CITAZIONE (poklu @ 11/1/2008, 14:53)
CITAZIONE (Giado @ 11/1/2008, 11:59)
CITAZIONE (poklu @ 11/1/2008, 11:37)
su che base viene giudicato il 'livello che scende'?
Sulla base che oggettivamente il gioco è in fase di involuzione. La L2 di 6 anni fa era molto più competitiva, o meglio, il tasso tecnico e la conseguente tatticità e spettacolarità delle partite era di gran lunga più elevato.
Di questo si deve dare in parte colpa ai regolamenti (ricordo che 6 anni fa per esempio si potevano schierare 4 extra per squadra).
Oggi invece si cerca stupidamente di "salvare il movimento cestistico italiano" mettendo vincoli sul numero minimo di italiani a referto, ma questa è una profonda vaccata, in primis perchè è il movimento stesso a risentirne. Capisco che è un argomento che non c'entra nulla col topic, ma merita un po' di riflessione e magari una sezione apposta.
Dunque dicevo...vincolando le società a inserire 6 giocatori italiani ( 7 per la L2) minimo a referto non si fa altro che danneggiare il movimento cestistico e il gioco. Parto dal presupposto che vincoli o non vincoli se un ITALIANO è buono in serie A ci gioca punto e basta. Avendo però dei vincoli e dei budget da rispettare succede che le società firmino giocatori italiani impresentabili per un campionato professionistico, con il risultato che il tasso tecnico medio del campionato cala.
Ci tengo a ricordare che estremizzando un po' il discorso...tutte o quasi le squadre europee di vertice non hanno assolutamente 5-6-7 giocatori della propria nazione in roster e guarda caso da che abbiamo inserito il Italia questi vincoli sono anni che non si vedono squadre italiane in Final 4 di Eurolega. Qualcosa vorrà pur dire...
CITAZIONE (poklu @ 11/1/2008, 11:37)
chiaro che se siamo abituati a vedere su sky, solo serieA ed eurolega allora l'affare si complica...anche perchè di italiani ad alti livelli, ce ne sono proprio pochini...
Riprendendo il discorso di prima...bisognerebbe attuare una riforma dei campionati, perchè la L2 è professionismo, la B1 per esempio no. Quindi una società professionistica ha vincoli fiscali e di tassazioni di gran lunga maggiori rispetto ad una società di B1. Il risultato è che certi contratti pesanti garantiti in B1 a giocatori italiani di assoluto livello (e pensate a quanti italiani veramente forti ci sono in B1, confrontateli con quelli di L2 e vedete che molti di quelli che giocano tra i pro forse non sarebbero nemmeno tra i convocati in B d'Eccellenza) non potrebbero oggettivamente essere onorati da società professionistiche.
Se a questo fatto aggiungiamo anche quello espresso in precedenza, ossia il vincolo minimo di italiani a referto, è facilmente intuibile come mai il livello medio dei campionati professionistici si abbassi di anno in anno. E finchè vedrò ogni anno un Soloperto (tanto per citarne uno a caso) calcare un campo di serie A, nessuno mi farà cambiare idea su quanto da me espresso.
quindi in un campionato ITALIANO è giusto che il livello sia determinato dagli STRANIERI in campo
A me del patriottismo sinceramente non me ne frega più di tanto. Sarei più contento constatare che un team ITALIANO arriva alle final4 di eurolega che dire "eh beh non abbiamo passato la prima fase, però da noi giocano solo italiani".
Partendo sempre dal presupposto che i vivai italiani sfornano buoni giocatori e che molti di essi trovano spazio indipendentemente dalle regole e dai vincoli di referto. Tutto qua.
Anche perchè siamo gli unici ad avere questi vincoli
Prendi Siena per esempio.
Società modello. Quanti ragazzi ha sparsi in giro per l'Italia in campionati minori? Tanti..tantissimi.
In prima squadra però ci sono Thorton-Lavrinovic-Kaukenas-Eze-Stonerook-McIntyre-Ilievski-McLeod-Sato e poi Ress e Carraretto.
Eppure coach Italiano, vice Italiano, tutti gli allenatori del settore giovanile sono Italiani, così come la dirigenza.
Questo fa onore, su questo mi soffermo, non tanto su quanti italiani o presunti tali di formazione ci giochino.
A me interessa che la Mens Sana, società italiana, sia ora un Top Team in Europa, per organizzazione, gioco e per la miriade di ragazzi che forma e che manda in giro per l'Italia.
Queste sono soddisfazioni. E' logico che nell'immediato quello che conta è fare risultato, il business, lo spettacolo, cosa che con i tuoi giovani subito non puoi raggiungere, molti di essi mai ci giocheranno nella Mens Sana, 4-5 magari si e rappresentano un investimento.
Questo è quello che importa. Ma ognuno la vede a modo suo. Di certo non pretendo di avere ragione, è semplicemente il mio punto di vista