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- Casale Monf. non ci capirò mai una mazza di questo sport
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| Motivo, ho notato in questi anni che gli arbitri che hanno gli atteggiamenti più indisponenti, nei confronti degli altri attori della partita giocatori e coach, non accettano il contradditorio, minacciano tecnici ad ogni piè sospinto, sono quelli che in genere danno la sensazione di non sapere cosa stiano facendo. L' errore è insito nella natura umana, se in quella frazione di secondo sei concentrato su cosa stanno facendo due giocatori con le braccia, possono benissimo sfuggire i passi o viceversa ma tenere un atteggiamento più low profile dopo il fischio e le invitabili contestazioni, penso eviterebbe di scaldare in modo eccessivo gli animi degli attori e degli spettatori. Pascotto in questo, se la cava benissimo, anche se molto plateale e studiato nella gestualità, riesce in genere a tenere abbastanza tranquilli i contendenti. Credo però che molto di questo sia dovuto al fatto che pur essendo una lega professionistica, che và in tv e con pubblici abbastanza importanti siamo fondamentalmente propedeutica alla serie A, dove infatti la qualità degli arbitraggi è superiore. Da noi si fanno le ossa, poi quando sono migliorati adieu, esempio: Paronelli che, col tempo, sembra aver acquisito esperienza nella gestione degli eventi. Per riassumere: chiarito che arbitrare è compilcatissimo, i nuovi arrivano in L2 spesso perchè sono raccomandati e non sono all' altezza di capire la velocità e la fisicità di un campionato in cui giocano fior di professionisti stranieri, però invece di essere modesti ed entrare in punta di piedi, nascondono queste loro lacune dietro l'indisponente arroganza del "vedo solo io", poi col tempo si fanno le ossa, capiscono il gioco e come gestirlo e a quel punto vengono promossi. Per compensare questo travaso di cervelli, non sarebbe male se potessero fare anche il percorso inverso, cioè superato il limite di età per la A, fargli fare un paio d' anni in L2 ove potrebbero insegnare alle nuove leve.
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