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PARLIAMO DI ETICA, Se ancora esiste....

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view post Posted on 17/9/2015, 16:07
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E' un po' di tempo che mi gira per la testa la domanda sull'etica comportamentale fra società:esiste ancora?

Non voglio fare il moralista,non mi piacerebbe nemmeno,ma nel nostro ambito sportivo come pensate dovrebbero essere impostate le relazioni fra società relativamente al reclutamento

A me sembra che,generalmente,siano migliorate rispetto ad anni orsono,sopratutto da parte di società di vertice o buona tradizione

Resta ancora una zona grigia nel passaggio dal MB all'attività agonistica,perchè il 1° tesseramento è ambito,quindi un ragazzino di discreto livello tecnico o con buon fisico difficilmente prosegue l'attività nella stessa società

L'altra zona oscura è data da società con ambizioni e disponibilità economiche che fanno reclutamento non solo fra gli svincolati,che costano di parametro,ma fra gli under,sui quali non c'è questa "tassa"

Cosa ne pensate?

Andrebbe rivisto il sistema,dal vincolo ai parametri,oppure questo è il male minore?
 
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view post Posted on 18/9/2015, 07:18
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Il Barba..

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CITAZIONE (DeanSmith47 @ 17/9/2015, 17:07) 
E' un po' di tempo che mi gira per la testa la domanda sull'etica comportamentale fra società:esiste ancora?

Non voglio fare il moralista,non mi piacerebbe nemmeno,ma nel nostro ambito sportivo come pensate dovrebbero essere impostate le relazioni fra società relativamente al reclutamento

A me sembra che,generalmente,siano migliorate rispetto ad anni orsono,sopratutto da parte di società di vertice o buona tradizione

Resta ancora una zona grigia nel passaggio dal MB all'attività agonistica,perchè il 1° tesseramento è ambito,quindi un ragazzino di discreto livello tecnico o con buon fisico difficilmente prosegue l'attività nella stessa società

L'altra zona oscura è data da società con ambizioni e disponibilità economiche che fanno reclutamento non solo fra gli svincolati,che costano di parametro,ma fra gli under,sui quali non c'è questa "tassa"

Cosa ne pensate?

Andrebbe rivisto il sistema,dal vincolo ai parametri,oppure questo è il male minore?

Riflessione interessante..
Per quanto riguarda il passaggio dal MB al giovanile.. il punto è uno solo.. non esiste alcun vincolo né obbligo.. normalmente il passaggio dovrebbe essere alla società collegata, in alcuni casi ci sono accordi fra le società x tutelare gli interessi reciproci e non farsi la guerra.. ma alla fine se un genitore decide che il figlio vuole portarlo al Basket A, invece che alla Pallacanestro B, c'è poco da fare.. (sui motivi x i quali dovrebbe impuntarsi, poi.. possiamo discutere.. e forse sono questo il vero tema del topic..)

Per il resto.. è un non problema.. se un giocatore è tesserato, gioca (o alla peggio, non gioca) dove decide la società x cui è tesserato. Ma questo applicato restrittivamente è assurdo. Credo che logica vorrebbe che il giocatore gioca dove preferisce, ma è facoltà della società decidere se prestarlo o cederlo a titolo definitivo. Oggi ritengo che i parametri siano gli "asset" delle società.. e quindi il vero punto è la "valutazione economica" dei ragazzi.. Anche qui ci vorrebbe buon senso.. oltre che etica..
 
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view post Posted on 20/9/2015, 17:19
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Commento molto politically correct,di buon senso.
Il topic,in effetti,non mira a contestare le regole ma i comportamenti.
Secondo me le società che "prelevano" U13 da società limitrofe,sopratutto quelle che fanno leva sul nome o sul fatto di partecipare a campionati elite,dovrebbero privilegiare il lavoro dei propri centri MB.
Altrimenti gli altri MB "lavorano" non per la società collegata ma per altre e,almeno nelle zone ad alta densità di società,le cosidette minors saranno sempre costrette a fare le nozze con i fichi secchi,perdendo ad ogni annata i migliori,a babbo morto.
E non sto parlando di quote,pur se le stesse hanno una certa rilevanza nella vita delle piccole società.
Un'idea potrebbe essere permettere il 1° tesseramento alla società d'origine,con un gentle agreement per il trasferimento la stagione successiva nel caso il ragazzo venga confermato,consensualmente,in organico.
Per il caso degli Under il mio riferimento è ha chi fa reclutamento a tappeto allo scopo di ridurre i costi di gestione,e non per necessità tecnica.
Invece per i ragazzi in età da giovanili,il problema maggiore sono i genitori che si fanno lusingare,dal campionato "elite",piuttosto che dal parquet,o quant'altro ed indirizzano i ragazzi anche contro la loro volontà in una società piuttosto che in un'altra.
Certamente i parametri hanno ridotto i trasferimenti definitivi,perchè una società tende a perpetuare il vincolo nella speranza di capitalizzare comunque dopo il 21° anno,in compenso non dovrebbero esserci più problemi a concedere il prestito.
La valutazione economica entra in gioco quando si parla di prospetti futuri o di lunghi che sono sempre "merce rara",quindi ha un'incidenza relativa percentualmente parlando.
 
