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Alitalia: quale futuro?, ai francesi o agli italiani?

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view post Posted on 28/1/2008, 00:25
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forumista oltre

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Visto che si è aperta una discussione su un altro topic, ritengo sia meglio aprirne una apposta...cosa ne pensate della vicenda Alitalia? Io ritengo semplicemente che sia più giusto valutare ogni offerta secondo la bontà e la validità di essa e valutando l'efficienza dell'eventuale acquirente, e non valutando soltanto per la nazionalità di questo o quell'altro acquirente...qeusto anche per rispetto di quella libera concorrenza a cui il nostro mondo è votato...voi che ne pensate?
 
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micio000
view post Posted on 28/1/2008, 06:51




se fosse stato per me l'alitalia l'avrei fatta fallire e rinascere piu' snella e competitiva, un po' come è successo con swissair e Iberia, ma visto che si è voluto tenere in piedi un'azienda decotta ben venga qualsiasi compagnia che possa risollevarla
 
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save6969
view post Posted on 28/1/2008, 08:21




CITAZIONE (micio000 @ 28/1/2008, 06:51)
se fosse stato per me l'alitalia l'avrei fatta fallire e rinascere piu' snella e competitiva, un po' come è successo con swissair e Iberia, ma visto che si è voluto tenere in piedi un'azienda decotta ben venga qualsiasi compagnia che possa risollevarla

appunto
ma anzichè intervenire come dici te da oltre un anno non si fa nulla così' da far lievitare i debiti e aver bisogno di uin salvatore.........
a buon intenditori
qualcuno ricorda la svendita IRI
quanto similitudini
 
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conmar
view post Posted on 28/1/2008, 10:49




Accidenti a prodi.... pure questo ha sul groppone....
Ma ora viene l'unto.. vedrai che risolve tutto lui.
Fine il collegamento IRI Alitalia :)
 
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save6969
view post Posted on 28/1/2008, 10:56




CITAZIONE (conmar @ 28/1/2008, 10:49)
Accidenti a prodi.... pure questo ha sul groppone....
Ma ora viene l'unto.. vedrai che risolve tutto lui.
Fine il collegamento IRI Alitalia :)

non avendo nulla da dire citi berlusca
al solito

poco fine il collegamente
in entrambi i casi prodi ci è costato centinaia di miliardi
njon lo vedete voi che avete prosciutto suglki occhi
di parma sia ben chiaro
 
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sh4dowpl4y
view post Posted on 28/1/2008, 11:22




CITAZIONE (micio000 @ 28/1/2008, 06:51)
se fosse stato per me l'alitalia l'avrei fatta fallire e rinascere piu' snella e competitiva, un po' come è successo con swissair e Iberia, ma visto che si è voluto tenere in piedi un'azienda decotta ben venga qualsiasi compagnia che possa risollevarla

Hai ragione Micio, Alitalia doveva fallire una decina di anni fa, punto e basta.
Ci ha costato milioni di euro, e adesso c'è chi ha da ridire sul fatto che sia stata venduta ad airfrance, come se non si sapesse che non ha alcun valore commerciale, ringraziamo dio che i francesi se la sono presa, altro che storie.
 
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conmar
view post Posted on 28/1/2008, 11:23




CITAZIONE (save6969 @ 28/1/2008, 10:56)
CITAZIONE (conmar @ 28/1/2008, 10:49)
Accidenti a prodi.... pure questo ha sul groppone....
Ma ora viene l'unto.. vedrai che risolve tutto lui.
Fine il collegamento IRI Alitalia :)

non avendo nulla da dire citi berlusca
al solito

poco fine il collegamente
in entrambi i casi prodi ci è costato centinaia di miliardi
njon lo vedete voi che avete prosciutto suglki occhi
di parma sia ben chiaro

No, io negli occhi ho quello Toscano di prosciutto ..lo preferisco ;)

Per l'Iri non ti posso dire niente perchè non ho seguito quello che è stato fatto..Per l'Alitalia posso solo dire che non è da ora che è in crisi.. ci sono stati 5 anni di Berlusconismo in Italia ... ha almeno tentato di fare qualcosa? oppure era troppo impegnato a farsi i cavoli suoi?
Come vedi il berlusca è sempre bene citarlo ..anche lui è come il giovedì.. sempre in mezzo .. anche in affari loschi....


