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Marco Travaglio diffamava.

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Devin-Harris_thebest
view post Posted on 18/10/2008, 14:40




Stai parlando di una persona ke si è beccato un mukkio di condanne in sede civile con risarcimenti di migliaia di euro a suo carico e gli è stata anche pignorata una parte dello stipendio. Si vede che alcune cose nn le sapeva neanche lui su quelli di cui sparlava :lol: :lol: documentati
 
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* Paul *
view post Posted on 18/10/2008, 15:26




CITAZIONE (Devin-Harris_thebest @ 18/10/2008, 15:40)
Stai parlando di una persona ke si è beccato un mukkio di condanne in sede civile con risarcimenti di migliaia di euro a suo carico e gli è stata anche pignorata una parte dello stipendio. Si vede che alcune cose nn le sapeva neanche lui su quelli di cui sparlava :lol: :lol: documentati

ok è ufficiale, sei scemo

lascio perdere
 
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Devin-Harris_thebest
view post Posted on 18/10/2008, 16:12




CITAZIONE
ok è ufficiale, sei scemo

lascio perdere

Io penso ke gli insulti in questa sede nn facciano testo, se uno comincia a insultare si arriva ad uno scontro che vuoi tu nn certo io.Qui siamo su un forum in cui ognuno dice la propria opinione, se uno comincia ad insultare nn ci può essere alcun tipo di dibattito a mio parere e quindi è meglio ke uno stia zitto a sto punto...Quelle ke ho appena detto sono le condanne che Travaglio si è beccato e che puoi trovare su internet che poi in sede penale nn si faccia un giorno di galera ok...
 
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Bastraone
view post Posted on 18/10/2008, 19:12




CITAZIONE
e se travaglio lo fa in un unica direzione chi se ne fraga,

:roftl: :roftl: :roftl:

Io amo quest'uomo. lo adoro.

terra ti voglio bene credimi.

quando vieni a Montecatini dimmelo, ti voglio a cena a casa mia.

Ti amo.

P.S.

ma c'era bisogno di condannarlo?? povero travaglio, lo si poteva tranquillamente liquidare come satira cio che dice e festa finita.
 
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* Paul *
view post Posted on 18/10/2008, 19:46




CITAZIONE (Devin-Harris_thebest @ 18/10/2008, 17:12)
CITAZIONE
ok è ufficiale, sei scemo

lascio perdere

Io penso ke gli insulti in questa sede nn facciano testo, se uno comincia a insultare si arriva ad uno scontro che vuoi tu nn certo io.Qui siamo su un forum in cui ognuno dice la propria opinione, se uno comincia ad insultare nn ci può essere alcun tipo di dibattito a mio parere e quindi è meglio ke uno stia zitto a sto punto...Quelle ke ho appena detto sono le condanne che Travaglio si è beccato e che puoi trovare su internet che poi in sede penale nn si faccia un giorno di galera ok...

non mi sembra che sostenessi questo al'inizio, alla fine l'hai capito, meno male :yes:
 
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miralanza
view post Posted on 19/10/2008, 15:56




una domanda io avevo aperto il topic col titolo travaglio diffamava
chi lo cambiato e soprattuto perch?
 
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micio000
view post Posted on 20/10/2008, 08:00




da giornale.it

La vita è troppo breve per passarla in compagnia di un altro articolo su Marco Travaglio, chiedo scusa a tutti: ma il presunto collega è ormai ridotto a un caso inumano e insomma va così, tocca di nuovo occuparcene anche perché ora il cabarettista del Travaglino dovrà scegliere tra il ricevere una querela (un’altra) o un calcio nel sedere da parte del sottoscritto. Già, perché il noto diffamatore, il Monico Lewinsky di Antonio Di Pietro, sull’Unità di ieri ha sbroccato: dopo una serie di battute scompiscevoli tipiche sue («diffamare Previti è reato impossibile», che sagoma) il tristo individuo ha lamentato che il Giornale, nella persona del sottoscritto, «ha sbattuto la mia sentenza in prima pagina» (il dispositivo, Marco, non la sentenza) e questo, attenzione, «dopo aver nascosto le sue», di sentenze, cioè le mie, le quali corrisponderebbero a «una caterva di processi persi, con abbondanti risarcimenti ai danni dei pm di Mani pulite per le balle diffamatorie che lui rovescia loro addosso da una vita».

