CITAZIONE (sh4dowpl4y @ 4/9/2008, 15:15)
Badalamenti (un boss mafioso) disse a Buscetta che l'omicidio Della Chiesa andava "oltre" la mafia.
Si pensa che fu un'omicidio politico commissionato alla mafia perchè Della Chiesa sapeva troppe cose sul rapimento e relativo omicidio Moro.
Ci sono forti sospetti sulla corrente andreottiana della DC Siciliana, visti gli stretti rapporti tra i vari Lima e Ciancimino e la mafia stessa.
Lo stesso Buscetta dichiarò che Della Chiesa fino ad allora non aveva combinato nulla e non aveva senso farlo fuori.
Quanti conoscevano effettivamente il memoriale Moro nella sua interezza, prima cioè del "secondo ritrovamento" in via Montenevoso?
-Mino Pecorelli: giornalista, piduista, fondatore e direttore dell'agenzia di stampa (poi periodico) "Osservatorio Politico - OP". In parecchi scritti sul caso Moro, riportò interi brani del memoriale prima ancora che venisse reso pubblico. Ucciso il 20 marzo 1979 da killer non del tutto accertati e da mandanti ignoti (dopo 3 gradi di giudizio).
-Carlo Alberto Dalla Chiesa: indicato come "il generale Amen" da Pecorelli, chiese ed ottenne nell'agosto del '78 la ricostituizione dei suoi nuclei antiterrorismo (sciolti nel '75, dopo Pinerolo e lasciando via libera al sanguinatio BR "atlantico" Moretti); il patto pare comprendesse la consegna di qualsiasi materiale rinvenuto nelle sue indagini prima alla segreteria DC e poi alla magistratura. Ucciso con la seconda moglie e l'agente di scorta in via Carini a Palermo il 3 settembre 1983.
-Antonio Varisco: intimo amico del Pecorelli e suo contatto con l'Arma, fu uno dei carabinieri che fece conoscere Dalla Chiesa ed il giornalista. Dopo la morte di quest'ultimo, decise di dedicarsi alle indagini sulla sua morte. Ucciso sul lungoTevere di Roma nell'estate del '79 da membri della frazione testaccina della Banda della Magliana che tentarono di attribuire l'omicidio alle BR.
-Giuseppe Antonio "Tony" Chichiarelli: falsario di professione, grande imitatore di De Chirico e Guttuso, membro della malavita romana ed in stretto contatto con la Banda della Magliana (frazione testaccina di Giuseppucci, Abbruciati, De Pedis) e con il clan andreottiano dei fratelli Vitalone. Autore materiale del falso comunicato n. 7 del Lago della Duchessa; autore del borsello fatto rinvenire in un taxi di Roma nell'aprile '79 (e subito consegnato al colonnello dei CC Cornacchia, P2) contenente richiami agli omicidi Moro e Pecorelli; mente ed esecutore (con altri) della rapina al deposito della Brink's Securmark nella primavera dell'84, bottino miliardario, con a corredo altri indizi rimandanti alle uccisioni di Moro, Pecorelli e Varisco. Trucidato in pieno centro a Roma a fine '84 da esponenti del Testaccio mentre passeggiava con la figlia e la compagna.
-Francesco Cossiga: Ministro dell'Interno al momento dell'affaire Moro. Ex Presidente del Consiglio, ex Presidente della Repubblica, Senatore a vita; vivente.
-Giulio Andreotti: sette volte Primo Ministro, anima della corrente DC dei dorotei, l'uomo che propose il patto a Dalla Chiesa rivelato da Pecorelli; Senatore a vita; vivente.
Come dire: chi tocca i fili, muore.