Aspetta ma è questa la questione IRI di Prodi?

CITAZIONE
La Repubblica.it

La vicenda Sme
Dall'Iri a Berlusconi

IL CASO Sme (l'azienda che riuniva le attività agro-alimentari controllate dall' Iri) comincia il 29 aprile del 1985, quando l'allora presidente dell'Iri, Romano Prodi, e Carlo De Benedetti, all'epoca presidente della Buitoni, raggiungono un'intesa in base alla quale l'Iri avrebbe ceduto l'intera sua partecipazione nella società alimentare, pari al 64,36% del capitale. Buitoni ne avrebbe rilevato il 51%, mentre il rimanente 13,36% sarebbe stato rilevato da Mediobanca e Imi, che avevano assistito le parti. L'incasso previsto per l'Iri era di 497 miliardi di lire.

L'annuncio provocò polemiche da parte di alcune forze politiche, soprattutto il Psi di Bettino Craxi, allora presidente del Consiglio. All'Iri arrivarono tre nuove offerte da parte della Iar (Barilla, Ferrero e la Fininvest di Silvio Berlusconi), della Cofima e della Lega delle Cooperative. L'allora ministro delle Partecipazioni statali, Clelio Darida, invitò l'Iri a compiere un esame comparativo delle offerte. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giuliano Amato, e lo stesso Prodi, affermarono in un comunicato congiunto che il documento firmato con Buitoni era un'intesa preliminare e non un vero e proprio contratto, mancando l'autorizzazione ministeriale.

Contro questa decisione De Benedetti citò l'Iri davanti al tribunale di Roma. Sia in primo sia in secondo grado, però, i giudici non accolsero le tesi della Buitoni. Nel 1995 e fino al 1996, la compagna di Vittorio Dotti, Stefania Ariosto, il teste Omega del pool di "mani pulite", raccontò ai magistrati alcuni fatti di corruzione di cui era a conoscenza. E questi portarono alla incriminazione degli imputati: nel maggio del 1998 i nomi di Silvio Berlusconi, Cesare Previti, Renato Squillante e Attilio Pacifico furono iscritti nel registro degli indagati. Secondo l'accusa, avrebbero concorso per aggiustare la sentenza del tribunale civile di Roma che annullò l'accordo tra Iri e De Benedetti. Il processo è cominciato a marzo del 2000.

(5 maggio 2003)

Oppure questa?

CITAZIONE
Presidenza dell'IRI e vendita della SME

Le vicende riguardanti la vendita, risalente al 1993, da parte dell'IRI delle proprie società alimentari, facenti capo principalmente alla finanziaria SME, è stata oggetto d'indagini da parte della magistratura, quindi Romano Prodi, in quanto presidente dell'IRI durante la privatizzazione, è stato oggetto d'investigazione, insieme al consiglio d'amministrazione dell'IRI. L'IRI, durante il primo mandato di Prodi, nel 1985 fallì nell'intento di cedere la SME a privati. Dopo aver ottenuto per l'intero assetto della società solo l'offerta d'acquisto della Buitoni di Carlo De Benedetti, con essa siglò una intesa preliminare, da far approvare dal proprio Cda e dal governo. L'accordo prevedeva la vendita dell'intera partecipazione dell'IRI, pari al 64% del capitale, della SME e la cessione della Sidalm, a un prezzo in linea con quanto stabilito dalle perizie effettuate su richiesta dell'ente pubblico a soggetti terzi[5]. Tale accordo non portò però ai suoi effetti. Nonostante l'approvazione all'unanimità del consiglio dell'IRI, fermamente intenzionata ad uscire dal settore alimentare, decisione appoggiata anche dal Comitato interministeriale per la Politica Industriale (CIPI), quanto stabilito saltò perché, alla fine, venne meno l'appoggio del governo, presieduto allora da Bettino Craxi, che vedeva come ministro per le Partecipazioni statali Clelio Darida, con cui il presidente dell'IRI aveva fino alla stipula dell'accordo relazionato sulla vicenda. Vi fu così un primo rinvio della decisione, causato dall'arrivo di una offerta anonima superiore del 10% di quella di De Benedetti poco prima dei termini a disposizione, seguita da una ulteriore offerta, da parte di Barilla, Berlusconi e Ferrero, davanti un'altra scadenza e da quelle di altri imprenditori. De Benedetti volle portare la questione con l'IRI in tribunale perché si sentì discriminato e pensò di poter far valere come contratto l'accordo firmato con Prodi. Dalla sentenza di primo grado, che diede torto alla Buitoni, scaturì il Processo SME, che vede imputati Silvio Berlusconi e altri per corruzione di giudici. Ciò nonostante, la sentenza in appello venne confermata, seppur criticandone le motivazioni addotte[6], e così anche in cassazione.

