Basket Café Forum

BUONE NOTIZIE, esistono ancora, diamogli voce.

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ex.it
view post Posted on 30/8/2012, 00:32




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 30/8/2012, 01:21) 
pensavo che il razzismo fosse se io dico "i negri puzzano".
pensavo male.
dire che i gonnelloni, i quali nel referendum pe la proceazione assistita, furono rispettosi delle leggi italiane e nessuna pressione fecero, non amano questa sentenza è una verità.
non la ama il gonnellone bianco, quello porporato, il cardinalizio e anche il nero.
questa gente avrebbe condannato anche i gentori di gesù in quanto il nazareno non è nato con un rapporto tra maria e giuseppe, ma da un padre fuori dalla coppia, in cui il marito (giuseppe) era a conoscenza.
e poi il razzista sarei io...

certo che se dici "i negri puzzano" sei razzista... ma puoi anche esserlo definendo i preti "quelli con le gonnelle che amano tanto i bimbi", perché il sottinteso è che tutti "quelli con le gonnelle" amano (altro sottinteso: il riferimento non è all'ama il prossimo tuo come te stesso) i bimbi... tu potresti obbiettare che i preti non sono una razza, ma io potrei risponderti che non lo sono neanche gli Ebrei...
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 30/8/2012, 00:48




io ho scritto in "special modo", non ho scritto tutti.
io mi sono riferito ad una sentenza della corte europea, ad una legge di una stupidità unica, auspicata dai famosi gonnelloni.
il fatto che portino i gonnelloni i preti non è certo colpa mia perchè non sono io che li vesto.
quanto al fatto che amino i bimbi in tutte le sfaccettature ci sono prove a iosa.
non per ultimo l'atteggiamento del pastore tedesco che quando era il braccio armato del polacco mandò una letterina negli stati uniti in cui chiedeva che certi panni sporchi si lavassero in famiglia e nel mentre palate di soldi andavano inrisarcimenti a questi bimbi tanto amati.

per finire nonho scrtto che sei antisemita, per cui sei te che cerchi giustificazioni da te stesso.
 
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ex.it
view post Posted on 30/8/2012, 01:10




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 30/8/2012, 01:48) 
io ho scritto in "special modo", non ho scritto tutti.
io mi sono riferito ad una sentenza della corte europea, ad una legge di una stupidità unica, auspicata dai famosi gonnelloni.
il fatto che portino i gonnelloni i preti non è certo colpa mia perchè non sono io che li vesto.
quanto al fatto che amino i bimbi in tutte le sfaccettature ci sono prove a iosa.
non per ultimo l'atteggiamento del pastore tedesco che quando era il braccio armato del polacco mandò una letterina negli stati uniti in cui chiedeva che certi panni sporchi si lavassero in famiglia e nel mentre palate di soldi andavano inrisarcimenti a questi bimbi tanto amati.

Ecco vedi quella che ho evidenziato è un'affermazione che mi sa di razzismo perché attribuisce a tutti i componenti di una comunità le colpe di alcuni esponenti.
CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 30/8/2012, 01:48) 
per finire nonho scrtto che sei antisemita, per cui sei te che cerchi giustificazioni da te stesso.

:blink: veramente non mi è mai passato per la mente... forse non mi sono spiegato bene... avrei dovuto scrivere : "tu potresti obbiettare che i preti non sono una razza e quindi non si può parlare di razzismo, ma io potrei risponderti che non lo sono neanche gli Ebrei e che tuttavia quando si fanno considerazioni ostili nei confronti di tutti gli Ebrei si viene giustamente tacciati di razzismo"
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 30/8/2012, 01:42




