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I BILANCI DELLE SOCIETA' DI SERIE A STAGIONE 2014/2015

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view post Posted on 8/12/2015, 19:32
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COLPACCIO!!!!!!

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Solita panoramica sui bilanci delle società di Lega A relativi alla stagione scorsa 2014/2015. L'analisi è incompleta in quanto non tutte le società hanno ancora pubblicato i bilanci.

Società come la Pallacanestro Reggiana e l'Olimpia Milano, al contrario delle altre, chiudono il bilancio al 31 dicembre quindi non in coincidenza con il termine della stagione agonistica di riferimento che come sappiamo si chiude il 30 giugno, quindi il bilancio di queste due società farà riferimento a due stagioni la seconda metà della stagione 2014/15 e la prima metà di quella del 2015/16.

Il bilancio della Auxilium Torino si riferisce al campionato di Lega Gold che ricordo essere un campionato dilettantistico (non si pagano ingaggi tassabili ma rimborsi spese).

Come di consueto verranno prese in considerazione LE SPESE DI GESTIONE, cioè le spese che hanno riguardato strettamente la stagione agonistica di riferimento:
principali voci
- stipendi contratti depositati in lega (circa il 25% delle spese di gestione di una società professionistica di basket tipo);
- diritti d'immagine (25%)
- contratti di collaborazione staff (10%)
- affitti, noleggi auto (10%)
- viaggi e trasferte (10%)
- spese FIP e procuratori (10%)
- altre spese (10%)

non saranno comprese:

- le spese riguardo al settore giovanile (naturalmente dove è stato possibile desumerle);
- gli ammortamenti;
- gli oneri finanziari;
- gli oneri tributari.

Questi oneri di solito pesano circa il 30% sui costi totali.
Al fianco delle spese di gestione di ogni squadra verrà evidenziata inoltre la variazione rispetto l'anno prima.

1) OLIMPIA MILANO 19,1 mln di €
2) DINAMO SASSARI 6,1 mln di € (+26%)
3) PALLACANESTRO CANTU' 5,5 mln di € (inv.)
4) REYER VENEZIA 5,3 mln di € (+7%)


5) VIRTUS ROMA 4,2 mln di € (-22%)
6) NEW BASKET BRINDISI 4,1 mln di € (+32%)
7) VIRTUS BOLOGNA 3,7 mln di € (-16%)
8) PALLACANESTRO VARESE 3,4 mln di € (-15)
9) AQUILA BASKET TRENTO 3,3 mln di € (in Lega Gold)


10) BASKET JUVECASERTA 2,8 mln di € (+17%)
11) PISTOIA BASKET 2,7 mln di € (-9%)


12) VUELLE PESARO 2,3 mln di € (+8%)
13) AUXILIUM TORINO 2,1 mln di € in Lega Gold
14) VANOLI CREMONA 1,9 mln di € (-3%)
15) ORLANDINA BASKET 1,8 mln di € (in Lega Gold)


COSTO DEL PERSONALE

Si riferisce al costo al lordo degli oneri sociali, tasse e contributi dei giocatori, dello staff tecnico e dello staff amministrativo. Per quanto riguarda i giocatori si riferisce ai soli contratti depositati in lega e non ad eventuali diritti di immagine eventualmente inseriti dalle società nei costi per servizi e non individuabili separatamente in bilancio.

1) OLIMPIA MILANO 10,8 mln di €
2) REYER VENEZIA 3,1 mln di €
3) DINAMO SASSARI 2,6 mln di €
4) NEW BASKET BRINDISI 2,6 mln di €
5) VIRTUS BOLOGNA 1,8 mln di € *


6) AQUILA BASKET TRENTO 1,6 mln di €
7) PALLACANESTRO CANTU' 1,5 mln di €
8) PALLACANESTRO VARESE 1,5 mln di €

9) BASKET JUVECASERTA 1,3 mln di €
10) PISTOIA BASKET 1,3 mln di €
11) VIRTUS ROMA 1,2 mln di €**


12) Vanoli Cremona 1 mln di €
13) Vuelle Pesaro 942K €
14) Orlandina Basket 689K €

* la politica societaria della Virtus Bologna non prevede diritti di immagine

** Diritti di immagine individuabili in bilancio per circa 800K €


continua.....