Allora, il mio casellario giudiziale, semplicemente, non riporta nessuna condanna penale per querela dei pm di Mani pulite. E neppure per querela di altri magistrati amici suoi. Denunce del pool di Mani pulite ne ho avute diverse, di Antonio Di Pietro addirittura decine: tutte chiuse, vinte, archiviate, prescritte, in rari casi transate (decisione non mia) e comunque senza resipiscenza: non mi sono mai prostrato ai piedi di un querelante come invece fece Travaglio coll’amico Antonio Socci (febbraio 2008) affinché ritirasse la denuncia: «Riconosco di aver ecceduto usando toni e affermazioni ingiuste rispetto alla sua serietà e competenza professionale, e di ciò mi scuso anche pubblicamente con lui» scrisse sull’Unità. Il sottoscritto ebbe, semmai, una denuncia per calunnia da parte del solito Di Pietro (pena sino a sei anni) il quale sosteneva che una serie di miei scritti, a metà degli anni Novanta, avevano originato alcune delle inchieste bresciane che nel 1996 l’avevano costretto a dimettersi dal ministero dei Lavori pubblici. Finì così: il tribunale decise infine il non luogo a procedere (presenti per nove ore Di Pietro e il sottoscritto) dopo aver stabilito che in effetti Di Pietro aveva ragione, gli scritti avevano ispirato parte delle inchieste: ma anziché chiamarlo reato lo chiamarono giornalismo. Può addirittura succedere che siano dei magistrati a sbirciare quello che scrivi tu: e non solo viceversa.

Ancora un episodio, se non dispiace. L’ente turistico di Cortina, nel 2004, cercò di organizzare un dibattito con ospiti Travaglio, Giancarlo Caselli, Piercamillo Davigo e Filippo Facci: ma Davigo disse che con me non voleva dibattere, perché in passato mi aveva querelato. O io o lui. Se fosse mancato Davigo sarebbe mancato anche Caselli, sicché l’ebbe vinta e con il sostegno di Travaglio: «Se fossi un giudice, e un giornalista mi accusasse di crimini inesistenti, forse farei lo stesso», disse secondino. Bene: ma di che querela si trattava?

Ecco la storiella. Davigo, nel 1982, arrestò un avvocato per traffico d’armi e lo tenne dentro per sei mesi. Le conseguenze furono orribili: il fratello dell’avvocato, pure arrestato, uscì di senno e fisicamente fu devastato, perse i capelli e addirittura le ciglia degli occhi: la compagna di questo avvocato, dopo l’arresto, si dileguò; il figlio di questo avvocato, l’unico figlio, si suicidò.
Dieci anni dopo, l’avvocato fu assolto in primo grado e denunciò Davigo, il quale lo controquerelò per calunnia: la notizia, data dal Giornale, fu approfondita dal sottoscritto che fu querelato a sua volta. L’avvocato, intanto, fu assolto anche in Appello: e una sua intervista televisiva, trasmessa da Mediaset e curata ancora dal sottoscritto, fu ancora querelata. La faccenda, per farla breve, si concluse con una piena assoluzione dei querelati: e resta, nell’insieme, una delle storie più schifose cui ho mai assistito in vita mia. Ma averla raccontata, per Travaglio, corrispondeva invece a raccontare «crimini inesistenti», ciò che meritava la mia esclusione da un pubblico dibattito. È fatto così, Pupazzo Travaglio: sembra uno di quei maialetti dell’autogrill che tu passi e loro ballano, lui invece ti legge un verbale. A pappagallo. A Travaglio.