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view post Posted on 22/9/2015, 14:25

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CITAZIONE (DeanSmith47 @ 20/9/2015, 18:19) 
Commento molto politically correct,di buon senso.
Il topic,in effetti,non mira a contestare le regole ma i comportamenti.
Secondo me le società che "prelevano" U13 da società limitrofe,sopratutto quelle che fanno leva sul nome o sul fatto di partecipare a campionati elite,dovrebbero privilegiare il lavoro dei propri centri MB.
Altrimenti gli altri MB "lavorano" non per la società collegata ma per altre e,almeno nelle zone ad alta densità di società,le cosidette minors saranno sempre costrette a fare le nozze con i fichi secchi,perdendo ad ogni annata i migliori,a babbo morto.
E non sto parlando di quote,pur se le stesse hanno una certa rilevanza nella vita delle piccole società.
Un'idea potrebbe essere permettere il 1° tesseramento alla società d'origine,con un gentle agreement per il trasferimento la stagione successiva nel caso il ragazzo venga confermato,consensualmente,in organico.
Per il caso degli Under il mio riferimento è ha chi fa reclutamento a tappeto allo scopo di ridurre i costi di gestione,e non per necessità tecnica.
Invece per i ragazzi in età da giovanili,il problema maggiore sono i genitori che si fanno lusingare,dal campionato "elite",piuttosto che dal parquet,o quant'altro ed indirizzano i ragazzi anche contro la loro volontà in una società piuttosto che in un'altra.
Certamente i parametri hanno ridotto i trasferimenti definitivi,perchè una società tende a perpetuare il vincolo nella speranza di capitalizzare comunque dopo il 21° anno,in compenso non dovrebbero esserci più problemi a concedere il prestito.
La valutazione economica entra in gioco quando si parla di prospetti futuri o di lunghi che sono sempre "merce rara",quindi ha un'incidenza relativa percentualmente parlando.

Parlando di etica comportamentale bisognerebbe insegnarla ai genitori ,sopratutto quelli che credono che il proprio figlio sia il nuovo Jordan , ed anche ai ragazzi quando decidono di cambiare societa' non per migliorare,giocando ancora nel provinciale, ma perche' si ritengono superiori ai loro compagni di squadra peccando nel rispetto verso gli altri.
Certamente e' nel passaggio dal minibasket al settore giovanile che avvengono piu' reclutamenti da parte di societa' "limitrofe" che hanno si un loro minibasket ma che non consente in toto pero' a loro di programmare squadre adatte al loro campionato di elite' per poi prosegiure con quello dell'eccellenza ove non sempre il ragazzo in prestito proseguira' perche ' la societa' che l'ha reclutato ne trovera' uno migliore da qualche altra parte'.
Da parte mia ,essendo responsabile del settore giovanile, la prima cosa che chiedo ai genitori e' quella di tesserare il proprio figlio con la nostra societa' in modo da ave, nel caso di un'annata negativa, la possibilita' di scegliere la societa' con cui giocare la prossima stagione che puo' essere la nostra oppure una di sua scelta se intende ripercorrere ancora l'esperienza di giocare in elite' o in eccellenza.
Questo perche' le societa' che pescano in quelle minori chiedono ai genitori di tesserare i propri figli non spiegando pero' quello che accade se il ragazzo decida di cambiare cioe' che per due anni il loro figlio giochera' dove vuole la societa' di ultima appartenenza naturalmente per evitare che questo succeda i genitori saranno costretti a lunghe discussioni.
Tutti i nostri ragazzi in prestito sono stati tesserati da noi e poi prestati a quelle "superiori" peccato pero' che quando il ragazzo non serve poi queste cercano di scambiarlo con societa' a cui chiedono in prestito ragazzi di loro interesse,
mandando a quel paese l'etica.

