Basket Café Forum

Le sacre scritture, Chiesa Cattolica

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/12/2004, 13:05
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


CITAZIONE (ica @ 2/12/2004, 02:09)
premettendo che rispetto in tutto e per tutto le persone che veramente credono e che sono spinte da un profondo sentimento... non sopporto quelli che si definiscono cattolici e poi bestemmiano, vanno in chiesa solo per farsi belli a natale o a pasqua, che dicono di amare Gesù e poi chiudono la porta in faccia al vicino..

Grazie ica...

Son d'accordo con te su quanto hai scritto.

Il rispetto è reciproco, ci mancherebbe!

CITAZIONE
non credo nella chiesa


Io credo in Dio più che nella chiesa come istituzione materiale, la chiesa in sè, dobbiamo farla noi...
 
Top
view post Posted on 4/12/2004, 00:03
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


L'Avvento

IL TEMPO DI AVVENTO

> 1 - L'arrivo del giorno

"Avvento" è una trascrizione del latino "adventus", che indica il termine dell'azione di arrivare, l'essere giunto; i poeti latini hanno parlato dell'"arrivo del giorno". La Chiesa celebra la venuta di Gesù Cristo Nostro Signore; già il nome di questo tempo di preparazione, che ben potrebbe designare anche il Natale stesso, mostra sufficientemente la relazione che lo lega alla celebrazione e al tempo della Natività.

Il ciclo liturgico si è concluso con il ricordo del Cristo-Re; esso comincia con una meditazione sulla seconda venuta, la "parusia", che segnerà la fine dei tempi (prima domenica) e procede fino alla celebrazione della venuta del Cristo nella carne (Natale).

L'idea di preparazione alla venuta di Cristo conferisce al tempo dell'Avvento una somiglianza particolare con tutto il periodo che ha preparato la venuta di Cristo, l'Antico Testamento: "I profeti l'annunciavano da quattromila anni", celebrava il vecchio Cantico. Si rileggeranno allora i passi profetici della Bibbia, che sono in rapporto con la venuta del Messia, in particolare quelli di Isaia, di Michea, di Malachia.

> 2 - Tempo di attesa e preparazione

Un'altra caratteristica propria dell'Avvento sarà quella di ricordare che la preparazione è diretta non alla nascita propriamente detta, ma alla manifestazione di Cristo nella sua missione pubblica; l'Avvento darà grande spazio anche a colui che prepara la via: san Giovanni Battista.

Più propriamente ed intimamente, l'attesa si fa con la Vergine, che ha portato il Bambino nel suo grembo e, come tutte le madri, ha vissuto con lui in stretta comunione, nella fede alle parole dell'angelo Gabriele: "Beata colei che ha creduto". All'avvicinarsi di Natale, si ricorderà il concepimento verginale, la visita ad Elisabetta, lo stupore di Elisabetta, il canto di ringraziamento di Maria, il Magnificat. Con lei l'attesa è raccolta e, insieme, piena di gioia.

A partire dal 17 dicembre, comincia un'attesa di otto giorni, più intensa: preparazione attiva, mediante la gioia e il desiderio, all'avvicinarsi di Cristo e alla sua venuta nella vita di ciascuno. La liturgia dell'Avvento comporta una parte di penitenza, contraddistinta dal colore liturgico, il viola, ma domina l'attesa piena di gioia.





 
Top
view post Posted on 4/12/2004, 01:51
Avatar

cedro-rid.jpg

Group:
Member
Posts:
14,107
Location:
PAVIA

Status:


Dopo aver letto i post precedenti, vorrei anch'io esprimere la mia opinione:
come gia detto precedentemente, dopo l'adolescenza cattolica mi sono allontanato un po' dal mondo cattolico. Ma la mia esperienza giovanile cerca sempre, almeno ogni tanto, di farmi voltare indietro e farmi rifettere.
E così mi trovo in una sorta di limbo tra il nulla e la speranza che variano a seconda delle situazioni della vita. Il mio piccolo cervello si è fermato a queste due ipotesi che sono appunto il filo del rasoio dove io barcollo:
o abbiamo il nulla, che anch'io definisco come quello prima della nascita e tutto il mondo una fortunata coincidenza di ordine e equilibri e formule chimiche e noi pure delle molecole che si trasformano e qui mi sorge la domanda che dà adito alla mia seconda ipotesi: "cos'è la vita, l'impulso come lo chiama Monda, quello che fa la differenza tra elementi chimici inanimati e elementi chimici, come lo siamo noi, animati. Ok, c'è il nulla, ma cos'è questo spazio o universo, questo tempo che esistono, e su questo siamo tutti d'accordo, solo coincidenza o qualcosa di talmente immenso che le nostre menti non riescono minimamente poter definire, qualcosa al di fuori del tempo, dello spazio, qualcosa che può creare un dopo ma talmente inconcepibile per noi che non riusciamo ad afferrarlo. Ecco, questo è il mio amletico dubbio, che va e viene.
E mi rivolgo a te Franz perchè non vorrei dire una baggianata, ma nel mio contorto post più o meno non è che ho rappresentato il cosiddetto Mistero della fede? Se è così, torniamo ancora al punto di partenza: credere o no; ecco tutto questo teorema così strano mi lascia quel tarlo nel cervello che dice: è strano , contorto e si rincorre la coda, ma magari è proprio voluto così.
Spero non mi sacramenterete per il post un po' lungo, ma cercavo solo di far capire che pur essendo un po' pessimista, qualcosa però mi spinge sempre a non arrendermi.
 