Edited by reddbull65 - 13/6/2016, 16:38
 
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view post Posted on 15/12/2015, 19:55
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forumista oltre

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JUVECASERTA, L’ANALISI DEL BILANCIO PARTE 1. Più di 1 milione di euro di perdita
CASERTA - A pochi giorni dall’assemblea dei soci per la ricapitalizzazione, convocata il prossimo 22 dicembre, abbiamo scaricato dal sito della Camera di Commercio di Caserta il bilancio della Juvecaserta chiuso al 30 giugno 2015 per il quale, la società, ha il dovuto indire la suddetta assemblea.
Andiamo con ordine ed iniziamo a chiarire cosa vuol dire ricapitalizzare e perché, in alcuni casi, tale operazione si rende necessaria.

La ricapitalizzazione si effettua quando la perdita di esercizio, ovvero la quando le uscite che ha una società sono maggiori delle entrate, supera 1/3 della somma del capitale sociale e quest’ultimo scende al di sotto del minimo legale che per le società di basket professionistico ammonta a 100 mila euro. In tal caso, se non si volesse ricapitalizzare, ovvero immettere materialmente moneta nella società per ripianare la suddetta perdita, si potrebbe abbassare il capitale sociale. Tale operazione la Juvecaserta non può effettuarla in quanto il suo capitale ammonta già a 100 mila euro e, come già detto, equivale al minimo consentito dalla Federazione.

Nel momento in cui, quindi, la perdita di esercizio supera il terzo del capitale sociale e non è possibile diminuire quest’ultimo, la ricapitalizzazione si rende necessaria poichè, se questa non dovesse essere effettuata, a norma di legge la società dovrebbe essere sciolta e messa in liquidazione.

Fatta questa premessa al fine di rendere più chiaro l’articolo e gli argomenti che saranno trattati, entriamo nello specifico del bilancio della Juvecaserta al 30 giugno 2015. Cinque i punti trattati durante l’assemblea per i quali, però, concentreremo la nostra attenzione solo su tre di questi, e precisamente:

Punto 1: Discussione ed approvazione del bilancio chiuso al 30/06/2015;
Punto 3: Relazione del Revisore Unico sul bilancio chiuso al 30/06/2015;
Punto 4: Nomina e/o conferma del C.D.A. / Amministratore Unico;

Divideremo la nostra trattazione in due puntante analizzando separatamente i tre punti. Partiamo dal punto 1 e dal punto 3.

Nel verbale di assemblea, il presidente del Cda, Nicola Cecere, dopo aver constatato le presenze, passa alla trattazione del bilancio ed evidenzia: “Il Presidente propone, quindi, ai soci di ripianare parzialmente la perdita di esercizio, pari ad € 1.196.435 (1 milione 196 mila 435 euro ndr), mediante l’utilizzo delle riserve presenti in bilancio (pari ad € 788.272), informando i presenti che, a causa della perdita residua risultante dal bilancio al 30/06/2013 (pari a € 408.163), la società viene a trovarsi nell’ipotesi prevista dall’art. 2482-ter del C.C. (riduzione del capitale al di sotto del limite legale), pertanto, procederà, senza indugio, a convocare una nuova assemblea per le delibere consequenziali sottoponendo ai soci un bilancio infrannuale della società a data recente”.

La Juvecaserta, dunque, alla fine della scorsa stagione ha chiuso la propria attività con quasi 1 milione e 200 mila euro di perdita. Non bisogna certo essere un commercialista, un esperto di economia, nel capire che tale cifra rappresenta un enorme peso per una società che si basa sulla forza economica di un unico socio, ovvero Lello Iavazzi o la società “Caserta Città del Basket” attraverso di lui. Tale peso però si riduce, come scritto nel verbale, grazie ai 788 mila euro e più presenti nella società come riserve che costringeranno i soci, il prossimo 22 dicembre, a ricapitalizzare di tasca propria per la cifra di 408.163 euro.

