| Marco Benzi, l'ultimo canestro
- La Voce di Rimini -
13/11/2007 09:12 - SANTARCANGELO - L’ultimo canestro, Marco Benzi l’ha segnato nel suo Palazzo, uno dei tanti in cui riversare triple, assist, voglia di vincere e stupire. Lo ha segnato con sopra corone di fiori, e attorno una marea commossa, quasi rapita nell’ultimo saluto a un ragazzo di 34 anni strappato troppo presto a una vita tutta da vivere. Lo ha segnato negli occhi e nei cuori di chi ha voluto ricordarlo così, con una cerimonia spartana ma di notevole impatto, in un PalaAngels listato a lutto e straripante di lacrime, raccolto attorno a chi ha dato tantissimo alla pallacanestro, in ogni senso. Duemila anime, molteplici presenze dal mondo del basket che per lui era più di uno sport. Motivo di aggregazione, di felicità, di allegria, scelta di vita, se da poco aveva intrapreso la carriera di allenatore, proprio in questo campo e con la voglia matta di insegnare sport ai più giovani. Tristezza e profondo cordoglio, negli sguardi di Piero Bucchi, Giampiero Ticchi, Massimo Bernardi, Renzo Vecchiato, Massimo Ruggeri, Franco Ferroni, Renzo Semprini, German Scarone, Mauro Morri, Mauro Procaccini, Paolo e Pierfilippo Rossi, la Tender al completo con gli amici di una vita, Adriano Ricciotti e Andrea Ferretti, e tutte le rappresentative del Basket Santarcangelo, Paolo Carasso, il presidente Foschi e Davide Turci in primis, più gli ex compagni dei tempi di Argenta, San Marino e Cattolica, tutti con un abbraccio per i fratelli Matteo ed Emanuele, e per i genitori di Marco. Uomini di sport ma non solo, perché l’ultimo canestro è per uomini e basta, amici e semplici conoscenti che hanno voluto rendere omaggio alla grandezza di “un ragazzo che dopo la pallacanestro stava cercando di re-inventarsi, di rimettersi in gioco assieme a tutta la sua famiglia”. Tanti, quelli intervenuti per un pensiero a stento trattenuto dal groppo in gola, perché “Marco c’è e ci sarà sempre”. Ci sarà nel cuore della moglie Arianna, del figlio Giacomo, appena 3 anni e un futuro da scrivere in toto. Quel futuro spezzato a chi lascia in eredità valori da tenere stretti, altruismo, famiglia, serenità, forza d’animo. L’ultimo canestro prende forma anche dopo, nel tragitto che da Santarcangelo porta Marco al cimitero di Rimini, dove tutto finisce nel freddo di un autunno appena cominciato. L’ultimo canestro l’ha segnato per davvero, ancora una volta, ancora più forte, mentre l’ultimo saluto abbraccia Marco Benzi, campione dentro e fuori quei 24 metri messi li apposta per non dimenticarlo mai. Matteo Peppucci
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