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9 maggio... Per non dimenticare, Peppino e Aldo: 2 vite strappate

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Pozthebest
view post Posted on 28/3/2008, 10:39




CITAZIONE
lascia che la gente pensi quello che vuole e dica quello che vuole finchè non offende qualcuno,

ma questo vale anche per me o solo per te ed i tuoi amici??

cos'e' ti senti tirato nel mucchio perche la descrizione te la trovi calzante??

beh questo e' un problemuccio non da poco, ma e' tutto tuo non mio.
 
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Titoquerci
view post Posted on 28/3/2008, 10:40




CITAZIONE (micio000 @ 27/3/2008, 20:58)
Vauro non è pistoiese?

Pistoiese di nascita, se non sbaglio vive a lavora a Roma da anni
 
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rob_halford
view post Posted on 28/3/2008, 10:45




CITAZIONE (Pozthebest @ 28/3/2008, 10:39)
CITAZIONE
lascia che la gente pensi quello che vuole e dica quello che vuole finchè non offende qualcuno,

ma questo vale anche per me o solo per te ed i tuoi amici??

cos'e' ti senti tirato nel mucchio perche la descrizione te la trovi calzante??

beh questo e' un problemuccio non da poco, ma e' tutto tuo non mio.

questo vale per tutti, però le altre persone che ci sono qua dentro (fatta eccezione per te) non si mettono a dire agli altri di vergognarsi o menate del genere.
Sei l'unico che si mette a fare quelle sparate li, e qualche volta ti fa compagnia save.
E io ti richiedo come ti permetti di giudicare sempre l'operato o lo scritto degli altri?
te lo hanno insegnato i preti attraverso i valori cristiani?

potrebbe essere anche che mi riconosca, anche se non vedo come per questioni anagrafiche.
Fatto sta che anche se fosse tu non hai il diritto di metrterti a dire agli altri di vergognarsi.
L'unica cosa di cui vergognarsi è la maniera con cui sputi le tue belle sentenze.
 
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Pozthebest
view post Posted on 28/3/2008, 10:48




CITAZIONE (rob_halford @ 28/3/2008, 10:45)
CITAZIONE (Pozthebest @ 28/3/2008, 10:39)
ma questo vale anche per me o solo per te ed i tuoi amici??

cos'e' ti senti tirato nel mucchio perche la descrizione te la trovi calzante??

beh questo e' un problemuccio non da poco, ma e' tutto tuo non mio.

questo vale per tutti, però le altre persone che ci sono qua dentro (fatta eccezione per te) non si mettono a dire agli altri di vergognarsi o menate del genere.
Sei l'unico che si mette a fare quelle sparate li, e qualche volta ti fa compagnia save.
E io ti richiedo come ti permetti di giudicare sempre l'operato o lo scritto degli altri?
te lo hanno insegnato i preti attraverso i valori cristiani?

potrebbe essere anche che mi riconosca, anche se non vedo come per questioni anagrafiche.
Fatto sta che anche se fosse tu non hai il diritto di metrterti a dire agli altri di vergognarsi.
L'unica cosa di cui vergognarsi è la maniera con cui sputi le tue belle sentenze.

ma fa festa.............................. fa festa per benino.

e posa il fiasco.
 
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rob_halford
view post Posted on 28/3/2008, 10:56




CITAZIONE (Pozthebest @ 28/3/2008, 10:48)
ma fa festa.............................. fa festa per benino.

e posa il fiasco.

beh io ci ho provato a parlare con te; ma si sa: per avere un dialogo bisogna essere in due.
 
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Pozthebest
view post Posted on 28/3/2008, 11:01




e gia. ma non solo, bisogna alle cose non dare etichette, ma fatti uguali considerarli allo stesso modo, invece mi pare che per te( ma soprattutto per altri direi) un morto ammazzato da un fascista, sia piu importante di un morto ammazzato da un brigatista rosso.


adesso vado davvero. alla prossima

divertitevi.

Gin tonic...ita' con fetta di limone.
 
