CITAZIONE (_ForzaCun_ @ 27/4/2020, 19:31)
Io è da poco che sono nel mondo del coaching e dirigenziale et similia, sono abbastanza giovane cestisticamente parlando, ho smesso di giocare a livello giovanile nel 2012 e non ho mai fatto senior, quindi le mie sensazioni sono relative a questi ultimi anni ,Sebbene mio padre e la mia famiglia siano nel mondo basket da circa anni 70.
La mia sensazione é che ultimamente si sia un po' troppo tirato a campare, evitando ribaltoni clamorosi più per convenienza che per altri motivi.
Io ho avuto e ho la fortuna tutt'ora di collaborare con una società che ritengo mia, una famiglia, che a livello piccolo fa di tutto per favorire il gioco del Basket e la crescita dei piccoli atleti, sia dal punto di vista personale che sportivo poi portandoli avanti nel mondo senior.
Nei miei anni da assistente e coach poi ho sempre dato indicazioni volte al miglioramento dei ragazzi, della squadra, partendo dalla filosofia (condivisa da società e tutti) che un ragazzo che abbandona é una sconfitta ma parimenti chi vuole esserci c'è chi non vuole esserci meglio non ci sia per il bene di tutti.
Non facciamo ne faccio selezioni ne nulla di tutto ciò, tantomeno scouting e rubare i ragazzini al momento del tesseramento. Cosa che ritengo a livello medio/basso la cosa peggiore che si possa fare.
Questo a parere mio ha portato molte società a chiudersi verso altre per evitare di venire inculate da ogni punto di vista. E secondo me il vero male conseguenza di tutto a livello di movimento é che coach giocatori staff ecc.. viene visto più come carne da macello e di passaggio rispetto ad anni passati.
Solo pochi coach e dirigenti che ho conosciuto e conosco(li conto su mani) mettono il bene collettivo avanti tutto.
Il punto é che le figure importanti del basket nostrano non stanno facendo nulla di concreto per aiutare il movimento il che a cascata si riflette anche sul resto e su quelle società e allenatori che operano in maniera forse un po' disillusa, ma sicuramente buona .
La mia Speranza é che questo periodo di magra e di emergenza possa fare riflettere tante persone , che, tra un profitto e l'altro/ tra una portona e l'altra, la vera vittoria è non perdere quei ragazzi, quelle società, quegli staff, che per passione mettono l'anima in quello che fanno per un bene più grande, ovvero l'amore per il gioco più bello del mondo.
Se poi bisogna parlare dal punto di vista tecnico, avrei tante cose da dire ma non credo quello sia il punto.
Condivido al 100% quanto scritto da Forza Cun,ho più di 50 di basket minore sulle spalle,tra giocato e non,ed il deterioramento del rapporto fra utenti(ragazzi e genitori)ed il sistema(società e federazione)è evidente.
Certo rimpiangere gli anni '70/'80 in cui era tutto volontariato non serve alla causa,ma un ritorno ad una visione meno incentrata su quote,sponsor,NAS,ecc.ecc. credo sarebbe auspicabile.
Il primo passo però dovrebbero farlo gli enti preposti,sia quelli sportivi,CONI e FIP,sia quelli istituzionali,governo e ministero allo Sport,fino a quelli locali,comuni e scuole ed a seguire le società di base.
Escludendo le società di vertice,perchè il loro fine non è compatibile con quello delle minors.
Secondo me si tratta di ripensare tutto il sistema,con un taglio netto tra professionismo e sport di base,anche allargando la fascia di chi fa dello sport la sua primaria fonte di reddito.
Altro discorso è quello relativo a chi promuove lo sport consentendo a tutti di praticare lo sport preferito,questo settore deve essere incentivato in modo concreto e non con palliativi tipo i NAS,per l'azione sociale che svolge,altrimenti demandata ai comuni,che sono senza soldi,oppure alla scuola,che non è strutturata per questo.
Mi fermo perchè il discorso si allargherebbe a dismisura,sul senso dell'attività agonistica,sul miglioramento degli atleti da parte degli istruttori,sul come debbano essere formati gli istruttori,sul reclutamento e la eventuale selezione degli iscritti,ed a quale età,sulla riforma del settore giovanile per non far smettere a 18/19 anni un mucchio di giovani,ecc.ecc.