Filippo Facci
 
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Exfisio
view post Posted on 20/10/2008, 13:39




CITAZIONE (micio000 @ 20/10/2008, 09:00)
da giornale.it

La vita è troppo breve per passarla in compagnia di un altro articolo su Marco Travaglio, chiedo scusa a tutti: ma il presunto collega è ormai ridotto a un caso inumano e insomma va così, tocca di nuovo occuparcene anche perché ora il cabarettista del Travaglino dovrà scegliere tra il ricevere una querela (un’altra) o un calcio nel sedere da parte del sottoscritto. Già, perché il noto diffamatore, il Monico Lewinsky di Antonio Di Pietro, sull’Unità di ieri ha sbroccato: dopo una serie di battute scompiscevoli tipiche sue («diffamare Previti è reato impossibile», che sagoma) il tristo individuo ha lamentato che il Giornale, nella persona del sottoscritto, «ha sbattuto la mia sentenza in prima pagina» (il dispositivo, Marco, non la sentenza) e questo, attenzione, «dopo aver nascosto le sue», di sentenze, cioè le mie, le quali corrisponderebbero a «una caterva di processi persi, con abbondanti risarcimenti ai danni dei pm di Mani pulite per le balle diffamatorie che lui rovescia loro addosso da una vita».

Allora, il mio casellario giudiziale, semplicemente, non riporta nessuna condanna penale per querela dei pm di Mani pulite. E neppure per querela di altri magistrati amici suoi. Denunce del pool di Mani pulite ne ho avute diverse, di Antonio Di Pietro addirittura decine: tutte chiuse, vinte, archiviate, prescritte, in rari casi transate (decisione non mia) e comunque senza resipiscenza: non mi sono mai prostrato ai piedi di un querelante come invece fece Travaglio coll’amico Antonio Socci (febbraio 2008) affinché ritirasse la denuncia: «Riconosco di aver ecceduto usando toni e affermazioni ingiuste rispetto alla sua serietà e competenza professionale, e di ciò mi scuso anche pubblicamente con lui» scrisse sull’Unità. Il sottoscritto ebbe, semmai, una denuncia per calunnia da parte del solito Di Pietro (pena sino a sei anni) il quale sosteneva che una serie di miei scritti, a metà degli anni Novanta, avevano originato alcune delle inchieste bresciane che nel 1996 l’avevano costretto a dimettersi dal ministero dei Lavori pubblici. Finì così: il tribunale decise infine il non luogo a procedere (presenti per nove ore Di Pietro e il sottoscritto) dopo aver stabilito che in effetti Di Pietro aveva ragione, gli scritti avevano ispirato parte delle inchieste: ma anziché chiamarlo reato lo chiamarono giornalismo. Può addirittura succedere che siano dei magistrati a sbirciare quello che scrivi tu: e non solo viceversa.

Ancora un episodio, se non dispiace. L’ente turistico di Cortina, nel 2004, cercò di organizzare un dibattito con ospiti Travaglio, Giancarlo Caselli, Piercamillo Davigo e Filippo Facci: ma Davigo disse che con me non voleva dibattere, perché in passato mi aveva querelato. O io o lui. Se fosse mancato Davigo sarebbe mancato anche Caselli, sicché l’ebbe vinta e con il sostegno di Travaglio: «Se fossi un giudice, e un giornalista mi accusasse di crimini inesistenti, forse farei lo stesso», disse secondino. Bene: ma di che querela si trattava?

