scrive, altrimenti no, ma ammonire qualcuno perchè stia zitto non è giornalismo, nè giornalismo di inchiesta".

Anche l'Udc difende Fini. Gianpiero D'Alia. "Il direttore del Giornale Feltri spieghi a cosa fa riferimento quando parla: se ha elementi concreti, li tiri fuori, altrimenti si scusi". E il senatore Pd Albertina Soliani: "L'editoriale di questa mattina è con ogni evidenza un'intimidazione nei confronti del presidente della Camera".

(14 settembre 2009)

Cosa sta covando sotto la cenere lo psiconano? meglio stare attenti ai suoi colpi di coda
"Dopo me il diluvio"? oppure, grazie alla sua libera stampa che fa le pulci a tutti i politici di qualsiasi schieramento, e più duri su lui medesimo, cercherà di ricattare tutti e tutte?
Questo essere è sempre più schifoso.
Masi è dissociato almeno? ormai ha il ciclostile per le dichiarazioni...
 
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abdul ciobar
view post Posted on 15/9/2009, 09:19




Intanto comincio a ringraziare chi ha cancellato il mio messaggio qualche giorno fa..

Ribadisco il concetto,resta sempre dalla parte sbagliata!! Quando qualcuno inizia la propria carriera politica praticamente da estremista per poi convergere sempre più verso il centro fa la fine del PD..

Fini può fare quello che vuole,da me può solo avere rispetto ma MAI un voto..
 
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bank robber
view post Posted on 15/9/2009, 09:28




Questa storia di Fini potrebbe benissimo entrare nel thread "Segnali di Regime". Quando un giornale, guarda caso in sostanza di proprietà del capo dei capi si permette di minacciare apertamente e con fare ricattatorio il presidente della Camera, questo non depone in favore della tesi che l'Italia sia una "normale democrazia occidentale" e che questo governo non abbia instaurato e non puntelli in tutti modi possibili un regime "soft" (per ora).
C'è da dire che l'Italia non è mai stata una "normale democrazia" e che il concetto "occidentale" è assai fumoso e ondivago. Se per occidentale si intende il tipo di società / civiltà anglossasone, o mitteleuropea, mi pare scontato dire che come Italiani ci rientriamo forse formalmente ma di certo non sostanzialmente.
Quindi il cavaliere ha trovato terreno fertile, raccatando e riciclando scorie degli anni della strategia della tensione, le ha inserite in un nuovo sistema per portare a compimento un programma politico in parte personale in parte ereditato da una ben nota società segrete piuttosto eversiva.
Fini, dal canto suo, come già detto in precedenza, è stato quantomai ondivago: dopo aver dichirato a più riprese di aver rotto con Berlusconi, è rientrato all'ovile ed ora minaccia una nuova clamorosa uscita: ma questa volta fa sul serio?
Non ci metterei la mano sul fuoco: certo è che il capo dei capi è una continua fonte di imbarazzo e la deriva nazistoide della lega non aiuta ad accreditare il PdL come una moderna forza di destra inserita in un contesto democratico.
Fini ha sempre cercato una legittimazione della sua "destra democratica" fin dopo Fiuggi e di sicuro vorrebbe essere il primo presidente del consiglio ex fascista della Repubblica "nata dalla Resistenza". Quindi Fini forse sta meditando seriamente di uscire con la cinquantina di deputati che fanno riferimento a lui se la PdL non dovesse cambiare rotta e ridimensionare le pretese di Bossi.
Questo nell'imediato può portare alla caduta dell'attuale pessimo governo, con probabili elezioni anticipate che altrettanto probabilmente non manterreebero lontano da Palazzo Chigi l'attuale inquilino.
Da più parti però si sussurra di un governo di unità nazionale che escluda PdL e Lega: ammesso e non cocncesso che i numeri vi siano e che tutte le forze riescano a mettersi d'accordo e ad attenersi ad un programma comune, quale sarebbero gli obbiettivi di un tale governo?
I governi di unità nazionale si fanno in occasione di crisi gravissime, di guerra, di calamità, insomma quando si presentano minacce molto pericolose per la stabilità o la sopravvivenza di un modello statale e sociale.
La crisi economica attuale non giustifica il ricorso ad un tale tipo di governo, sarebbe un caso unico nel quadro dell'"occidente democratico". Quindi resta la minaccia rappresentata da Berlusconi e da Bossi ; conseguentemente l'efficacia del supposto governo di unità nazionale si potrà misurare solo nella misura in cui riesca ad affrontare e neutralizzare quella minaccia, ovvero la ragione per cui è nato.
Le elezioni anticipate, specie in un quadro politico frammentato, con l'attuale legge elettorale viceversa rischierebbero nell'immediato di premiare B&B. Anche se la proposta politica di un ipotetico nuovo partito di Fini fosse qualitativamente migliore (da un punto di vista di destra) di quella del PdL, difficilmente potrebbe ottenere un risultato capace fin da subito di capovolgere l'inerzia elettorale: la nuova formazione nel breve periodo che porterebbe alle elezioni anticipate, con tutta probabilità non raggiungerebbe quella massa critica di voti capace di spostare significativamente l'elettorato di destra.
A mio avviso Fini in questa occasione potrà lasciare il PdL solo se ci fosse la possibilità di costruire una maggioranza alternativa con le altre forze politiche, altrimenti rientrerà nei ranghi se non vuole diventare marginale.
 