Ma noi siamo abituati ad approfondire le questioni attraverso un giornalismo di inchiesta e dunque abbiamo analizzato punto per punto, cifra per cifra, da dove questa perdita è venuta fuori.

Vediamo, quindi, leggendo dal bilancio il Conto Economico, il valore della produzione e i costi di essa. La differenza tra i due valori ci darà la perdita di esercizio.

CONTO ECONOMICO

Valore della produzione:
– Ricavi delle vendite e delle prestazioni = 1.460.095 €
– Totale ricavi e proventi = 384.556€
– Totale valore della produzione = 1.844.651€

Tale ultimo dato è significativo in quanto, rispetto al 30 giugno 2014, il valore della produzione è sceso di 349.220 € passando da 2.193.871€ a 1.844.651€. In particolare sono stati i ricavi provenienti da “altri” (come si legge dal documento) a subire un drastico taglio passando da 736.805€ a 384.556€. E sarebbe interessante, a questo punto, capire questi “altri” a cosa si riferiscono.

Costi della produzione:
– Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci = 144.539€, a fronte dei 75.214€ dell’anno precedente. Dunque questo costo è quasi raddoppiato rispetto al 2014.
– Per servizi = 610.310 € a fronte dei 591.078 € dell’anno precedente.
– Per godimento di bene di terzi = 136.491€ a fronte dei 158.937€ del 2014, voce dunque in discesa.

E ora la voce più interessante dei costi della produzione, ovvero “per il personale” che si divide in:
a) Salari e stipendi = 1.057.996 € del 2015 rispetto ai 746.382€ del 2014. Una differenza di 311.614€.
b) Oneri sociali = 288.030€ a fronte dei 273.503€ del 2014.
c) Trattamento di fine rapporto = 2.008€ contro gli zero euro del 2014.
– Totale costi per il personale = 1.348.034€ contro 1.019.885€ del 2014.

Abbiamo ipotizzato che l’importante differenza, tra gli stipendi dell’esercizio del 2015 e quelli del 2014, possa essere frutto proprio di quella girandola di cambi di allenatori, di innesti e tagli di giocatori, e anche ovviamente di accordi contrattuali estivi differenti con giocatori diversi rispetto all’anno precedente, che hanno caratterizzato la scorsa, tragica, stagione.

Tra le voci dei costi della produzione vi sono da sommare anche gli oneri diversi di gestione e vari ammortamenti e svalutazioni. Tutto ciò ci porta ad un totale di costi della produzione di 2.865.845€ a fronte dei 2.499.474€ del 2014.

La differenza, dunque, tra valore e costi della produzione per l’anno 2015 è di -1.021.194€ contro i -305.603€ del 2014. Un’importante differenza tra i due anni che contribuisce in modo netto alla perdita di esercizio che, abbiamo già detto, essere di 1.196.435€. Tale perdita è di ben 926.937€ maggiore rispetto a quella dell’anno di esercizio 2014.

Ma se a tutto ciò, ovvero alla perdita, ci penseranno i soci, mettendo mano al portafogli nella prossima assemblea, e quindi scongiurando la chiusura della società, diverso è il discorso di crediti e debiti.

Studiamo dunque lo Stato Patrimoniale e, per essere più chiari possibili, dividiamo l’analisi in due settori: attivo e passivo, nei quali troviamo i crediti ed i debiti.

Naturalmente ci focalizzeremo solo su alcune voci in particolare.