Edited by giampi48 - 22/9/2015, 15:55
 
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ForzaBresso
view post Posted on 22/9/2015, 22:01




Buonasera a tutti i forumisti.
Coach Dean Smith, una considerazione: esistono la majors e le minors? Mi sembra che le cosiddette majors siano le società che da anni fanno attività di vertice o da sempre curano il vivaio (Desio, ad esempio).
Per il resto non vedo grandi differenze tra una società e l'altra.
Il problema semmai è questo: chi fa reclutamento in questo momento che cosa racconta ai ragazzi, ai loro genitori e cosa promette in cambio di un primo tesseramento?
Probabilmente da un lato (famiglie?) prevale la logica del "bruciare le tappe" e non l'etica del lavoro, dell'allenamento, dell'arrivare all'obiettivo di ogni giovane giocatore per gradi (giocare per una major o giocare bene a basket?). Che cosa fa meglio ad una persona in formazione?
E i ragazzi? Non sempre viene richiesto il loro parere. Illusi? Forse.
Io auspico che non si crei una squadra di delusi, perchè la pallacanestro li perde, ancora giovani. E non li recuperiamo. Più.
 
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view post Posted on 23/9/2015, 08:35
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Il Barba..

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Majors e minors esistono.. perché no?!
Dal punto di vista del genitore, avere la possibilità di mandare il proprio figlio alla Robur o alla Pall. Varese, invece che a Gemonio, Luino o Laveno.. corrisponde a delle aspettative.. coach più preparati, gruppi numerosi, competitivi e regole chiare e ben definite.. (e così dovrebbe essere in teoria) Nella pratica poi è sempre così? Dipende..
Al di là dell'etica, certamente importante, ma che riguarda i rapporti fra le società.. il discorso si semplifica di molto con la "reputazione".. se una società "minor" ha la nomea di lavorare bene con i ragazzi, avere un ambiente positivo e gruppi completi.. il richiamo delle "majors" sarà certamente inferiore.. Io genitore DEVO poter scegliere dove portare mio figlio.. DEVO poter scegliere l'ambiente che ritengo migliore per lui sotto molti punti vista, perchè parliamo certamente di pallacanestro, ma prima di tutto di una parte del processo di educazione e sviluppo di un bambino/ ragazzo di cui io genitore sono il primo responsabile.

Si apre poi un filone su cui io non ho un'opinione chiara..
la volontà del ragazzo. Quanto conta? E' giusto lasciare un ragazzo in un ambiente che il genitore non approva, per accontentare il suo desiderio di giocare con gli amici? Oppure è giusto il contrario, deve decidere il genitore in base a quello che ritiene più corretto dal punto di vista educativo?
 
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ForzaBresso
view post Posted on 23/9/2015, 10:46




Si Buddy, confermi quanto ho detto: sia Robur, sia Varese corrispondono perfettamente al concetto di "majors" che ho io. Sicuramente in questo caso si tratta di società con coach più preparati, gruppi numerosi, dove si fa selezione. C'è il blasone, c'è la storia, c'è la continuità ad alto livello (ho visto spesso giocare le giovanili della Robur anche qui al nostro Torneo e stiamo parlando di una grande realtà in Lombardia presente da anni).
Su società di pari livello, di motivazioni per scegliere una o l'altra ne vedo decisamente di meno e soprattutto dopo il minibasket. Mi faccio delle domande.
La prima è: reputazione o immagine?
In senso costruttivo, dal lato regolamentare, condivido la proposta di coach Dean Smith, permettere il 1° tesseramento dal Centro Minibasket alla società direttamente collegata.
 
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view post Posted on 23/9/2015, 18:06
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forumista esperto