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rob_halford
view post Posted on 28/3/2008, 11:15




CITAZIONE (Pozthebest @ 28/3/2008, 11:01)
e gia. ma non solo, bisogna alle cose non dare etichette, ma fatti uguali considerarli allo stesso modo, invece mi pare che per te( ma soprattutto per altri direi) un morto ammazzato da un fascista, sia piu importante di un morto ammazzato da un brigatista rosso.

anche se così fosse questo non ti da il diritto di metterti a fare il giudice di tutto e tutti, sparando sentenze manco fossi santi-licheri

ciao ciao
 
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Pozthebest
view post Posted on 28/3/2008, 11:27




CITAZIONE (rob_halford @ 28/3/2008, 11:15)
CITAZIONE (Pozthebest @ 28/3/2008, 11:01)
e gia. ma non solo, bisogna alle cose non dare etichette, ma fatti uguali considerarli allo stesso modo, invece mi pare che per te( ma soprattutto per altri direi) un morto ammazzato da un fascista, sia piu importante di un morto ammazzato da un brigatista rosso.

anche se così fosse questo non ti da il diritto di metterti a fare il giudice di tutto e tutti, sparando sentenze manco fossi santi-licheri

ciao ciao

io non sparo sentenze, constato e do consigli, che possono essere accettati e presi in considerazioni o meno.

Vergognatevi non e' una sentenza o un giudizio sommario, e' solo un consiglio, ma vedo che non vien preso in considerazione, almeno da te.
 
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rob_halford
view post Posted on 28/3/2008, 11:48




CITAZIONE (Pozthebest @ 28/3/2008, 11:27)
CITAZIONE (rob_halford @ 28/3/2008, 11:15)
anche se così fosse questo non ti da il diritto di metterti a fare il giudice di tutto e tutti, sparando sentenze manco fossi santi-licheri

ciao ciao

io non sparo sentenze, constato e do consigli, che possono essere accettati e presi in considerazioni o meno.

Vergognatevi non e' una sentenza o un giudizio sommario, e' solo un consiglio, ma vedo che non vien preso in considerazione, almeno da te.

io mi dovrei vergognare di qualcosa che non ho detto? solo perchè tu sei convinto che io la pensi così? Lo decidi tu cosa penso e cosa credo io?

E con quale presunzione o autorità ti metti al di sopra di tutti a spare queste senten...questi consigli :blink: ??

 
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e la stampa bambola...
view post Posted on 28/3/2008, 13:42




CITAZIONE (micio000 @ 17/3/2008, 10:49)
Qualche giorno fa vidi un documentario in un programma condotto da Augias nel quale si riferiva che probabilmente Prodi aveva ricevuto l'indicazione da qualche esponente dell'Autonomia bolognese...

L'area dell'Autonomia bolognese era notoriamente "creativa", legata alla rivista Zut A/traverso, infatti già dal convegno sulla repressione del settembre del 77 di fatto si era consumata la frattura insanabile tra gli ambienti bolognesi, lontani anni luce da ogni forma di leninismo, con altri ambiti dell'autonomia, movimento che peraltro, pur senza negare l'uso della violenza politica come strumento di lotta, era del tutto estraneo alla logica militarista delle B.R...

Di riflesso non si sfugge ad una doppia, contrapposta, valutazione delle parole di Prodi: o "Gradoli" gli era uscita di bocca per pura casualità, e bisogna credere alla sua buonafede, oppure aveva informazioni dei servizi. Quella "delle voci" raccolte attraverso esponenti dell'autonomia bolognese, per le caratteristiche peculiari di quel movimento, e per la natura ulteriormente estranea a logiche militari della componente bolognese... è una grossolana cazzata. Non è immaginabile che una organizzazione centralistica e militare come quella brigatista lasciasse filtrare in ambienti "poco affidabili"(dal punto di vista loro...)come quelli autonomi, per giunta della cosiddetta "area creativa", notizie tanto segrete e riservate...

tra l'altro mi colpisce il collegamento di questo discorso con il (condivisibile) doppio canale tra la vicenda di Peppino Impastato e quella di Aldo Moro: la Radio Aut di Cinisi, a cosa faceva riferimento se non al doppio senso di Aut come pronuncia in italiano di "out", fuori, ed Aut nel senso di area dell'autonomia...???

radio Aut era, con tutti i distinguo del caso, parte di quella esplosione di radio e fiori che prendeva le mosse propria dall'esempio di Radio Alice, l'emittente bolognese dell'erea creativa e di Bifo; ed allora chi tira in ballo (mi riferisco ad Augias e non certo a Micio :) ) cose di questo tipo per mettere tutto nello stesso calderone e fare si che Prodi sembri un agnellino ed invece "gli allora autonomi"(ma parliamo di gente come Maurizio Torrealta, Bifo, lontani anni luce dalle B.R.)come dei filobrigatisti, compie un atto di alterazione della memoria storica, a che fine poi? politici, togliere ogni ombra da Prodi...

