| Bene, bene, vedo che lo spunto di discussione che ho fornito funziona... In realta' tutti gli interventi che ho letto finora contengono aspetti condivisibili, anche quelli molto lontani dal mio modo di vedere. Mi limito a criticare costruttivamente alcuni problemi sollevati, soprattutto da il custode. Siamo d'accordo che vincere una partita di coppa puo' non interessare alla societa' e all'allenatore (e non e' detto, comunque...) ma un giocatore, magari un giocatore particolarmente emotivo e agonista, non ci sta a perdere. Se oltre che emotivo ed agonista e' pure un po' sovrappeso e con un tono muscolare ancora non adeguato, il rischio infortuni e' particolarmente elevato, su questo converrai. Parlando di programmazione: iniziando la preparazione atletica il 31 agosto (visto che magari il 30 si parla e basta), tu ritieni che per il 7 settembre, vigilia dell'esordio in coppa, sei riuscito a impiantare un nuovo sistema di gioco? Complimenti! Io riuscirei solo a farli correre per 20'-30' di fila (attivita' aerobica di base) e iniziare a lavorare su contropiede primario e qualche cenno di secondario, altro che amichevole o coppa... Se il giorno prima "carichi", il giorno dopo devi "scaricare", non giocare una partita dove la componente agonistica toglie qualunque limite ai picchi di intensita' del gesto (penetro, scivolo, mi butto, cerco il contatto, ecc.) che in allenamento puoi "pilotare" ma in partita no, specialmente contro quell'avversario, che mi sta particolarmente sull'anima (e sai a chi mi riferisco, visto che allenerai molti dei giocatori che ho allenato io...) Concludendo: Coppa SI o Coppa NO? La mia risposta e': Coppa SI, ma dopo almeno 2 settimane e mezza, se non 3 dall'inizio della preparazione atletica. Sulla scocciatura dei giocatori che perderebbero i weekend liberi non commento perche' avrei fiumi di roba da scrivere. Dico solo che quest'anno ci saranno le condizioni per le quali di certe cose non devono permettersi di lamentarsi ($$$).
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