CITAZIONE
«LETTERA inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e prelati interessati, circa I DELITTI PIU’ GRAVI riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001
Per l’applicazione della legge ecclesiastica, che all’art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: “[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all’occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio”, era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l’esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica.
Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare “i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti”, per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere “a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche”, poiché l’istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant’Offizio il 16 marzo 1962, doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.
Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l’hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell’infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica emanata come motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.
I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:
- I delitti contro la santità dell’augustissimo sacramento e sacrificio dell’eucaristia, cioè:
1° l’asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate:
2° l’attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima;
3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale;
4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica;
- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:
1° l’assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo;
2° la sollecitazione, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso;
3° la violazione diretta del sigillo sacramentale;
- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.
Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione.
Ogni volta che l’ordinario o il prelato avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un’indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all’ordinario o al prelato, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.
Si deve notare che l’azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni. La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune: ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.
Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i prelati possono ricoprire validamente per tali cause l’ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l’istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d’ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.
Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell’uno e dell’altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.
Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.
Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e prelati interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei prelati prelci sia una sollecita cura pastorale.
Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.
Joseph card. Ratzinger, prefetto.
Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario»

l'autore di questa lettera lo hannofatto papa. vicario di cristo, successore di pietro.
ma quella massa di cardinali rincoglioniti quando lo spirito santo scendeva sul pastore tedesco non potevano fare presente il tutto. evidentemente no, perchè sono d'accordo e compiacenti.
allora se così è alla chiesa nelle più alte sfere tutto questo sta bene, e se la base non dice nulla significa che lo accetta.
ma alla fine fa sempre piacere credere al nazareno che trasforma l'acqua in vino, moltiplica i pani e i pesci e promette la vita eterna...mente i ragazzini che hanno preso le mani addosso di questi pezzi di merda non hanno diritto neppure alla giustizia terrena. ma tanto cosa glie ne frega ai gonnelloni. al massimo aprono le braccia e ti consolno dicendo che la giustizia non è di questo mondo e gli ultimi saranno i primi.
poi il problema nasce perchè io sarei razzista verso i preti.

SI!!!!
STUPENDO!
MI VIENE IL VOMITO!
è più forte di me
NON lo so
se sto qui
o se ritorno


 
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ex.it
view post Posted on 30/8/2012, 10:34




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 30/8/2012, 02:42) 
CITAZIONE
«LETTERA inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e prelati interessati, circa I DELITTI PIU’ GRAVI riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001
Per l’applicazione della legge ecclesiastica, che all’art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: “[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all’occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio”, era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l’esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica.
Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare “i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti”, per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere “a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche”, poiché l’istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant’Offizio il 16 marzo 1962, doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.
Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l’hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell’infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica emanata come motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.
I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:
- I delitti contro la santità dell’augustissimo sacramento e sacrificio dell’eucaristia, cioè:
1° l’asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate:
2° l’attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima;
3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale;
4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica;
- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:
1° l’assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo;
2° la sollecitazione, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso;
3° la violazione diretta del sigillo sacramentale;
- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.
Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione.
Ogni volta che l’ordinario o il prelato avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un’indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all’ordinario o al prelato, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.
Si deve notare che l’azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni. La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune: ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.
Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i prelati possono ricoprire validamente per tali cause l’ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l’istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d’ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.
Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell’uno e dell’altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.
Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.
Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e prelati interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei prelati prelci sia una sollecita cura pastorale.
Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.
Joseph card. Ratzinger, prefetto.
Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario»

l'autore di questa lettera lo hannofatto papa. vicario di cristo, successore di pietro.
ma quella massa di cardinali rincoglioniti quando lo spirito santo scendeva sul pastore tedesco non potevano fare presente il tutto. evidentemente no, perchè sono d'accordo e compiacenti.
allora se così è alla chiesa nelle più alte sfere tutto questo sta bene, e se la base non dice nulla significa che lo accetta.
ma alla fine fa sempre piacere credere al nazareno che trasforma l'acqua in vino, moltiplica i pani e i pesci e promette la vita eterna...mente i ragazzini che hanno preso le mani addosso di questi pezzi di merda non hanno diritto neppure alla giustizia terrena. ma tanto cosa glie ne frega ai gonnelloni. al massimo aprono le braccia e ti consolno dicendo che la giustizia non è di questo mondo e gli ultimi saranno i primi.
poi il problema nasce perchè io sarei razzista verso i preti.

