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NUCLEARE in ITALIA, siete favorevoli ?
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NUCLEARE in ITALIA, siete favorevoli ?, l'atomo2 : il ritorno !

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pierobol
view post Posted on 14/6/2011, 11:55




tratto da www.jacktech.it/


CITAZIONE

La risposta di Greenpeace al nucleare:investire sul rinnovabile


Come è noto, si è chiuso il referendum popolare del 12-13 Giugno ed è stato raggiunto il quorum, fondamentale ai fini della validazione: hanno trionfato i "Sì", i quali non sono mai scesi sotto il 94% in nessuno dei 4 quesiti. Tra i tanti che hanno festeggiato questo risultato, ci sono anche tutti coloro che hanno a cuore la Natura e che non vogliono nuove centrali nucleari in Italia. Tra questi c'è Greenpeace, la più famosa associazione ambientalista, la quale lancia un'iniziativa che apre le porte alle fonti di energia rinnovabili nel nostro Paese.

Il piano nucleare del Governo prevedeva la realizzazione di 10 reattori, il cui costo ammontava a 60 miliardi di Euro: una cifra importante, che Greenpeace ha proposto di investire "nel settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che possono produrre più del doppio di energia elettrica e creare dieci volte più posti di lavoro". L'associazione spiega che investendo tale cifra in sola energia eolica, per fare un esempio, si potrebbe creare energia sufficiente per il fabbisogno di 4 regioni italiane del calibro di Piemonte, Toscana, Lazio e Sicilia. Inoltre, questa soluzione porterebbe alla creazione di 70mila posti di lavoro in dieci anni: niente male! Aslihan Tumer, responsabile della campagna Energia di Greenpeace International, sottolinea come il risultato del referendum ponga l'Italia come terzo Paese del G8 ad aver cancellato l'energia nucleare dai propri progetti energetici.

Tumer afferma inoltre che "tutti i Paesi del mondo devono prendere atto che l'energia dell'atomo è arrivata al capolinea": speriamo che al tempo stesso ci sia chiarezza sulle strade giuste da percorrere.

E DOPO IL REFERENDUM QUESTO TOPIC SI PUO' CHIUDERE.

:ridi2:
 
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conmar
view post Posted on 14/6/2011, 12:22




No... lasciamolo aperto ancora un po' ... così... tanto per postarci le cazzate che dicono i vari gasparri e la russa. senza tralasciare stracqi ed altri
 
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pizzo1
view post Posted on 15/6/2011, 08:07




Bene le parole, ma ora servono i fatti". E' questo il messaggio che arriva dalle imprese delle energie rinnovabili e del fotovoltaico in particolare, come Assosolare, che si dicono pronte a ripartire dopo il risultato del referendum e le parole del Presidente del Consiglio Berlusconi e del Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo sulla necessità per il Paese di appoggiare le fonti di energia rinnovabile. Intanto i titoli delle rinnovabili, come quelli di Enel Green Power (+3,1%), ErgyCapital e K.r.Energy (+14,2% e 13,1%), volano in borsa, arrivando in alcuni casi a diverse sospensioni al rialzo. "Come Assosolare - commenta il presidente Gianni Chianetta - invitiamo il Governo ad un'azione efficace verso le rinnovabili, considerato che l'azione normativa degli ultimi mesi ha solo bloccato il settore che stenta a ripartire. Occorre puntare a obiettivi più ambiziosi nel lungo periodo con step intermedi di medio-lungo termine". Secondo l'Associazione nazionale dell'industria fotovoltaica "non servono incontri sporadici, ma un tavolo permanente Governo-Industria delle rinnovabili, che possa monitorare la crescita del mercato e intervenire dove c'é bisogno". Sul fotovoltaico, lamenta Chianetta, "dal quarto conto energia non si stanno avendo i risultati che il Governo sperava: la ripresa del settore resta timida dopo mesi di blocco per la revisione degli incentivi". A febbraio infatti il Governo aveva deciso di tagliare gli incentivi all'energia rinnovabile, per razionalizzare il sistema contro le speculazioni finanziarie, e poi a maggio ha approvato il decreto incentivi al settore fotovoltaico con un nuovo regime di programmazione degli incentivi, eliminando ogni limite alla produzione con un nuovo sistema di regolazione automatica del livello degli incentivi, e prevedendo un tetto di spesa massima e un registro tenuto dal Gse solo sui grandi impianti. Un settore quello delle energie rinnovabili che comunque anche in Italia è cresciuto e conta oltre 140mila occupati, benefici dal taglio delle emissioni di CO2 pari a un risparmio per il Paese di circa 21 milioni di euro, e la presenza di almeno una fonte rinnovabile in 7.000 comuni su 8.000. In base ai dati del Gestore servizi energetici a febbraio "le prime stime" parlano di una "potenza totale installata delle energie rinnovabili in Italia che ha superato i 30 Gw (Gigawatt)", con un incremento per il fotovoltaico di oltre il 160% e di circa il 20% per l'eolico. In due anni il fatturato del settore delle nuove rinnovabili è cresciuto di più del doppio passando dai 5 miliardi del 2008 agli oltre 13 miliardi del 2010 (8,6 nel 2009). A livello di occupazione tra il 2009 e il 2010 il campo delle fonti rinnovabili ha creato oltre 20.000 posti di lavoro e attualmente il settore conta 120.000 occupati tra diretti e indotto. E potrebbero diventare circa 250.000 se l'Italia raggiungerà l'obiettivo del 17% di energia da fonti rinnovabili fissato dall'Ue al 2020.

