CITAZIONE (A.P.S. @ 24/5/2006, 20:11)
Non credo che dia peraltro grande contributo alla discussione, forse piuttosto alla polemica, dissertare su quante volte abbiano preso il pallone in mano i componenti del Consiglio Regionale, e su quanto capiscano o meno di pallacanestro, che è l'argomento sul quale hanno il "potere" di decidere.
Dubito, a questo punto, che chi ne parla neppure conosca la composizione dell'Assemblea di cui sopra, che potrà certamente prendere anche molte decisioni errate, ma è composta, fino a prova contraria, da dirigenti che, risultati alla mano, qualcosa per la pallacanestro ligure stanno combinando.
Detto questo, e detto anche che trattandosi di una proposta potrebbe ancora essere suscettibile di variazioni, soprattutto se si avrà modo e possibilità di proporla alle società (tenendo conto della necessità di mediare, perchè a qualunque latitudine e categoria, anche nazionale, quasi tutte le società preferiscono avere mano libera, quindi meno vincoli possibili), mi sento di dire due cose:
1) per quanto riguarda gli under, trattasi semplicemente del tentativo di adeguarsi al trend nazionale, che prevede per il prossimo anno i soliti 5 under in B2 (tutt'altro che una passeggiata, al punto che un under bravo costa come e più di un senior) e 4 in C1. Appare quindi la scelta più ovvia provare a produrre, nelle serie inferiori, quindi regionali, giovani in grado di acquisire un pò di esperienza (che si ha solo frequentando il campo) prima di finire comunque, causa regole, nel primo quando non addirittura nel secondo campionato nazionale (partendo dal basso). A questo proposito sottolineo la situazione under che il Liguria è ancora ben più deficitaria che in altre regioni, e qualcosa il C.R. è tenuto a tentare, per favorirne la crescita. Che poi la crescita debba in primo luogo avvenire con bravi allenatori nel settore giovanile, mi trova completamente d'accordo, ma non so in questo quante e quali siano le colpe del Consiglio Regionale (magari ce ne sono, ma non facili da individuare, soprattutto le soluzioni).
2) per quanto riguarda gli over, significa che in serie D non potranno, per ogni squadra, essere iscritti a referto più di 4 giocatori che abbiano più di 32/33 anni. Sinceramente su questo non ho particolari motivazioni da addurre, se ancora qualcuno pensa che il bene dello sport e della pallacanestro in particolare sia che una squadra di D abbia più del 40% (!) di ultratrentaduenni a referto, la sua opionione è assulutamente (ci mancherebbe!) rispettabile, ma non è sicuramente quella condivisa dal CONI, dalle Federazioni e credo anche da molte società sul territorio nazionale (magari in Liguria un pò meno...), i cui indirizzi, prima o poi, devono essere seguiti.
Detto questo, garantisco che non vi è alcuna posizione arroccata da parte di chi deve decidere, per cui è possibile che, soprattutto se questa dovesse essere l'opinione espressa dalla maggioranza delle società, le regole di cui sopra possano essere mitigate o comunque più graduate nel tempo (eliminate non credo).
Resta anche il fatto che, se una regola non dovesse funzionare, può anche essere rivista. Non sbagliare è meglio, perseverare sarebbe peggio.
In merito a quanto richiesto da lone, non ho capito benissimo, ma provo a rispondere:
a livello senior i campionati restano invariati, diminuiranno soltanto, a livello nazionale, le squadre (gironi da 14 anzichè da 16) dalla stagione 2007/2008, con quindi molte più retrocessioni il prossimo anno.
A livello regionale restano gironi da 16 (in C2, in D se si riesce).
A livello giovanile la riforma parte dalla stagione 2007/2008, in cui restano ferme le annate e si passa da Under 18 ad Under 19, da Under 16 ad Under 17 e così via, con l'introduzione di un campionato in più, l'Under 15, già quest'anno svolta sperimentalmente in alcune regioni (mi pare veneto).
Io conosco la composizione dell'Assemblea (anche perché non ci vuole molto, basta andare sul sito e la vedi), e ho la sensazione che ci siano ex arbitri ed ex allenatori (con dubbi trascorsi da giocatori) più qualche dirigente di lungo corso che non so quanto abbia giocato o se abbia mai giocato.
Questo fatto non è necessariamente un limite anche perché non credo che esista un diretta proporzionalità tra l'essere stati giocatori ed essere persone intelligenti, però a mio parere,a volte, fa un pò effetto blatter.
Sul fatto che ciascuno di voi stia combinando qualcosa per la pallacanestro, pur apprezzando molto quanto tu stia facendo (molto bene) a Vado Ligure, direi che è una cosa che deve essere valutata dagli altri; rilevo soltanto che al mio 22° anno di attività agonistica, più che fiorire società, ne ho viste sparire.
E sono dovuto arrivare al mio 22° anno di attività agonistica per aver circa 10 volte lo stesso arbitro in 19 partite di campionato, oppure andare una sera a Cogoleto a giocare una partita dove sono arrivati tutti meno che gli arbitri.
