Basket Café Forum

oltre lo sport :la vita, per non dimenticare mai!!!

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un appassionato
view post Posted on 21/11/2008, 16:02




Alice e' una bella bimba di dieci anni, allegra, spiritosa, sportiva.
Dimostra di essere felice, spensierata e ben si inserisce nei giochi di gruppo con i coetanei. Alice, pero' non sa di avere un problema: ha conosciuto il sesso troppo presto. E' stato suo padre ad iniziarla sei anni prima.
Il paese dove vive e' piccolo e la gente sa. Era stata lei stessa a rivelarlo inconsciamente il giorno in cui si propose ad un vicino di casa. Pensava fosse una cosa naturale farlo. Da quel giorno le mamme del paese non vedono di buon occhio l'amicizia dei loro figli con Alice. Hanno paura che lei li possa condurre sulla "cattiva strada".
Alice e' ancora troppo piccola per rendersi conto di aver subito un torto. Solo il trascorrere del tempo le presentera' le sue ferite. Il conto che dovra' pagare per il modo in cui ha vissuto la sua vita fino ad allora. A quel punto cosa accadra' di lei? Forse mentira' a se stessa e fingendo non sia accaduto nulla cerchera' di vivere una vita normale.
Forse odiera' suo padre e il mondo intero che non l'ha salvata. Forse si odiera' e fara' una brutta fine!"
Se vediamo un bambino in pericolo su un precipizio, ci precipitiamo a salvargli la vita anche se non e' nostro figlio. In quanto esseri umani e sensibili ci dispiacerebbe se si facesse del male.

Se siamo al corrente di un abuso sessuale perche' non ci preoccupiamo di salvare la vittima? Forse perche' il sesso e' ancora tabu'? Forse perche' non vogliamo avere guai con il suo aguzzino? O non interveniamo perche' sotto sotto la riteniamo colpevole? Forse e' proprio cosi'! La gente e' al corrente dell'esistenza di una sessualita' infantile e giudica colpevole il bambino qualora si faccia usare da un adulto.

Finche' questa convinzione sara' viva la vittima non avra' mai il coraggio di parlare.
Sa dagli atteggiamenti, dalle parole della societa', di essere colpevole.
Se, poi, la vittima incappa in un carnefice che la uccide, le stesse persone che prima non sono intervenute gridano ingiurie e minacce nei confronti del mostro. In questo modo, come pilato, si lavano le mani per quanto e' accaduto e scaricano i loro sensi di colpa sull'assassino.
Sembra quasi che finche' non c'e' delitto non ci sia reato.
"Si chiudono gli occhi se si uccide l'anima, ma guai a far fuori il corpo, la societa' non puo' perdonare."


Edited by un appassionato - 21/11/2008, 16:46

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boxerina.!
view post Posted on 21/11/2008, 16:12




Dieci, lunghissimi, minuti. Il tempo tecnico perché la farfalla esca dallo scafandro con le pupille dilatate dallo sforzo e quegli occhi neri, buoni e vivissimi, mobili come quando cercavano un pallone da arpionare in area. Oggi vanno a caccia di lettere, una per una, sul comunicatore oculare che sovrasta la sedia a rotelle. L'attesa è stata lunga: tre anni spesi ad accettare che la malattia gli sia entrata a gamba tesa sulla vita. Dieci minuti in più o in meno, ora, sono spiccioli. «Io, Stefano Borgonovo, sono malato di Sla. Ho aperto una fondazione per aiutare chi è nelle mie condizioni. Voglio trovare soldi per la ricerca: magari salta fuori la penicillina del 2008. Mi rifiuto di pensare che la Sla sia una malattia del pallone. Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato o all'oratorio. Perché io amo il calcio». Il nuovo Stefano, dentro, non è cambiato. Il male l'ha mangiato dall'interno senza scalfirne la purezza di intenti, la grana fina dei sentimenti, l'anima. Fuori, la sclerosi laterale amiotrofica l'ha plasmato come cera. I piedi tecnici della coppia Borgonovo- Baggio in viola, Stefano sotto i riccetti bruni e Robi vestito di talento alla fine degli anni 80, si sono stortati e non camminano più. I polpacci che regalarono al Milan la finale di Coppacampioni '90, decisivo gol al Bayern in trasferta, sono evaporati. Le mani che agguantarono tre presenze nella nazionale di Vicini, sono diventate adunche. Le parole furono le prime ad andarsene. Ottobre 2005. Stefano smozzicava le frasi. Il baco era appena entrato nel chip del campione.
Il conto corrente della Fondazione Stefano Borgonovo in supporto della ricerca, del centro Nemo dell’ospedale Niguarda di Milano dei malati di SLA è Bcc Alta Brianza filiale di Erba, c/c it04z0832951270000000202000

