| Qualche giorno fa, alla sospensione dei campionati, ho scritto un post che definirei emozionale su tutta questa vicenda. Credo però che adesso sia venuto il momento di essere razionali. Di essere pratici, Di essere intelligenti. Senza più alcun cedimento al panico, alle nevrosi e alla disinformazione. Vorrei dire con chiarezza come la penso a riguardo e cosa penso dovrebbe accadere. Però per fare questo dobbiamo partire dai fatti concreti. Siamo in presenza di un'ordinanza che sospende tutte le attività sportive PUBBLICHE fino a domenica 1 marzo. Fino a quella data, le scuole resteranno chiuse. Sempre fino a quella data, gli allenamenti sono consentiti a porte chiuse. Fin qui i fatti. Entro domenica 1 marzo le autorità sanitarie e di governo dovranno dunque decidere come procedere, se cioè mantenere il blocco, sospenderlo o attenuarlo in base a precise prescrizioni operative. Per quanto riguarda il tema che più ci coinvolge da appassionati e da genitori, cioè la ripresa dei campionati, io ritengo che il discorso sia in realtà semplicissimo ed è strettamente interconnesso a quanto le autorità decideranno per l'attività scolastica. In altri termini, se da lunedì o da qualsiasi altro giorno le autorità dovessero decidere di far tornare i nostri ragazzi a scuola, io credo che in pari data dovrebbe cadere ogni divieto per le attività sportive. Esse dovrebbero riprendere e disputarsi regolarmente a porte aperte. Cioè tornare alla normalità Il nesso mi pare evidente. Fin qui l'obiettivo è stato quello di chiudere i luoghi di aggregazione multipla dove il contagio poteva risultare più facile. Ma se si decide di riaprire le scuole è evidente che si giudica terminata la fase acuta dell'emergenza, perché non c'è luogo più aggregante e misto per definizione delle scuole. Quindi, anche le attività sportive riprenderebbero nelle palestre durante le ore di ginnastica e gli impianti sportivi non sarebbero più considerati luoghi a rischio. La stretta interconnessione che c'è tra scuole e attività sportive aperte a me pare del tutto evidente. Prescrivere il ritorno a scuola significherebbe riaprire finalmente la strada anche a tutte le attività sportive, perché è del tutto ovvio che i due ambiti sono strettamente legati anche nell'utilizzo di impianti comuni. Per dirla quindi con la massima chiarezza possibile, io credo che tutte le attività sportive e i campionati potranno riprendere non appena sarà deciso il ritorno a scuola. Non sono in discussione gli allenamenti, che già avvengono in molti luoghi a porte chiuse, né i calendari - sui quali è naturale che il CRL dovrà intervenire con chiarimenti e distinguo. Io credo, in tutta semplicità e raziocinio, che se per esempio i ragazzi dovessero tornare a scuola da mercoledì 4 marzo, in pari data il CRL dovrebbe comunicare la ripresa di tutte le attività sportive nella loro normalità, fermo restando il duro lavoro di rimessa a punto dei recuperi e dei calendari.
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