CITAZIONE (savoiardo @ 3/7/2007, 18:42)
Ancora estremizzando: se io sono un playmaker bravo e ho davanti a me uno ancora più bravo, cosa devo fare per convincere il mio coach a farmi giocare:
A) allenarmi forte e guadagnarmi il posto sul campo, oppure...
B) organizzare un sit-in di protesta, organizzando una raccolta di firme tra tutte le società di serie D, promuovendo l'abolizione dei pivot, in modo da far giocare solo i playmaker, che tanto fosforo apportano al nostro giuoco?
Ecco "estremizzando" è la parola giusta!
Se tu sei bravo è hai davanti uno migliore o maggiormente adatto alle esigenze di squadra puoi allenarti forte e dimostrare di essere migliorato e di valere i galloni di titolare. E sarebbe un discorso giusto e coerente se lo si potesse estendere a tutto il roster. Ma se hai già 25anni (che per me sono passati da un pezzo...) per quanto tu possa allenarti forte non potrai mai tornare ad avere 19 anni, nemmeno bevendo la pozione magica di Amelia la strega che ammalia!
Personalmente sono contrario agli under obbligatori a referto, lo trovo discriminante verso i cosiddetti senior ad anche avvilente verso tutti quei giovanotti che in panca ci vanno per onor di firma, sapendo che sono convocati solo in virtù di un obbligo e non di un effettivo merito, ed anche "istigatori" di dubbi nei giovani che magari giocherebbero comunque in quanto bravi ma non sapranno mai se sono convocati per "merito" e non per "obbligo"; devo anche dire che era necessario incentivare in qualche modo la cultura di un settore giovanile al fine di creare nuove generazioni di giocatori; se la strada intraprese dalla federazione sia giusta o sbagliata lo può dire solo il tempo; ciò che è ovvio è lo scoramento che subentra in tutti quei tesserati i cui "diritti" o meglio le cui "possibilità" di giocare vengono di fatto limitate dalle attuali norme emanate dalla federazione stessa.
La domanda che mi faccio da quando sono stati introdotti gli attuali obblighi da ormai un paio d'anni è la stessa: ma come è possibile che i ragazzi affacciatisi in prima squadra nel periodo in cui l'ho fatto io (parlo dello classi 1973/74/75/76/77/78/79) siano riusciti a svilupparsi in giocatori senza forme di tutela: i vari Robotti, Simoni, Trabucatto, Simone Oberto, Fabio Gianotti, Amedeo Calvo solo per citare alcuni tra i più "in vista" di quelli prodotti da società all'epoca in D o in C2 giocavano esclusivamente perchè erano
bravi e non perchè la ginnastica piuttosto che la crocetta o il kolbe fossero obbligate. Ad onor del vero il fatto che certe società abbiano più risorse a budget sicuramente non ha incentivato il settore giovaniel in quanto è più facile "comprare" un Robotti fatto e finito avendone la disponibilità piuttosto che "allevare" un Robotti aspettando che maturi magari per 4/5 anni e ci tengo a sottolineare che non è una critica, perchè ognuno con i propri soldi fa ciò che ritiene più opportuno nei limiti della legalità ovviamente, ma solo una considerazione.
In parte capisco ciò che possono aver pensato nella stanza dei bottoni della FIP proprio per il discorso che ho appena fatto: dieci anni fa la Ginnastica schierava 8/10 dei giocatori a roster usciti dal proprio vivaio, il Cus anche, la Crocetta idem, il Kolbe pure, Moncalieri e Rivalta anche.
Per finanziarsi cedevano i migliori talenti a squadre danarose e li sostituivano con nuovi prospetti (ecco, forse è questo il vantaggio che avevamo noi), magari soffrendo in classifica ma aggiustando il proprio bilancio e lanciando giocatori nuovi. Beh, oggi lo stesso discorso lo si può applicare a molte meno società e credo influisca anche il fatto che come sosteneva W la fidia, sia molto più difficile reclutare i ragazzini vuoi per un fatto puramente numerico, vuoi perchè (a mio avviso) la voglia di sacrificarsi che potevano avere quelli della mia generazione (io sono un '76) non la vedo tanto nei virgulti odierni, ovviamente con le dovute eccezioni...