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LNP: comunicato

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hana-bi
view post Posted on 30/9/2007, 10:30




CITAZIONE
Premessa
Quale associazione rappresentativa delle società dilettantistiche che svolgono la propria attività nei campionati nazionali, LNP sente la responsabilità di proporre alle proprie associate ed a tutto il movimento della pallacanestro alcuni temi di riflessione comuni e alcune proposte per poter incidere sull’attuale situazione della pallacanestro nazionale e regionale.

Nel corso degli ultimi anni si è sempre più accentuato un distacco del movimento di vertice professionisti con il resto della pallacanestro italiana: la logica di business che ormai permea l’attività delle Leghe professionistiche italiane male si conciliano con la realtà che tutti i giorni atleti, tecnici e dirigenti vivono sui campi italiani.
Nessuno di noi si può permettere di criticare tali comportamenti in quanto assolutamente logici e corretti rispetto alla “filosofia” che li guida e che deve guidare un movimento professionistico. Logiche che però necessariamente portano a scelte, anche sportive, che non riescono nella maggior parte dei casi a conciliarsi con le aspettative e/o gli interessi del resto del movimento.

Si può senz’altro ritenere che il distacco sopra evidenziato abbia creato e stia creando una crisi di identità da parte del movimento che “segue” le serie professionistiche; la Serie A che fino ad un decennio fa era vero punto di riferimento tecnico, organizzativo ed esempio per l’attività di reclutamento e di formazione di giocatori e tecnici italiani; ora è una realtà lontana, troppo lontana e quasi inarrivabile per le società dilettantistiche.

Rincorrere all’interno del movimento della LNP le logiche che discendono dall’attività professionistica può essere un grave errore; certamente molti aspetti (organizzazione e cura dell’immagine ad esempio) sono molto importanti ma il movimento dilettantistico che la LNP rappresenta permea la propria attività sui alcuni valori sportivi che solo in parte possono essere “spesi” nel business. Uno e forse il più importante è lo sviluppo dell’attività giovanile.

Le società regionali e di LNP devono riconoscersi sempre più in tale aspetto ed il sistema deve premiare le società virtuose.
Le risorse che il sistema crea anche da un punto di vista economico devono essere reinvestite nel sistema stesso; devono andare a premiare chi lavora, chi crea giocatori, chi crea movimento.

Le strade proposte con le ipotesi di riforma dei campionati che seguono sono diverse ma hanno nella forte caratterizzazione dei campionati dilettantistici il loro denominatore comune.

* * *
1° PROPOSTA
1. MODIFICA STRUTTURA CAMPIONATI:
Lega PRO Professionistica
Lega Dilettantistica ABC
Campionati regionali

-----(la tabella, che non riesco a importare, dice in pratica che: la serie A è pro, poi c'è una "A dilettantistica" e una B e una C e queste sono fatte da società di capitali non a scopo di lucro).---

Regola under mantenuta in Lega Dilettantistica ABC con obbligo di 5 under per tutti e tre i campionati

2. MODIFICA SULLA NATURA DELLE SOCIETA’ PARTECIPANTI AI CAMPIONATI DI LEGA DILETTANTISTICA ED INTRODUZIONE DI ALCUNI “COMPORTAMENTI” OBBLIGATORI DA PARTE DELLE SOCIETA’
Costituzione in società per azioni o società a responsabilità limitata dilettantistica senza scopo di lucro iscritta al registro del CONI;
Sottoscrizione di contratti su modulo Lega - approvato dalla FIP;
Obbligo di deposito dei contratti presso LNP (qualsiasi controversia che non sia su moduli approvati, non sarà presa in considerazione dalla FIP, inficiando di nullità (e consequenziale impossibilità di adire il collegio arbitrale) i contratti non sottoscritti in ottemperanza a tali previsioni.
Determinazione di condizioni per l’ammissione ai campionati di Lega dilettantistica
Introduzione di un salary cap per giocatore e per squadra

(altra tabella che sintetizzo: A "dilettantistica" salary cap 60.000 e max per squadra 420.000, B 25.000 e 170.000, C 15.000 e 105.000)


* * * *
2° PROPOSTA

Tabella: A dilettantistica U23 con due fuori quota, nessun vincolo per età nei campionati sottostanti.