Edited by e la stampa bambola... - 28/3/2008, 13:57
 
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micio000
view post Posted on 28/3/2008, 13:52




CITAZIONE (e la stampa bambola... @ 28/3/2008, 13:42)
CITAZIONE (micio000 @ 17/3/2008, 10:49)
Qualche giorno fa vidi un documentario in un programma condotto da Augias nel quale si riferiva che probabilmente Prodi aveva ricevuto l'indicazione da qualche esponente dell'Autonomia bolognese...

L'area dell'Autonomia bolognese era notoriamente "creativa", legata alla rivista Zut A/traverso, infatti già dal convegno sulla repressione del settembre del 77 di fatto si era consumata la frattura insanabile tra gli ambienti bolognesi, lontani anni luce da ogni forma di leninismo, con altri ambiti dell'autonomia, movimento che peraltro, pur senza negare l'uso della violenza politica come strumento di lotta, era del tutto estraneo alla logica militarista delle B.R...

Di riflesso non si sfugge ad una doppia, contrapposta, valutazione delle parole di Prodi: o "Gradoli" gli era uscita di bocca per pura casualità, e bisogna credere alla sua buonafede, oppure aveva informazioni dei servizi. Quella "delle voci" raccolte attraverso esponenti dell'autonomia bolognese, per le caratteristiche peculiari di quel movimento, e per la natura ulteriormente estranea a logiche militari della componente bolognese... è una grossolana cazzata. Non è immaginabile che una organizzazione centralistica e militare come quella brigatista lasciasse filtrare in ambienti "poco affidabili"(dal punto di vista loro...)come quelli autonomi, per giunta della cosiddetta "area creativa", notizie tanto segrete e riservate...

questo è quello che disse il presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo nel 1998, Sen. Pellegrino (PDS):
«Non è assolutamente credibile che il nome Gradoli sia venuto fuori in una seduta spiritica in cui sarebbe stato evocato lo spirito dell'onorevole La Pira, affinché rivelasse il luogo in cui Moro era tenuto prigioniero. Ho dovuto invece ritenere che il nome Gradoli fosse filtrato nell'ambiente dell'Autonomia bolognese, e che il riferimento alla seduta spiritica, fosse un singolare, quanto trasparente espediente di copertura della fonte informativa».

 
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e la stampa bambola...
view post Posted on 28/3/2008, 14:04




CITAZIONE (micio000 @ 28/3/2008, 13:52)
questo è quello che disse il presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo nel 1998, Sen. Pellegrino (PDS):
«Non è assolutamente credibile che il nome Gradoli sia venuto fuori in una seduta spiritica in cui sarebbe stato evocato lo spirito dell'onorevole La Pira, affinché rivelasse il luogo in cui Moro era tenuto prigioniero. Ho dovuto invece ritenere che il nome Gradoli fosse filtrato nell'ambiente dell'Autonomia bolognese, e che il riferimento alla seduta spiritica, fosse un singolare, quanto trasparente espediente di copertura della fonte informativa».

Infatti, è vero che lo disse, ma è poco credibile che le cose fossero andate veramente in quel modo... :fischia:

è invece risaputo come l'affaire Moro scatenò l'operatività di tutti i servizi d'intelligence, quelli atlantici così come quelli d'oltrecortina o mediorientali, e pur senza mettersi a compiere esercizi di gratuita dietrologia, ipotizzare complotti o altro, è però molto più probabile che qualcuno dei servizi avesse fatto filtrare in ambienti democristiani il nome "Gradoli", e che un intellettuale non troppo in vista, apparentato alla corrente di Moro, questo era allora Prodi, fosse lo strumento migliore per far uscire una voce che poteva condurre gli inquirenti ad arrivare alla prigionia del presidente della D.C.

Come e perchè la cosa non sortì effetti è ovviamente altra questione...
 
