Casa chiuse si, case chiuse no., Non c'era già vero?

Percorro spesso la statale 131 che collega Ruvo di Puglia (il mio paese), Terlizzi, Corato e altri paesi con Bari e ogni volta che ci passo vado piano per contare l'aumentare esponenziale delle ragazze sfruttate che notte e giorno sono lì ad aspettare e ad aspettare spesso sotto il sole e in condizioni igieniche per nulla accettabili. Per quanto mi riguarda non è la visione di queste ragazze il problema chiaramente quanto il pensare che vengono portate chissà dove, chissà quante volte e chissà come in posti dai più normali ai più disparati per fare qualcosa per cui non sono venute in Italia.
Mi ha sempre urtato questa cosa, di vederle lì in attesa e ho più volte cercato di capire cosa poter fare ponendo più volte la questione in famiglia, fra amici e conoscenti.

Quella strada è sempre stata tristemente famosa per la presenza di ragazze nigeriane o comunque provenienti dal continente africano; solo raramente si sono viste ragazze orientali.

Qualche giorno fa però era fuori da me perchè accompagnando mia sorella ho dovuto fare i conti con una verità molto più agghiacciante. A bordo strada tre ragazze orientali (ucraine o forse russe, chissà) che potevano avere massimo 16 anni e che nonostante questo con i loro corpi esili erano sulla strada anche un pò goffe nei loro vestiti e scarpe e borse troppo grandi per la loro età.

Ho dovuto spiegare a mia sorella (che non è nuova a questo fenomeno della prostituzione, del resto come si fa? Ormai sono ovunque.) un pò meglio il fenomeno.

Fra me e me mi sono chiesto: ma lo Stato dov'è? Lascia che sul suo territorio possano avvenire determinati sfruttamenti alla luce del sole, non nascosti e quindi difficili da individuare?

Verso l'una e un quarto sono andato a riprenderla e ho rifatto la stessa strada ed erano ancora lì sotto il sole che aspettavano.

Ho riproposto ancora il problema in famiglia a pranzo e mi sono convinto che la sola soluzione che si ha è quella delle case chiuse che permetterebbero di controllare meglio il fenomeno, di poter controllare meglio le condizioni sia di chi prostituisce (che in caso di riapertura delle case chiuse si presume lo faccia per sua volontà perchè in quel caso lo stato non potrebbe permettere altre alternative) che dei clienti. Oltre a tutto quello che riguarda il fisco che però nella discussione è più marginale.

Voglio capire la vostra su questo argomento perchè è diventato veramente una vergogna permettere tutto questo; lo era prima e lo ancora di più ora.

E' un problema delicato, sotto il profilo "etico"... perché autorizzando la riapertura delle "case chiuse" lo Stato in qualche modo avvallerebbe lo sfruttamento della prostituzione anche da un punto di vista "formale". Di fatto, tutti sanno che lo sfruttamento c'è ma (con qualche ipocrisia) da un punto di vista "formale" si tratta di un reato.
Insomma le "case chiuse" risolverebbero in parte il problema sotto il profilo igienico/sanitario e presumibilmente garantirebbero delle condizioni di vita un po' meno disagevoli alle/ai professioniste/i (mica ci sono solo le donne ad esercitare, sebbene credo siano ancora in maggioranza) ma in qualche modo darebbero una benedizione legale agli sfruttatori. Non è facile stabilire cosa sia meglio... immagino che se la si mettesse ai voti sarei favorevole, perché credo che un approccio pragmatico - al limite, lo confesso con un po' di vergogna, del cinismo - sia da preferire ad un atteggiamento sicuramente più coerente sotto il profilo dei princìpi ma anche un bel po' intriso di ipocrisia.

Da un punto di vista teorico hai perfettamente ragione (e, all'estero, è anche accaduto che le "esercenti" si siano riunite in cooperative organizzate per evitare ogni tipo di sfruttamento) da un punto di vista pratico non credo che sia facile evitare che il traffico della prostituzione venga diretto e controllato da forme "malavitose". Inoltre, per avere una visione complessiva del problema, bisognerebbe assicurarsi che laddove la "casa chiusa" è ammessa per legge non esista ugualmente il fenomeno della prostituzione sul marciapiede, se non in misura marginale.

sono favorevolissimo alla riapertura delle case chiuse
il problema del etica che ha posto Ex.it ,per me è solo un finto moralismo,visto che lo stato permette la pornografia,dove avviene sostanzialmente la stessa cosa ma a telecamere accese,lo stesso problema e lo stesso tipo di discorso si potrebbe condurre per le droghe leggere vista la presenza del alcool che invece è legale,diciamo che purtroppo lo Stato non è mai intervenuto nel regolarizzare queste situazioni per non andare contro le famose organizzazioni malavitose che sappiamo essere in possesso dei traffici e dello sfruttamento della prostituzione in maniera disumana

come sono favorevole alla legalizzazione di droghe, sono favorevole alla legalizazione, tramite le case chiuse (ma la paola casini o bordelli ha quel gusto barocco che non disdegno) della prostituzione (che per altronon è vietata).
nel caso della prostituzione i probeli principali potrebbero essere con la sensibilitàdi alcune tipologie di donne, con la chiesa e con la legge.
quello però che manca, al di là di una legge ad hoc è una cultura che ci permetta di avere benefici da una legalizzazione di tali fenomeni.

mi ero scordato

la prostituzione non è vietata ma lo sfruttamento della stessa credo ancora lo sia

la postituzione non è vietata, ma non è regolmentata nè tanto meno gestita.
provare a gestirla secondo me equivarrebbe a legalizzarla in modo pratico.
ma non c'è interesse perchè in italia la si tollera, la si condanna, ma la si pratica.
siamo moralisti bacchettoni e parecchio ipocriti.

ma il PDL non aveva fatto una legge del genere?

Togliere le ragazze dalla strada!! subito!!
Chi vuole prostituirsi lo può fare, se lo decide in autonomia e consapevolmente.

Pugno durissimo contro i papponi, magnaccia e simili!!

Chi vuole prostituirsi apre regolare partita iva ed emette regolare fattura....come faccio io che non vendo il mio corpo ma le mie competenze (più o meno valide)

Ne gioverebbe anche il gettito fiscale