CITAZIONE (Citythunder @ 14/10/2019, 13:33)
Riuscire a tirar fuori da un annata in una società anche un solo giocatore di A2 non è poca cosa . Ricordo che dell'annata 2000 dell'Olimpia oltre a Bortolani c'è pure Omar Dieng e il resto di quella squadra è disseminato dalla B alla C silver . Ripeto non mi sembra davvero poca cosa . Che il movimento debba essere orientato alla produzione di talenti è un ovvietà il problema risiede nel movimento stesso . La creazione di un elite non può prescindere dalla base e qui si annidano i problemi . Un discorso serio sul movimento non può prescindere da una volontà politica precisa , insegnamento del basket nelle scuole , impianti adeguati , formatori di qualità , incentivi all'attività sportiva . Prendete la Gazzetta dello Sport , dove trovate la pagina del basket , se la trovate . In fondo , dopo il ciclismo , il volley il golf . In queste condizioni i futuri Belinelli , Gallinari se arriveranno sarà per un volere divino o per la buona volontà di società virtuose . Oltre alle difficoltà di sistema si aggiunge la miopia della stragrande maggioranza degli operatori . Un esempio : o a 18 anni sei in prima squadra o altrimenti sei destinato all'oblio . Questo teorema è corretto per un elite , ma se continui a ragionare per elite in un futuro non troppo lontano l'oblio sarà il destino dell'intero movimento . I dati sui tesseramenti sono rilevatori di questa tendenza .
Qualche tempo fa è stato pubblicato un bellissimo articolo sul Corriere della Sera nel quale veniva affrontato il difficile momento del basket italiano e in esso il giornalista faceva un'analisi che mi trova totalmente d'accordo, sostenendo che il vero buco nero del basket italiano nasce nella scuola dell'obbligo. Il giornalista metteva in luce che la divaricazione di adesioni tra basket e pallavolo inizia e si dilata sempre più proprio nelle scuole pubbliche, per un motivo apparentemente banale e semplicistico ma reale.
I presidi delle scuole che spesso non hanno a disposizione impianti moderni o regolamentari risolvono il problema dell'"educazione fisica" obbligatoria acquistando con poche decine di euro una rete e due piloni per ricreare un campo di volley piuttosto che spenderne qualche migliaio per allestire un campo di basket con canestri alle altezze regolamentari e in uno spazio con le misure minime consentite.
Sembra una sciocchezza, ma come tutti sappiamo il momento d'oro del nostro calcio è coinciso con il calcio praticato nelle strade e nei cortili... La necessità di promuovere il basket sin dalle scuole dell'obbligo io credo sia fondamentale per la crescita del movimento ed è un punto cardine e irrinunciabile, senza se e senza ma. E' nella capillarizzazione delle prime leve nelle scuole, nel conquistare adesioni e consensi in quelle sedi che si può sperare di ampliare la base della piramide.
Certo, c'è poi il problema degli abbandoni nel corso dell'addestramento pluriennale, ma questo è già un tema successivo, direi collaterale. La prima, vera grandissima sfida è "conquistare" al basket nelle scuole dell'obbligo.