Top
view post Posted on 4/12/2004, 13:56
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


CITAZIONE (Sparakkhijazza @ 4/12/2004, 01:51)
E mi rivolgo a te Franz perchè non vorrei dire una baggianata, ma nel mio contorto post più o meno non è che ho rappresentato il cosiddetto Mistero della fede? Se è così, torniamo ancora al punto di partenza: credere o no; ecco tutto questo teorema così strano mi lascia quel tarlo nel cervello che dice: è strano , contorto e si rincorre la coda, ma magari è proprio voluto così.
Spero non mi sacramenterete per il post un po' lungo, ma cercavo solo di far capire che pur essendo un po' pessimista, qualcosa però mi spinge sempre a non arrendermi.

Grande Claudio!

Secondo me hai hai perfettamente centrato la differenza tra "credere" e "non credere" avvalorata dalla seguente frase che hai scritto:


CITAZIONE
o qualcosa di talmente immenso che le nostre menti non riescono minimamente poter definire, qualcosa al di fuori del tempo, dello spazio, qualcosa che può creare un dopo ma talmente inconcepibile per noi che non riusciamo ad afferrarlo.


Proprio per non riuscire a renderlo razionale, questo è il mistero della fede...

Edited by Re degli orologi - 4/12/2004, 13:56
 
Top
view post Posted on 5/12/2004, 11:50
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


05/12/2004

II DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Colore Liturgico: Viola

Prima Lettura Is 11,1-10
Giudicherà con giustizia i poveri.

Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i poveri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La mucca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore
riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno
la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli,
le genti la cercheranno con ansia,
la sua dimora sarà gloriosa.

Salmo
Sal 71
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

Dio, dà al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.

Nei suoi giorni fiorirà la giustizia
e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
E dominerà da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Egli libererà il povero che invoca
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette
tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato.

Seconda Lettura Rm 15,4-9
Gesù Cristo salva tutti gli uomini.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto: "Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane, e canterò inni al tuo nome".

Vangelo Mt 3,1-12
Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!
Dal Vangelo secondo Matteo

In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!". Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!"
Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.
Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile".
 
Top
view post Posted on 5/12/2004, 19:24
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


CITAZIONE
In san Matteo e san Marco, la predicazione di Giovanni Battista è il segnale dell’inizio dell’azione pubblica di Gesù. Con il suo discorso che chiama alla conversione, la presenza vicina diventa il messaggio di Gesù: “Il regno dei cieli è vicino!”, e la differenza con questo si fa chiara: i battesimi di Giovanni non permettono di rimettere i peccati. San Matteo con le sue parole ci dà un’idea della grande importanza di Giovanni Battista, della sua influenza e della sua azione. Nelle parole di san Matteo si legge la convinzione che Israele si trovi in una situazione senza uscita. Non vi è più la sicurezza collettiva che derivava dall’appartenenza alla discendenza di Abramo. L’avvenire di ognuno dipende dalle proprie azioni: “Fate frutti degni di conversione!”. Tuttavia l’avvenire è anche nelle mani di Dio, cioè nelle mani di colui che verrà dopo Giovanni: la mano che separa il buon grano dalla zizzania compirà presto la sua opera. Il giudizio che verrà è anche la ragione per cui Giovanni invita alla conversione. Israele è alla fine della sua sapienza. Anche se Giovanni Battista non ha ancora un’idea chiara di colui che verrà dopo di lui, sa una cosa: egli è il più forte. Giudicare è fare una scelta. Così, prepararsi al giudizio è prendere una decisione.


Edited by Re degli orologi - 5/12/2004, 19:25
 
Top
memole74
view post Posted on 6/12/2004, 18:43




Claudio , ti sei espresso alla grande..


