| BENACQUISTA LATINA - EVERLAST FIRENZE: 78-72
Si può vincere una gara dopo aver giocato male per 25 minuti buoni, surclassati da un avversario che ha giocato il miglior basket visto al Palabianchini dai tempi di Biella? La risposta evidentemente è sì. Latina non solo vince, dopo essere stata sotto di 16 punti a metà del terzo quarto. Lo fa quasi in scioltezza, accumulando un vantaggio di 12 punti che si dimezza negli ultimi due minuti, buttando via qualche pallone mentre Firenze cercava un disperato recupero. Una partita che dice molte cose, da una parte e dall'altra. Dice che Latina quest'anno ha carattere da vendere: non a tutti riuscirà contro questa Firenze di rimettere in piedi una partita così; dice che Latina ha finalmente delle soluzioni alternative valide in cabina di regia, con Svoboda pronto a caricarsi la squadra quando era chiaro ormai a tutti che Quaroni (-3 di valutazione finale) era in giornata no; dice che Latina tiene troppo in panchina un ragazzo come Donato Cutolo, che pure era stato uno dei migliori nella Summer Cup e che oggi, gasato dal confronto con il fratello Costantino, ha fatto spellare le mani ai tifosi pontini. Dice anche che Firenze gioca un basket eccelso, dinamico, concreto, grazie alla mobilità di Stanic e Cohen, e alla forte presenza sotto canestro di Ianes, Monzecchi e Liburdi. Dice però che i giovani di questa bella squadra devono ancora maturare, perché lasciarsi sfuggire un match come quello di oggi, perdipiù contro una potenziale concorrente diretta è un peccato mortale. In conferenza stampa, il coach toscano De Prato ha un'idea ben precisa: "Abbiamo iniziato a perdere questa partita nel momento in cui ci siamo specchiati troppo, ci siamo visti belli e ci siamo dimenticati di finire l'opera". Probabilmente ha ragione lui, anche perché Firenze, con una rotazione forsennata di ben 9 uomini, tutto poteva accusare tranne che un calo fisico. Ma i demeriti di Firenze confinano necessariamente con i meriti di Latina, capace di risalire la china con grande cuore, rifilando ai toscani ben 29 punti solo nell'ultimo quarto. Era iniziata con i gigliati subito a manetta, trascinati da un Liburdi molto consistente sotto le plance, ben accompagnato da Ianes. Dopo 10 minuti Firenze tocca il +7 (14-21) con Latina sorretta dal solito Mocavero e da un Rabaglietti stimolato dal confronto contro la squadra della sua città. Ma è un gioco statico, quello dei pontini: Quaroni troppo macchinoso, la palla circola lenta e male, finendo assai spesso nelle manone del pivot Mocavero, sperando in bene. Quando attacca Firenze è tutt'altra storia: la palla gira vorticosamente e libera uomini al tiro, oppure apre spazi nella difesa pontina dove Stanic e Cohen organizzano frequenti scorribande. Si tocca il + 12 a metà partita (42-30), poi all'inizio del terzo quarto Firenze riprende a martellare, e dilaga fino al +16 di metà frazione. A quel punto il gioco gigliato perde d'intensità, e Latina pian piano recupera, riportandosi sotto a -5 (54-49). A questo punto Quaroni rientra sul parquet, e il suo impatto sulla partita è super-negativo per Latina: il play prima regala palla agli avversari con un passaggio telefonato, poi commette passi nell'azione successiva. Immediatamente dopo, in fase difensiva, commette fallo intenzionale su Monzecchi al tiro da tre. L'ala fiorentina realizza i tre liberi e Firenze ha di nuovo palla in mano. 57-49. Sembra che i toscani abbiano di nuovo in mano il match ball, chiudendo la porta in faccia alla rimonta di Latina. Così non è. Perché Latina viene riportata a galla dalle invenzioni di Svoboda, consacrato play dall'uscita dell'inguardabile Quaroni. Con assist, penetrazioni e tiri da tre, la guardia argentina rianima il palazzetto e carica tutta la squadra. Sorpasso. Cresce il rendimento di Ochoa, mentre Donato Cutolo, entrato in campo al posto di Pilotti gravato di 4 falli, imperversa come una furia in fase difensiva, rifilando due stoppate, recuperando tre palloni e infilando una tripla che porta il vantaggio di Latina a +7 (67-60). Latina ha trovato un'intensità difensiva che si riverbera anche in attacco, dove si vedono azioni di ottima fattura (assist di Svoboda, schiacciata di Bisconti). La partita è finita, l'ultimo minuto serve a Firenze per ridurre il gap con un paio di palloni intercettati, ma il risultato è già nelle mani della squadra di Zanchi. Finisce 78-72.
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