| Torna da scuola e si spara con la pistola del padre Un biglietto ai genitori: «Vi voglio bene»
È andato regolarmente a scuola, ha salutato gli amici, i ragazzi della sua squadra di basket, è rincasato e si è sparato un colpo alla testa con la pistola del padre. È morto così Davide Polla, 15enne di San Lazzaro e giovane promessa del Basket San Lazzaro. Un gesto inspiegabile, per il quale non basta il biglietto lasciato ai genitori per fare luce: «Vi voglio bene».
L'HA TROVATO LA MAMMA - La mamma, un’infermiera, l’ha trovato riverso sul divano rientrando dal lavoro. Il padre, un consulente aziendale in pensione, si trovava fuori città. Ora la famiglia è distrutta e la società sportiva pure. Quell’under17 del Basket San Lazzaro che, tra l'altro, ha già dovuto fare i conti con un altro lutto, dopo la tragica scomparsa di Giacomo Gallazzi nell’incidente aereo dell’agosto 2009 a New York.
UN GESTO INSPIEGABILE - Quello di Davide resta un gesto inspiegabile. Non l’hanno capito i genitori, non l’ha capito coach Rocca — l’allenatore di basket che lo seguiva negli allenamenti — e non l’hanno capito gli amici che a decine stanno scrivendo un ricordo straziato sul «muro» di Facebook. Al mattino era a scuola, tranquillo. Frequentava la seconda liceo al Fermi di Bologna. Un ragazzo senza apparenti problemi, bravo negli studi e nello sport, innamorato della pallacanestro. L’immagine che campeggia nel suo profilo pubblico su Internet è Dwight Howard, il centro degli Orlando Magic nella Nba, che schiaccia a canestro. E un motto: «Porta i tuoi sogni ad altezze superiori».
I MESSAGGI SUL WEB - Un sogno spezzato, adesso. «Eri il migliore», scrivono. «Dalla materna al liceo sempre insieme, sempre con il tuo sorriso». «È tutto sbagliato, tu dovresti essere qui con noi adesso». «Eri sempre sorridente». «Resti sempre nel mio cuore, ti giuro». «Perché? Perché?». «Addio Polla, tutto questo è assurdo». E tanti «non posso giudicare il motivo perché non ci sei più». «Non pensavo che il mondo fosse così una m...». Come possa un ragazzo come Davide decidere di farla finita così, resta un mistero. Nel salotto di casa ha impugnato il revolver, regolarmente detenuto dal padre e nascosto nella cassaforte a muro dell’abitazione di San Lazzaro alta, e ha fatto fuoco. Ha lasciato solo quel biglietto, ai genitori. «Vi voglio bene». Il mondo della pallacanestro giovanile ha urlato all’istante il suo dolore. Il sito del Basket San Lazzaro ha lasciato un ricordo: «Ci giunge dalla voce del presidente questa terribile notizia: oggi pomeriggio è venuto a mancare il nostro Davide Polla, ragazzo del 1995 facente parte della formazione under 17 eccellenza. Sconcertati da quanto appreso, nel tragico momento che ci trova uniti, porgiamo alla famiglia le nostre accorate condoglianze». Un’altra fine tragica, inspiegabile, ingiusta. Non sanno darsi una spiegazione nemmeno gli inquirenti, coordinati dal pm Morena Plazzi. La mamma, il papà, l’allenatore, gli amici: tutti costernati. Resta solo il vuoto lasciato dalla scelta estrema di Davide, figlio unico e figlio modello. E resta il corteo del «suo» popolo, quello della scuola e della squadra che non ce la fa a tenersi dentro tutto il dolore. Vorrebbe sapere, capire, ma Davide non c’è più.
Daniele Labanti Gianluca Rotondi 19 ottobre 2010
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