SI!!!!
STUPENDO!
MI VIENE IL VOMITO!
è più forte di me
NON lo so
se sto qui
o se ritorno

Il problema dei preti pedofili non nasce dal sapore vagamente razzista delle tue ossessive prese di posizione in materia. Il problema credo nasca dall'imposizione del celibato... che ritengo possa essere più facilmente accettato da personalità che in linea di massima già non provano particolare attrazione verso il sesso opposto e si illudono, in giovane età, di essere immuni dall'attrazione sessuale e dagli "appetiti della carne". Alcuni di questi, divenuti sacerdoti, si ritrovano a fare i conti con un "ritorno di fiamma" degli appetiti sensuali e non tutti tra questi sono in grado (come moltissimi laici) di tenerli a freno. Attenzione... ho detto "alcuni" e "non tutti tra questi", in modo da riportare la problematica alle sue vere dimensioni.
L'atteggiamento "razzista" è invece insito nel dare per scontato che il "peccato" anziché essere degli individui debba ricadere sull'intera categoria. Ma quello è tutto un altro problema ed è squisitamente tuo. Poiché a mio avviso non è la prima volta che manifesti questa tendenza, mi sembra giusto fartelo presente: se vorrai prenderne atto o meno dipenderà unicamente dalle tue decisioni e dalla tua capacità autocritica. Fai un po' te... e auguri :)
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 30/8/2012, 11:13




come diceva giobbe covatta in uno scketch di qualche anno fa che prendeva in giro i leghisti "non siamo noi ad essere razzisti, sono loro ad essere napoletani".
quindi riassumendo, il futuro papa manda una lettera riservata alla chiesa americana di non tirare fuori il prblema e non denunciare gli abusi. lo stesso vaticano fa sparire le tracce di preti pedofili, che invece di assicurarli alla giustizia li cambia di parrocchia. Da indennizzi di centinaia di migliaia di dollari alle vittime....e il tutto viene derubricato al fatto di qualche mela marcia. ed inoltre il pbolema è il mio che sono razzista.
giusto per riportare il discorso ad una dimensione più reale farei presente che questi signori di nero vestito dovrebbero essere coloro che parlano a nome di dio. ma ormai questo è un particolare che si tende a dimenticare.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 30/8/2012, 22:23




CITAZIONE
Sulcis, dal governo speranze per i minatori
operai Alcoa manifestano davanti al ministero
Secondo il sottosegretario De Vincenti "non è detto che la miniera debba chiudere", ma avverte: "Riconversione deve essere sostenibile". Ieri la solidarietà di Napolitano. Arrivati a Roma i lavoratori dell'alluminio

Dopo la solidarietà del presidente della Repubblica, inizia con un'altra buona notizia il quinto giorno di protesta dei minatori barricati a 373 metri di profondità nella miniera di Nuraxi Figus. Secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, infatti, "non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre".

Il sottosegretario De Vincenti, a Radio Anch'io su Radio Uno Rai ha poi precisato che la miniera della Carbosulcis è al 100% della Regione Sardegna e che quindi è la regione che deve deciderne la chiusura, ma che per il governo "sono possibili soluzioni alternative".

In ogni caso, ha sottolineato il sottosegretario, i progetti di riconversione della miniera del Sulcis devono essere "economicamente sostenibili". Bocciata, dunque, l'ipotesi di riconversione presentata dalla Regione Sardegna (proprietaria della miniera) "con costi per gli italiani di 250 milioni" l'anno. Domani, ha detto, la regione dovrà chiarire le sue intenzioni, ma "il futuro del Sulcis passa per attività economiche che sappiano stare sul mercato".

Intanto i minatori hanno trascorso la quarta notte nei pozzi occupati a 373 metri di profondità in vista di una nuova giornata di protesta. Due di loro nella tarda mattinata sono scesi ulteriormente per protesta fino a 400 metri di profondità in un'area di raccolta di acque e fanghi considerata pericolosa dai colleghi, un gruppo dei quali sta cercando di raggiungerli per convincerli a risalire. Dopo un paio di ore, anche con l'ausilio dei medici, i due sono stati convinti a risalire.