Toccata da problematiche giudiziarie, da dispute politiche e senza un esplicito assenso governativo, la questione della privatizzazione della SME venne nei successivi anni messa completamente da parte, nel 1988 un nuovo intervento del CIPI riconsiderò strategico il mantenimento del gruppo.

A distanza di molto tempo Berlusconi, nel corso del suo processo per corruzione di magistrati, durante il suo mandato di presidente del Consiglio, è intervenuto in sua difesa con delle dichiarazioni spontanee che hanno richiamato l'attenzione di Prodi. Qui ha sostenuto di aver fatto un'opera meritoria con il suo intervento, risparmiando allo Stato un cattivo affare, introducendo dubbi sulla correttezza della cessione a De Benedetti e al valore reale della partita. Ciò ha portato a una reazione di Prodi, allora presidente della Commissione, con la pubblicazione di comunicati stampa e documentazione in difesa del suo operato [7].

La vendita della SME avvenne solo tra il 1993 e il 1996, senza essere venduta per intero, ma suddivisa in varie parti. I procedimenti giudiziari che hanno coinvolto Prodi sono stati quattro, in tre è presente l'ipotesi di reato d'abuso d'ufficio. Il primo è iniziato dalle denunce contro ignoti di Giovanni Fimiani, un imprenditore condannato per bancarotta, che ha attribuito il fallimento delle proprie imprese al comportamento assunto dall'IRI. Richiamante l'intesa preliminare del 1985 per la cessione della SME dall'IRI alla Buitoni, venne archiviato nel 1997, ritenendo i magistrati privi di attendibilità le accuse di complotto ai suoi danni e i motivi avanzati dal denunciante sottostanti al fallimento delle proprie aziende. Per la vendita della Italgel alla Nestlé i magistrati convengono nell'archiviazione (1999), il reato ipotizzato viene escluso e si riconosce che il prezzo pagato dal compratore sia stato determinato secondo le procedure richieste.

Gli ultimi due casi riguardano la cessione della Cirio-Bertolli-De Rica e di parte di questa dalla Fisvi all'Unilever, che portò a una sentenza d'assoluzione nell'udienza preliminare, e delle consulenze che Prodi avrebbe svolto per Goldman Sachs e General Electric durante il mandato all'IRI, indagini seguite in conseguenza di un articolo della stampa, che parlava anche di evasione fiscale, di cui la magistratura conviene nel disporre l'archiviazione nel 2002.

 
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The MailMan
view post Posted on 28/1/2008, 11:41




io ai francesi oltre alitalia darei pure trenitalia.
se per i trasporti non siamo capaci facciamoci gestire da altri.

cordialità
 
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conmar
view post Posted on 28/1/2008, 11:56




Non sarebbe una cattiva idea ;)
 
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...penta9...
view post Posted on 17/3/2008, 20:26




vorrei proprio ritornare su questa questione, perchè penso ne possa valere la pena...
cosa ne pensate???io sn d' accordo con la lega, ininfluente la offerta di air france, bisogna pensare un pò alle esigenze popoari, pensate a coloro che hanno una famigli e lavorano in questo settore, cn air france, molti lavoratori andrebbero in crisi,sarebbe, indipendentemente dall' offerta, lasciarla all' air one, non pensiamo solo all' economia in sè, ma anche alla patria, i politici dicono "bisogna ritornare ad avere de valori" ma che è sta roba?!?volete dei valori e vendete la compagnia di bandiera??? :fischia:
 
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view post Posted on 17/3/2008, 21:29
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Ci meritiamo tutto