 
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originalgialloblu
view post Posted on 15/6/2011, 14:34




CITAZIONE (conmar @ 14/6/2011, 13:22) 
No... lasciamolo aperto ancora un po' ... così... tanto per postarci le cazzate che dicono i vari gasparri e la russa. senza tralasciare stracqi ed altri

intanto ti posto la cazzata che detto un mio amico:
Si tu sei per i pannelli fotovoltaici, bravo!!! ti sembrano meglio del nucleare???
Nella mia azienda hanno istanllato i pannelli fotovoltaici sul tetto e sai che succede??i monitor vengono scheramti(interferiti) e non si riesce a lavorare, inoltre ho paura per le radiazioni.

Ora daccordo che le radiazioni sono pericolose, o cmq anche se non dimostrato ancora potrebbero esserlo, daccordo che ti danno fastidio al monitor, daccordo pure che tale problema deve essere risolto, ma questo può essere un motivo per dire SI al nucleare???
é come non avere paura della bomba atomica e poi preoccuparsi degli spari di capodanno perchè possono farti partire un braccio.
Insomma credo che ci sia una grossa differenza.
 
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originalgialloblu
view post Posted on 17/6/2011, 16:30




Radiazioni, a 50 km da Fukushima è allarme per la salute dei bambini
Sangue dal naso, diarrea, debolezza. I sintomi manifestati dai ragazzini destano preoccupazione tra i medici: alcuni li definiscono "inspiegabili", altri prescrivono analisi del sangue per verificare la perdita di globuli bianchi, conseguenza dell'esposizione a radiazioni
Pubblicati i primi dati sui probabili effetti nocivi sulla salute dei bambini esposti alle radiazioni del materiale radioattivo disperso dalla centrale nucleare di Fukushima. E a farlo non è il popolo di Internet ma l’edizione del 16 giugno del Tokyo Shimbun, un quotidiano cartaceo letto da circa un milione di persone, specie nell’area di Tokyo e di Kanto.

Il Tokyo Shimbun riporta che molti bambini di Koriyama, una città di circa 350.000 abitanti situata a 50 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, soffrono di inspiegabile perdita di sangue dal naso, debolezza e diarrea. E a tutt’oggi i medici non sono in grado di spiegarne la causa. Scrive che il 12 giugno un’organizzazione no-profit chiamata “Il ponte per Chernobyl” ha aperto una clinica medica a Koriyama. Preoccupati per gli effetti dell’esposizione alla radiazioni, 50 famiglie hanno portato a visitare i loro figli con sintomi di diarrea, perdita di sangue dal naso e perdita di forze. Una donna di 39 anni madre di due bambini, che se ne è andata da Koriyama dopo l’11 marzo per tornare alla fine del mese, ha detto al medico che dagli inizi di aprile sua figlia di 6 anni perde ogni giorno sangue dal naso. Il medico di famiglia ha imputato l’epistassi all’allergia al polline. L’altro figlio, di appena 2 anni, ha perso sangue dal naso dalla fine di aprile a tutto maggio. Il pediatra non è stato in grado di dire con assoluta certezza se questo era dovuto all’effetto delle radiazioni ma ha ordinato di fare un’analisi del sangue per controllare il numero di globuli bianchi. I primi sintomi delle malattie dovuti agli effetti delle radiazioni sull’uomo sono infatti perdita di globuli bianchi, nausea, vomito e mal di testa.

