Pino Brumatti

In momenti tristi , penso alla morte.
So poche cose. Ma una la so. So che se il destino mi darà in sorte di accorgermi quando la mia ora starà per giungere ci saranno alcune domande a cui non potrò sottrarmi, qualche appunto da ricordare bene qualora qualcuno mi chiedesse, una volta di là chi ero stato quando ero di qua.
Di sicuro staranno in cima alla lista cose come “sei stato un buon padre?” o roba così… non ci sono dubbi, quella sarà la prima. Ma altrettanto indubbiamente tra le prime dieci ci sarà anche questa: “chi era il tuo preferito?”. In fatto di basket intendo.
Altrimenti qualcuno mi dirà “ah, eri uno che amava il basket… ah allenavi pure… e chi era il tuo preferito?” cazzo, mica potrò restare lì sorpreso e non avere una risposta.
Beh, al giro di boa dei 55 anni dopo essermi innamorato di cento giocatori mi accorgo che c’è uno che, comunque è sempre stato lì. In modo più o meno discreto, ma è sempre stato lì fin da quando avevo 13 anni e cominciai a giocare. E poi, poco più di 10 anni dopo, mi ritrovai vice allenatore nella squadra di cui lui era il capitano e lo conobbi anche come uomo, si rinforzò la mia idea.
Ebbi in seguito la fortuna e l'onore di allenare molti grandi giocatori e grandi uomini, giovani o meno giovani, famosi o sconosciuti. L'idea non mutò
"È Pino Brumatti", quella sarà la mia risposta.
“ah, eri uno che amava la pallacanestro… ah hai giocato ed allenato pure… e chi era il tuo preferito?”, sorriderò ed avrò un attimo di riflessione, ma si capirà che è un piccolo gesto di teatro, che la risposta la so già. "Pino” dirò con un fare che sottintende un “evidentemente"
Cosa volete che dica uno che vorrebbe offrirvi parole importanti sui giocatori da prendere come esempio? Posso dire al massimo, che la domanda su chi era il preferito è risolta… questioni sull’ essere un buon padre o sul senso della vita arriveranno. Il più è fatto.