Per rilanciare il sistema è fondamentale trovare delle logiche di funzionamento che stimolino la circolazione di risorse dentro il sistema (passare da un circolo vizioso ad un circolo virtuoso). Paletti, regole, limiti possano tamponare ma non risolvere le problematiche; è il sistema che con una chiara impostazione di quello che vuole essere e/o diventare che troverà al suo interno gli equilibri che permetteranno allo stesso di funzionare.
Riteniamo che il modo migliore sia rendere veramente conveniente lavorare per produrre il maggior numero di nuovi giocatori e quindi per alimentare il sistema basket italiano.
In questi ultimi anni l’obbligo di un numero minimo di under ha sicuramente aumentato considerevolmente il numero di under nelle rose, ma non ha stimolato come ci si aspettava il reclutamento e lo sviluppo dei giocatori. Nel concreto quello che succede è che una società cerca uno o al massimo due under molto bravi, mentre spesso gli altri sono giocatori scelti per completare la panchina.
Noi crediamo che ci sia bisogno di uno spazio tecnico nel quale i giocatori giovani possano trovare possibilità di miglioramento e che le società abbiano effettivamente convenienza ad investire nei giovani.
La nostra proposta è consapevolmente dirompente in quanto andrebbe a rivoluzionare le logiche che hanno regolato i campionati dilettantistici italiani sino ad ora, non solo di pallacanestro.
Si andrebbe ad inserire un campionato under 23 tra il mondo del dilettantismo e il professionismo, stabilendo quindi che se una società vuole arrivare in serie A lo può fare reclutando e sviluppando i giovani. Le società di Becc spendono risorse importanti che solitamente finiscono nelle tasche di giocatori senior, spesso in età avanzata, spesso giocatori che giocano in Becc per scelta economica anche legata alle diverse condizioni fiscali delle società dilettantistiche.
Con la nostra proposta si mettono nelle condizioni le società molto ambiziose e con budget importanti e con un sistema di incentivi efficace di investire sul territorio per reclutare giovani interessanti perché quella è l’unica strada per andare in serie A (tranne i diritti ovviamente), mentre quelle meno ambiziose probabilmente cercherebbero di salvarsi ma dando occasioni a giovani del sommerso (in ogni caso le società del territorio avrebbero vantaggi con i parametri di svincolo).
Ci sarebbe un abbassamento dei prezzi medi dei giocatori senior nelle categorie inferiori perché comunque i giocatori disponibili aumenterebbero.
Il campionato avrebbe una sua specificità, avrebbe una identità e un valore di innovazione che potrebbe essere speso con i media e con le aziende sponsor. Sarebbe inoltre un campionato di grande interesse per gli addetti ai lavori, una specie di NCAA, dove le società di serie A più lungimiranti potrebbero mandare a maturare i propri giovani.
ASPETTI COMUNI.
Separazione netta anche dei due movimenti:
in ambedue le proposte:
CAMPIONATI PROFESSIONISTICI Lega serie A - LEGA serie A2 da una parte
CAMPIONATO ITALIANO DILETTANTI - SERIE A – SERIE B – SERIE C dall’altra

Ricerca degli strumenti per incentivare il reclutamento ed il lavoro sui giovani giocatori italiani:
CAMPIONATO ITALIANO DILETTANTI “riservato” a giocatori Under 23 da una parte
Limite fisso di cinque Under 23 in tutti i 3 campionati di LNP dall’altra

Ricerca degli strumenti e/o di un sistema che porti alla riduzione dei costi di gestione per i campionati dilettantistici

N.B. è fondamentale introdurre una “gradualità” delle suddette riforme, con un possibile regime transitorio e naturalmente con l’introduzione delle medesime in via sperimentale per la serie Becc e poi a scendere per B2 e C1.

Piccolo commento immediato e spontaneo: come dire due cose opposte nello stesso tempo...
 
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pupuccio
view post Posted on 30/9/2007, 11:50




Ti stupisci? Io ormai, ci ho rinunciato a capire....
 
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1 replies since 30/9/2007, 10:30   163 views
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