Ecco la storiella. Davigo, nel 1982, arrestò un avvocato per traffico d’armi e lo tenne dentro per sei mesi. Le conseguenze furono orribili: il fratello dell’avvocato, pure arrestato, uscì di senno e fisicamente fu devastato, perse i capelli e addirittura le ciglia degli occhi: la compagna di questo avvocato, dopo l’arresto, si dileguò; il figlio di questo avvocato, l’unico figlio, si suicidò.
Dieci anni dopo, l’avvocato fu assolto in primo grado e denunciò Davigo, il quale lo controquerelò per calunnia: la notizia, data dal Giornale, fu approfondita dal sottoscritto che fu querelato a sua volta. L’avvocato, intanto, fu assolto anche in Appello: e una sua intervista televisiva, trasmessa da Mediaset e curata ancora dal sottoscritto, fu ancora querelata. La faccenda, per farla breve, si concluse con una piena assoluzione dei querelati: e resta, nell’insieme, una delle storie più schifose cui ho mai assistito in vita mia. Ma averla raccontata, per Travaglio, corrispondeva invece a raccontare «crimini inesistenti», ciò che meritava la mia esclusione da un pubblico dibattito. È fatto così, Pupazzo Travaglio: sembra uno di quei maialetti dell’autogrill che tu passi e loro ballano, lui invece ti legge un verbale. A pappagallo. A Travaglio.

Filippo Facci

Facci è a libro paga di Berlusca, e ovviamente non ne parla mai male, nè di lui nè di Previti, contrariamente aTravaglio che ogni tanto spara bordate anche sulla sinistra!
questo è sufficiente a spiegare la differenza tra i due!


PS se la coscienza di Facci è pulita come i suoi capelli che trasudano unto persino dalla televisione :eeh!:...........
 
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micio000
view post Posted on 20/10/2008, 14:31




CITAZIONE (Exfisio @ 20/10/2008, 14:39)
CITAZIONE (micio000 @ 20/10/2008, 09:00)
da giornale.it

La vita è troppo breve per passarla in compagnia di un altro articolo su Marco Travaglio, chiedo scusa a tutti: ma il presunto collega è ormai ridotto a un caso inumano e insomma va così, tocca di nuovo occuparcene anche perché ora il cabarettista del Travaglino dovrà scegliere tra il ricevere una querela (un’altra) o un calcio nel sedere da parte del sottoscritto. Già, perché il noto diffamatore, il Monico Lewinsky di Antonio Di Pietro, sull’Unità di ieri ha sbroccato: dopo una serie di battute scompiscevoli tipiche sue («diffamare Previti è reato impossibile», che sagoma) il tristo individuo ha lamentato che il Giornale, nella persona del sottoscritto, «ha sbattuto la mia sentenza in prima pagina» (il dispositivo, Marco, non la sentenza) e questo, attenzione, «dopo aver nascosto le sue», di sentenze, cioè le mie, le quali corrisponderebbero a «una caterva di processi persi, con abbondanti risarcimenti ai danni dei pm di Mani pulite per le balle diffamatorie che lui rovescia loro addosso da una vita».

Allora, il mio casellario giudiziale, semplicemente, non riporta nessuna condanna penale per querela dei pm di Mani pulite. E neppure per querela di altri magistrati amici suoi. Denunce del pool di Mani pulite ne ho avute diverse, di Antonio Di Pietro addirittura decine: tutte chiuse, vinte, archiviate, prescritte, in rari casi transate (decisione non mia) e comunque senza resipiscenza: non mi sono mai prostrato ai piedi di un querelante come invece fece Travaglio coll’amico Antonio Socci (febbraio 2008) affinché ritirasse la denuncia: «Riconosco di aver ecceduto usando toni e affermazioni ingiuste rispetto alla sua serietà e competenza professionale, e di ciò mi scuso anche pubblicamente con lui» scrisse sull’Unità. Il sottoscritto ebbe, semmai, una denuncia per calunnia da parte del solito Di Pietro (pena sino a sei anni) il quale sosteneva che una serie di miei scritti, a metà degli anni Novanta, avevano originato alcune delle inchieste bresciane che nel 1996 l’avevano costretto a dimettersi dal ministero dei Lavori pubblici. Finì così: il tribunale decise infine il non luogo a procedere (presenti per nove ore Di Pietro e il sottoscritto) dopo aver stabilito che in effetti Di Pietro aveva ragione, gli scritti avevano ispirato parte delle inchieste: ma anziché chiamarlo reato lo chiamarono giornalismo. Può addirittura succedere che siano dei magistrati a sbirciare quello che scrivi tu: e non solo viceversa.

