News dal e sul Comitato Regionale, ...era Elezioni Regionali 2008...

Dico il mio parere, come sempre schiettamente, senza problemi di sorta e senza paura di farmi altri “nemici” (intanto uno più uno meno, chi li conta più).
Premetto che quest’anno Ghemme è fuori dai giochi, in quanto l’ASD Ghemmese Basket ancora non si è riaffiliata e la nuova società YOUNG BOYS non ha diritto al voto.
Questa è una “squadra” che non mi soddisfa. Gianni Garrone non è sicuramente il “nuovo che avanza”, anche se capisco che a capo di una cordata ci vuole una persona esperta con molto tempo a disposizione da dedicare alla causa una volta eletti. Però Garrone è stato a lungo consigliere regionale in tempi passai, e questo si scontra un po’ proprio con quanto riportato nel programma alla voce riegibbilità, anche se io credo che l’entusiasmo e la voglia di fare non si misuri in base agli anni di “anzianità”, io stesso quando mi metto la tuta per arbitrare una partita di minibasket lo faccio con la stessa voglia e lo stesso entusiasmo di trent’anni fa.
Un’altra perplessita mi arriva dalla prima dichiarazione di Federico Danna “sono candidato, come delegato per i tecnici non professionisti, all'assemblea generale e di categoria per il quadriennio 2009-2012.” Forse la forma è giusta ma a sostanza è che si candida un tecnico che da sempre ha fatto e farà della pallacanestro la sua professione. E questa è una grossa incongruenza che trovo anche in gran parte degli altri candidati. Cioè persone che hanno dato tanto basket, che sicuramente amano lo sport, ma che hanno sempre trovato nel basket un buon mezzo di sostentamento, detto senza giri di parole, non ci hanno mai messo del loro, anzi. Non che chi ci smena sia più furbo, però la mia convinzione è che dal volontariato spesso nascono ottimi amministratori.
Un altro fatto che non mi convince è quanto già riportato in un post precedente, sono rappresentate quasi unicamente le società elite del basket piemontese.
Ma veniamo al programma.
Faccio un appunto in quanto un programma elettorale dovrebbe contenere esclusivamente proposte e non critiche alle passate gestioni.
Ritengo molti punti condivisibili, altri sul quale non mi esprimo perché non ne ho né capacità né competenza. Mi espongo però su quello che più mi ha riguardato da vicino in quest anni.
Promozione e prima divisone: non capisco a quali vincoli ci si riferisce in particolare, se è per le giornate di gioco posso essere concorde nel liberalizzare la scelta. Non sono d’accordo invece sul far passare campi non omologabili in quanto ormai in quasi tutti gli angoli si trova un campo di dimensioni accettabili (basta averne la volontà)
Il discorso “obbligo under” non fa altro che portare nubi dove già ne abbiamo molte. Non ci viene detto se diminuiscono, se aumentano, ma si parla di un accordo con la Lega. Ora, è significativo sottolineare che l’obbligo under deriva per tutte le categorie dall D.O.A. nazionali stilate dalla Federazione Italiana Pallacanestro e non dalla Lega Nazionale Pallacanestro che sono due cose ben distinte. Il. C.R. può adeguarsi o “inasprire” le regole che però sono frutto di una delibera del Consiglio federale. Non vedo pertanto quale discorso si possa aprire con la Lega per decidere il numero di under obbligatori in Piemonte.
Apprezzabile invece il discorso delle deleghe anche se credo che queste portino tante volte a creare compartimenti stagni do ve poi a decidere è solo il delegato (per la serie io non contesto le tue scelte tu non contestare le mie).
Riforma dei campionati. “Ottenere campionati di qualità che possano esprimere formazioni che riescano ad emergere anche nei campionati superiori. Non è un caso che negli ultimi anni poche realtà che sono state promosse dalla C2 alla C nazionale hanno poi faticato e spesso sono nuovamente retrocesse nelle categorie regionali..” Detta così penso sia l’esatto contrario di quello che si voleva sostenere. Cioè che poche realtà sono riuscite ad affermarsi nei campionati superiori. Sono però io il primo fautore di una riforma dei campionati, però quando si parla di riforma sarebbe interessante conoscere in che direzione si vuole andare per riformare.
Un’ultima considerazione visto che si è parlato di rugby. Da noi esistono ancora i “bar di paese” dove si va a vedere insieme la partita. Provate a contare quanta gente c’è ad assistere ad una partita della nazionale di rugby e quanta poca gente c’è invece quando viene trasmessa una partita di basket (sempre che la tele sia sintonizzata sull’evento) vi accorgerete che certi sport non sono tanto inferiori ai nostri per numero di appassionati.
Ora aspetto il programma di Bassignana per polemizzare anche con lui.
Paolo Zanicotti

- Realizzazione insieme alle Società di un programma a medio e lungo termine per limitare gli abbandoni precoci al nostro sport.


in che modo? cosa vuol dire praticamente?

......abbandoni precoci