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gruppo ultra' firenze
view post Posted on 21/11/2008, 16:29




Ho sempre condannato il razzismo e la discriminazione, in ogni sua forma ed espressione, da quello becero contro gli immigrati a quello storico che ha portato in Europa alla persecuzione ebraica, cristiana prima e hitleriana poi, e in America allo sterminio dei pellirosse e alla reintroduzione della schiavitù.

Sono contro il razzismo perché convinto che ogni persona vada considerata per il suo agire e non per il colore della sua pelle o per il luogo di provenienza!!!

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un appassionato
view post Posted on 22/11/2008, 11:11




Roma, 5 giovani arrestati per aggressioni razziste

Cinque ragazzi, tra cui due minorenni, sono stati arrestati a Roma dai Carabinieri. Devono rispondere di numerosi episodi di aggressioni, pestaggi e intimidazioni, tutti sfociati in rapina, ai danni di numerosi cittadini stranieri nel quartiere Trullo di Roma, con l`aggravante di avere commesso il fatto per finalità di discriminazione e odio razziale.

La banda era composta da 10 giovani e oltre ai 5 arrestati ci sono 4 giovani denunciati a piede libero ed un altro maggiorenne sottoposto all'obbligo di firma.

La banda è composta da 10 giovanissimi ragazzi italiani, responsabili di numerosi episodi di aggressioni, pestaggi e intimidazioni, tutti sfociati in rapina, ai danni di numerosi cittadini stranieri nel quartiere Trullo di Roma. I giovanissimi, incutendo paura alle vittime e intimandole a non denunciare i fatti alle forze dell`ordine, per via della loro precaria condizione di soggiorno sul territorio nazionale, hanno ripetuto i loro atti di prevaricazione e sopraffazione dando vita ad una serie di episodi di intolleranza razziale nei confronti di stranieri.

I carabinieri della stazione di Roma-Villa Bonelli hanno quindi eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 2 minorenni e 3 maggiorenni. Ad un altro maggiorenne è stato notificato l`obbligo di firma quotidiano presso la stazione carabinieri. Altri quattro giovani, componenti della banda, sono stati denunciati a piede libero. Tutti devono rispondere di rapina aggravata, lesioni, minaccia, in concorso e con l`aggravante di avere commesso il fatto per finalità di discriminazione e odio razziale.
22 Nov 2008


Edited by un appassionato - 7/12/2008, 21:21

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boxerina.!
view post Posted on 22/11/2008, 11:29






Ciao amici forumisti , ho 1 anno e mi chiamo Gabriela.Mi trovo all'interno della"firma" di mio cugino MR KNIGHT e desidero comunicarvi che,a partire dal prossimo 31 agosto, la Florida, con l'aiuto di voi tutti, sarà la mia nuova casa. Purtroppo non sarà la mia prima vacanza ma la sede di costosissime terapie a base di ossigeno,che,dati gli esosi costi che esse comportano,i miei genitori non sono in grado di affrontare con le sole risorse economiche di cui dispongono.
www.aiutiamogabriela.it e' il sito dove potete trovare tutte le informazioni necessarie. Come potete notare, le stiamo tentando davvero tutte, pur di tirarmi fuori dalle gravi complicazioni che rischiano di compremettere le funzioni motorie del mio organismo. Ma come mi hanno insegnato mamma e papà, attingendo ad una vecchia regola che vige nel mondo dello sport e soprattutto nella vita di tutti i giorni, anch'io, facendo mia questa regola ,mi propongo con forza di" non mollare mai