Ancora un episodio, se non dispiace. L’ente turistico di Cortina, nel 2004, cercò di organizzare un dibattito con ospiti Travaglio, Giancarlo Caselli, Piercamillo Davigo e Filippo Facci: ma Davigo disse che con me non voleva dibattere, perché in passato mi aveva querelato. O io o lui. Se fosse mancato Davigo sarebbe mancato anche Caselli, sicché l’ebbe vinta e con il sostegno di Travaglio: «Se fossi un giudice, e un giornalista mi accusasse di crimini inesistenti, forse farei lo stesso», disse secondino. Bene: ma di che querela si trattava?

Ecco la storiella. Davigo, nel 1982, arrestò un avvocato per traffico d’armi e lo tenne dentro per sei mesi. Le conseguenze furono orribili: il fratello dell’avvocato, pure arrestato, uscì di senno e fisicamente fu devastato, perse i capelli e addirittura le ciglia degli occhi: la compagna di questo avvocato, dopo l’arresto, si dileguò; il figlio di questo avvocato, l’unico figlio, si suicidò.
Dieci anni dopo, l’avvocato fu assolto in primo grado e denunciò Davigo, il quale lo controquerelò per calunnia: la notizia, data dal Giornale, fu approfondita dal sottoscritto che fu querelato a sua volta. L’avvocato, intanto, fu assolto anche in Appello: e una sua intervista televisiva, trasmessa da Mediaset e curata ancora dal sottoscritto, fu ancora querelata. La faccenda, per farla breve, si concluse con una piena assoluzione dei querelati: e resta, nell’insieme, una delle storie più schifose cui ho mai assistito in vita mia. Ma averla raccontata, per Travaglio, corrispondeva invece a raccontare «crimini inesistenti», ciò che meritava la mia esclusione da un pubblico dibattito. È fatto così, Pupazzo Travaglio: sembra uno di quei maialetti dell’autogrill che tu passi e loro ballano, lui invece ti legge un verbale. A pappagallo. A Travaglio.

Filippo Facci

Facci è a libro paga di Berlusca, e ovviamente non ne parla mai male, nè di lui nè di Previti, contrariamente aTravaglio che ogni tanto spara bordate anche sulla sinistra!
questo è sufficiente a spiegare la differenza tra i due!


PS se la coscienza di Facci è pulita come i suoi capelli che trasudano unto persino dalla televisione :eeh!:...........

si vabbè, se non conosci la persona non è che puoi spalargli merda contro solo perchè scrive sul Giornale. Ho postato diverse volte gli articoli di Facci contro il centrodx e contro il Berlusca, pero' vedo che la tiritera è sempre quella.

Cosa c'entrano poi i difetti fisici od estetici? <_<


Edited by micio000 - 20/10/2008, 15:51
 
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Exfisio
view post Posted on 20/10/2008, 22:11




CITAZIONE (micio000 @ 20/10/2008, 15:31)
si vabbè, se non conosci la persona non è che puoi spalargli merda contro solo perchè scrive sul Giornale. Ho postato diverse volte gli articoli di Facci contro il centrodx e contro il Berlusca, pero' vedo che la tiritera è sempre quella.