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E' evidente che un minor difficilmente potrà competere con una major,è una questione di storia,tradizione,immagine,strutture,istruttori/allenatori,possibilità economiche,partecipazione a campionati di maggior livello,organizzazione societaria e quant'altro.
Quindi nulla osta alla scelta di un ragazzo di mettersi alla prova in una di queste realtà,la società "minor" in questo caso secondo me può indirizzare,consigliare e null'altro.
Sono d'accordissimo che un genitore DEVE avere libertà di scelta in questi casi;importante che sia consapevole dell'impegno che comporterà una simile scelta per il figlio,ma anche per sò stesso,e che esiste la consistente possibilità di ritornare in una "minor" a stretto giro di posta,quindi affrontare il tutto con disincanto non alimentando in sè,ma sopratutto nel figlio,pericolose illusioni.
Quindi in questa fattispecie il problema etico riguarda maggiormente la scelta all'interno della famiglia,piuttosto che il rapporto fra le società,anche se considero la mia proposta logica,perchè percentualmente sono pochissimi i ragazzi che resteranno nella "major" sino al basket dei grandi,per cui anche dal punto di vista puramente economico non è che la major ci rimetta gran che.
Poi si può discutere su quando sia meglio fare una scelta del genere,ma qui si tratta di opinioni personali e quindi tutte rispettabilissime.
Faccio più fatica a considerare logico sia il reclutamento che le scelte familiari,magari senza interpellare o forzando il diretto interessato,per un campionato elite in una minor più competiva,in questo caso dovrebbe prevalere da parte della società la capacità di "formare in casa" i giocatori(sopratutto a 13/14 anni)altrimenti dove sta l'abilità degli istruttori,se devo prendere il meglio dalle società limitrofe;considero questa eventualità più logica a partire sia da un'età in cui il ragazzo può scegliere autonomamente e da categorie in cui si rende necessario il reclutamento in qualche ruolo ben definito in cui la squadra è carente.
La stessa cosa vale,secondo me,per il discorso Under di categoria senior;che senso ha reclutare Under per ottemperare ad obblighi normativi a livello di campionati regionali per poi,magari,impiegarli poco e niente,facendo leva sul livello del campionato?
Anche in questo caso considero più etico portarsi in panca prodotti delle giovanili,oppure ragazzi che non si trovano più bene nella società di origine.

 
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ILOVEBASKETBALL
view post Posted on 23/9/2015, 18:47




CITAZIONE (Buddy Christ @ 18/9/2015, 08:18) 
Riflessione interessante..
Per quanto riguarda il passaggio dal MB al giovanile.. il punto è uno solo.. non esiste alcun vincolo né obbligo.. normalmente il passaggio dovrebbe essere alla società collegata, in alcuni casi ci sono accordi fra le società x tutelare gli interessi reciproci e non farsi la guerra.. ma alla fine se un genitore decide che il figlio vuole portarlo al Basket A, invece che alla Pallacanestro B, c'è poco da fare.. (sui motivi x i quali dovrebbe impuntarsi, poi.. possiamo discutere.. e forse sono questo il vero tema del topic..)

Per il resto.. è un non problema.. se un giocatore è tesserato, gioca (o alla peggio, non gioca) dove decide la società x cui è tesserato. Ma questo applicato restrittivamente è assurdo. Credo che logica vorrebbe che il giocatore gioca dove preferisce, ma è facoltà della società decidere se prestarlo o cederlo a titolo definitivo. Oggi ritengo che i parametri siano gli "asset" delle società.. e quindi il vero punto è la "valutazione economica" dei ragazzi.. Anche qui ci vorrebbe buon senso.. oltre che etica..

Io non sono convinto che la società possa rifiutare la richiesta di trasferimento dell'atleta, o almeno legalmente e giuridicamente l atleta può svincolarsi.
 
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view post Posted on 24/9/2015, 10:59
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Il Barba..

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CITAZIONE (ILOVEBASKETBALL @ 23/9/2015, 19:47) 
CITAZIONE (Buddy Christ @ 18/9/2015, 08:18) 
Riflessione interessante..
Per quanto riguarda il passaggio dal MB al giovanile.. il punto è uno solo.. non esiste alcun vincolo né obbligo.. normalmente il passaggio dovrebbe essere alla società collegata, in alcuni casi ci sono accordi fra le società x tutelare gli interessi reciproci e non farsi la guerra.. ma alla fine se un genitore decide che il figlio vuole portarlo al Basket A, invece che alla Pallacanestro B, c'è poco da fare.. (sui motivi x i quali dovrebbe impuntarsi, poi.. possiamo discutere.. e forse sono questo il vero tema del topic..)

Per il resto.. è un non problema.. se un giocatore è tesserato, gioca (o alla peggio, non gioca) dove decide la società x cui è tesserato. Ma questo applicato restrittivamente è assurdo. Credo che logica vorrebbe che il giocatore gioca dove preferisce, ma è facoltà della società decidere se prestarlo o cederlo a titolo definitivo. Oggi ritengo che i parametri siano gli "asset" delle società.. e quindi il vero punto è la "valutazione economica" dei ragazzi.. Anche qui ci vorrebbe buon senso.. oltre che etica..

Io non sono convinto che la società possa rifiutare la richiesta di trasferimento dell'atleta, o almeno legalmente e giuridicamente l atleta può svincolarsi.