CREDITI

La Juvecaserta risulta avere, ribadiamo al 30 giugno scorso, crediti per un totale pari a 785.267 euro a fronte dei 938.576 euro dell’anno precedente, ovvero al 30 giugno 2014. Dunque in un anno, la società è riuscita a recuperare 153.309 euro, non proprio una cifra enorme considerando che, per quel che ne sappiamo, in questa voce potrebbero esserci anche crediti che il club detiene da più anni, verso istituzioni pubbliche o nei confronti di società nel frattempo fallite e che quindi, difficilmente, potranno essere recuperati nel breve periodo, o addirittura che mai saranno nelle disponibilità della Juvecaserta.

DEBITI

In questa voce ci focalizziamo su tre punti in particolare e vi spiegheremo il perché al termine della loro analisi.
1) Debiti verso fornitori = 315.943€ a fronte dei 485.217€ del 2014
2) Debiti tributari = 322.919€ a fronte dei 595.309€ del 2014
3) Altri debiti = 93.962€ a fronte dei 6.521€ del 2014

Abbiamo concentrato la nostra attenzione su questi tre valori perché hanno la caratteristica di essere “esigibili entro l’esercizio successivo”. Vuol dire, cioè, che la società li dovrebbe estinguere a partire dall’1 luglio 2015 al 30 giugno 2016. Da quel che sappiamo, dunque, potrebbero essere stati pagati anche il giorno dopo l’approvazione del bilancio e dunque essere non più presenti nelle voci del documento contabile. Ma se ciò non dovesse essere, tali debiti potrebbero essere ancora sul “groppone” al termine dell’attuale periodo di esercizio, ovvero al 30 giugno 2016.

Il totale dei debiti che la Juvecaserta aveva alla chiusura del bilancio il 30 giugno 2015 è di 1.374.506€ contro il 1.170.599€ dell’esercizio precedente.

Facciamo, ora, alcune considerazioni. Ricordiamo tutti la conferenza stampa fiume del 18 maggio scorso convocata da Lello Iavazzi in piena diatriba con Carlo Barbagallo. Tra i vari temi affrontati, fu ribadito, in quell’occasione, che al 31 marzo la società aveva una minusvalenza di mille euro. Ora ci piacerebbe capire cosa si intendesse per minusvalenza. Non entriamo nel merito di questioni vecchie di 6 mesi ma, se in quell’occasione fu redatto un documento contabile infrannuale, quale quello del 31 marzo, come mai non ne fu fatto un altro quando Barbagallo chiedeva delucidazioni riguardo la situazione economica della società che, a detta dei suoi analisti, non era florida? E ancora, se Barbagallo era a conoscenza di una situazione non coerente con quella che dichiarava Iavazzi, perché non lo ha detto chiaramente fugando ogni dubbio ed evitando che il tipico “chiacchiericcio” casertano fosse ancor più alimentato in quei mesi estivi?

E’ anche vero che a maggio la situazione economica societaria sicuramente non era la stessa che poi si è rivelata a giugno ma, un bilancio infrannuale viene fatto proprio per studiare l’andamento societario e capire in proiezione quale potrebbe essere la situazione al termine dell’anno di esercizio, quindi, nello specifico, di li a poco più di un mese.

Diciamo che a questo punto, sia sulla sponda Iavazzi che su quella Barbagallo c’è stata poca chiarezza. Su quella del patron perché, alla richesta del socio di minoranza di avere i libri contabili con la situazione debitoria da marzo a maggio, è sempre stato risposto con lo status al 31 marzo, quindi riguardante un periodo antecedente alla richiesta. Non sappiamo se Iavazzi fosse al corrente o in qualche modo immaginasse che da marzo a giugno sarebbero lievitati i debiti e che ci si avviava ad una perdita di esercizio così elevata, ma ipotizziamo che un socio al 90% di una società debba conoscere per filo e per segno tutti i parametri passati, presenti e, in previsione, quelli futuri dell’azienda di cui fa parte. Ciò vale non solo per un socio di maggioranza ma, ovviamente, anche per uno di minoranza.