Tra i lavoratori c'è infatti forte preoccupazione in vista del vertice di domani a Roma, ma anche tanta determinazione nel proseguire l'azione di lotta. "Noi chiediamo di avere risposte su cosa devono fare - spiega Sandro Mereu, della Rsu Cgil - e chiediamo che al tavolo tecnico ci sia anche il sindacato".

Malgrado la preoccupazione, hanno voluto però indirizzare un "grazie di cuore" al presidente della Repubblica. "I minatori Carbosulcis e le loro famiglie, confortati e raggiunti dal Suo sensibile interessamento verso questa causa che coinvolge l'intero territorio del Popolo sardo, in un momento di grande scoramento e disperazione, si esprimono unitariamente nel più sentito e profondo ringraziamento", hanno scritto in una lettera al Quirinale.

la buona notiaiza oltre la speranza della non cisura della miniera è la dignità lavorativa di persone che difendono il loro posto di lavoro in modo civile ma deciso. si parla di un lavoro duro come pochi, pericoloso e pieno di incognite.
è un pezzo d'italia che deve darci il coraggio della riscossa.

[IMG][/IMG]
 
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ex.it
view post Posted on 30/8/2012, 22:43




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 30/8/2012, 23:23) 
CITAZIONE
Sulcis, dal governo speranze per i minatori
operai Alcoa manifestano davanti al ministero
Secondo il sottosegretario De Vincenti "non è detto che la miniera debba chiudere", ma avverte: "Riconversione deve essere sostenibile". Ieri la solidarietà di Napolitano. Arrivati a Roma i lavoratori dell'alluminio

Dopo la solidarietà del presidente della Repubblica, inizia con un'altra buona notizia il quinto giorno di protesta dei minatori barricati a 373 metri di profondità nella miniera di Nuraxi Figus. Secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, infatti, "non sta scritto da nessuna parte che la miniera debba chiudere il 31 dicembre".

Il sottosegretario De Vincenti, a Radio Anch'io su Radio Uno Rai ha poi precisato che la miniera della Carbosulcis è al 100% della Regione Sardegna e che quindi è la regione che deve deciderne la chiusura, ma che per il governo "sono possibili soluzioni alternative".

In ogni caso, ha sottolineato il sottosegretario, i progetti di riconversione della miniera del Sulcis devono essere "economicamente sostenibili". Bocciata, dunque, l'ipotesi di riconversione presentata dalla Regione Sardegna (proprietaria della miniera) "con costi per gli italiani di 250 milioni" l'anno. Domani, ha detto, la regione dovrà chiarire le sue intenzioni, ma "il futuro del Sulcis passa per attività economiche che sappiano stare sul mercato".

Intanto i minatori hanno trascorso la quarta notte nei pozzi occupati a 373 metri di profondità in vista di una nuova giornata di protesta. Due di loro nella tarda mattinata sono scesi ulteriormente per protesta fino a 400 metri di profondità in un'area di raccolta di acque e fanghi considerata pericolosa dai colleghi, un gruppo dei quali sta cercando di raggiungerli per convincerli a risalire. Dopo un paio di ore, anche con l'ausilio dei medici, i due sono stati convinti a risalire.

Tra i lavoratori c'è infatti forte preoccupazione in vista del vertice di domani a Roma, ma anche tanta determinazione nel proseguire l'azione di lotta. "Noi chiediamo di avere risposte su cosa devono fare - spiega Sandro Mereu, della Rsu Cgil - e chiediamo che al tavolo tecnico ci sia anche il sindacato".

Malgrado la preoccupazione, hanno voluto però indirizzare un "grazie di cuore" al presidente della Repubblica. "I minatori Carbosulcis e le loro famiglie, confortati e raggiunti dal Suo sensibile interessamento verso questa causa che coinvolge l'intero territorio del Popolo sardo, in un momento di grande scoramento e disperazione, si esprimono unitariamente nel più sentito e profondo ringraziamento", hanno scritto in una lettera al Quirinale.

la buona notiaiza oltre la speranza della non cisura della miniera è la dignità lavorativa di persone che difendono il loro posto di lavoro in modo civile ma deciso. si parla di un lavoro duro come pochi, pericoloso e pieno di incognite.
è un pezzo d'italia che deve darci il coraggio della riscossa.

