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| fonte: lastampa.it CITAZIONE 9/2/2009 (7:44) - ANALISI Meneghin vuole abolire la Legadue
Meneghin è il presidente della Fip dal 7 febbraio 2009
Arriva la svolta anti-crisi: «Resterà un solo torneo professionistico»
FRANCO MONTORRO
La Serie A continua ad essere un campionato magari senza grosse sorprese ma capace di proporre situazioni e motivi fuori dall'ordinario: vedi i 25 punti nel solo ultimo quarto di Boykins nella vittoria della Fortezza a Udine. Oppure il canestro fantasma della Premiata Montegranaro a Bologna, annullato... a naso dagli arbitri dopo un’azione di gioco in poco più di un secondo ma impossibile da valutare correttamente perché il cronometro sul campo non poteva indicare i centesimi mancanti alla sirena.
Quasi un paradosso in uno sport che per primo si è affidato alla moviola in campo, con uno scudetto assegnato dopo che i direttori di gara avevano rivisto al rallentatore lo svolgimento dell'ultima azione. Grandi azioni individuali e piccole scorie nei regolamenti e nelle strutture, perché se è vero che l'instant replay non sarà mai applicabile finché non esisteranno su tutti i campi di gara le stesse condizioni di ripresa televisiva, con più camere, è sicuro che non comporterebbe un sforzo tecnologico ed economico enorme dotare almeno i Palasport di Serie A di un sistema di cronometraggio ancora più dettagliato.
Detto al volo di un campionato di vertice senza grosse sorprese, conviene allora fare un passo indietro, all'assemblea federale di sabato che ha eletto il nuovo consiglio e Dino Meneghin presidente, perché uno dei punti chiave del nuovo programma del vertice cestistico riguarda la riforma dei campionati e, come ha detto il nuovo numero 1, sarà necessario prevedere «una significativa riduzione degli organici di tutti i campionati per realizzare ordinamenti numericamente compatibili con le potenzialità offerte dal movimento».
La nostra interpretazione porta a ritenere che sarà la Legadue a rischiare una trasformazione radicale, idea rafforzata dal fatto che in questo momento è la lega più debole e che non ha ancora un presidente, dopo il passaggio di Valentino Renzi alla Lega di Serie A. Schiacciata fra il massimo campionato che coltiva sempre sogni di autonomia ed una terza serie già pomposamente ribatezzatasi Serie A Dilettanti, la Legadue oggi potrebbe essere obbligata a rinunciare al suo status di torneo professionistico e a fondersi con l'attuale terza serie: due gironi da 12 squadre per una manifestazione a cavallo fra quella dei professionisti magari sempre più autonomi e di un nuovo campionato finalmente e davvero giovanile. Come piacerebbe a Meneghin.
Tempi e modi della rivoluzione dipenderanno anche da chi i proprietari eleggerano al posto di Renzi. Ci sono club di maggiore peso: Venezia, Reggio Emilia e quella Casale Monferrato che ha in Giancarlo Cerutti un personaggio di spessore e di riferimento per tutto il settore cestistico. Candidati occulti o palesi ne esistono già, per una poltrona che vale anche un posto in Consiglio federale. Non fosse Toni Cappellari, di cui qualcuno non ama il carattere poco conciliante, i presidente di Legadue potrebbe essere Massimo Faraoni, ex uomo di fiducia del deposto presidente federale Maifredi e inviso senza speranze di recupero all'attuale gruppo dirigente. Dunque già in un angolo in qualsiasi ipotesi di riforma. Così prende corpo l'ipotesi del colpo a sorpresa: Marco Bonamico. Commentatore televisivo proprio della categoria, un passato da presidente dell'Associazione Giocatori ma soprattutto glorioso sui campi di mezzo mondo. Un argento olimpico e un oro europeo, guarda caso in squadra con Meneghin. Che come dicevamo già ieri su queste colonne, da ex atleta diventato dirigente più che un'eccezione potrebbe diventare un apripista. Che ne pensate? Io sono d'accordo all'eliminazione dello status professionistico (ciò porterà a una tassazione più leggera e quindi a un campionato di livello più alto, magari risucchiando i migliori di B1 che attualmente stanno in terza serie perché possono prendere di più). Mentre penso che l'abolizione della categoria e una sua fusione con la B1 è una cazzata, mentre può essere plausibile una Lega2 a due gironi solo se: a. venisse ridotto l'organico della Serie A a 10-12 squadre con quindi qualche squadra di A che scenderebbe in questa categoria b. venissero concessi il numero di stranieri attuale (mentre penso che la riforma vada per la diminuzione o l'abolizione degli stranieri) c. ci fossero dei precisi requisiti d'impiantistica.
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