| Come giustamente ricordava The Matrix, in genere sono piuttosto diligente. Come poi aggiungevo io, sono tignoso e cocciuto fino al perfezionismo, fino all'esasperazione. Non riuscivo quindi a trovare pace né spiegazione logica al tracollo della Pall. Varese contro la Robur nel derby di ieri sera. Doveva per forza esserci qualche ragione a me sconosciuta e oggi, grazie allo strepitoso contributo informativo di Casciaball e Arma 1, ho avuto le dritte giuste per andare a documentarmi e capire. Come sempre, non esistono i miracoli, esiste soltanto la logica e l'informazione. Allora, comincerei da una citazione di quanto scrivevo quest'estate dalle finali nazionali di Vasto e Ortona, per la precisione il 21 giugno: "In gara 1, avevano giocato solo due giocatori, ieri hanno giocato bene tutti. Non più soltanto il solito, indiscutibile Parravicini con Montano, ma tanti altri e tutti in doppia cifra. Per me è stato una rivelazione Iaquinta, che mi era sconosciuto. Magari dirò una sciocchezza, non so, ma dal suo modo di correre e da un vistoso tutore al ginocchio ho avuto l'impressione che fosse reduce da un infortunio. È certo che ha tutte le caratteristiche di un grande prospetto: è alto, ha dei bei movimenti, un buon tiro e soprattutto sa destreggiarsi molto bene sotto i tabelloni, in una posizione dove finora ho visto soltanto due giocatori notevoli." Mi riferivo naturalmente alla gara vinta da Pall. Varese contro Siena. Pensate che alle nazionali under 16 Varese poteva contare su un quintetto che recitava così: Parravicini, Seck, Montano, Iaquinta, Calzavara. In quella gara, Iaquinta e Calzavara furono anche i migliori realizzatori rispettivamente con 17 e 21 punti. Se adesso scorrete il roster preziosamente postato da Casciaball e relativo alla partita di ieri sera contro Robur noterete non soltanto che Iaquinta e Calzavara sono passati dall'altra parte, ma anche che nella Pall. Varese non sono presenti i nomi di Omar Seck (come giustamente faceva rilevare Arma 1) ma anche di Montano, l'altro ragazzo di colore di Varese a mio avviso bravissimo e ottimo realizzatore. In buona sostanza di quel famigerato quintetto restava il solo Parravicini, mentre nella Robur figuravano sia Iaquinta che Calzavara. A ciò bisogna aggiungere, come ho sempre detto, che nella Robur militano due dei ragazzi di maggior talento che io abbia visto in questi anni, ovvero Caruso e Somaschini. Come sempre, i miracoli hanno una spiegazione logica: questa Robur è diventata fortissima, in una logica d'interscambio cittadina che io trovo degna di plauso e assolutamente meritoria. Parravicini è uno dei ragazzi di maggior talento che ci siano in Italia, la sua strada è già tracciata nella prima squadra di Varese ed è quindi logico e giusto che sia ancora in casa-madre, ma è altrettanto significativo il fatto che l'under 18 Eccellenza della Robur, ovvero l'altra grande forza giovanile del basket varesino, si sia rafforzata e sia diventata più competitiva. Caruso e Somaschini erano già dei crack, se adesso hanno anche una squadra, io dico: occhio alla Robur.
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