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view post Posted on 15/9/2009, 09:33

forumista oltre

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Secondo me o dalle due inchieste in corso (quella a Monza e quella a Palermo) cade il Papi (o perché cade Gianni Letta o perché vengono fuori delle corrispondenze tra Dell'Utri/Papi e Provenzano)
oppure bisogna aspettare almeno le Regionali 2010 che saranno banco di prova fondamentale: se vanno bene Fini o torna all'ovile o è politicamente finito; se vanno male si può pensare ad un governo con Fini e i suoi pretoriani, l'UDC e il PD, forse Di Pietro alla Giustizia se Fini andrà alla guerra totale.
 
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conmar
view post Posted on 15/9/2009, 10:26




Comunque lo scontro continua,stavolta l'ha pestata grossa il leccaculo con gli occhialini:

CITAZIONE
IL RETROSCENA. Il presidente della Camera dopo il nuovo attacco di Feltri
"Così il partito muore". In arrivo la lettera dei 50 dissidenti

"Una minaccia in stile mafioso"
L'ira di Gianfranco su Berlusconi

Stavolta Silvio non si è dissociato pubblicamente: "Non potevo, sarei stato ridicolo"
di FRANCESCO BEI
image
ROMA - "È una minaccia in stile mafioso". Su tutte le furie per l'articolo di Vittorio Feltri, il presidente della Camera ha scelto di non replicare al Giornale, ma di far arrivare ugualmente chiaro e forte il suo pensiero ai vari ambasciatori del Cavaliere che hanno provato a parlarci. Raccontano infatti che Berlusconi abbia mandato avanti, oltre a Gianni Letta, anche altri pontieri come Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello per tentare di abbassare la temperatura dentro al Pdl. "Io non c'entro nulla con quello che ha scritto Feltri", è il messaggio del premier recapitato dalle colombe (tra cui anche La Russa e Gasparri) sul davanzale di Fini, "ma non potevo dissociarmi in pubblico per l'ennesima volta, sarebbe stato ridicolo". Poco persuaso dalla giustificazione del presidente del Consiglio, Fini per ora ha lasciato cadere l'ipotesi di un incontro in settimana con Berlusconi. E il Secolo d'Italia, la centrale finiana guidata da Flavia Perina, oggi apre condannando la "strategia dell'infamia" e, in un editoriale, bolla appunto come "messaggi mafiosi" quelli di Feltri. Non proprio il clima ideale per un riavvicinamento.

