| fonte : IlMessaggero.it
Spes senza freni sul mercato. Dopo i colpi messi a segno nelle settimane scorse, il gruppo del presidente Marzio Leoncini continua a stupire costruendo quello che ormai è a tutti gli effetti un “dream team”. Ieri, infatti, è stato annunciato un altro acquisto. Agli ordini del coach Marco Schiavi è arrivato l’argentino Horacio Grabriel Bosco, ala forte argentina classe ’73 di 200 centimetri. Dopo gli esordi in Argentina, Bosco è arrivato in Italia a Brindisi (B1) e poi ha proseguito la carriera in giro per l’Italia giocando a Trapani, Cefalù, Sezze, Siena, Ceglie fino agli ultimi 2 anni passati a San Severo con il coach Walter Magnifico. Un roster stellare, quello della Ircop Rieti, che potrebbe diventare ancor più ricco. La società, infatti, starebbe seguendo un altro pivot per blindare un reparto lunghi già da catyegoria superiore. Adattando la celebre frase che il conduttore televisivo Corrado ripeteva sempre nella sua Corrida, verrebbe proprio da dire: «...e non finisce qui».
Sempre più Spes, sempre più Rieti, sempre più pallacanestro. Nella calda estate del 2008 quella che è diventata in pochissimo tempo la seconda squadra di basket della Sabina, si prepara a vivere un’altra stagione di trionfi con un’idea in più: giocare le gare interne del campionato di serie C 2008-09 nel mitico PalaSojourner. Lo sbarco dei Cavaliers nello storico impianto di Villa Reatina rappresenterebbe la chiusura del cerchio per tutto il movimento cestistico reatino. Un’idea affascinante che ha stuzzicato la fantasia di Marzio Leoncini, dinamico presidente della Spes dei record, che ha tutte le intenzioni di continuare nella cavalcata verso il basket che conta. «Su questa ipotesi - spiega Leoncini - stiamo lavorando in questi giorni. Tutto è nato dalle chiacchiere con la gente, dai complimenti che ricevevamo e dall’invito rivoltoci a portare la squadra al PalaSojourner. Sono tantissimi gli appassionati di basket che ci stanno spingendo in questa direzione. Noi siamo una squadra di Rieti, rappresentiamo il movimento cestistico di Rieti e i nostri tifosi sono di Rieti. Per questo ci è sembrato naturale spostarci in quella che è la casa della pallacanestro reatina». La prospettiva sarebbe quella di giocare il sabato alle 18, coordinando l’attività agonistica con quella della Nuova Sebastiani. «Ne ho parlato un po’ con tutti - prosegue Leoncini - dal presidente della Provincia Melilli al presidente della Sebastiani Papalia. Tutti sono favorevoli, anche perché noi continueremmo i nostri allenamenti al PalaSpes usando il palazzo per le gare e qualche ora di “prova tiro”». C’è poi da considerare l’aspetto logistico. La crescita esponenziale della Spes è andata di pari passo con l’aumento di interesse da parte degli appassionati e dei media. «Giocare al PalaSojourner - prosegue Leoncini - vuol dire agevolare il lavoro dei media che ci seguono con sempre maggiore interesse. E poi ci sono i tifosi. Lo scorso anno abbiamo registrato oltre 300 presenze in alcune gare. Negli anni, a più livelli, ho frequentato tantissimi palazzi d’Italia e posso dire che il pubblico del PalaSojourner non ha rivali. Mi piacerebbe avere quel pubblico anche per la Spes, magari vedendo alle nostre gare quella curva che è il vero sesto uomo della Sebastiani». E a proposito di Sebastini, con la storica società reatina è partita una proficua collaborazione. «Col gruppo del presidente Papalia - conclude Leoncini - abbiamo iniziato una collaborazione a livello di settore giovanile. Giocare nello stesso impianto, avere il sostegno della stessa tifoseria e degli stessi appassionati pur giocando a livelli diversi può essere il primo, grande passo per far diventare Rieti una vera e propria capitale della pallacanestro italiana». E con la Spes al PalaSojourner ci potrebbe essere anche un ritorno, quello di Andrea Cempini, pivot ex Sebastiani oggi in gialloverde. E’ lui una delle pedine di una squadra che sarà tra le protagoniste del prossimo torneo di C con l’obiettivo di puntare a quella B dilettanti (ex B2) che rappresenterebbe la chiusura di un triennio da favola. Emanuele Laurenzi
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