| BLU 61 – 50 MI3
Arrivo da buon ultimo sull’evento, ma il tempo di un tragitto in metro, mi dà l’occasione per riportare una breve testimonianza della partita. É la prima partita a cui assisto e, ad essere sincero, a parlare della squadra per cui si tifa si rischia di dire corbellerie per le quali, ha cercare una ragione, il cuore è sempre in cima alla lista dei sospettati. Che dire, dunque, se non che è stata una partita divertente. Anche se condotta dai ragazzi di Trei, la gara è apparsa sempre aperta. Invero si è sbagliato molto, dall’una e dall’altra parte, e l’imprecisione al tiro è stata il leitmotiv che ha caratterizzato l’intera serata. Però si è giocato e giocato a viso aperto, cosicché sono apparsi anche momenti di bel gioco ed azioni di grande fascino. Al momento dell’aggancio, un respiro di vittoria ha accarezzato i capelli dei ragazzi del Basej, ma un repentino tiro dall’orizzonte blu ha ricordato loro che la vera salita inizia sempre nel momento in cui sei stremato e pensi di avercela fatta. Si è perso, ma si è giocato fino in fondo e questo per ora a noi basta. Peccato per quel tiro concesso sullo scadere di partita che ha portato il risultato ad una penalità a doppia cifra. Il rammarico non è certo nel punteggio, ma nell’aver chiuso un gioco prima del termine. Questione di mentalità. La BLU ha talento, gioco ed i centimetri giusti per competere a questo livello. I muscoli, quando servono, ce li mette Ursulo. In sintesi, la Blu è un’ottima squadra. La squadra di Basiglio, come ogni anno, è un cantiere aperto. Senza muscoli e centimetri, deve cercare la propria forza nell’intesa di squadra, un’intesa fatta di collaborazioni e di aiuti, pensiero e sudore. Oggi prevalgono ancora le inefficienze, nel numero di tiri tentati e fatti, ma anche negli assist, nei rimbalzi e nelle palle perse. Tiriamo male, che più di così non si può. E palleggiamo troppo, dimenticandoci che la palla viaggia più velocemente delle gambe. Nella difficoltà, poi, veniamo assaliti dal “mito dell’eroe” che, solo, libera la principessa e sconfigge il drago. Purtroppo, la verosimiglianza dei fatti ha il gusto speziato della probabilità, dove, di norma, il risultato è inversamente proporzionale all’impeto dell’intento. Personalmente, l’ ”io” lo preferisco solo se egosostenibile, altrimenti è imperativo puntare sul collettivo. E’ un campionato questo per noi complicato, come sempre. Per contro, ho sempre creduto che relazionarsi solo con chi è come noi sia fonte d’ispirazione come lo è la ruota per il criceto. Dunque, usque ad finem!
Mi è spiaciuto non incontrare ieri “Gezz”, che ho scambiato erroneamente con il cineoperatore ufficiale del team orobico. Perbacco, un’occasione persa per scambiare due ciance di basket e del perché il Consiglio comunale ha detto no alla gratuità dei parcheggi “blu” per i disabili (ça va sans dire).
A chiosa di questa mia, vorrei chiedere a “Wizard14” ed a “Earl (The Goat) Manigoult”, che, probabilmente hanno visto in campo due delle principali forze del campionato, ossia Cantù e Reggio Emilia, quali ritenete essere la più “tosta” e perché? … giusto per curiosità.
Alla prossima.
nota1: un mio personale pensiero va ai poveri “pseudo centri” del Mi3, piccoli e leggeri. Ci vuole coraggio, è come sanguinare davanti agli squali. nota2: E’ arrivato il freddo, ma le zanzare non mollano. Ho messo due gocce di sangue sul davanzale sperando che alle zanzare piaccia il take away. Sperém nota3: Per chi, questa sera è a casa, consiglio di godersi “L'arte di vincere”, un film del di Bennett Miller, con un ottimo Brad Pitt come protagonista (Cielo, Canale 26, ore 21.15). Nn film che si può facilmente guardare godendo del piacevole e ben costruito scorrere dell’intreccio e della trama oppure osservando gli eventi con la doppia lente della leadership e del management. Ci si può meravigliare.
Edited by Stid - 2/10/2018, 18:16
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