La madre ha detto che circa il 10% degli studenti delle elementari aveva lasciato la scuola di Koriyama. Nella città dipende alle singole scuole decidere se lasciar bere ai bambini il latte fornito dalla struttura e prodotto localmente. Il latte tende infatti a concentrare il materiale radioattivo. La madre ha detto che nella sua scuola decidono i genitori ma che lei aveva permesso alla figlia di berlo perché la piccola non voleva sentirsi esclusa dagli altri bambini. Se è vero che in genere i bambini tendono a imitare quello che fanno i loro compagni, questo è tanto più vero in Giappone, dove la conformità rispetto al gruppo è un tratto culturale particolarmente forte.

Un uomo di 40 anni padre di una neonata di 4 mesi era così preoccupato da non portare mai fuori la figlia, dicendo che non loro sapevano come difendersi. Tutti hanno detto di non fidarsi perché i dottori dicevano cose diverse fra loro e i burocrati del governo avevano lasciato vivere gli abitanti a Fukushima dopo il disastro per oltre un mese, evacuandoli solo dopo che il livello di radiazioni si era abbassato.

Il Tokyo Shimbun dice che a Koriyama un monitor per determinare le radiazioni radioattive, piazzato vicino a un cespuglio basso, misurava 2,33 microsievert per ora. La quantità di radiazioni diminuiva man mano che l’apparecchio veniva alzato. Da metà maggio in poi la media delle radiazioni a Koriyama è stata di 1,3 microsievert ma vivendo per un anno in un posto con questa quantità l’esposizione cumulativa diventa molto superiore e nociva.

Molte famiglie hanno dichiarato di non aver potuto lasciare la zona inquinata dalle radiazioni perché non avrebbero saputo come sopravvivere. Tuttavia, il Japan Today riporta che sono stati interrotti gli aiuti dati come compensazione a 150 famiglie colpite dal disastro a Minamisoma, nella prefettura di Fukushima, perché contati come reddito.

La Tepco, la società titolare della centrale in avaria di Fukushima Dai-ichi, ha annunciato di voler coprire una delle costruzioni che ospitano i reattori per fermare la fuoriuscita del gas fino a che non trova una soluzione migliore. Come, per esempio, una specie di tumulazione dell’impianto nel cemento, un “sarcofago” simile a quello costruito sui resti dell’impianto di Chernobyl distrutto nell’aprile 1986.

Nonostante i test dell’ente governativo statunitense Food and Drug Administration, che ha rassicurato i cittadini che il pesce e gli altri prodotti commestibili importati dal Giappone sono sicuri, uno studio presentato al congresso annuale dell’Institute of Food Technologists rivela che 3 americani su 4 non si fida a comprare cibo dal Giappone. L’unica nota positiva è che l’incidente di Fukushima ha sensibilizzato il mondo verso i rischi della produzione di energia nucleare e ha orientato intere nazioni verso la produzione di energie rinnovabili. L’India per esempio ha appena annunciato di investire in modo massiccio sulla produzione di energia solare. In Australia un’indagine compiuta su 14.000 persone rivela che l’86% di queste vuole che il paese dipenda esclusivamente dall’energia rinnovabile.



CITAZIONE (conmar @ 14/6/2011, 13:22) 
No... lasciamolo aperto ancora un po' ... così... tanto per postarci le cazzate che dicono i vari gasparri e la russa. senza tralasciare stracqi ed altri

per ora accontentati di VERONESI:


17 giugno 2011
Veronesi: “Peccato non sfruttarlo Nessun pericolo, a Fukushima solo due morti”