C'è poi la questione della lettera al premier annunciata ieri da Italo Bocchino. Un documento per contarsi e smentire l'immagine di un Fini isolato nel suo stesso partito. E per dire che la Lega ha troppo peso nelle scelte di governo. Nessun mistero che un'iniziativa del genere sancirebbe di fatto la nascita di una corrente, preludio forse di quella scissione che alcuni, tra i finiani, agitano come una minaccia concreta. Sarà per questo che l'autore della lettera spiega che "non c'è fretta, raccoglieremo le firme nei prossimi giorni. E vediamo quale clima ci sarà fra i due nelle prossime 48 ore". Insomma, la pistola resta sul tavolo. "Anche perché - spiega un altro finiano coinvolto nell'iniziativa - i 50 deputati che la firmeranno avranno un significato politico preciso: far capire a Berlusconi che non ha la maggioranza senza di noi e non può andare da Napolitano a pretendere le elezioni anticipate in caso di crisi".

Insomma, al momento i due generali si fronteggiano in attesa di segnali. Uno di questi potrebbe essere il via libera di Berlusconi alla candidatura di Renata Polverini nel Lazio, caldeggiata da Fini. Oltre naturalmente alla convocazione della direzione e dell'ufficio di presidenza del Pdl. E tuttavia la vera questione resta quella del peso del Carroccio. Come Fini ha ribadito ieri con quanti lo hanno cercato, "ormai sembra che il Pdl sia un partito del 15 e la Lega del 40 per cento. Berlusconi non capisce che così il Pdl muore".

Se Fini è arrabbiato perché "di fronte a chi solleva delle questioni politiche si risponde con il fango e le minacce", di certo nemmeno Berlusconi, nonostante l'opera dei pontieri, smania per riavvicinarsi al presidente della Camera. Lo descrivono piuttosto come "impegnato in altre cose più concrete", come la consegna delle case ai terremotati d'Abruzzo, "lontano da questa politica che non interessa affatto ai cittadini". E tuttavia anche ad Arcore arrivano i rumors sulle grandi manovre in corso per far cadere il governo. Con una data fissata, quelle delle regionali di marzo. Come scriverà oggi Quagliariello su l'Occidentale, "si avverte nostalgia per le formule alchimistiche. Per i disarcionamenti violenti di chi sta in sella "solo" per volere degli elettori".

(15 settembre 2009)

CITAZIONE
"Lo descrivono piuttosto come "impegnato in altre cose più concrete"

Magari disegnare nuovi "gioielli" da regalare alle sue escort.... che vuoi ... ci sono cose più importanti da curare "lontano da questa politica che non interessa affatto ai cittadini"
 
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kyklos66
view post Posted on 15/9/2009, 10:58




CITAZIONE
Stavolta Silvio non si è dissociato pubblicamente: "Non potevo, sarei stato ridicolo"

Non vedo quale sarebbe stato il problema... :lol:
 
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view post Posted on 15/9/2009, 12:30

forumista oltre

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Fini querela Feltri.
Stavolta mi sa che è showtime.
 
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Latini Santo Subito
view post Posted on 22/9/2009, 10:14




Fini è tornato a scodinzolare nella cuccia del padrone.

Strano :lol:





 
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conmar
view post Posted on 22/9/2009, 10:22




Hanno trovato un accordo?
Non avevo dubbi...
 
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view post Posted on 22/9/2009, 16:55

forumista oltre

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Mah, prima di tutto aspetterei la sentenza sul Lodo Alfano.
Comunque pare che al momento Fini abbia vinto la sfida contro la Lega, data in calo nei sondaggi.
 
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Latini Santo Subito
view post Posted on 2/10/2009, 10:49




come già detto da facci:


Querela del pm Woodcock, Fini rinuncia al lodo Alfano

sta a vedere che non è vero che sono tutti uguali.
Quelli onesti non hanno paura dei magistrati, i disonesti invece si.
 
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conmar
view post Posted on 2/10/2009, 10:58




Bravo Gianfry...
Ed ora speriamo che il 6 di ottobre la Corte Suprema faccia bingo.....
Fusse a maronna....
 
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sh4dowpl4y
view post Posted on 2/10/2009, 14:51




Onore a Gianfranco.
 
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spettatore
view post Posted on 2/10/2009, 15:18




GRAZIE. :clap: :clap: :clap:
 
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578 replies since 12/9/2009, 15:55   5967 views
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