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conmar
view post Posted on 9/5/2008, 07:17




per non dimenticare



CITAZIONE

image
Ciuri di campo chi nasci
biati l'occho di cu lu pasci
ciuri di campo chi crisci
e la lapuzzainchi li vischi
ciuri di campo chi mori
chianci la terra chianci lu cori
ciuri chi nasci
ciuri chi crisci
ciuri chi mori
chianci la terra chianci lu cori
come ciuri di campu nascisti
e la terra ti fici di matri
comu ciuri di campo criscisti
e la lotta ti fici di patri
come ciuri di campo muristi
na sira i maju chi stiddi tristi



Giuseppe Impastato: l'attività, il delitto, l'inchiesta e il depistaggio


Nato a Cinisi, in provincia di Palermo, il 5 gennaio 1948, da una famiglia mafiosa (il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre era il capomafia Cesare Manzella, ucciso con una giulietta al tritolo nel 1963). Ancora ragazzo, rompe con il padre, che lo caccia via di casa, e avvia un’attività politico-culturale antimafiosa.
Nel 1965 fonda il giornalino "L'Idea socialista" e aderisce al Psiup. Dal 1968 in poi partecipa, con ruolo dirigente, alle attività dei gruppi di Nuova Sinistra. Conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo, in territorio di Cinisi, degli edili e dei disoccupati. Nel 1975 costituisce il gruppo “Musica e cultura”, che svolge attività culturali (cineforum, musica, teatro, dibattiti ecc.); nel 1976 fonda “Radio Aut”, radio privata autofinanziata, con cui denuncia quotidianamente i delitti e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini, e in primo luogo del capomafia Gaetano Badalamenti, che avevano un ruolo di primo piano nei traffici internazionali di droga, attraverso il controllo dell’aeroporto. Il programma più seguito era “Onda pazza”, trasmissione satirica con cui sbeffeggiava mafiosi e politici.
Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia. Gli elettori di Cinisi votano il suo nome, riuscendo ad eleggerlo al Consiglio comunale. Stampa, forze dell'ordine e magistratura parlano di atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima e, dopo la scoperta di una lettera scritta molti mesi prima, di suicidio. Grazie all’attività del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta Impastato, che rompono pubblicamente con la parentela mafiosa, dei compagni di militanza e del Centro siciliano di documentazione di Palermo, nato nel 1977 e che nel 1980 si sarebbe intitolato a Giuseppe Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto e sulla base della documentazione raccolta e delle denunce presentate viene riaperta l’inchiesta giudiziaria.
Il 9 maggio del 1979 il Centro siciliano di documentazione organizza, con Democrazia Proletaria, la prima manifestazione nazionale contro la mafia della storia d’Italia, a cui parteciparono 2000 persone provenienti da tutto il Paese. Nel maggio del 1984 l’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo, sulla base delle indicazioni del Consigliere Istruttore Rocco Chinnici, che aveva avviato il lavoro del primo pool antimafia ed era stato assassinato nel luglio del 1983, emette una sentenza, firmata dal Consigliere Istruttore Antonino Caponnetto, in cui si riconosce la matrice mafiosa del delitto, attribuito però ad ignoti. Il Centro Impastato pubblica nel 1986 la storia di vita della madre di Giuseppe Impastato, nel volume La mafia in casa mia, e il dossier Notissimi ignoti, indicando come mandante del delitto il boss Gaetano Badalamenti, nel frattempo condannato a 45 anni di reclusione per traffico di droga dalla Corte di New York, nel processo alla “Pizza Connection”. La madre rivela un episodio che sarà decisivo: il viaggio negli Stati Uniti del marito Luigi, dopo un incontro con Badalamenti in seguito alla diffusione di un volantino particolarmente duro di Peppino. Durante il viaggio Luigi dice a una parente: "Prima di uccidere Peppino devono uccidere me". Morirà nel settembre del 1977 in un incidente stradale.
Nel gennaio 1988 il Tribunale di Palermo invia una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto. Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 10 marzo 1999 si svolge l’udienza preliminare del processo contro Vito Palazzolo, mentre la posizione di Badalamenti viene stralciata. I familiari, il Centro Impastato, Rifondazione comunista, il Comune di Cinisi e l’Ordine dei giornalisti chiedono di costituirsi parte civile e la loro richiesta viene accolta. Il 23 novembre 1999 Gaetano Badalamenti rinuncia alla udienza preliminare e chiede il giudizio immediato. Nell’udienza del 26 gennaio 2000 la difesa di Vito Palazzolo chiede che si proceda con il rito abbreviato, mentre il processo contro Gaetano Badalamenti si svolgerà con il rito normale e in video-conferenza. Il 4 maggio, nel procedimento contro Palazzolo, e il 21 settembre, nel processo contro Badalamenti, vengono respinte le richieste di costituzione di parte civile del Centro Impastato, di Rifondazione comunista e dell’Ordine dei giornalisti.
Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 Dicembre 2000 è stata approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini.
Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti.
Il 7 dicembre 2004 è morta Felicia Bartolotta, madre di Peppino.



