| La partita è stata piuttosto equilibrata, e anche piacevole, nel primo quarto, finito sul 20-18, poi Milano 3 è sembrata prendere progressivamente il controllo della gara, tanto da chiudere all'intervallo sul 30-35 e al terzo quarto addirittura sul 35-46. Il motivo di questa supremazia, che Urania non riusciva a contrastare, a me sembrava piuttosto chiaro. Anzitutto la difesa di Milano 3 era davvero molto buona e Urania non riusciva in alcun modo a superarla né penetrandola né aggirandola al tiro lungo. Le marcature individuali di Basiglio erano davvero molto efficaci, strettissime sull'uomo e puntuali negli scambi, e Urania faceva una fatica dannata a liberare il suo gioco dalla morsa implacabile della difesa ospite. Le sue percentuali di tiro erano davvero modestissime e i suoi incursori sbagliavano molto sia nel controllo che negli appoggi, ostruiti dal contatto molto fisico dei difensori di MI3. A ciò bisogna aggiungere che Milano3 riusciva invece a costruire vantaggio soprattutto sulle penetrazioni del suo play, il nr 14 Gabanelli, che è un tipetto piccolo ma molto agile e dotato di una naturale propensione all'affondo. Gabanelli è risultato determinante per buona parte della gara, quando Milano3 riusciva a superare la difesa di casa con penetrazioni veloci al ferro, condotte quasi sempre per vie centrali, sulle quali Urania era sempre e colpevolmente statica. Benché l'approccio tattico di Milano3 fosse molto chiaro, i difensori di Urania proprio non riuscivano a chiudere la marcatura su Gabanelli né sulle penetrazioni alternative, tutte miranti al ferro in modo solare. Non c'era traccia di scivolamento, non c'era traccia di accompagnamento verso percorsi meno agevoli, non c'era traccia di raddoppi in aiuto o di seconda linea difensiva. Ciò ha costruito essenzialmente il vantaggio di Milano 3, che di contro proprio non riusciva ad incrementarlo su valori di sicurezza anche con l'apporto del tiro, perché le percentuali da 3 risultavano davvero disastrose. Il punteggio molto basso si comprende meglio se si pensa che tutte e due le formazioni hanno avuto percentuali di tiro davvero misere e che di fatto quasi tutto lo score è stato realizzato sotto canestro. Se le mie rilevazioni sono esatte, entrambe hanno realizzato soltanto 3 tiri da 3, ma grande differenza è che Urania ha avuto nel tiro lungo un 3 su 13 (23%), mentre MI3 addirittura un 3 su 23 (13%). Queste percentuali disastrose da un lato hanno compiutamente rappresentato la pochezza tecnica della partita, ma dall'altro hanno evidenziato, in specie nell'ultimo quarto, la sterilità offensiva di Milano3, che le è sostanzialmente costata la partita.
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