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A me sembra che la buona notizia sia solo rappresentata dalla "dignità lavorativa di persone che difendono il loro posto di lavoro in modo civile ma deciso. si parla di un lavoro duro come pochi, pericoloso e pieno di incognite" come hai felicemente scritto. Le speranze di mantenere la miniera in produzione mi sembrano ancora appese ad un filo... anche perché il carbone che se ne estrae sembra essere qualitativamente scarso e parecchio inquinante. Quindi se da una parte l'inesorabile "mercato" non consente alla miniera di sopravvivere (il prezzo di vendita del carbone si abbassa a causa della cattiva qualità e il rapporto costi/ricavi sale), dall'altra un po' come nel caso degli impianti siderurgici di Taranto veniamo costretti a rivedere lo sviluppo in termini di sostenibilità non solo economica ma anche ambientale. Resta da risolvere il dramma dei lavoratori e delle loro famiglie. A chi l'ingrato compito?
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 30/8/2012, 22:53




nelle aziende ognuno ha il sul compito.
i lavoratori del sulcis ci mettono la faccia, la salute, la vita e il culo.
mi pare abbastanza.
per il resto ci deve pensare chi fa l'imprenditore o lo stato (e ovviamente chiedere il costo del servizio).
occorre anche riscoprire il romanticismo di un lavoro che ti da come soddisfazione riportare la pelle a casa, uno stipendio, mantenere la famiglia. è un lavoro che ci riporta alla dignità di quegli italiani di un secolo fa che hanno permesso alle generazioni future, cioè alla mia, di stare meglio.
se certe battaglie di civiltà non si sentono nostre si torna solo indietro.
 
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ex.it
view post Posted on 30/8/2012, 23:01




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 30/8/2012, 23:53) 
nelle aziende ognuno ha il sul compito.
i lavoratori del sulcis ci mettono la faccia, la salute, la vita e il culo.
mi pare abbastanza.
per il resto ci deve pensare chi fa l'imprenditore o lo stato (e ovviamente chiedere il costo del servizio).
occorre anche riscoprire il romanticismo di un lavoro che ti da come soddisfazione riportare la pelle a casa, uno stipendio, mantenere la famiglia. è un lavoro che ci riporta alla dignità di quegli italiani di un secolo fa che hanno permesso alle generazioni future, cioè alla mia, di stare meglio.
se certe battaglie di civiltà non si sentono nostre si torna solo indietro.

L'imprenditore in questi casi fa presto: l'attività non produce profitti? si chiude, a prescindere dal romanticismo del lavoro in miniera. A chi l'ingrato compito, quindi? Toh, riecco lo Stato... vituperato, irriso, schifato da tutti, resta pur sempre l'unico possibile interlocutore. Oddio, forse no visto che l'imprenditore in questo frangente non è una multinazionale ma la Regione Sardegna e quindi se non è Stato è para-Stato... speriamo che tra Regione e Stato una soluzione la trovino.
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 5/9/2012, 12:33




CITAZIONE
Julian Castro, il sindaco latino
sulle orme di Obama
Primo cittadino di San Antonio, la seconda città del Texas, ha avuto alla Convention di Charlotte la sua consacrazione come astro nascente del Partito democratico. A lui è stato affidato il "keynote speech", una sorta di discorso programmatico
di ALBERTO FLORES D'ARCAIS

la prima star sarà MichelleCHARLOTTE - Dopo la First Lady Michelle 1, la ribalta questa sera è tutta per lui. “È abbastanza semplice, Romney non capisce”. Per Julian Castro, astro nascente del partito democratico, scatta l’ovazione. Sono passate da poco le dieci di sera e il giovane (38 anni) sindaco di San Antonio, la seconda città del Texas (Stato saldamente repubblicano), declama il ‘keynote speech‘ da consumato politico.