Da un punto di vista "legale".. provaci.. ad andar bene stai fermo un anno (mettendoti in mezzo a cause che non so come potrebbero finire..) ma la cosa più facile è che ti passi la voglia di giocare e fai altro..

Sostanzialmente, quando firmi il primo tesseramento, ti sposi fino ai 21 anni.. se sei fortunato, ti permettono le scappatelle (prestito), ma per risposarti (leggi, cessione cartellino) o sei una pippa o sei in una società particolarmente magnanima.. altrimenti le due società devono accordarsi economicamente..
 
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blackecco
view post Posted on 25/9/2015, 12:11




Poi se vogliamo essere precisi , i giovani dal minibasket fino a 19 anni PAGANO OGNI ANNO UNA QUOTA .

Quindi queste societa MINORI , dove se ti va bene arrivi alla serie c , secondo il mio parere personale non possono vantare niente verso L atleta .
Spesso nel corso delle giovanili vengono allenati da allenatori incompetenti , e quando sono SENIOR non trovano nemmeno spazio , in quanto vengono presi giocatori da altre societa.

Non dico che siano tutte cosi...ma poco ci manca .

SCORDATEVI DELL ' ETICA
 
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blackecco
view post Posted on 25/9/2015, 12:35




Il concetto e che se non cè ETICA all interno della societa verso i suoi giocatori,
come possiamo pensare ci sia ETICA tra societa
 
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view post Posted on 25/9/2015, 13:01
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Il Barba..

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CITAZIONE (blackecco @ 25/9/2015, 13:11) 
Poi se vogliamo essere precisi , i giovani dal minibasket fino a 19 anni PAGANO OGNI ANNO UNA QUOTA .

Vogliamo dirla tutta?
La quota, quanto copre delle spese necessarie per fare la squadra? (Palestra, allenatore, riscaldamento, divisa, borse, palloni, etc.)
Io butto lì un 50%.. non so se tanto di più o tanto di meno..

Quindi, da qui a dire che le società non vantino del "credito" verso gli atleti arrivati alla fine del percorso giovanile.. ADAGIO.

Poi ci saranno quelle che sono dei "posteggi", che chiamano il primo cane ad allenare, etc etc. Ma a quel punto non credo che arrivato a 17/18/19 anni abbiano per le mani giocatori di qualsiavoglia interesse..
 
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ForzaBresso
view post Posted on 25/9/2015, 15:10




...è vero, tutti i ragazzi pagano una quota per l'iscrizione.

Probabilmente la quota serve per coprire 4 voci principali della vita di una società sportiva, cioè tesseramenti, spese per impianti, materiale (dai palloni alle divise fino al ghiaccio, garze e cerotti) e infine i rimborsi spese dell'allenatore, quando li percepisce.

Sulla teoria che le società se ne mettano in tasca, ho alcune domande per voi.

Secondo voi, perchè le società continuano a sparire, fondersi o chiudere, rispetto al passato?
E la ricerca di sponsor, perchè avviene? Se è così come dite, non ce ne sarebbe bisogno?

Scusate vi devo lasciare: sono invitato ad un party in villa e piscina da alcuni dirigenti di società di basket (tutto spesato), se no perdo l'aereo (è in Sardegna)....
 
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blackecco
view post Posted on 25/9/2015, 16:07




CITAZIONE (ForzaBresso @ 25/9/2015, 16:10) 
...è vero, tutti i ragazzi pagano una quota per l'iscrizione.

Probabilmente la quota serve per coprire 4 voci principali della vita di una società sportiva, cioè tesseramenti, spese per impianti, materiale (dai palloni alle divise fino al ghiaccio, garze e cerotti) e infine i rimborsi spese dell'allenatore, quando li percepisce.

Sulla teoria che le società se ne mettano in tasca, ho alcune domande per voi.

Secondo voi, perchè le società continuano a sparire, fondersi o chiudere, rispetto al passato?
E la ricerca di sponsor, perchè avviene? Se è così come dite, non ce ne sarebbe bisogno?

Scusate vi devo lasciare: sono invitato ad un party in villa e piscina da alcuni dirigenti di società di basket (tutto spesato), se no perdo l'aereo (è in Sardegna)....

Non mi sembra di aver detto che le società mettono in tasca soldi ??


nelle spese mettiamoci anche tutte le trasferte che i genitori fanno per portare i figli alle partite
NON MI SEMBRA ETICO avere dei diritti su di una persona , quando questa paga una quota associativa .

Poi se la legge è cosi ...
 
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18 replies since 17/9/2015, 16:07   723 views
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