| Un sorriso gentile, educato, garbato. Un cuore grande, come quello dei "ragazzi di una volta". Mi manca tantissimo il suo timido "salve prof!". Non c'era verso di convincerlo, ripetendogli ogni volta: "Pippo, ormai sei grande, puoi anche darmi del tu...". Da ieri sera sento arrivare dal cielo una carezza, grande, tenerissima. Una sensazione che sfiora tutti quanti noi, tutti i suoi compagni, gli amici. Soprattutto però, una carezza che cerca di asciugare le lacrime di mamma e papà, creature che stanno vivendo un dolore straziante, indicibile. E allora forza, perchè Filippo ci sta guardando, e non vuole vederci tristi. Lui, da quel bravo ragazzo che è, adesso gioca fra le nuvole. Educato, composto come sempre. Felice di sapere che un giorno, più o meno lontano, potrà ritrovarci, e tornare a chiedere a papà Marco: "dai, mettimi in campo, la squadra ha bisogno di me!". Ciao Pippo, ti voglio bene...
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