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GIOVANNI FALCONE, 16 anni dopo

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conmar
view post Posted on 22/5/2008, 20:57





" Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini"


G. Falcone


Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939[1] – Palermo, 23 maggio 1992) è stato un magistrato italiano, tra i padri della lotta alla mafia, ed è considerato un eroe italiano.
Domani è il 16°anniversario della morta di Giovanni, della moglie e della sua scorta ...
E' servito a qualcosa il sacrificio di quest'Uomo ( lui si un eroe per me ) e della sua scorta secondo voi?
CITAZIONE
La strage di Capaci
Giovanni Falcone muore nella c.d. strage di Capaci, il 23 maggio 1992[3]. Stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti. Lo attendono tre autovetture del tipo Fiat Croma, gruppo di scorta sotto comando del capo della squadra mobile della Polizia di Stato, Arnaldo La Barbera.

Appena sceso dall'aereo, Falcone si sistema alla guida della vettura bianca, ed accanto prende posto la moglie Francesca Morvillo mentre l'autista giudiziario Giuseppe Costanza occupa il sedile posteriore. Nella Croma marrone, c'è alla guida Vito Schifani, con accanto l'agente scelto Antonio Montinaro e sul retro Rocco Di Cillo, mentre nella vettura azzurra ci sono Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. Al gruppo è in testa la Croma marrone, poi la Croma bianca guidata da Falcone, e in coda la Croma azzurra.

Le auto lasciano l'aeroporto imboccando l'autostrada in direzione Palermo. La situazione appare tranquilla, tanto che non vengono attivate neppure le sirene. Ma qualcuno, nell'ombra, ha già tramato. Sa dell'arrivo del giudice: particolari che dovrebbero essere coperti dal più rigido riserbo. Su una strada parallela, una macchina si affianca agli spostamenti delle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litorale; sono gli ultimi secondi prima della strage.

Otto minuti dopo, alle ore 17:58, presso il Km.5 della A29, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine viene azionata per telecomando da Giovanni Brusca, il sicario incaricato da Totò Riina. Pochissimi istanti prima della detonazione, Falcone si era accorto che le chiavi di casa erano nel mazzo assieme alle chiavi della macchina, e le aveva tolte dal cruscotto, provocando un rallentamento improvviso del mezzo. Brusca, rimasto spiazzato, premette il pulsante in ritardo, sicché l'esplosione investe in pieno solo La Croma marrone, prima auto del gruppo, scaraventandone i resti oltre la carreggiata opposta di marcia, sin su un piano di alberi; i tre agenti di scorta muoiono sul colpo.

La seconda auto, la Croma bianca guidata dal giudice, si schianta invece contro il muro di cemento e detriti improvvisamente innalzatosi per via dello scoppio. Falcone e la moglie, che non indossano le cinture di sicurezza, vengono proiettati violentemente contro il parabrezza. Costanza, fortunosamente, sopravvive, accusando poi solo delle lievi ferite. Così come rimangono feriti anche gli agenti della terza auto, la Croma azzurra, che infine resiste, e si salvano miracolosamente anche un'altra ventina di persone che al momento dell'attentato si trovano a transitare con le proprie autovetture sul luogo dell'eccidio.

La deflagrazione provoca un'esplosione immane ed una voragine enorme sulla strada.[4]. In un clima irreale e di iniziale disorientamento, altri automobilisti ed abitanti dalle villette vicine danno l'allarme alle autorità e prestano i primi soccorsi tra la strada sventrata ed una coltre di polveri.

Venti minuti dopo circa, Giovanni Falcone viene trasportato sotto stretta scorta di un corteo di vetture e di un un elicottero dell'Arma dei Carabinieri presso l'ospedale Civico di Palermo. Francesca Morvillo viene prima trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Cervello, e poi trasferita anch'essa al Civico, presso il reparto di Neurochirurgia. Gli altri agenti e i civili coinvolti vengono anch'essi trasportati in ospedale mentre La Polizia Scientifica esegue i primi rilievi ed i Vigili del Fuoco espletano il triste compito di estrarre i cadaveri irriconoscibili di Schifani, Montinaro e Di Cillo.

Intanto i media iniziano a diffondere la notizia di un attentato a Palermo, ed il nome del giudice Falcone trova via via conferma. L'Italia intera, sgomenta, trattiene il fiato per la sorte delle vittime con tensione sempre più viva e contrastante, sinché alle 19:05, un'ora e sette minuti dall'attentato, Giovanni Falcone muore dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione, a causa della gravità del trauma cranico e delle lesioni interne. Francesca Morvillo morirà anch'essa, poche ore dopo.