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Perchè, una compagnia di bandiera è un valore? A me onestamente non fa nè caldo nè freddo che ci siano degli aerei che portino la bandiera italiana; io prendo l'aereo 60 volte all'anno e voglio che questo sia sicuro e che mi porti a casa. Se la compagnia che ha gli aerei con su la bandiera italiana ha un servizio mediocre, una flotta con una età media che nella comunità europea non riesce a essere la più vetusta solo perchè c'è l'Olympic, e oltretutto ogni mese si inghiotte milioni di euro, sono ben disposto a rinunciare all'orgoglio della bandiera, e a continuare a volare con Lufthansa e Iberia come faccio da anni. E poi, non crediamo che Toto e soci siano benefattori dei lavoratori di Alitalia; se c'è sperequazione, andate tranquilli che mette mano ai tagli anche lui. E se devi tagliare dei costi fissi, il personale è il primo posto dove si va a tocciare. Garantito.
 
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pizzo1
view post Posted on 18/3/2008, 12:34




speriamo solo che la questione nn intacchi più di tanto malpensa, visto ke alla liberalizzazioni delle tratte europee ci vuole ancora un pò..
 
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conmar
view post Posted on 18/3/2008, 12:39




da Tiscali.it/news

Alitalia, si' del tesoro a offerta Air France-Klm
Il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, durante la riunione del consiglio dei ministri, ''ha informato il Presidente del Consiglio - che ha espresso condivisione - in merito alla lettera che egli stesso inviera' ad Alitalia contenente l'impegno ad aderire alle previste offerte pubbliche di scambio (per le azioni) e di acquisto (per le obbligazioni) da parte di Air France - KLM per la totalita' dei titoli detenuti dal Ministero stesso''. Lo rende noto un comunicato della presidenza del Consiglio. Questo il testo del comunicato della presidenza del consiglio: ''Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, ha illustrato oggi al Presidente del Consiglio Romano Prodi, in una riunione aperta a tutti i Ministri interessati - in base al mandato ricevuto dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2007 - i contenuti dell'offerta vincolante presentata venerdi' 14 marzo da Air France - KLM per Alitalia e accolta il 16 marzo dal Consiglio di amministrazione della stessa Alitalia. Il Ministro Padoa-Schioppa ha esposto, in particolare, l'esito dell'attivita' istruttoria condotta dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con il supporto dei suoi advisor legali, industriali e finanziari, in merito a quanto rappresentato da Alitalia al Ministero stesso e al mercato relativamente all'offerta in oggetto. Il Ministro ha quindi informato il Presidente del Consiglio - che ha espresso condivisione - in merito alla lettera che egli stesso inviera' ad Alitalia contenente l'impegno ad aderire alle previste offerte pubbliche di scambio (per le azioni) e di acquisto (per le obbligazioni) da parte di Air France - KLM per la totalita' dei titoli detenuti dal Ministero stesso. Nella lettera viene inoltre specificato che gli impegni assunti non saranno vincolanti nel caso in cui uno o piu' soggetti lancino un'offerta pubblica concorrente migliorativa e il Ministero accetti tale offerta. Cio' al fine di tutelare i principi di trasparenza e non discriminazione previsti dalla normativa sulle privatizzazioni e in linea con la disciplina delle offerte pubbliche''.