In attesa di Michelle Obama, superstar della serata inaugurale della Convention democratica, è lui l’oratore più atteso, “l’Obama ispanico” che sembra ripercorrere le orme (Obama fece il ‘keynote speech’ nel 2004) dell’attuale presidente. È nato lì, nella città che ha preso il nome dal santo di Padova, che ospita nei dintorni cinque basi militari, che è una delle ‘patrie‘ più amate dai ‘latinos‘ d’America. E lì ha costruito la sua carriera politica spinto dalla madre Rosie, nota attivista per i diritti civili delle minoranze.

Ha un fratello gemello, Joaquin - deputato in Texas - ma stasera l’attenzione è tutta per lui. Romney “invita” gli studenti ad avviare un’impresa chiedendo soldi ai genitori? “Ehi, non ci avevo proprio pensato”, ironizza Julian tra gli applausi della platea. Ricorda la sua adolescenza con frasi ad effetto (“la storia della mia famiglia non è speciale, speciale è l’America che ha reso possibile la nostra storia”), solletica il patriottismo democratico (“questa è una nazione come nessun altra, un luogo dove ci possono essere grandi passi avanti, grandi progressi sociali in una sola generazione. Non importa chi sei o da dove vieni il nostro percorso è sempre quello di andare avanti”).

Poi arrivano le stoccate contro Romney: “Come molti di voi ho guardato la Convention repubblicana della scorsa settimana. Hanno raccontato alcune storie di successo individuale, tutti noi celebriamo il successo individuale. Ma la domanda è: come si fa a moltiplicare tale successo? La risposta è solo una, votare il presidente Barack Obama”.

Come Obama è fotogenico e carismatico, come l’attuale presidente fa parte di una minoranza (e quella ispanica in alcuni Stati si avvia a diventare maggioranza), come lui ha fatto ottimi studi: college a Stanford, law school ad Harvard. Grazie alla grande platea televisiva (venti e passa milioni), a Internet, ai blog e ai tweet, da stasera è diventato un politico nazionale. Da Charlotte inizia un nuovo cammino. E molti sono pronti a scommettere che sulle orme di Obama un giorno anche Julian Castro finirà alla Casa Bianca.

fonte repubblica.

sicuramente, a prescindere dal partito, è un segnale importante di una continuità della meglio storia americana.
 
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view post Posted on 6/9/2012, 09:31
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Massimo Gramellini, oggi su La Stampa......


Lezione di vita

Che cosa avete imparato quest’estate? Io soltanto una cosa, ma importante. Me ne stavo in spiaggia libera, all’ora in cui gli ombrelloni riflettono l’ombra di uno stecchino, e guardavo malinconicamente i relitti di una festa della sera prima - bottiglie, bicchieri, gusci spolpati di anguria - disseminati sulla sabbia rovente. Un tizio intorno ai cinquanta (molto ben portati) si è avvicinato a una comitiva di ragazzi sonnecchianti. Saltellava per via della sabbia, e della rabbia. L’ho sentito urlare: «Vi sembra il modo di lasciare uno spazio pubblico? E guardatemi mentre vi parlo! Io, alla vostra età…». Ho girato la testa: per l’imbarazzo che mi provocano le frasi fatte, ma soprattutto per osservare la compagna del tizio, che aveva afferrato dei sacconi di plastica e cominciato a scaraventarvi dentro bottiglie rotte e bicchieri appiccicosi. Allora anche il tizio ha smesso di sgridare i ragazzi e ha raggiunto la donna. I due hanno lavorato sodo, in silenzio e sotto il sole. Giunti al decimo saccone, li ho visti correre in mare a rinfrescarsi. Ma quando sono usciti dall’acqua per andare a completare l’opera, la scena era completamente cambiata. I ragazzi si erano alzati tutti e, sacconi alla mano, stavano rimuovendo gli ultimi resti della loro bisboccia, in silenzio e sotto il sole. Lì ho capito la cosa importante. Che le ramanzine, i discorsi, le parole in genere sono sterili. L’unica forza che smuove i cuori è l’esempio. Il gesto che accompagna o sostituisce le parole.