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un appassionato
view post Posted on 23/11/2008, 09:43




Sandro Curzi ci ha lasciati.Veniva dalla Resistenza. E' stato un comunista romano e in questo mondo, grande e popolare, ha vissuto intensamente. Questo mondo ha interpretato con una scelta di vita con la quale ha attraversato, da protagonista, il lungo e tormentato dopoguerra italiano. E' stato un uomo di parte, un partigiano aperto al mondo e agli altri, curioso anche degli avversari. E' stato un giornalista militante di lungo corso, ha attraversato esperienze vissute come tappe di un percorso aperto al futuro. Noi lo ricordiamo per vicinanza particolare come direttore della nostra Liberazione , ma il paese lo ricorderà come servitore leale e coraggioso del servizio pubblico radiotelevisivo per il quale ha lavorato con la passione e l'intensità di sempre fino all'ultimo giorno. Lo abbiamo sentito sempre vicino, gli abbiamo voluto bene. Sandro Curzi ha combattuto la giusta battaglia, ora che la sua affascinante storia è conclusa gli sia lieve la terra. A Bruna, la sua compagna di vita, alla sua cara figlia Candida, un abbraccio forte degli amici
Lella e Fausto Bertinotti

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gruppo ultra' firenze
view post Posted on 27/11/2008, 20:03




COMO - I giudici sono rimasti sette ore in camera di consiglio, poi il presidente della Corte d'assise di Como, Alessandro Bianchi, ha pronunciato ''in nome del popolo italiano'' quella parola che aleggiava da tempo e che, con tre anni di isolamento diurno, costituisce il massimo della pena previsto dal nostro ordinamento per fatti come la strage di Erba: ''ergastolo''. Olindo Romano, ex netturbino, 46 anni, e sua moglie Rosa Bazzi, 45, ex domestica a ore, sono colpevoli di tutti i reati di cui erano accusati: degli omicidi premeditati di Raffaella Castagna, di suo figlio Youssef, di poco piu' di due anni, della madre della donna, Paola Galli; di quello, non premeditato, della loro vicina di casa, Valeria Cherubini e del ferimento grave di suo marito, Mario Frigerio, che sopravvisse, nonostante una devastante ferita alla gola, diventando principale teste dell'accusa.

Edited by gruppo ultra' firenze - 30/11/2008, 19:38

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gruppo ultra' firenze
view post Posted on 7/12/2008, 20:54