E' dispiaciuto per il risultato del referendum l'oncologo e presidente dell'Agenzia per la sicurezza atomica italiana. Che ridimensiona l'allarme nipponico. Mentre le autorità di Tokyo dispongono invece un controllo a tappetto in città per escludere il pericolo di radiazioni
L'oncologo Umberto Veronesi
“L’universo è nucleare”. Non è d’accordo con i 27 milioni di italiani che hanno bocciato le centrali allo scorso referendum il professore Umberto Veronesi. Oncologo, ma anche a capo dell’Agenzia per la sicurezza nucleare italiana. “E’ davvero un peccato aver scelto di non sfruttare l’atomo – dice – e le sue potenzialità”. Da medico ed ex ministro della Sanità, Veronesi non può non basare la sua opinione sulla salute dei cittadini. E così spiega: “In realtà la mortalità a Chernobyl è stata minima e a Fukushima sono morte due persone”. E’ stata quindi “una forte reazione emotiva” – provocata proprio dalla crisi nucleare giapponese – a portare la gran parte degli italiani a rifiutare l’energia prodotta dall’atomo.

Un eccessivo allarmismo che colpisce gli italiani in più occasioni, sembra essere la teoria dell’oncologo. Che cita la vicenda del poligono di Quirra, in Sardegna, in cui i tassi di mortalità sono più alti del normale e gli abitanti sono rimasti impressionati dal caso di un agnello nato con due teste. Dove la Procura e gli scienziati stanno tentando di capire se effettivamente ci sia un nesso di causalità tra uranio impoverito, attività militari e morti sospette. “Anche se l’uranio fa paura – aggiunge Veronesi -, non è pericoloso. L’abbiamo tutti addosso e dentro di noi, è uno degli elementi più diffusi in natura ed è debolmente radioattivo”.

Eppure – nonostante gli appelli alla calma lanciati da personalità come il professore Veronesi – in Giappone è lo stesso governo a non essere convinto. Non tanto per la mortalità attuale, quanto più per i rischi futuri del materiale contaminato. Tanto da aver disposto oggi un vasto monitoraggio sulle radiazioni a Tokyo, 240 chilometri a sud-ovest dell’impianto di Fukushima Daiichi. La centrale danneggiata dal terremoto e dal conseguente tsunami dello scorso marzo. Le autorità nipponiche hanno inviato funzionari nei parchi, nelle scuole e in altri luoghi sensibili della città, per un totale di cento posti da analizzare. L’obiettivo è quello di rassicurare gli oltre 13 milioni di cittadini riguardo alle conseguenze delle perdite – ancora non del tutto risolte – dallo stabilimento atomico.

“Ce l’hanno chiesto le madri preoccupate per la sicurezza dei loro bambini – ha spiegato un funzionario del governo di Tokyo -. Inoltre la gente vuole sapere quale sia il livello di radiazioni nella zona in cui vive”. Anche in Giappone, quindi, ci si preoccupa, soprattutto dopo che agli abitanti è stato detto di non dare da bere ai bambini l’acqua del rubinetto, potenzialmente inquinata. Un allarme poi rientrato, ma che è stato sostituito dalle tracce di sostanze nocive oltre la soglia fissata per legge rintracciate in alcuni prodotti agricoli, come le foglie del tè, provenienti da zone molto più lontane da Fukushima.

 
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spettatore
view post Posted on 13/9/2011, 15:53




Dopo l'incidente di Fukushima
Anche il Giappone
volta le spalle al nucleare
L'annuncio del neopremier Noda: «Puntare sulle rinnovabili e diventare un Paese leader nel settore»


MILANO - Il Giappone cambia strada e intende diminuire la dipendenza dall'energia nucleare e puntare decisamente sulle rinnovabili, per diventare un Paese-guida del settore delle energie alternative. La nuova politica energetica del Sol Levante è stata illustrata dal nuovo primo ministro giapponese, Yoshihiko Noda, a sei mesi dal disastro di Fukushima e il giorno dopo il nuovo incidente nucleare che ha provocato un morto e quattro feriti in un impianto francese di trattamento di scorie nucleare, «guasto» che per alcune ore ha messo in allarme tutta l'Europa.

LEADER DELLE RINNOVABILI - Noda, nel corso del suo primo intervento in Parlamento dopo l'insediamento sulla poltrona di primo ministro, ha annunciato che entro l'estate del prossimo anno sarà messa a punto una nuova politica energetica a lungo termine, e che il Giappone deve fissarsi come obiettivo di «ridurre il più possibile la parte di elettricità d'origine atomica» a vantaggio delle energie rinnovabili, e diventare un modello a livello mondiale in questo settore. Oltre trenta reattori su 54 sono stati fermati negli ultimi mesi, causando mancanza di energia elettrica: -12,1% in agosto rispetto allo stesso mese dell'anno prima, grazie anche alle temperature minori delle attese e al risparmio di energia elettrica da parte degli utenti in seguito alla chiusura degli impianti nucleari.