(La donna dei sacconi era mia moglie. Quanto al tizio, si sarà capito…).
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 24/9/2012, 16:59




io sono di parte 8anche se è una confessione,ma non una colpa) ma questa donna ha una marcia in più.

CITAZIONE
Il j'accuse della Bonino
"Il Pd salvò la spartizione"
Nel 2010 chiedevo l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati nelle aziende che fanno capo alla Regione. Molti compagni anche del Pd mi dicevano: vacci piano con la trasparenza
di CONCITA DE GREGORIO

ROMA - La distribuzione di pani e pesci fra tutti i gruppi consiliari del Lazio, Pd compreso, la chiama "grande spartizione inevitabile". Su 'inevitabilè sorride ruvida. "Beh, sì. Alla luce della "grande spartizione inevitabile" si capisce qualcosa di più sulla sorte della mia candidatura alla Regione Lazio". Emma Bonino, vicepresidente del Senato, sta partendo per New York: è attesa stasera a chiudere la sessione di lavoro con le leader del Benin e del Burkina Faso sulla lotta alle mutilazioni genitali femminili. Mi scusi, ma dovremmo parlare invece dei toga party con teste di suino a Roma Nord... "Prego, non si imbarazzi. Non è mica colpa sua. E' l'Italia, la conosco". E dunque vorremmo ricordare la sua campagna elettorale nel 2010, quando perse per pochi voti contro Renata Polverini...

"Quella campagna elettorale fu davvero particolare, per così dire".

Diceva che l'intervista ad Esterino Montino, capogruppo Pd in Regione, ne illumina la storia a posteriori.

"Illumina è un verbo nobile. Fu una campagna elettorale opaca, invece. Ho letto Montino con attenzione. Non dubito che con quei soldi il Pd non abbia fatto festini, magari avrà fatto concerti di musica classica. Tuttavia, vede, non è una questione - come dire - di eleganza. Il nodo è che i soldi quando arrivano al gruppo vengono utilizzati come fossero di proprietà privata. Sono destinati alle esigenze dei consiglieri, ma non a quelle della comunità. Poi se queste esigenze sono di farsi una biblioteca, pubblicare opuscoli o di ingaggiare escort questo dipende dai gusti che, per definizione, sono personali. Dire 'non potevamo darli indietrò è penoso. Potevano. Anzi: dovevano".

E in che modo questa "spartizione inevitabile" dice qualcosa della sua sconfitta?
"Avevo concentrato la campagna sulla trasparenza. Chiedevo anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati nelle aziende che fanno capo alla Regione. Molti compagni anche del Pd mi dicevano vacci piano con la trasparenza. Spaventi. Non capivo: spavento chi? Dal meccanismo di spartizione unanime ora si capisce meglio che spaventavo tutti: i beneficiati e i beneficiandi. A tutte le latitudini politiche".

Dice: anche a sinistra?
"Senta, parliamoci chiaro. La mia fu un'autocandidatura, ricorda? Il Pd non aveva candidato nessuno. Polverini in quel momento era la candidata di Fini, e una parte della sinistra corteggiava Fini perché si decidesse a mollare Berlusconi. Renata piaceva molto a questa sinistra dei calcoli, era molto gradita ai salotti degli strateghi, del resto la sua popolarità è nata a Ballarò. Giganteggiava la sua candidatura solitaria, il Pd non faceva nomi da opporle. Strano, no? Così, il 3 di gennaio, mi sono candidata da sola".

E poi?
"E poi silenzio. Gelo. Prima che reagissero è passata una settimana. Alla fine Bersani ha detto: è la nostra candidata. Ci hanno pensato Franceschini e Bindi ad aggiungere: 'non certo la candidata ideale'. Dal Pd romano, molto legato a D'Alema a partire dallo stesso Montino, arrivavano segnali di freddezza di cui conservo tracce. Le dico solo che il comitato elettorale è stato costituito il 2 febbraio, a un mese dal voto".