Mio Signore,
non ho fatto pettegolezzi,
ho mantenuto la calma,
non sono stata avida, odiosa,
egoista , indulgente verso me stessa,
non ho frignato , detto parolacce.
Ma mi alzerò dal letto tra un minuto e penso che
a quel punto, avrò senz'altro bisogno del tuo aiuto.
 
Top
view post Posted on 6/12/2004, 19:12
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


Questa è una delle canzoni che preferisco...

CITAZIONE
SYMBOLUM ’77

Oltre le memorie del tempo che ho vissuto, / oltre la speranza che serve al mio domani, / oltre al desiderio di vivere il presente / anch’io confesso ho chiesto: “Che cosa è la verità?”.

E Tu / come un desiderio che non ha memorie, Padre buono, / come una speranza che non ha confini, / come un tempo eterno sei per me.

Io so quanto amore chiede questa lunga attesa del tuo giorno, o Dio; / luce di ogni cosa io non vedo ancora, / ma la Tua Parola mi rischiarerà.

Quando le parole non bastano all’amore, / quando il mio fratello domanda più del pane; / quando l’illusione promette un mondo nuovo, / anch’io rimango incerto nel mezzo del cammino.

E Tu, / Figlio tanto amato, verità dell’uomo, mio Signore, / come la promessa di un perdono eterno, / libertà infinita sei per me.

Chiedo alla mia mente coraggio di cercare, / chiedo alle mie mani la forza di donare, / chiedo al cuore incerto passione per la vita / e chiedo a te fratello, di credere con me!

E Tu, / Forza della vita, Spirito d’amore, dolce Iddio, / grembo di ogni cosa, tenerezza immensa, / verità del mondo sei per me.
 
Top
view post Posted on 7/12/2004, 20:04
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


Visto che oggi è Sant'Ambroeus...

CITAZIONE
La memoria di Sant'Ambrogio è obbligatoria per tutta la Chiesa, secondo il nuovo Calendario, ed è particolarmente solenne a Milano, che in questo giorno onora il suo grande Vescovo e amatissimo Patrono.
Ambrogio non era nato a Milano, ma a Treviri, nella Gallia, verso il 339. Era figlio di un funzionario romano in servizio al di là delle Alpi, e dopo la morte del padre la famiglia rientrò a Roma. Ambrogio studiò diritto e retorica, e intraprese la carriera giuridica.
Si trovava a Milano, quando il Vescovo morì, e da buon funzionario imperiale, cercò che fossero evitati quei disordini spesso provocati dalle tumultuose elezioni ecclesiastiche. Parlò con senno e fermezza nelle adunanze dei fedeli, perché tutto fosse fatto secondo coscienza e nel rispetto della libertà. Fu in seguito a questi suoi giudiziosi discorsi che dall'assemblea si alzò un grido: " Ambrogio Vescovo! ".
Ambrogio, che si trovava in quell'assemblea come funzionario imperiale, non era neppure battezzato, essendo soltanto catecumeno. Sorpreso e anche spaventato, proclamò dunque la sua indegnità; si professò peccatore, tentò perfino di fuggire. Tutto fu inutile.
Ricevette così il Battesimo, e, subito dopo, la consacrazione episcopale. " Tolto dai tribunali e dall'amministrazione pubblica - dirà il nuovo Vescovo - per passare all'episcopato, ho dovuto cominciare a insegnare quello che non avevo mai imparato ". Si diede perciò alla lettura dei Libri sacri, poi studiò i Padri della Chiesa e i Dottori, tra i quali sarebbe stato incluso anche lui, insieme con un giovane retore che, dopo dieci anni, egli stesso avrebbe battezzato: Agostino da Tagaste. L'opera di Ambrogio fu così vasta, profonda e importante, che difficilmente può essere riassunta. Basti dire che fu considerato quasi un secondo Papa, in un'epoca nella quale certo non mancarono alla Chiesa grandi figure di Vescovi.
Ma Sant'Ambrogio appariva più alto di tutti per la sua opera apostolica, benché fosse piccolo e delicato nel fisico quant'era grande nello spirito.
Egli, che veniva dalla carriera dei dignitari imperiali, sostenne dinanzi all'Imperatore, non solo i diritti della Chiesa, ma l'autorità dei suoi pastori. " Sono i Vescovi che devono giudicare i laici, e non il contrario " diceva, e tra i laici metteva, per primo, l'imperatore.
Un'altra massima dell'ex funzionario imperiale era questa: " L'Imperatore è nella Chiesa, non al disopra della Chiesa ". E le contingenze portarono Sant'Ambrogio ad applicare tale massima nei riguardi del grande e intollerante Imperatore Teodosio.
Quando Teodosio, in seguito all'uccisione del comandante del presidio di Tessalonica, fece trucidare - almeno così si disse - 7000 abitanti innocenti, il Vescovo non solo gli rimproverò il massacro, ma gl'impose una pubblica penitenza. Teodosio cercò di resistere. Infine cedé. Nuovo David, fece penitenza dall'ottobre al Natale.
L'iconografia ambrosiana si è compiaciuta di rappresentare Sant'Ambrogio che scaccia dalla soglia della cattedrale l'Imperatore pubblico peccatore: in realtà l'azione del Vescovo si svolse tramite lettere e intermediari, ma il gesto resta ugualmente significativo, per indicare che né corona né scettro esonerano l'uomo dalla legge morale, uguale per tutti, e di cui sono giudici autorevoli soltanto i ministri di Dio e i pastori di anime.