MODELLO - «Ripartiremo con una pagina bianca e presenteremo entro l'estate prossima un nuovo piano energetico che arriva fino al 2030», ha dichiarato il nuovo capo del governo di Tokyo. Prima di Fukushima il Giappone prevedeva di aumentare a oltre il 50% l'elettricità d'origine nucleare sul totale nazionale. In agosto la quota è scesa al 26,4%. L'obiettivo dell'aumento della produzione nucleare era di ridurre le emissioni di gas serra e di consolidare l'indipendenza energetica. «Dobbiamo creare una società basata su nuove energie», ha invece illustrato Noda comunicando il cambiamento di rotta. «Grazie alle nostre capacità tecniche, insieme a una riforma delle leggi e a una politica di sostegno per l'adozione delle nuove energie, noi dobbiamo fare del Giappone un modello su scala globale».

Redazione Online
13 settembre 2011 16:26

da corriere.it :clap: :clap: :clap: :cappello: :cappello:
 
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view post Posted on 13/9/2011, 16:51
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CITAZIONE (spettatore @ 13/9/2011, 16:53) 
Dopo l'incidente di Fukushima
Anche il Giappone
volta le spalle al nucleare
L'annuncio del neopremier Noda: «Puntare sulle rinnovabili e diventare un Paese leader nel settore»


MILANO - Il Giappone cambia strada e intende diminuire la dipendenza dall'energia nucleare e puntare decisamente sulle rinnovabili, per diventare un Paese-guida del settore delle energie alternative. La nuova politica energetica del Sol Levante è stata illustrata dal nuovo primo ministro giapponese, Yoshihiko Noda, a sei mesi dal disastro di Fukushima e il giorno dopo il nuovo incidente nucleare che ha provocato un morto e quattro feriti in un impianto francese di trattamento di scorie nucleare, «guasto» che per alcune ore ha messo in allarme tutta l'Europa.

LEADER DELLE RINNOVABILI - Noda, nel corso del suo primo intervento in Parlamento dopo l'insediamento sulla poltrona di primo ministro, ha annunciato che entro l'estate del prossimo anno sarà messa a punto una nuova politica energetica a lungo termine, e che il Giappone deve fissarsi come obiettivo di «ridurre il più possibile la parte di elettricità d'origine atomica» a vantaggio delle energie rinnovabili, e diventare un modello a livello mondiale in questo settore. Oltre trenta reattori su 54 sono stati fermati negli ultimi mesi, causando mancanza di energia elettrica: -12,1% in agosto rispetto allo stesso mese dell'anno prima, grazie anche alle temperature minori delle attese e al risparmio di energia elettrica da parte degli utenti in seguito alla chiusura degli impianti nucleari.

MODELLO - «Ripartiremo con una pagina bianca e presenteremo entro l'estate prossima un nuovo piano energetico che arriva fino al 2030», ha dichiarato il nuovo capo del governo di Tokyo. Prima di Fukushima il Giappone prevedeva di aumentare a oltre il 50% l'elettricità d'origine nucleare sul totale nazionale. In agosto la quota è scesa al 26,4%. L'obiettivo dell'aumento della produzione nucleare era di ridurre le emissioni di gas serra e di consolidare l'indipendenza energetica. «Dobbiamo creare una società basata su nuove energie», ha invece illustrato Noda comunicando il cambiamento di rotta. «Grazie alle nostre capacità tecniche, insieme a una riforma delle leggi e a una politica di sostegno per l'adozione delle nuove energie, noi dobbiamo fare del Giappone un modello su scala globale».

Redazione Online
13 settembre 2011 16:26

da corriere.it :clap: :clap: :clap: :cappello: :cappello:

Loro quando dicono una cosa la fanno ... mica come noi!"
 
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.Torero Camomillo.
view post Posted on 13/9/2011, 20:51




non direi, berlusconi ha detto che non si vuol far processare e non si fa processare.
 