E comunque penso che la gente che da vent'anni sta in campo, qualche cosa l'abbia fatta pure lei, sia per tutti i ragazzi più giovani con cui ha giocato, sia per dare un senso a quell'ufficio in Corso Sardegna che altrimenti avrebbe potuto anche chiudere.
Prescindendo da questa mia impressione personale e come tale poco importante, ritengo che la regola degli over sia una stupidaggine per le seguenti ragioni:
(a) ha perfettamente ragione Glennthebest (non a caso ottimo ex giocatore) quando dice che i vecchi sono lì per insegnare (se sanno farlo) e non per dimostrare; al tempo stesso credo anche che i giovani (meritevoli) possano migliorare di più all'interno di un contesto competitivo (squadra e campionato) che all'interno di un contesto di qualità complessiva scadente;
(b) tralasciando il fatto che quelli buoni buoni giocano comunque ed a prescindere dall'età (ad es. Carrara, Benedusi, ma anche il giovane play di Ospedaletti di quest'anno), credo che l'investimento vada fatto sugli allenatori che allenano il settore giovanile, spesso affidato a giovani virgulti con 0 esperienza (di gioco) e molta voglia di fare ai quali viene demandato il compito di dare la prima infarinatura di fondamentali che sarà il libro di grammatica al quale il giocatore farà sempre riferimento per tutta la sua "carriera"; meno cose ci sono sul libro, meno strumenti avrà; su questo voi come consiglieri regionali potrete fare poco, vi invito a fare molto come dirigenti delle rispettive vs. società;
(c) il problema non è di avere o non avere 4 o più di 4 ultratrentaduenni a referto;
se per una regola come questa gente come Casella e Della Rovere dovesse lasciare le rispttive squadre, vi trovereste con campionati di livello molto più basso e con squadre dove i giovani non avrebbero nessuna possibilità di vedere come anche a quarant'anni, dopo che hai fatto il culo a 4 generazioni di lunghi, hai ancora voglia di sbatterti per fare il culo anche alla quinta. E fatemi tutti i discorsi che volete, ma non mi convincerete mai che esiste qualcosa di più affine all'essenza intima dello sport quanto una cosa come questa.
Il problema è stato negli anni quello delle intere leve (penso a quelle tra il 1978 ed il 1983) che si sono bruciate nelle liti da condominio delle società che hanno cercato di monetizzare anche su quella guardietta di 1.60 tanto bravo a far terzo tempo di destro che piuttosto che dartelo, lo faccio smettere di giocare; bisogna ritornare al principio per cui il basket vero è il basket giovanile, dove si fa la vera attività, e la prima squadra è lo sbocco naturale al quale aspirare (sia esso serie D, C2, C1 o B2) ben consci che non tutti avranno le qualità per poterci stare.
Poi se il problema è invece quello di far salire il valore di quella guardietta di 1.60 di cui si discorreva prima, allora la regola è sensatissima però allora preparatevi perché l'anno prossimo rischiate di doverli mettere voi i pantaloncini per poter raggiungere il numero di squadre per la fare la serie D.
In compenso avremo un promozione da paura.
Tutto questo, ovviamente, senza polemica; ho espresso il mio pensiero (in modo magari un pò vivace) e, se trovi degli spunti interessanti, falli pure tuoi quando vi troverete a discutere di questa cosa.
Buon lavoro!
CITAZIONE (simpatiaCus @ 25/5/2006, 09:50)
secondo me il discorso è falsato dalla prospettiva "malata" da cui guardiamo, cioè la realtà ligure.
qua il livello della C2 e della D è osceno, tanto è vero che ci gioca (?) gente come simpatiaCus, Ernesto o Taigher Gecc (giovanotto del 74)... in pratica un cimitero di dinosauri... il fatto è che non si fa tanta strada in più (uno dalla D al massimo sale in C2, che non è che sia 'sto campionato della madonna, ma poi 90 su 100 ci si ferma lì) mentre da altre parti, dove il livello della C2 e della D è probabilmente molto + alto, questi campionati sono utilizzati dalle grandi squadre (A-B etc) come "palestra" per far maturare i giovani e poi impiegarli in campionati + impegnativi...
da qui la regola, che trovo giusta anche se va contro il mio interesse, di "obbligare" le squadre a mettere a referto TOT giovani a questi livelli
la realtà nostra è triste e noi siamo abituati a ragionare col metro "ligure" (falsato, ripeto, dalla tristezza della situazione), se ragioniamo in un'ottica nazionale la cosa ha un suo perchè
(detto questo, i nostri giovani fanno talmente cagare che posso continuare a "giocare" tranquillamente fino a 57 anni almeno
)
hai molta ragione, tutto nasce dalla base però.
Non credo che il campionato juniores della Lombardia sia uno stage di allenamento per un squadra che deve necessariamente ciucciarsi questo noioso intermezzo fino alle finali nazionali.
La maggior parte di noi, l'esperienza se l'è fatta giocando campionati combattuti già a livello giovanile e quell'esperienza l'ha poi trasferita in prima squadra.