Due giorni dopo, mentre a Roma viene eletto Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, a Palermo si svolgono i funerali delle vittime ai quali partecipa l'intera città, assieme a colleghi e familiari e personalità come Giuseppe Ayala e Tano Grasso. I più alti rappresentanti del mondo politico, come Giovanni Spadolini, Claudio Martelli, Vincenzo Scotti, Giovanni Galloni, vengono duramente contestati dalla cittadinanza; e le immagini televisive delle parole e del pianto straziante della vedova Schifani susciteranno particolare emozione nell'opinione pubblica.

Il giudice Ilda Boccassini urlerà la sua rabbia rivolgendosi ai colleghi nell'aula magna del Tribunale di Milano: «Voi avete fatto morire Giovanni, con la vostra indifferenza e le vostre critiche; voi diffidavate di lui; adesso qualcuno ha pure il coraggio di andare ai suoi funerali».

All'esecrazione dell'assassinio, il 4 giugno si unisce anche il Senato degli Stati Uniti, con una risoluzione (la n. 308) intesa a rafforzare l'impegno del gruppo di lavoro italo-americano, di cui Falcone era componente[5]. Intanto, Paolo Borsellino, intraprenderà la sua ultima lotta contro il tempo, che durerà appena altri cinquantotto giorni, indagando nel tentativo di dare giustizia all'amico Giovanni.

 
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view post Posted on 22/5/2008, 22:15
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forumista oltre

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Un eroe vero lui...
 
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The MailMan
view post Posted on 22/5/2008, 22:53




penso la sua morte sia servita a poco.
magari qualche pezzente mafioso è stato arrestato, però io non mi spiego come i siciliani abbiano potuto votare per anni uno come cuffaro.
chi lo ha votato si deve vergognare.

la statura morale di falcone è superiore a quella degli italiani.

ha fatto la sua battaglia l'ha persa, e più di lui i siciliani.

però lui è immortale nelle nostre coscienze, i cuffaro, i brusca, i riina e i provenzano moriranno nell'oblio.

i siciliani possono scegliere con chi stare se con i vivi o con gli eroi.

vedremo.

cordialità
 
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view post Posted on 23/5/2008, 09:39
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Orgoglioso membro del club "strozzi ed anche un po' cornuti"

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Una capsula (da clonazione) di fluido primario...

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Persona seria, coraggiosa, che non si piegava ai voleri forti; giudice integerrimo; uomo vero.
Questo era Giovanni Falcone, un esempio ed una speranza. L'hanno ucciso per non farlo vincere, l'hanno ucciso perchè gli uomini di malaffare potessero continuare a rubare sotto il nostro naso, ad inquinare l'aria che respiriamo, a distruggere milioni di vite, a devastare una terra ed un popolo.
Ciao Giovanni.
 
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ROCCA.SINDACO
view post Posted on 23/5/2008, 11:01




e ti pareva che anche ricordando falcone non uscisse in mezzo la solita solfa di cuffaro e della politica.
Per una volta abbiate un pò di rispetto per una persona morta in quel modo e che ha dato lustro alla Nazione.
 
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empedoclino
view post Posted on 23/5/2008, 11:19




La Sicilia vera non dimentica
 
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view post Posted on 23/5/2008, 23:24
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CITAZIONE (The MailMan @ 22/5/2008, 23:53)
penso la sua morte sia servita a poco.
magari qualche pezzente mafioso è stato arrestato, però io non mi spiego come i siciliani abbiano potuto votare per anni uno come cuffaro.
chi lo ha votato si deve vergognare.

la statura morale di falcone è superiore a quella degli italiani.

ha fatto la sua battaglia l'ha persa, e più di lui i siciliani.

però lui è immortale nelle nostre coscienze, i cuffaro, i brusca, i riina e i provenzano moriranno nell'oblio.

i siciliani possono scegliere con chi stare se con i vivi o con gli eroi.

vedremo.

cordialità

:quoto: :quoto: :quoto:
 
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Servodidio
view post Posted on 26/5/2008, 08:24




Secondo voi chi ha tradito il giudice Falcone?
Sono state fatte delle ipotesi su dei nomi precisi?
 
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Il Teribbile
view post Posted on 26/5/2008, 09:36




CITAZIONE (Servodidio @ 26/5/2008, 09:24)
Secondo voi chi ha tradito il giudice Falcone?