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topitos67
view post Posted on 14/9/2011, 07:58




CITAZIONE (.Torero Camomillo. @ 13/9/2011, 21:51) 
non direi, berlusconi ha detto che non si vuol far processare e non si fa processare.

vermnte ora lo rincorrono come tstimone
di un reato ch la parte lesa dic non essere avenuto
ganzo no?
 
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pierobol
view post Posted on 15/9/2011, 16:40




da repubblica.it

CITAZIONE
ENERGIA RINNOVABILE

Fotovoltaico, record italiano
"Primi al mondo entro l'anno"


Dal Gse la conferma ufficiale dell'eccezionale boom. A fine 2011 la potenza installata sarà di 12 GW, con una produzione di elettricità superiore a quella di una centrale nucleare di VALERIO GUALERZI

Fotovoltaico, record italiano "Primi al mondo entro l'anno" Veduta aerea di un impianto fotovoltaico
ROMA - Con circa 12 GW, l'Italia si avvia a diventare entro la fine di quest'anno il Paese con il più alto tasso di potenza fotovoltaica installata nel mondo. A certificare il pronostico di questo lusinghiero record, a dire il vero nell'aria ormai da qualche settimana, è stato oggi il Gestore Servizi Energetici, nel corso di un Forum sulle energie rinnovabili e sulle opportunità di investimento delle aziende italiane in America Latina.

Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Studi del Gse, a fine 2011 l'Italia raggiungerà un livello di potenza di 12 GW con un numero di impianti che toccherà 300 mila unità. Un risultato straordinario raggiunto con uno sprint negli ultimi due-tre anni dopo un lungo sonno e malgrado le tante difficoltà e incertezze che le scelte del governo hanno imposto al settore.

Per rendersi conto della portata di questa rivoluzione basti pensare che il previsto nuovo reattore nucleare dell'impianto finlandese di Olkiluoto con una potenza di 1.600 MW una volta ultimato sarà grado di produrre circa 9,6 GWh di elettricità l'anno, mentre la capacità produttiva del solare italiano può arrivare a circa 13,2 GWh. Insomma, è come se l'Italia nel giro di pochi mesi si fosse dotata di una centrale atomica e mezza, mentre la data di consegna della nuova struttura scandinava, dopo gli innumerevoli problemi di sicurezza incontrati e I costi lievitati in maniera esponenziale, resta un'incognita.

Parlando in termini percentuali, la produzione solare italiana coprirà quest'anno circa il 3% dei consumi elettrici, mentre quella ottenuta in Germania, Paese leader malgrado la svantaggiata posizione geografica, nel primo semestre di quest'anno è stata del 3,5%. Stando a stime del direttore scientifico del Kyoto Club Gianni Silvestrini, nel 2012 è preventivabile l'allaccio alla rete nazionale di un'ulteriore potenza di 4.000 MW, il che, restando al paragone precedente, porterebbe la produzione al livello di circa due centrali nucleari. Una quantità - sempre secondo i calcoli di Silvestrini - pari al 5,5% dei consumi elettrici nazionali e alla metà della produzione delle centrali a carbone attualmente in funzione.

Ottimismo per i prossimi anni un po' più contenuto viene espresso invece dal ricercatore presso il Politecnico di Milano Federico Frattini. "Il nostro Paese - spiega - continuerà a sperimentare tassi di crescita piuttosto consistenti, con una nuova potenza installata di circa 2-2,5 GW nel 2012 e 2013 e di circa 1,5 GW nel 2014, per una potenza cumulata intorno ai 17 GW a quella data".

(15 settembre 2011)

VISTO CHE CON IL SOLARE CI VUOLE DI MENO A PRODURRE ENERGIA E SOPRATTUTTO ENERGIA DISTRIBUITA (e pulita) IN MIGLIAIA DI CASE ED AZIENDE ?

ALLA FACCIA DI CHI DICEVA CHE IL SOLARE ERANO BRICIOLE DI ENERGIA...


Energia distribuita vuol dire molti posti di lavoro tra produttori, installatori, manutentori etc... al contrario di energia centralizzata (tipo il nucleare) dove c'è pochissima manodopera costituita da tecnici superspecializzati.

Di questi tempi anche a parità di costo, SI DEVE PREFERIRE qualsiasi attività che IMPIEGHI più personale.

Edited by pierobol - 15/9/2011, 18:25
 
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