| Da "Il Resto del Carlino"
11/02/2007 09:23 - A LUGLIO era inseguito da mezza Europa, ma lui ancora aspettava una chiamata dal piano di sopra, da quella Nba sognata fin da ragazzino e appena assaggiata nella preseason scorsa per tre partite con la maglia di Houston. Svanita la possibilità di entrare in un roster tra i pro, la società più lesta di tutte ad accaparrarsi i servigi di Andrè Keith Langford è stata la Vanoli Soresina, una matricola nel campionato di Legadue. Gli esperti di basket europei avevano intravisto in lui il prototipo del perfetto giocatore statunitense da Europa. Il paragone più ricorrente è con Bootsy Thornthon, stella di Cantù e Siena prima, di Girona (Spagna) adesso. Classe ’83 (nonostante il sito della Legadue lo indichi come ’77), mancino, stella al college dei Kansas Jayhawks, da universitario ha collezionato svariati trofei, individuali e di squadra. Dopo due soli anni di college ha deciso di tentare la fortuna al piano di sopra, senza riuscirci, ma in Europa è appena all’inizio e date le premesse, sembra andare bene: 19,4 punti e 4.6 rimbalzi a partita. Keith è superstizioso: se gioca male il primo tempo, nell’intervallo è solito cambiarsi le scarpe, inoltre ha un paio di calzetti fortunati che indossa sempre.
IL SUO SOPRANNOME è “Ke-Freeze”, perché al liceo i compagni gli dicevano che avesse il ghiaccio nelle vene a causa della sua freddezza in campo. Il prossimo anno? Probabilmente lo vedremo in serie A, oppure su Sky, nelle partite di Eurolega. Nell’ultima gara contro Ferrara, ha battuto violentemente il capo contro il parquet riportando un trauma cranico. Rimasto in ospedale qualche giorno, ha ripreso gradualmente, ma la sua presenza contro la Scavolini è incerta, così come quella del compagno Valenti. Passera e Farioli, acciaccati, dovrebbero invece esserci. Matteo Fattori
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