MONITO UE, RISPETTARE CONDIZIONI MERCATO - BRUXELLES - Nell'ambito della vendita di Alitalia il governo dovra' comportarsi come un investitore privato, indipendentemente dalle azioni che saranno messe in campo. E la Commissione europea ''vigilera' affinche' questo principio venga rispettato''. Questo il monito lanciato da Bruxelles all'Italia sulla cessione di Alitalia ad Air France-Klm. Le modalita' dell'operazione non sono ancora del tutto note e tanto meno sono state notificate ufficialmente ai servizi della Commissione Ue. Ma davanti all'ipotesi di un nuovo prestito ponte garantito dallo Stato per assicurare la sopravvivenza della compagnia - almeno fino all'iniezione di liquidita' che dovrebbe arrivare dall'acquirente - Michele Cercone, portavoce del vicepresidente della Commissione europea responsabile per i trasporti, Jacques Barrot, ricorda che Alitalia ha gia' ricevuto aiuti di Stato nel 1997 in base al principio 'one time, last time' (una volta, ultima volta) e che questa strada e' ormai preclusa. Resta aperto invece il percorso gia' seguito nel 2004-2005, biennio che vide un serrato confronto tra Roma e Bruxelles su un'ingente ricapitalizzazione. Alla fine il via libera della Commissione europea arrivo' - nonostante le insistenti proteste delle compagnie concorrenti, prima tra tutte la British Airways - solo dopo aver ottenuto dallo Stato italiano l'impegno che si sarebbe comportato come un investitore privato operante in una economia di mercato. Anche a quel tempo il dossier Alitalia passo' tra le mani di Barrot il quale propose all'esecutivo comunitario di dare luce verde all'intervento pubblico poiche' si era giunti alla conclusione che le previste operazioni di ricapitalizzazione, per un totale di 1,2 miliardi di euro, non contenessero alcun aiuto di Stato. Comunque per ora sul caso Alitalia la parola d'ordine a Bruxelles e' 'prudenza'. Molto probabilmente l'operazione dovra' passare anche al vaglio dei servizi antitrust europei che fanno capo al commissario per la concorrenza Neelie Kroes. I suoi collaboratori al momento non vogliono pronunciarsi. ''Non abbiamo ricevuto alcuna notifica ufficiale'' e fino a quando cio' non avverra' ''continueremo a seguire la linea del 'no comment'''. Cosi' come a Bruxelles si evita di parlare di un'altra questione che potrebbe rivelarsi controversa: la richiesta, rivolta da Air France-Klm allo Stato italiano, di garantire che la 'sua' Alitalia, qualunque sia l'esito della causa pendente in tribunale e intentata dalla Sea, non sia chiamata a pagare danni all'aeroporto di Malpensa. In ogni caso, ha osservato ancora Cercone, al fine di assicurare il buon esito dell'operazione di cessione in tutti i suoi molteplici e complessi aspetti sarebbe piu' ''prudente'' per le autorita' italiane lavorare in stretto contatto con quelle europee. Dal canto suo Air France-Klm ha gia' fatto sapere - secondo quanto riferiscono i media francesi - che intende riservarsi il diritto di rinunciare all'acquisto di Alitalia qualora eventuali condizioni imposte da Bruxelles dovessero risultare troppo onerose.

SPINETTA ARRIVATO A ROMA,DOMANI INCONTRA SINDACATI Il presidente di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, e' giunto questa sera a Roma da Parigi. Spinetta, atterrato all'aeroporto di Fiumicino con un volo AZ, cosi' come fece anche lo scorso 8 gennaio quando sbarco' nella capitale per una serie di incontri istituzionali e con i vertici di Alitalia, avra' un primo faccia a faccia domani alle 15 con le nove sigle sindacali presenti in Alitalia per illustrare il piano di acquisizione della compagnia di bandiera. Al momento, non si sa se Spinetta, che all'arrivo poco dopo le 21 al Leonardo da Vinci con il volo AZ327 operato con un MD80 non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ha per domani in agenda altri appuntamenti prima di vedere i sindacati nel pomeriggio. Accompagnato da una squadra di manager, Spinetta, sorridente e con indosso un cappotto blu scuro, ha quindi lasciato lo scalo a bordo di una Mercedes di colore grigio chiaro. Intanto oggi per l'Alitalia e' stata una seduta drammatica a Piazza Affari dopo l'offerta vincolante di Air France. La compagnia di bandiera ha infatti chiuso la giornata segnando un ultimo prezzo di 0,392 euro (-26,59%) dopo aver toccato, in corso di seduta, un minimo di 0,33 euro (-38,11%).

DI PIETRO, PROPOSTA UMILIANTE, UCCIDE MALPENSA ROMA - Da Air France ''una proposta umiliante perche' uccide Malpensa'', dice il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. ''Esprimo tutto il mio disappunto come ministro e come cittadino nel prendere atto dell'offerta avanzata da Air France per l'acquisto di Alitalia'', commenta Di Pietro con una nota. ''Si tratta infatti di una proposta - spiega il ministro - finalizzata unicamente al profitto proprio dell'offerente, che rappresenta un danno per la compagnia, per le maestranze e per tutto il Paese. Soprattutto il piano presentato dai francesi umilia un hub importante come Malpensa, che da solo vale 10 volte Alitalia e nei confronti del quale, a prescindere dal momento elettorale, dovremmo oggi impegnarci tutti per salvaguardarne le potenzialita'''. ''Lo dico a ragion veduta - conclude Di Pietro - perche' in questi due anni ho investito le migliori risorse del ministero per completare le infrastrutture di accessibilita' a Malpensa. Si tratterebbe insomma di un omicidio politico ed economico rinunciare a questo scalo proprio ora''.