Edited by conmar - 9/5/2008, 08:40
 
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conmar
view post Posted on 9/5/2008, 07:34




CITAZIONE
Aldo Moro 23 settembre 1916 - 9 maggio 1978
Agnello sacrificale

image
Aldo Moro

L'ex presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978, nasce il 23 settembre 1916 a Maglie, in provincia di Lecce. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo "Archita" di Taranto si iscrive a Giurisprudenza presso l'Università di Bari, conseguendo la laurea con una tesi su "La capacità giuridica penale". La tesi, ripresa ed approfondita, costituirà la sua prima pubblicazione scientifica e lo avvierà alla carriera universitaria.

Dopo qualche anno di carriera accademica, fonda con alcuni amici intellettuali nel 1943, a Bari, il periodico "La Rassegna" che uscirà fino al 1945, anno nel quale sposa Eleonora Chiavarelli, con la quale avrà quattro figli. In quello stesso periodo, diventa Presidente del Movimento Laureati dell'Azione Cattolica, ed è direttore della rivista "Studium" di cui sarà assiduo collaboratore, impegnandosi a sensibilizzare i giovani laureati all'impegno politico. Nel 1946 viene eletto all'Assemblea Costituente ed entra a far parte della Commissione dei "75" incaricata di redigere il testo costituzionale. Inoltre, è relatore per la parte riguardante "i diritti dell'uomo e del cittadino". E' anche vicepresidente del gruppo Dc all'Assemblea.

Nelle elezioni del 18 aprile 1948 viene eletto deputato al Parlamento nella circoscrizione Bari-Foggia e viene nominato sottosegretario agli Esteri nel quinto Gabinetto De Gasperi mentre non si arresta la sua inesauribile attività di insegnante e di didatta, con molteplici pubblicazioni a suo nome.
Diventato Professore ordinario di Diritto Penale all'Università di Bari, nel 1953: viene rieletto al Parlamento diventando Presidente del gruppo parlamentare Dc alla Camera dei Deputati. Anche la sua carriera politica, a quanto sembra non conosce segni di cedimento di nessun tipo. Unomo solido e determinato, diventa nel 1955 ministro di Grazia e Giustizia nel primo governo Segni.

Nel 1956, nel corso del VI Congresso nazionale della Dc che si svolse a Trento, consolidò la sua posizione all'interno del Partito. Fu infatti tra i primi eletti nel Consiglio nazionale del Partito. l'anno dopo, diventa ministro della Pubblica Istruzione nel governo Zoli. Si deve a lui l'introduzione dell'educazione civica nelle scuole. Rieletto alla Camera dei Deputati nel 1958, è ancora ministro della Pubblica Istruzione nel secondo Governo Fanfani.

Il 1959 è un anno importantissimo per Aldo Moro. Si svolge infatti quel VII Congresso della Democrazia Cristiana che lo vedrà trionfatore, tanto che gli viene viene affidata la Segreteria del Partito, incarico riconfermatogli nel tempo e che manterrà fino al gennaio del 1964. Ma un altro anno assai importante, anche alla luce della tragica vicenda che colpirà il politico doroteo, è il 1963 quando, rieletto alla Camera, è chiamato a costituire il primo governo organico di centro-sinistra, rimanendo continuamente in carica come Presidente del Consiglio fino al giugno del 1968, alla guida di tre successivi ministeri di coalizione con il Partito socialista.
E' in pratica la realizzazione "in nuce", del famoso "compromesso storico" di invenzione dello stesso Aldo Moro (uso ad usare espressioni come "convergenze parallele"), ossia quella manovra politica che contmplava il riavvicinamento delle frange comuniste e di sinistra verso l'area moderata e centrista.

