| allora, comunella cioè parliamo di basket, ok ma di che cazzo voglio io e a modo mio, tutt'a dritto senza polemiche o doppi fini.....
Se non lo leggete va bene, più che altro è per me e per un'affermazione della mia persona, ma non rompete il cazzo perchè sono permaloso!
Grandissima rimpatriata ieri sera di uno dei quintetti base più forti della storia di bassa lega:"Perugi, Fiorio,Torricelli, Rutilensi, Santoni". Verrebbe la voglia di stravolgere le regole e di cercare un appoggio per creare così dal nulla una squadra che farebbe storia a se. Serata eccezionale cominciata con ottime risate e prospettive al regio's, proseguita con una semplice e fondamentale pizza da carletto(per chi non lo conosce "bar passeggero" pietrapiana, crocevia fondamentale e miglior pizzeria del mondo)....5 pizze superlative, 5 birre moretti da 66, 1 caffè, 9 ammazza caffè il tutto a 8 eurini e 50, hanno fatto da cornice e companatico ad una sequela di cazzate e aneddoti degne dei miglior film comici d'autore. Ci voleva, ci vuole e ci vorrà sempre questo spirito d'appartenenza, di solidarietà, di partecipazione in quanto voglia di stare insieme a degli amici, all tua squadra, ai tuoi simili per quanto agli antipodi. La serata ha avuto picchi altissimi alla"Vecchia Cantinetta" in piazza potente a Reggello, minuscolo e imperscrutabile gioiellino di wine bar tra il grottesco e il post-rustico, dove poter passare ore ed ore a degustare bottiglie di vini di prim'ordine facendo più o meno quello che cazzo ci pare, sbancando il proprietario che adora chiunque entri, di tutti gli stuzzichini possibili, compreso cacio e miele. Il Signore Dio vostro volse che all'interno della suddetta cantinetta si trovassero 2 coppie di ignari svizzeri, tra i briaco e i briaco andante, pronti a far festa e farsi un po' prendere per i fondelli dal nostro super quintetto. Fra analogici montaggi di video musicali e ricchi accorgimenti nel tradurre dallo svizzero all'italiano e viceversa, il gusto è arrivato tutto questa mattina quando alzandomi avevo ancora stampato il sorriso per le grasse risate e le situazioni assurde passate in compagnia dei miei quasi tutti ex compagni. Persone che ancora giocano dopo tutta una vita passata nella stessa palestra, persone che a 28 anni hanno detto basta, persone che hanno giocato per una vita e vorrebbero continuare a farlo, persone che vorrebbero ma non possono smettere, che riscoprono la passione dopo la delusione e che sono accomunate da qualcosa di più di uno sport. Non ci sentiamo, non ci vediamo, ma basta un trillo, un sms ed eccoci la, come tanti altri, pronti ad essere in prima linea. Eravamo giovani in prime squadre in diversi posti, qualcuno di noi è diventato un vecchio, altri mariti o schiavi o padri......ma abbiamo sempre meritato il nostro posto in squadra. Come lo hanno sempre meritato Riccardo Poggesi, Stefano Bartolini, Nicola Filippeschi, Gabriele Pellegrineschi, Sandro Luci...per lo più giocatori di bassa o media lega, sconosciuti(tranne ric) ai più, ma dei signori nei loro cenci.....ragazzi capaci di nottate fatte di birra, rum, gin e erba prima e dopo una partita, ma comunque presenti e decisivi in campo, senza mai pretendere o avere dalla loro regole che gli spianassero la strada verso il futuro. Vite passate fra spogliatoi freddi e panchine scomode, partite nei posti più arditi e orari più angusti, sperando di giocare e di farlo per bene, per poi festeggiare da Stronca come al solito, tutti insieme, tutti ma proprio tutti....... Persone di generazioni diverse a cui ad un certo punto è stata tolta la possibilità di chiedere di più; con l'assurdità di regole che impongono alle società di portare in panchina 2,3,4 giovani nelle serie dalla c2 in poi, molti ragazzi tra i 22 e i 25/26 anni hanno smesso di giocare dovendo far posto all'ipotetica orda di giovani talenti da dover tirar fuori. Ma ai miei ragazzi, ai miei bambini, debbo insegnare anche cosa sia una squadra, come funziona un gruppo di uomini e la chimica speciale che li lega, come si diventa dei giocatori cercando di mettere in pratica gli allenamenti e "rubando" i trucchi da giocatori + maturi. Debbo allenarli per essere pronti ad entrare in prima squadra a 17, 16 o 15 anni, ad essere pronti e sfruttare l'occasione e l'opportunità che una società che se seria e cosciente sarà in grado di dargli, non per una regola o per un assurdo capovolgimento del contesto realtà, ma perchè se lo merita. William Di Giovanni nato ad Agosto del 90(e mezzo Romano) si è sempre allenato, ha sempre arbitrato, ha sempre partecipato a tutti i tipi di feste e manifestazioni fatte dal basket reggello, quando vuole può allenarsi con l' u16, con l'u21 e con la prima squadra.....non è male, ma sicuramente non è un futuro giocatore di alte sfere....è stato convocato per la partita di coppa toscana arezzo reggello persa da noi di 3 e non ha messo piede in campo.......viene il martedì quando il ciaina ci fa fare richiamo atletico e rimane fino alla fine anche se spesso è seduto perchè in alcuni frangenti dobbiamo provare delle cose. Non mi importa se non diventerà nessuno o se sarà un perugi o un filippeschi o un luci qualsiasi, forse è anche troppo esagerato ma la maglia di una prima squadra ce l'ha cucita addosso, perchè sa giocare e perchè se lo merita. Lo vedremo prossimamente su qualche campo, non è un lusso, un super giocatore, un prospetto di altissimi livelli, ma nel suo mondo si è fatto posto, senza togliere niente a nessuno o distorcere qualche realtà. Giocherebbe e s'allenerebbe anche senza regola degli under, come faceva i roccia o mau o i pissy..... Ce lo siamo meritato, ci siamo incontrati e trovati d'accordo perchè sapevamo che cosa avevamo passato per essere li, ed ogni tanto ritrovarsi fa bene!!
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