Cosa c'entrano poi i difetti fisici od estetici? <_<

Premesso che leggendo i tuoi interventi sembri una persona intelligente, anche se non sempre condivido quello che dici.
Riguardo all'unto dei capelli ovviamente era una battuta ironica.
Sinceramente, articoli o interviste di Facci in cui parla male del centro destra o di berlusca non ne ricordo, a parte qualche intervista andata in onda la mattina su canale 5 nel programma di barbara d'urso in cui "accusava selvaggiamente" San Silvio di essere troppo indulgente e poco aggressivo nei confronti dei suoi avversari, soprattutto nei confronti di Di pietro.
Se qualche volta Facci ha accusato il il cdx e me lo sono perso me ne scuso.
La mia convinzione comunque è che sia un lec**** prezzolato il cui obiettivo principale è quello di attaccare gli avversari del Berlusca.
 
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micio000
view post Posted on 21/10/2008, 05:17




CITAZIONE (Exfisio @ 20/10/2008, 23:11)
Sinceramente, articoli o interviste di Facci in cui parla male del centro destra o di berlusca non ne ricordo,

http://basket.forumfree.net/?t=27149332&st=1935
:blink2:
 
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Exfisio
view post Posted on 21/10/2008, 08:05




CITAZIONE (micio000 @ 21/10/2008, 06:17)
CITAZIONE (Exfisio @ 20/10/2008, 23:11)
Sinceramente, articoli o interviste di Facci in cui parla male del centro destra o di berlusca non ne ricordo,

http://basket.forumfree.net/?t=27149332&st=1935
:blink2:

Micio, quel pezzo me l'ho perso.
Comunque dice le stesse cose che dice Grillo solo che secondo lui Grillo è un pazzoide populista.
 
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The MailMan
view post Posted on 21/10/2008, 08:48




CITAZIONE (Exfisio @ 20/10/2008, 14:39)
CITAZIONE (micio000 @ 20/10/2008, 09:00)
da giornale.it

La vita è troppo breve per passarla in compagnia di un altro articolo su Marco Travaglio, chiedo scusa a tutti: ma il presunto collega è ormai ridotto a un caso inumano e insomma va così, tocca di nuovo occuparcene anche perché ora il cabarettista del Travaglino dovrà scegliere tra il ricevere una querela (un’altra) o un calcio nel sedere da parte del sottoscritto. Già, perché il noto diffamatore, il Monico Lewinsky di Antonio Di Pietro, sull’Unità di ieri ha sbroccato: dopo una serie di battute scompiscevoli tipiche sue («diffamare Previti è reato impossibile», che sagoma) il tristo individuo ha lamentato che il Giornale, nella persona del sottoscritto, «ha sbattuto la mia sentenza in prima pagina» (il dispositivo, Marco, non la sentenza) e questo, attenzione, «dopo aver nascosto le sue», di sentenze, cioè le mie, le quali corrisponderebbero a «una caterva di processi persi, con abbondanti risarcimenti ai danni dei pm di Mani pulite per le balle diffamatorie che lui rovescia loro addosso da una vita».

Allora, il mio casellario giudiziale, semplicemente, non riporta nessuna condanna penale per querela dei pm di Mani pulite. E neppure per querela di altri magistrati amici suoi. Denunce del pool di Mani pulite ne ho avute diverse, di Antonio Di Pietro addirittura decine: tutte chiuse, vinte, archiviate, prescritte, in rari casi transate (decisione non mia) e comunque senza resipiscenza: non mi sono mai prostrato ai piedi di un querelante come invece fece Travaglio coll’amico Antonio Socci (febbraio 2008) affinché ritirasse la denuncia: «Riconosco di aver ecceduto usando toni e affermazioni ingiuste rispetto alla sua serietà e competenza professionale, e di ciò mi scuso anche pubblicamente con lui» scrisse sull’Unità. Il sottoscritto ebbe, semmai, una denuncia per calunnia da parte del solito Di Pietro (pena sino a sei anni) il quale sosteneva che una serie di miei scritti, a metà degli anni Novanta, avevano originato alcune delle inchieste bresciane che nel 1996 l’avevano costretto a dimettersi dal ministero dei Lavori pubblici. Finì così: il tribunale decise infine il non luogo a procedere (presenti per nove ore Di Pietro e il sottoscritto) dopo aver stabilito che in effetti Di Pietro aveva ragione, gli scritti avevano ispirato parte delle inchieste: ma anziché chiamarlo reato lo chiamarono giornalismo. Può addirittura succedere che siano dei magistrati a sbirciare quello che scrivi tu: e non solo viceversa.