user posted image
 
Top
view post Posted on 8/12/2004, 12:15
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


8/12/2004

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Colore Liturgico: Bianco

Prima Lettura Gen 3,9-15.20
Io porrò inimicizia tra te e la donna.

Dal libro della Genesi
Dopo che Adamo ebbe mangiato dell'albero, il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?".
Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".
L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi.

Salmo Sal 97
Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.
Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.

Seconda Lettura Ef 1,3-6.11-12
Dio ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli,
benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo,
secondo il beneplacito della sua volontà.
E questo a lode e gloria della sua grazia,
che ci ha dato nel suo Figlio diletto.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente, conforme alla sua volontà,
perché noi fossimo a lode della sua gloria,
noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.

Vangelo Lc 1,26-38
Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio".
Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.
 
Top
view post Posted on 8/12/2004, 12:15
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


user posted image
 
Top
view post Posted on 8/12/2004, 12:16
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


CITAZIONE
Abramo concepì Isacco per la fede nella promessa di Dio “e divenne padre di molti popoli” (cf. Rm 4,18-22). Ugualmente Maria concepì Gesù per mezzo della fede. La concezione verginale di Gesù fu opera dello Spirito Santo, ma per mezzo della fede di Maria. È sempre Dio che opera, ma attraverso la collaborazione dell’uomo. Credere, infatti, è rispondere con fiducia alla parola di Dio, accogliere i suoi piani come se fossero propri e sottomettersi in obbedienza alla sua volontà per collaborarvi. La fede vuole sempre: 1) la fiducia in Dio e 2) la professione di ciò che si crede, poiché “con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza” (Rm 10,10). Una volta riconosciuta vera la parola di Dio, Maria credette alla concezione verginale di Gesù e credette pure alla volontà di Dio di salvare gli uomini peccatori, la volle e aderì a quel piano lasciandosi coinvolgere: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Dalla sua fede quindi nacque Gesù e pure la Chiesa. Perciò, insieme ad Elisabetta che esclamò: “Beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45), ogni generazione oggi la proclama beata (cf. Lc 1,48). La Chiesa ha il compito di continuare nel mondo la missione materna di Maria, quella di comunicare il Salvatore al mondo. Il cristiano di oggi deve fare proprio il piano di Dio “il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati” (1Tm 2,4), proclamando la propria salvezza e lasciandosi attivamente coinvolgere nel portare la salvezza al prossimo, poiché “in questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli (Gv 15,8).
 
Top
view post Posted on 8/12/2004, 13:18
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


CITAZIONE
Nel 1854 Pio IX ufficializzò la secolare devozione popolare

8 dicembre, Papa invoca l'Immacolata per la pace tra i popoli

Celebrazione nella basilica di San Pietro per i 150 anni della proclamzione del Dogma

Città del Vaticano, 8 dic. (Adnkronos) - ''Sii Tu, Vergine Immacolata, ad ottenere pace e salvezza per tutte le genti. L'eterno Padre, che Ti ha voluta Madre immacolata del Redentore, rinnovi anche nel nostro tempo, per mezzo tuo, i prodigi del suo amore misericordioso''. E' quanto dice oggi il Papa nell'omelia della celebrazione eucaristica nel 150esimo anniversario della definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, che si sta svolgendo nella patriarcale Basilica Vaticana.
In una San Pietro gremita di fedeli, Wojtyla, anche se un po' affaticato, ha voluto leggere personalmente le parole introduttive dell'omelia. '''Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te ' Con queste parole dell'Arcangelo Gabriele, ci rivolgiamo alla Vergine Maria più volte al giorno -ha ricordato il Pontefice- Le ripetiamo oggi con fervida gioia, nella solennità dell'Immacolata Concezione, ricordando l'8 dicembre 1854, quando il beato Pio IX proclamò questo mirabile dogma della fede cattolica proprio in questa Basilica vaticana''.
L'8 dicembre 1854, dunque, Papa Pio IX proclamò il dogma dell'Immacolata concezione, ufficializzando una secolare devozione popolare affiancata, però, da feroci dispute teologiche.
 
