| CAMERA CONCILIAZIONE CONI HA ANNULLATO DELIBERA CF 30 MAGGIO
Roma, 28 ott. - (Adnkronos) - Dopo il 'caso Becirovic' scoppia nel basket italiano il 'caso De Pol'. Coinvolte nel giro di pochi mesi le due squadre di Bologna, prima la Virtus, ora la Skipper. Alla prima è stata tolta l'affiliazione alla federazione, la seconda, invece, è stata iscritta al campionato di basket, oramai in corso, probabilmente senza averne diritto.
La Camera di Conciliazione ed Arbitrato per lo Sport del Coni, infatti, su istanza degli avvocati Ettore Petrucci e Gianfranco Tobia, ha disposto, con lodo, a quanto apprende l'ADNKRONOS, l'annullamento della delibera del Consiglio Federale del 30 maggio 2003, che aveva consentito alla Fortitudo Bologna di iscriversi al campionato di basket, in assenza dei parametri previsti. Nello specifico: il mancato pagamento delle spese di funzionamento del Collegio Arbitrale De Pol/Fortitudo. (segue) (Riz/Zn/Adnkronos)
- Tutto questo significa che la Fip, per la seconda volta, in un anno e, sarà solo un caso, con le due squadre di Bologna, ha consentito l'iscrizione al campionato di basket, andando contro le regole scritte e approvate dalla stessa federazione. Nel caso della Virtus si parlò di 'un fatto clamoroso, anche peggiore del tanto eclatante 'caso Catanià nel calciò, con la Fip che 'preferì salvare una società, la Virtus Bologna, calpestando i diritti di un giocatore che non era stato mai pagatò. Per la Fortitudo c'è oggi l'annullamento di una delibera, chiesta a gran voce da Prandi ed emessa dal Consiglio Federale, che escluderebbe la Fortitudo dal campionato, anche se a questo punto appare altamente improbabile per l'assenza di tempi tecnici e per non provocare movimenti tellurici in seno al movimento. Ma c'è, senza dubbio, chi perde la faccia, da Maifredi a Prandi all'amministratore delegato della Skipper, Palumbi, che esce sconfitto da quasta battaglia. (Riz/Zn/Adnkronos)
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