Il tumulto e il dissenso che tali situazioni "di compromesso" suscitano soprattutto all'interno degli elettori del PCI, ma soprattutto all'interno dei moderati, si concretizzano nelkle lezioni del 1968 quando Moro viene sì rieletto alla Camera, ma le elezioni puniscono di fatto, dati alla mano, i partiti della coalizione e determinano la crisi del centro-sinistra. detto questo, è inevitabile che ne risenta anche il peso prestigio dello stesso Aldo Moro. Ad ogni modo, rimangono sempre i ministeri e infatti dal
1970 al 1974, assume, anche se con qualche intervallo, l'incarico di ministro degli Esteri. A conclusione di questo periodo, ritorna alla presidenza del Consiglio formando il suo IV ministero che dura sino al gennaio 1976.
Nel luglio del 1976 viene eletto Presidente del Consiglio nazionale della Dc.

Il 16 marzo 1978, il tragico epilogo della vita dello sfortunato politico. Un commandos di Brigate Rosse irrompe nella romana via Fani, dove in quel momento transitava Moro allo scopo di recarsi in Parlamento per partecipare al dibattito sulla fiducia del quarto governo Andreotti, il primo governo con il sostegno del Pci, massacra i cinque uomini di scorta e rapisce lo statista. Poco dopo, le Brigate rosse rivendicano l'azione con una telefonata all' Ansa. Tutto il Paese percepisce chiaramente che quell'attentato è un attacco al cuore dello Stato e alle istituzioni democratiche che Moro rappresentava.

18 marzo una telefonata al ''Messaggero'' fa trovare il ''Comunicato n.1'' delle Br, che contiene la foto di Aldo Moro e annuncia l'inizio del suo ''processo'' mentre, solo il giorno dopo, Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per Moro. I servizi segreti di tutto il mondo, anche se le segnalazioni furono tante e precise, non riuscirono a trovare la prigione dei terroristi, ribattezzata "prigione del popolo", e da cui Moro invocava incessantemente, tramite numerose lettere, una trattativa.

Il 9 maggio, dopo più di cinquanta giorni di prigionia ed estenuanti trattative con gli esponenti dello Stato di allora, anche lo statista viene barbaramente assassinato dalle BR, ormai convinte che quella sia l'unica strada coerente da intraprendere. La sua prigionia aveva provocato ampi dibattiti fra coloro che erano disposti a cedere alle richieste dei brigatisti e chi invece era nettamente contrario per non legittimarli, dibattito che lacerò letteralmente in paese sul piano sia politico che morale.
A tale rovente clima dialettico pose fine la drammatica telefonata degli aguzzini di Moro, i quali resero noto direttamente ad un alto esponente politico che il corpo di Moro poteva essere rinvenuto cadavere nel bagagliaio di un'auto in via Caetani, emblematicamente a metà strada tra Piazza del Gesù, sede della Democrazia Cristiana, e via delle Botteghe Oscure, sede storica del Partito Comunista Italiano. Secondo le ricostruzioni, ancora frammentarie malgrado i molti anni trascorsi, lo statista sarebbe stato ucciso dal brigatista Moretti nel garage di via Montalcini, il covo usato dai brigatisti appunto come ''prigione del popolo''.

La moglie Eleonora e la figlia Maria Fidae, basandosi sull'acquisizione di nuovi elementi, hanno recentemente deciso di rompere il lungo muro del silenzio che da anni ha avvolto la vicenda, chiedendo la riapertura delle indagini sul caso Moro.

I servizi italiani hanno centrato un importante bersaglio il 14 gennaio 2004 con l'arresto dei brigatisti Rita Algranati e Maurizio Falessi, latitanti nel Nord Africa. La prima fu già condannata all'ergastolo per il delitto Moro.
Oggi Alessio Casimirri, marito della Algranati, rimane l'unico imprendibile latitante del gruppo delle Br che partecipò all'agguato di Via Fani.



Edited by conmar - 9/5/2008, 09:12
 
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view post Posted on 9/5/2008, 08:48
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Orgoglioso membro del club "strozzi ed anche un po' cornuti"

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Una capsula (da clonazione) di fluido primario...

Status:


Aldo, ammazzato perchè la sua idea di un mondo nuovo, possibile, al di là degli opposti schieramenti, era considerata pericolosa.

Peppino, ammazzato perchè chiedeva una cosa semplice semplice, una vita senza mafia.

Oggi li ricordiamo, ma non dobbiamo dimenticare il significato del loro sacrificio: giustizia, legalità, aiuto, solidarietà, equidistribuzione delle possibilità e delle responsabilità... Facciamone tesoro, sempre.
 
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