| Pensavo sarebbe stato più facile. Molto più facile. Non vincere la partita: la sofferenza l’avevamo messa in conto… No, pensavo sarebbe stato più facile scrivere di una vittoria così e di una promozione, dopo che per mesi vi ho assillato con i commenti post partita… e pensavo di averci fatto il callo, di aver acquisito una sorta di “mestiere” per raccontare le vicende dei ragazzi in rossoblu… Invece, il “mestiere” non conta. Non quando devi mettere in fila tante emozioni in una volta: la determinazione con cui i nostri hanno iniziato la partita, le quattro bombe consecutive – da brivido – del Puma, la voglia di vincere di tutti i ragazzi, i minuti di grandissima qualità offerti dallo “sbarbatello” Simoncelli, la tripla liberatoria di quello straordinario talento di Danilo Gallinari, e poi gli ultimi secondi, l’esultanza di Joe Sabbia appena prima della sirena, le lacrime del pres… Il tutto condito da una curva davvero encomiabile per impegno e intensità, dalla presenza in tribuna di tanti ex – capitan Pagliari, Quaroni, Annoni, Agnesi – e delle nuove leve, tutti quei ragazzini del vivaio e delle giovanili che rappresentano il vero tesoro dell’esperienza Assigeco.
Non è davvero facile mettere ordine in tante emozioni. E probabilmente non ne vale la pena. Forse è giusto che di una partita così, anziché il film completo, dalla prima all’ultima azione (quelle avremo il tempo di gustarcele grazie al sapiente lavoro di… regia del mitico Gigi), resti un collage di episodi e di emozioni. Con una citazione, doverosa, per tutti i protagonisti in campo.
Fumagalli: ci ha messo cuore, tecnica e cervello; ha distribuito palloni, tentato entrate, l’ha messa con precisione millimetrica da tre punti. Un signor play. “Il” signor play.
Bianchi: indispensabile. Ieri come in tantissime altre occasioni quest’anno; uomo squadra, capace di riportare ordine quando serve e mai timoroso di tentare il tiro; un tiro unico il suo, una palombella che scatena ogni volta l’entusiasmo della tribuna. Per continuità di gioco, forse il migliore in campo ieri, insieme al Puma, senza voler far torto agli altri.
Radovanovic: nei primi tre quarti fatica più del solito a tenere il campo, ma nell’ultimo quarto regala dieci minuti da urlo, non ne sbaglia una, è su tutti i palloni, agguanta rimbalzi e infila la retina con cattiveria; applauso.
Sabbia: non ha fatto dei play off straordinari, l’ha ammesso lui stesso sui giornali, ma arriva da una stagione regolare in cui è stato il primo e assoluto protagonista. Se siamo arrivati fino a giocarci la B1 lo dobbiamo per buona parte a lui, e se forse anche ieri ha patito un po’ sul piano fisico, ci ha comunque messo l’anima, il cuore e se possibile anche altro. E in quella schiacciata finale ci sta tutta la grinta del vero campione. Grazie.
Matalone: doveva essere una scommessa, il “ragazzino” e poco alla volta è diventato una certezza. Solido, attento, fantasioso, e se su alcuni palloni è ancora impreciso più per irruenza che per disattenzione, per la gran parte della partita (e della stagione) sa inventarsi cose egregie sotto i tabelloni; ha conquistato dei rimbalzi preziosissimi. Dove arriverà uno così?
Tolotti: per lui la seconda parte della stagione è stata un crescendo inarrestabile. Il capitano in più di una occasione ha trascinato la squadra al successo. Ieri con il coraggio di alcuni interventi sotto canestro e la solita notevole solidità ha fatto dimenticare la cattiva percentuale dell’ultima sfida a Oderzo. Si è ricaricato prima della partita e ieri in campo c’era il Gus gigantesco delle migliori occasioni.
Malavasi: reduce da una stagione tribolatissima per gli infortuni, si è presentato in campo non ancora al massimo della forma ma con grinta da vendere, voglia di agguantare un successo proprio nel giorno del suo compleanno, e dopo il lavoro in difesa, sempre oscuro ma quanto mai prezioso, ritrova il giusto feeling con il canestro e infila una tripla che ti fa urlare: oggi, ragazzi, si vince davvero. Encomiabile anche dalla panchina, quando non smette un secondo di incitare i compagni.
Ndoja: un giovane dal futuro che si annuncia straordinario. Ha fisico, velocità e mira, quando l’esperienza gli avrà garantito anche la necessaria sicurezza, non ce ne sarà per nessuno. Sfruttato poco nella fase centrale del match, rientra nei momenti decisivi e ci mette del suo. Bravo.
E dopo gli applausi, sinceri, ai “nonni”, scatta l’ovazione per i “nipotini”.
Simoncelli: già altre volte quest’anno, quando il coach gliel’ha chiesto, si è sempre fatto trovare preparato. Per pochi secondi o per minuti di grande qualità e intensità. Ieri è stato gettato nella mischia quasi subito, per ridar fiato a Puma e Bianchi, e lui si è preso la sua bella dose di responsabilità: ha disorientato la difesa avversaria, ha fatto girare palla con velocità e intelligenza e l’ha messa dentro con autorevolezza. Bravissimo.
Gallinari: il giovanotto continua a crescere (e non ci riferiamo solo all’altezza: a proposito, checché ne dica Vittorio, ha già superato anche lì il famoso babbo) e quando entra scardina gli schemi avversari. Gli uomini del Senigallia si trovano di fronte questi “due metri e poldo” di energia che si muovono sul campo con grazia, sicurezza e determinazione. Sbaglia il primo tiro e ti dici, ora non ci proverà più. E invece il campione esce proprio lì, riprova e fa centro, con sicurezza e stile. Il futuro dell’Assigeco – e del basket azzurro – è lì…
Ghizzinardi: non sbaglia nulla. Nessun cambio, nessuno schema… La ciliegina sulla torta di una stagione comunque incredibile per lui e per noi. Se per qualcuno il coach aveva ancora bisogno di un diploma di maturità, ieri ha superato l’esame “magna cum laude”. Standing ovation…
Ai prossimi giorni le “pagelle” della stagione.
Per ora godiamoci la festa. Con un occhio a Salsomaggiore dove un altro importante pezzo di Assigeco si gioca il titolo italiano Juniores… Decisamente, caro pres, una stagione da incorniciare.
Edited by renny - 7/6/2004, 12:15
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:ehiii!!!: 