Sulla sponda Barbagallo, invece, il numero uno di Cofiba, avrebbe potuto tranquillamente presentare la fondazione se non al pubblico, privatamente a Iavazzi stesso esaudendo così la sua richiesta e, come già detto, probabilmente essere più chiaro circa ciò di cui lui era sicuro riguardo lo status economico della Juvecaserta.

Ma al di là di queste nostre considerazioni ormai su fatti accaduti 6 mesi orsono, pensiamo che, questa prima puntata sull’analisi del bilancio della Juvecaserta, meglio non possa essere chiusa con le parole presenti nell’ultima pagina del documento, ovvero con le conclusioni del Revisore Unico, il dr. Ernesto Tumino:

“La perdita, che è pari ad € 1.196.435 e che fa assumere valori negativi al patrimonio netto, matura a seguito delle difficoltà, da parte della società, a reperire nel territorio risorse economiche tali da garantire equilibrio economico alla gestione caratteristica, in perenne affanno. Da qui la difficoltà a sostenere i costi di esercizio relativi al mantenimento di una squadra di basket nella massima divisione nel nostro campionato professionistico, senza dover ricorrere, da parte dei soci, a continue ricapitalizzazioni per coprire le perdite di gestione.

Tale stato di cose rende particolarmente vulnerabile la gestione sociale in quanto questa è dipendente dalle coperture finanziarie che i soci, di volta in volte, sono chiamati a garantire”.

Parole nette che ancora una volta non solo sottolineano quanto sia arido il terreno attorno alla Juvecaserta (e su questo ritorneremo) ma soprattutto evidenziano che, ad oggi, la Juvecaserta è una società in equilibrio precarissimo poiché i costi di gestione per una massima serie sono un fardello non da poco.

Su quest’ultimo punto poniamo un altro quesito riprendendo sempre, in primis, le parole di Lello Iavazzi nella conferenza stampa dello scorso maggio: “Nel caso in cui una squadra in serie A non dovesse iscriversi noi saremo i primi ad essere ripescati, ma poco ci credo” e inoltre, parlando della diversa gestione tra A1 e l’allora A2 Gold, conveniva che nel secondo caso c’è molta più semplicità e costi ridotti poiché la seconda serie nazionale ha lo status dilettantistico e non professionistico.

Partendo da queste ultime considerazioni, e collegandole a tutta la trattazione del bilancio, dunque, il nostro quesito, anzi il nostro dubbio è: non è che Iavazzi si è trovato a fare esternazioni impulsive sull’onda della delusione per la retrocessione, non credendo tra l’altro che qualche squadra potesse fallire o addirittura chiedere l’autoretrocessione come Roma e, che a quel punto, il patron si sia dovuto trovare a dover assicurare in qualche modo il ripescaggio in serie A?

Certo le conclusioni del Revisore Unico e i numeri del bilancio sono tutt’altro che promettenti. Speriamo che, di qui a giugno, si possa ritornare a parlare, con concretezza, di un gruppo di imprenditori seri che subentrino, che acquisiscano la Juvecaserta o che diano semplicemente una mano a Iavazzi,

Nei prossimi giorni affronteremo l’altro punto all’ordine del giorno sul quale ci siamo concentrati, ovvero la Nomina e/o conferma del C.D.A. / Amministratore Unico sul quale porremo qualche interrogativo.

Andrea Massimo Canzano casertaCE
 
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view post Posted on 15/12/2015, 23:42
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CITAZIONE (la spada nella roccia @ 15/12/2015, 19:55) 
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situazione economicamente insostenibile da molti anni, l'anno scorso si è fatta insostenibile anche dal punto di vista finanziario, debiti per oltre 1,3 mln di € e un patrimonio netto negativo per oltre 300K €. Con ricavi per poco più di 1,8 mln di € non si può fare la Serie A o meglio si può fare se e solo se non fai cazzate durante l'anno e hai ridotto all'osso i costi di gestione, per dire Cremona con minori entrate rispetto Caserta ha fatto e sta facendo tutt'ora un signor campionato. Sinceramente Caserta avrebbe fatto meglio a fare la Lega Gold.
 
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