MARONI, GOVERNO RESPINGA PROPOSTA AIR FRANCE ''Quella di Air France e' una proposta inaccettabile e offensiva che il governo deve respingere'': lo ha detto Roberto Maroni conversando con i giornalisti al termine di una riunione della segreteria politica della Lega Nord. ''Abbiamo valutato - ha spiegato Maroni - la proposta di Air France ed e' peggio di quello che si poteva temere perche' rappresenta la chiusura di Malpensa come aeroporto cargo e passeggeri''. ''Il piano di Air France - ha aggiunto Maroni - prevede la chiusura di Malpensa e che Alitalia diventi un piccolo vettore regionale e quindi, come abbiamo gia' detto, e' un piano inaccettabile''. Ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse la posizione della Sea, Maroni ha risposto: ''la Sea ha subito un danno e fa causa, noi crediamo che la Corte dei conti si dovrebbe interessare della vicenda e penso che la Lega nei prossimi giorni presentera' un esposto alla Corte dei conti per sapere qual e' il danno che viene procurato all'erario''. E alla domanda se la Lega sia preoccupata dal silenzio di Berlusconi su Malpensa, Maroni ha risposto: ''no, perche' su Malpensa Berlusconi la pensa come noi''. Infine, quando gli e' stato chiesto che cosa accadrebbe se fallisse la trattativa con Air France, Maroni ha replicato: ''e' il governo che ha la palla, e' il governo che deve decidere cosa fare. Noi abbiamo chiesto al governo di fare come ha fatto il governo olandese, abbiamo chiesto una moratoria di tre anni che consentirebbe di salvare Malpensa''. Alla riunione della segreteria politica della Lega Nord non e' intervenuto Umberto Bossi. Il leader della Lega, d'altra parte, gia' ieri sera aveva espresso la sua posizione sull'intera vicenda quando aveva detto: ''e' inutile occuparsi adesso di Malpensa, prima pensiamo a vincere le elezioni e poi ci occuperemo noi della questione''.

D'ALEMA, ASPETTIAMO VALUTAZIONE SINDACATI ''I sindacati stanno facendo la loro valutazione. L'offerta Air France e' condizionata all'accoglimento da parte dei sindacati ed evidentemente neppure Air France vuole il conflitto con i lavoratori. Ascoltero' con grande rispetto le loro valutazioni''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, a Taranto per incontrare dirigenti e lavoratori dell'Ilva, sull'acquisto dell'Alitalia.

MARCEGAGLIA: MORATORIA PER MALPENSA - BELLUNO - ''L'attuale piano di Alitalia, cosi' com'e', prevede una grossa riduzione dei voli che vorrebbe o una logica di moratoria o una qualche cosa che lasci spazio a Malpensa per ritrovare altre compagnie che vogliano volare dallo scalo lombardo''. Lo ha detto oggi la presidente designata di Confindustria, Emma Marcegaglia, sulla questione di Malpensa. ''Cosi' com'e', questo piano - ha aggiunto - dal primo aprile introdurra' un calo dei due terzi dei voli da Malpensa, fatto che penalizza non solo l'aeroporto lombardo ma tutto il Nord''.