Stato Italiano
 
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conmar
view post Posted on 26/5/2008, 09:55




Quoto il terribile....
 
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* Paul *
view post Posted on 26/5/2008, 10:04




https://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y

per non dimenticare che chi l'ha ucciso governa impunito
 
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conmar
view post Posted on 26/5/2008, 10:10




E chi lo dimentica? ora quella persona è addirittura al senato
Sia chiaro che non voglio assolutamente dire che lui c'entra con la morte di falcone... però, secondo me e la magistratura, è colluso con chi faceva riferimento a quelli che l'hanno ucciso ..
 
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micio000
view post Posted on 23/5/2009, 10:25




Chi fa la festa a Falcone? Quelli che lo attaccavano
di Filippo Facci


Al chilometro 4 tra Punta Raisi e Palermo, esattamente diciassette anni fa, esplosero 500 chili di esplosivo che spazzarono via tre auto blindate che non riuscirono a proteggere Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. L’antimafia piagnens. Purtroppo è anche il giorno, oggi, in cui la triste ricorrenza viene imbracciata elettoralmente da un genere di militanza che Falcone detestava: oggi a Napoli l’antipolitica ridens di Beppe Grillo e l’antimafia piagnens di Sonia Alfano saranno al servizio di quell’Italia dei valori che non solo darà voce a cercavoti come Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris e la stessa Sonia Alfano, ma da anni accoglie il maggior responsabile della campagna che contribuì all’isolamento di Falcone poco prima che morisse: parliamo di Leoluca Orlando. Chissà se si farà vedere, a questa manifestazione dove interverrà anche una rediviva Clementina Forleo nonostante l’iniziativa sia presentata, sul sito dell’Italia dei valori, appunto come un incontro elettorale: «Appuntamento domani, sabato 23 maggio a Napoli al Palapartenope, alla manifestazione “Lotta per i diritti” per sostenere Luigi De Magistris e Sonia Alfano, candidati alle elezioni europee nelle liste di Italia dei Valori». Purtroppo è lo stesso ambiente che si prepara a pompare il fumosissimo processo che i pubblici ministeri Antonio Ingroia e Nino Di Matteo, a Rebibbia, stanno portando avanti per dimostrare che una trattativa tra Stato e mafia, nel 1992, portò all’assassinio di Falcone e Borsellino. Proprio così. Ne accennavano ieri un paio di quotidiani: ora è venuto fuori che Brusca ha parlato di un accordo tra Totò Riina e un politico per ora innominato, e non si riesce proprio a immaginare di che ambienti possa trattarsi. Per capire dove vogliano andare a parare, comunque, basta leggere alcune farneticazioni scritte negli ultimi mesi dallo stenografo a latere Marco Travaglio, noto ventriloquo di Antonio Ingroia. Un’altra volta, però. La primavera di Orlando. Il democristiano Leoluca Orlando era diventato sindaco di Palermo e aveva inaugurato una cosiddetta primavera che auspicava un gioco di sponda tra procura e istituzioni. Poi, nell’estate 1989, il pentito Giuseppe Pellegriti accusò l’andreottiano Salvo Lima di essere il mandante di una serie di delitti palermitani, una calunnia che Falcone fiutò subito. Orlando cominciò a dire e non dire che Falcone volesse proteggere Andreotti. Durante una puntata di «Samarcanda» Orlando lo disse chiaramente: il giudice aveva dei documenti sui delitti eccellenti ma li teneva chiusi nei cassetti della Procura di Palermo. Una menzogna che verrà ripetuta a ritornello, dimostrata come falsa anche davanti al Csm. È di quel periodo anche un primo e sottovalutatissimo attentato a Falcone, una bomba ritrovata nella sua casa all’Addaura. Poi, quando Falcone accettò l’invito del Guardasigilli Claudio Martelli a dirigere gli Affari penali, la gragnuola delle accuse si fece ancora più infame. Dissero che si era venduto al potere politico e contro di lui si scagliarono la sinistra, gli andreottiani, il Giornale di Napoli («Dovremo guardarci da due Cosa Nostra») e poi Repubblica e anche il Giornale. Memorabile un titolo dell’Unità: «Falcone preferì insabbiare tutto». L’autunno di Falcone. Poi, a macerie fumanti, ecco il tentativo di sfruttare la morte di Falcone per portare acqua a Mani pulite. Falcone morì un sabato, e il lunedì la Repubblica uscì in edizione straordinaria col titolo «L’ultima telefonata con Di Pietro». Svolgimento: «Provava un’affettuosa invidia per Colombo e Di Pietro», «si è saputo solo ieri che Falcone seguiva l’inchiesta sulle tangenti», «una tonnellata di tritolo ha spezzato il suo contributo all’indagine milanese». Perfetto un riquadrino di Repubblica: «Arriva Antonio Di Pietro da Milano, il giudice delle tangenti, il Falcone del Nord... con lui c’è Leoluca Orlando». Falcone, in realtà, stava solo disponendo alcune rogatorie internazionali chieste dal Pool Mani pulite: era il suo lavoro. Saranno Claudio Martelli e Ilda Boccassini, da emisferi diversi, a spiegare che Falcone era affranto perché il Pool di Milano a quanto pare non si fidava di lui. La verità processuale sulla sua morte la racconterà Giovanni Brusca, l’uomo che azionò il telecomando che uccise il giudice e tutti gli altri: «Era il primo magistrato che era riuscito a metterci seriamente in difficoltà. Lo odiavamo, lo abbiamo sempre odiato... Prendemmo la decisione iniziale di ucciderlo, per la prima volta, alla fine del 1982... Non tramontò mai il progetto di ucciderlo». Dal 23 maggio 1992 undici inchieste hanno affrontato la strage di Capaci, sei processi hanno inchiodato i corleonesi alle rivelazioni di Brusca, infinite altre indagini hanno esplorato e sfibrato la favola dei «mandanti» Berlusconi e Dell’Utri indagati a Palermo, Caltanissetta e Firenze: tutto sempre archiviato. L’inverno della giustizia. Ma non mai finita. A Rebibbia corre appunto il processo a carico del prefetto Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, ex ufficiali del Ros accusati di favoreggiamento per aver impedito la cattura di Bernardo Provenzano nell’ottobre 1995: questa almeno l’accusa scaturita da una testimonianza del colonnello Michele Riccio dei Carabinieri. Difficile, ora, riassumere i passaggi pirandelliani che hanno portato a ciò che tanto affascina Antonio Ingroia: la già stra-affrontata, peraltro, tesi di un’improbabile trattativa tra Stato e mafia nel 1992-1993, qualcosa che avrebbe portato appunto lo Stato a trucidare Falcone e Borsellino. Fa niente se lo stesso Brusca aveva già chiarito che l’intento di ammazzare Falcone risaliva addirittura al 1982. Fa niente se dalle pieghe dell’inchiesta è persino venuta fuori la stramberia secondo la quale per l’eredità di Salvo Lima, intesa come ponte tra mafia e istituzioni, fu offerto un contatto con la Lega di Bossi. Fa niente se sentiremo parlare ancora a lungo del fantasma di Luigi Ilardo, un pentito, poi ucciso, secondo il quale regista di tutte le stragi del ’92-93 fu Forza Italia. Essendo nulla, finirà in nulla. Se almeno, però, lasciassero in pace Giovanni Falcone.
 