La P che indica il posteggio, il palo che la sostiene, tre giri di catena che avvolgono il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. C'è anche la copia del "Corriere della sera" su cui il primo cittadino della città del giglio annuncia l'abbandono dalle scene politiche al termine del mandato amministrativo. Quella ce l'hanno portata i cronisti, vogliono sapere anche loro. Il tema del giorno però è un altro, l'allievo prediletto di Massimo D'Alema c'è l'ha con la stampa di sinistra. Via Solferino è lontana, siamo sulla Cristoforo Colombo, sede del gruppo editoriale "Repubblica- l'Espresso", quello che ha seguito con attenzione il cammino politico di Domenici a Firenze, di Domenici presidente nazionale dell'Anci, di Domenici uomo di spicco del Partito democratico. Se confermato nei prossimi mesi, il suo sarà un addio pesante. Staremo a vedere. Di sicuro più pesante ancora è la sua arrabbiatura nei confronti del quotidiano "la Repubblica" e del settimanale "l'Espresso", querelati a più riprese - in un caso anche in sede penale - per quanto diffuso negli ultimi giorni nelle pieghe dell'inchiesta fiorentina sullo sviluppo urbanistico dell'aria di Castello. Il sindaco non è indagato, ha chiesto lui di parlare con i magistrati che gli hanno risposto "prego signor sindaco, si accomodi". Ma le intercettazioni pubblicate a pioggia su tutti i quotidiani a larga tiratura - quelle che il vice sindaco Matulli definisce «polverone da far decantare» - raccontano a colpi di titoli ad effetto e telefonate talvolta disinvolte uno spaccato di amministrazione pubblica che il giudice delle indagini preliminari definisce discutibile. Potere e politica, la politica è anche potere.
A quattro mesi dal termine del suo decennale mandato amministrativo Domenici è nero. A costo di apparire ridicolo sceglie il gesto eclatante per raccontare la sua verità. Giovane e di bell'aspetto, si mostra a telecamere e taccuini. Elegante anche con il giaccone e con i tre giri di catena che lo avvolgono, un lucchetto per sigillare il tutto, mostra due manifesti scritti a mano. Dicono "sì alla difesa della dignità e della onorabilità". E "no all'informazione distorta". Domenici torna sugli articoli, nega di avere subito «l'onta» di un interrogatorio dai magistrati («l'ho chiesto io con una lettera aperta») e di aver fatto «accordi segreti». Ricorda i suoi 9 anni di amministrazione «senza macchie», segnala «c'è un attacco politico evidente» contro il Pd e torna con il ragionamento a Firenze: «Non è vero che l'idea era di mettere lo stadio al posto del parco». E ancora: «Mi sono visto a Roma con Della Valle e Ligresti, è stato un incontro riservato e non segreto all'hotel Hassler. Ho cercato di trovare un accordo tra di loro, di dare una risposta alla richiesta che viene dalla città di spostare lo stadio. E non per fare un favore a Della Valle. Forse - ironizza - avrei fatto meglio a portarmi dietro giornalisti e telecamere...».
E' un fiume in piena Domenici. Ci tiene a far sapere «la sua verità», quella che l'ha portato a fare un gesto «che non è certo usuale per uno con il mio carattere». Attorniato da giornalisti e telecamere, Domenici parla del Pd, spiega che «non ho coinvolto la direzione né Veltroni in questa mia iniziativa, non lo sapevano». Gli chiedono: «Il segretario ha chiamato?», e lui: «Non ancora, anche perché ho il telefono spento... Ma chiamerà». Contro il Pd, spiega Domenici, «c'è un attacco politico», pur senza nascondere che «ci sono problemi. In un partito che è solo la sommatoria di posizioni e di correnti non ci sto proprio benissimo». Il direttore di "Repubblica" Ezio Mauro? «Non l'ho sentito, non credo sia in sede. Sono venuti a salutarmi il giornalista Concetto Vecchio e il vicedirettore Dario Cresto-Dina». Se potesse tornare indietro, gli chiedono, cosa cambierebbe? «Forse potevo starmene tranquillo. Invece di dare avvio al percorso per lo stadio di Castello, potevo fregarmene e dire "ci penserà chi viene dopo di me"».
Nel Pd si discute, fin troppo. E da discutere ce n'è, anche tanto. «La questione morale?Innegabile che ci sia, c'è assolutamente nel Pd», manda a dire Silvio Berlusconi in trasferta a Pescara. Impuntito. Sull'eventualità di una nuova Tangentopoli, il premier aggiunge: «Non amo questo nome. Certamente la sinistra italiana sbagliava quando pretendeva di avere l'esclusiva dell'etica. Non ce l'ha e non l'ha mai avuta». Esagerato.
La brava ed elegante portavoce di Domenici apre il lucchetto. Il sindaco è libero. Anche perché nessun magistrato ad oggi mette in dubbio alcunché del suo comportamento. Poi via, verso l'auto che lo riporterà lungo le rive dell'Arno. La macchina parte, i cronisti si accalcano, Domenici alla guida innesta la marcia e se ne va. Il maestro può essere fiero del suo allievo prediletto


Edited by gruppo ultra' firenze - 7/12/2008, 21:19

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