EPIFANI AVVERTE SPINETTA: CONFRONTO VERO - ''Il sindacato ha le spalle larghe per dire un si' o un no, con tutte le conseguenze che cio' comporta'', avverte il leader della Cgil Guglielmo Epifani alla vigilia dell'incontro con il numero uno di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, a Roma per strappare un si' al progetto di acquisizione di Alitalia. Non sara' facile. I sindacati chiederanno un confronto vero, pronti a lasciare il tavolo se i francesi non lasceranno spazi presentando un piano da prendere o lasciare. Raggiungere un accordo, ed in tempi stretti, e' tra le condizioni necessarie poste da Air France-Klm per chiudere l'operazione. Ma la posizione dei sindacati e' chiara: il rischio fallimento alle porte impone una soluzione in tempi brevissimi ma, dice chiaramente Epifani, servono ''margini per una trattativa'', e ''se non ci fossero ne trarremo le conseguenze. Prendere o lasciare non e' la tattica migliore. Non lo e' per il sindacato''. Clima teso. L'Ugl accenna al rischio di ''un forte disagio proprio in concomitanza con il periodo pasquale''. Mentre per l'SdL ''in assenza di un quadro di chiarezza e di garanzie sara' inevitabile l'avvio di una mobilitazione generale''. ''Sono ottimista, credo di poter raggiungere un accordo'', aveva detto Spinetta dopo primi incontri a Roma, lo scorso gennaio. Manager noto anche per la grande esperienza sul fronte delle trattative sindacali dovra' gestire un difficile gioco di equilibrio tra la necessita' di trovare un accordo ed i pochi margini di modifica per una offerta gia' presentata. Con tempi strettissimi: l'intesa va siglata entro il 31 marzo. Il tavolo si apre domani, per poi eventualmente proseguire mercoledi'. E se il confronto andra' avanti Spinetta tornera' ancora a Roma subito dopo Pasqua. I francesi vogliono sfruttare ogni ora disponibile, sanno di giocare su questo tavolo una delle partite piu' delicate. Domani, con Spinetta, a ricevere i sindacalisti ci saranno il presidente di Alitalia, Maurizio Prato, ed i vertici di Fintecna e Az Servizi. Presenteranno i contenuti industriali dell'operazione, il piano di ristrutturazione e rilancio che accompagna l'offerta. Il nodo piu' delicato e' il futuro delle attivita' oggi gestite da Az Servizi (oggi controllata da Fintecna) che solo in parte Air France vuol riportare direttamente nel perimetro del gruppo Alitalia. Mentre sul fronte dei piloti c'e' forte attenzione sul cargo, attivita' che per i francesi va gradualmente chiusa ''Domani e' il giorno della verita''', dice Epifani. Se dai francesi arriveranno ''risposte su occupazione, perimetro aziendale, rilancio e investimenti bene, daremo un giudizio positivo. Se le risposte saranno di segno opposto anche il nostro giudizio lo sara'''. Anche per il numero uno dell'Ugl, Renata Polverini, per i sindacati l'apertura di un tavolo ''non puo' tradursi in un atteggiamento di passivo recepimento di quanto deciso dal cda franco olandese''. Per l'Unione Piloti ''ha molto il sapore di una richiesta di resa incondizionata''. Il confronto ''si preannuncia duro'', dice l'Sdl.
 
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...penta9...
view post Posted on 19/3/2008, 11:31




CITAZIONE (Achi 61 @ 17/3/2008, 21:29)
Perchè, una compagnia di bandiera è un valore? A me onestamente non fa nè caldo nè freddo che ci siano degli aerei che portino la bandiera italiana; io prendo l'aereo 60 volte all'anno e voglio che questo sia sicuro e che mi porti a casa. Se la compagnia che ha gli aerei con su la bandiera italiana ha un servizio mediocre, una flotta con una età media che nella comunità europea non riesce a essere la più vetusta solo perchè c'è l'Olympic, e oltretutto ogni mese si inghiotte milioni di euro, sono ben disposto a rinunciare all'orgoglio della bandiera, e a continuare a volare con Lufthansa e Iberia come faccio da anni. E poi, non crediamo che Toto e soci siano benefattori dei lavoratori di Alitalia; se c'è sperequazione, andate tranquilli che mette mano ai tagli anche lui. E se devi tagliare dei costi fissi, il personale è il primo posto dove si va a tocciare. Garantito.

questo dipende dalle visioni di ogni singola persona, di quanto importa o non importa del suo paese...
 
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conmar
view post Posted on 19/3/2008, 11:35




Guarda a me del mio paese importa tantissimo... Ci sono attaccato come una cozza.
Però per il fatto dell'Alitalia... posso dire che se la vendono è meglio per tutti? Contribuenti in primis?
Se noi italiani non siamo buoni a gestire un carrozzone così è meglio darlo via ..
 
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613 replies since 28/1/2008, 00:25   5071 views
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