Ancora un episodio, se non dispiace. L’ente turistico di Cortina, nel 2004, cercò di organizzare un dibattito con ospiti Travaglio, Giancarlo Caselli, Piercamillo Davigo e Filippo Facci: ma Davigo disse che con me non voleva dibattere, perché in passato mi aveva querelato. O io o lui. Se fosse mancato Davigo sarebbe mancato anche Caselli, sicché l’ebbe vinta e con il sostegno di Travaglio: «Se fossi un giudice, e un giornalista mi accusasse di crimini inesistenti, forse farei lo stesso», disse secondino. Bene: ma di che querela si trattava?

Ecco la storiella. Davigo, nel 1982, arrestò un avvocato per traffico d’armi e lo tenne dentro per sei mesi. Le conseguenze furono orribili: il fratello dell’avvocato, pure arrestato, uscì di senno e fisicamente fu devastato, perse i capelli e addirittura le ciglia degli occhi: la compagna di questo avvocato, dopo l’arresto, si dileguò; il figlio di questo avvocato, l’unico figlio, si suicidò.
Dieci anni dopo, l’avvocato fu assolto in primo grado e denunciò Davigo, il quale lo controquerelò per calunnia: la notizia, data dal Giornale, fu approfondita dal sottoscritto che fu querelato a sua volta. L’avvocato, intanto, fu assolto anche in Appello: e una sua intervista televisiva, trasmessa da Mediaset e curata ancora dal sottoscritto, fu ancora querelata. La faccenda, per farla breve, si concluse con una piena assoluzione dei querelati: e resta, nell’insieme, una delle storie più schifose cui ho mai assistito in vita mia. Ma averla raccontata, per Travaglio, corrispondeva invece a raccontare «crimini inesistenti», ciò che meritava la mia esclusione da un pubblico dibattito. È fatto così, Pupazzo Travaglio: sembra uno di quei maialetti dell’autogrill che tu passi e loro ballano, lui invece ti legge un verbale. A pappagallo. A Travaglio.

Filippo Facci

Facci è a libro paga di Berlusca, e ovviamente non ne parla mai male, nè di lui nè di Previti, contrariamente aTravaglio che ogni tanto spara bordate anche sulla sinistra!
questo è sufficiente a spiegare la differenza tra i due!


PS se la coscienza di Facci è pulita come i suoi capelli che trasudano unto persino dalla televisione :eeh!:...........

quindi ciò che ha scritto è sbagliato?
oppure è contestabile?

oppure a prescindere.

ma come apprezzi travaglio perchè parla di fatti e ora che lo fa facci è prezzolato?
due pesi due misure?

cordialità
 
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Terra & Libertà
view post Posted on 21/10/2008, 16:12







ma andava bene anche inserirlo su segnali di regime
 
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Exfisio
view post Posted on 22/10/2008, 12:02




CITAZIONE (The MailMan @ 21/10/2008, 09:48)
quindi ciò che ha scritto è sbagliato?
oppure è contestabile?

oppure a prescindere.

ma come apprezzi travaglio perchè parla di fatti e ora che lo fa facci è prezzolato?
due pesi due misure?

cordialità

Può essere che io usi due pesi e due misure.
Però....sai com'è preferisco chi come Travaglio attacca i politici perchè candidano Ciarrapico, perchè hanno collaboratori come Dell'Utri o perchè riportano in Auge il giudice Carnevale piuttosto che uno come Facci che dice ricontinuerò a votarli anche se hanno candidato un Tassista illiberale.
 
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86 replies since 16/10/2008, 13:48   1029 views
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