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conmar
view post Posted on 23/5/2009, 10:40




Cos'è? Penna bianca ora comincia ad attaccare anche Orlando? usando una persona che è morta per mano degli amici degli amici dell'eroe di Arcore? si, quello stalliere di prima classe tanto amico del suo padrone e presidente....
come si chiamava, prima che schiantasse immeritatamente? mi pare di ricordare Mingano.. nono ..aspetta ... Munungano? ... Santo Umilio Fido dammi una mano.... a si Mangano ... :shifty:

Forse sarebbe meglio ricordare questo giorno, di 17 anni fa, come il giorno della sconfitta della democrazia per mano di un gruppo di guerriglieri dell'anti stato, assoldati anche da persone che stavano al governo all'epoca.
Non li chiamo mandanti... li chiamo conniventi ...
Ciao Giovanni, ciao Francesca, ciao Antonio, ciao Rocco e ciao Vito... non vi dimenticheremo mai ... le vostre idee continueranno a camminare sulle nostre gambe
 
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micio000
view post Posted on 23/5/2009, 10:53




CITAZIONE (conmar @ 23/5/2009, 11:40)
Cos'è? Penna bianca ora comincia ad attaccare anche Orlando?

scusa ma l'hai letto l'articolo? Orlando si comporto' bene o male? Adesso non si puo' parlare male neanche di Orlando? <_<
 
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23 replies since 22/5/2008, 20:57   270 views
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