Top
view post Posted on 9/12/2004, 13:12
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


Un po' di sano campanilismo non guasta, visto che oggi è San Siro patrono di Pavia...

CITAZIONE
Il nuovo Calendario della Chiesa non l'annovera tra i suoi Santi: ma il personaggio è troppo celebre, anche se leggendario, per dimenticarlo in questo giorno a lui dedicato tradizionalmente, e che non prevede altri Santi titolari.
Pochi giorni fa, festeggiando Sant'Andrea, abbiamo riportato le parole dell'Apostolo sulla montagna presso il Lago di Tiberiade, in mezzo alla grande folla che aveva seguito Gesù, e che non aveva nulla da mangiare.
" Vi è qui un fanciullo con cinque pani d'orzo e due pesci - aveva detto Andrea - che cos'è mai questo per tanta gente? ". Invece, il miracolo deIla moltiplicazione dei pani aveva fatto bastare per tutti, per migliaia di persone, il poco modesto cibo portato dal ragazzo.
Proprio di quell'anonimo, involontario strumento dello strepitoso miracolo di Gesù, parleremo oggi ricordando come, nella devozione del Medioevo, quel ragazzo abbia avuto un nome e una storia, e sia diventato San Siro, Vescovo e Patrono di Pavia.
L'identificazione, del tutto fantasiosa, è però abbastanza suggestiva, se non altro perché anche San Siro, come evangelizzatore delle terre e delle città lombarde, fu strumento di una prodigiosa moltiplicazione, non più di pani e di pesci, ma di anime convertite alla Grazia. Infatti, anche San Siro, come tutti gli antichi Apostoli, sarebbe stato un portentoso seminatore della verità e un abilissimo propagandista della parola di Dio.
E proprio come un infaticabile viaggiatore di commercio, San Siro batté bene la sua " piazza " spirituale, spostandosi a Verona e a Brescia, a Piacenza e ad Aquileia, a Lodi e a Milano, a Parma e a Genova, a Tortona e ad Asti.
Egli sarebbe giunto in Italia al seguito di San Pietro, e da lui sarebbe stato inviato a predicare nella verde pianura del Po. Sua prima tappa fu Pavia, città che si chiamava allora Ticinum, e che era destinata ad avere grande importanza nella storia civile dei secoli successivi. Pavia fu la sede prescelta da San Siro, che ne divenne così il primo Vescovo.
Secondo la tradizione, egli fu Vescovo per ben 56 anni: sempre in moto, diffondendo l'Evangelo con la stessa ampiezza di raggio con la quale, poi, si diffuse il suo culto.
La Chiesa di Pavia vantò sempre la propria anzianità rispetto a quella di Milano, per quanto nei secoli successivi il Vescovo di Pavia dipendesse da quello di Milano. E il titolo di anzianità più valido, per i Pavesi, era proprio il loro San Siro, non soltanto inviato diretto di San Pietro, ma anche, secondo la leggenda, testimone e quasi protagonista di episodi evangelici come quello della moltiplicazione dei pani!
Quando morì, il Patrono di Pavia venne sepolto in una chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio: a due Santi cioè che sarebbero stati " riscoperti " qualche secolo dopo, a Milano, da Sant'Ambrogio! Era anche questo un modo di stabilire un primato della città dei Ticino su quella del Naviglio, e di contrapporre a Sant'Ambrogio, gloria di Milano, il Vescovo San Siro, vanto di Pavia.



 
Top
view post Posted on 12/12/2004, 11:39
Avatar


user posted image

Group:
Member
Posts:
7,392
Location:
Pavia

Status:


12/12/2004

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A) - GAUDETE

Colore Liturgico: Viola

Prima Lettura Is 35,1-6.8.10
Il nostro Dio viene a salvarci.

Dal libro del profeta Isaia
Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
"Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta, la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi".
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà una strada appianata
e la chiameranno "Via santa";
su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Salmo Sal 145 Vieni, Signore, a salvarci.

Il Signore è fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge lo straniero

Egli sostiene l'orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie degli empi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione.

Seconda Lettura Gc 5,7-10
Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli, siate pazienti fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera.
Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore.

Vangelo Mt 11,2-11
Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo attenderne un altro?

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me".
Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: "Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: "Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te".
In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui".

 
Top
871 replies since 28/11/2004, 15:14   23852 views
  Share