Soprattutto si diceva che la sua candidatura fosse sgradita al Vaticano.
"Lasci stare i preti. Il tema sono sempre i soldi. Gli interessi, le rendite. Una partitocrazia vorace, bulimica, spudorata. Non c'è solo il Lazio. La Calabria, la Lombardia. Dove ci sono i soldi c'è corruzione. C'è un libro, "La casta invisibile delle Regioni". Lo legga, è impressionante. Un senso di impunità arrivato a livelli grotteschi".

Da cui il ribellismo politico, la rivolta, il "sono tutti uguali".
"No, tutti uguali no. Qualcuno ha fatto esplodere lo scandalo, o no? Sono anni che i radicali denunciano. Ma nessuno ascolta, l'assuefazione è ormai endemica. Alla festa dei porci c'erano duemila persone: possibile che nessuno l'abbia trovata scandalosa? C'era anche qualche giornalista, non si sono accorti di niente? Non è solo la casta della politica. C'è una collettiva assuefazione al peggio".

Intende: è come se fosse considerato normale comportarsi cosi?
"Certo. Se non lo fai sei strano: io mi accorgo anche al Senato che mi guardano un po' così, mi trattano come una stravagante, mi approvano gli ordini del giorno e fanno vuoto attorno. Ma vogliamo parlare del bilancio di Roma?"

Parliamone.
"Una voragine. Chi se ne occupa? Noi abbiamo 8 referendum su Roma, uno riguarda la trasparenza del Comune, il 5 ottobre dobbiamo consegnare le firme. Per favore firmateli. Lo so che costa crederci ancora, ma facciamo un sforzo".

Lei è d'accordo con l'iniziativa dell'opposizione: dimettersi per far cadere la giunta?
"Intanto serve che si dimetta anche l'Udc e una parte della maggioranza. Ma poi no: facciano il favore di assumersi le loro responsabilità politiche adesso. Andare a nuove elezioni significa rinviare tutto a primavera, rubare il rubabile, prendere tempo, sperare che l'opinione pubblica dimentichi magari saturata da un nuovo scandalo. No, non si deve rinviare tutto. Si deve fare pressione perché facciano subito tre leggi, proprio loro, proprio gli ospiti della festa dei maiali. Polverini lo pretenda".

Quali leggi?
"Primo: anagrafe pubblica di eletti e nominati. Che vuol dire curriculum, redditi, intrecci societari. Come in Europa, come nel mondo. Non è interessante chi va a letto con chi. E' importante il profilo degli interessi economici degli eletti".

Questo lo dice pensando, a posteriori, anche al caso Marrazzo?
"Certo, il confronto con quel che accade oggi è impietoso. L'abuso dell'auto di servizio, sì, si potrebbe ripensare anche al trattamento che gli fu riservato. Ma possiamo guardare avanti? Vogliamo dire: eliminiamo i vitalizi?"

I vitalizi. Sandro Frisullo, ex vicepresidente della Puglia coinvolto nell'inchiesta sulle escort di Tarantini, prende molte migliaia di euro pubblici di vitalizio. E' la legge.
"Appunto. Molte di queste delibere non passano nemmeno dall'aula, vanno solo in ufficio di presidenza. Si faccia una legge regionale, subito, che elimina i vitalizi. E poi, terzo: abolire i fondi a pioggia per i gruppi. Facciano questo subito se non vogliono che la politica sia travolta dallo sdegno, alle prossime elezioni".

Il rischio è alto, in effetti.
"Altissimo. Però bisogna ostinatamente fare appello alle intelligenze. Non siamo tutti uguali, no davvero. Certo: costa remare contro la corrente del comune sentire. E' faticoso e si paga un prezzo. Lo avverto ogni giorno sulla pelle. Per me però è molto importante mantenere accesa la fiaccola delle istituzioni. E' fondamentale. E' come tenere accesa una luce: guardate, questa è un'istituzione, vedete? Sapeste quanto è importante, in democrazia".

(24 settembre 2012)

repubblica
 
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